Mercoledì, 03 Luglio 2024

Anna Bolena

Aggiunto il 03 Ottobre, 2013


GAETANO DONIZETTI
ANNA BOLENA

• Anna Bolena ANNA NETREBKO
• Giovanna Seymour ELĪNA GARANČA
• Enrico VIII ILDEBRANDO D’ARCANGELO
• Percy FRANCESCO MELI
• Cecil ROBIN LEGGATE
• Smeton ELISABETH KULMAN
• Hervey PETER JELOSITS

Chor der Wiener Staatsoper
Chorus Master: Thomas Lang

Orchester der Wiener Staatsoper
EVELINO PIDÒ

Regia televisiva: Brian Large
Regia teatrale: Eric Génovèse
Costumi: Luisa Spinatelli
Luci: Bertrand Couderc
Set designer: Jacques Gabel, Claire Sternberg

Luogo e data di registrazione: Wien, Aprile 2011

Edizione discografica: DGG, 1 Blu Ray o 1 DVD

Note tecniche: registrazione perfetta

Pregi: Netrebko e Garanča

Difetti: drammaturgia pret-à-porter

Giudizio complessivo: images/giudizi/ottimo.png

Trattasi della ripresa video (regia di Large) dello spettacolo andato in scena alla Staatsoper di Vienna nell’aprile del 2011 firmato da Genovese e con la direzione di Evelino Pidò e su cui molto si è scritto e si è detto anche in ragione di un cast dai nomi altisonanti dovuto al fatto che per il glorioso Teatro viennese si trattava della prima rappresentazione assoluta dell’opera donizettiana.
Credo che ormai e da tempo la produzione operistica in DVD abbia assunto un ruolo importante se non primario, sempre meno essendo, anche per ragioni di costi, la un tempo quasi esclusiva produzione meramente discografica.
Occorre dunque, io credo, diversamente porsi nel momento in cui si giudica questo prodotto, che è diverso sia da una esecuzione in disco sia da una rappresentazione in Teatro, nel primo caso dovendosi valutare solo l’aspetto musicale, e nel secondo la emozione complessiva di una performance live vissuta direttamente in Teatro.
Il DVD è invece per la gran parte costruito sui primi piani degli interpreti e quindi l’aspetto fisico e la presenza scenica assumono una rilevanza assai maggiore anche rispetto alla percezione molto più distante che puoi avere in sala.
La premessa serve per meglio inquadrare questo DVD che vanta un pregio del tutto particolare ossia quello di mostrare in azione attori-cantanti straordinariamente credibili fisicamente nelle rispettive parti come raramente altre volte nella opera lirica era accaduto di poter vedere.
Dei quattro personaggi “centrali” dell’opera infatti tre di loro sono perfetti e “giusti” per il rispettivo ruolo sia per bellezza che per età, le due rivali in amore sono entrambe dunque due bellissime donne e di una bellezza totalmente diversa tra loro, ed il Re conteso è un bellissimo ad ancor giovane sovrano, nel pieno delle proprie forze.
Quindi diciamo subito che se per ipotesi saltasse l’audio ad inizio della riproduzione del video e quindi si vedessero solo muoversi in scena Anna, Giovanna ed Enrico si tratterebbe già in partenza di una rappresentazione di Bolena una volta tanto veramente “reale” e coinvolgente e non la solita parata di voci più o meno agghindate a festa.
Ovviamente però, trattandosi di un opera lirica, ed anzi di una delle vocalmente più insidiose opere di Donizetti, che richiede quattro vocalisti di assoluto livello, e che non a caso ha fatto negli anni cadaveri anche eccellenti, il sonoro del video è invece altrettanto fondamentale.
Quindi non basta certo fare le belle statuine, anche se lo si ribadisce, in questo caso statuine molto belle, ma occorre anche saper cantare e saper cantare bene, sennò si va incontro ad un fallimento totale, giacchè, come la gran parte delle opere di Donizetti, esse musicalmente parlando “non corrono da sole”, e quindi soccombono, in caso di cattiva o anche solo mediocre esecuzione.
Ebbene, il cast fascinoso ingaggiato da Vienna è anche capace di cantare e molto bene e soprattutto e proprio nei tre protagonisti più avvenenti.
Sinceramente ero partito un “po” prevenuto verso quella che credevo fosse una tipica operazione di marketing internazionale, schierando due bellone perfette per la copertina del già previsto DVD, e che non vantavano, soprattutto nella protagonista, grandi credenziali nel belcanto, e in particolare in Donizetti.
Bolena poi è un ruolo tanto temibile quanto ricco di illustri precedenti, e che ha visto nel dopoguerra alternarsi non solo calibri come Maria Callas, Leyla Gencer, Beverly Sills, Joan Sutherland, Montserrat Caballé (ossia il meglio del canto donizettiano), ma anche Renata Scotto, Maria Chiara, Katia Ricciarelli, Elena Suliotis fino alle più recenti, per modo dire, Gruberova, Serra, Gasdia e Devia e senza trascurare la Theodossiu, insomma si fa quasi prima a contare quale famoso soprano non ha almeno una volta in disco o in Teatro rivestito i panni della regina ripudiata.
Ma anche il (bellissimo) ruolo di Giovanna, ai tempi della Callas monopolio di Giulietta Simionato, ha vantato in passato fuoriclasse quali Marilyn Horne e Shirley Verret e quello di Enrico VIII, dopo Rossi Lemeni, bassi come Ghiaurov o Ramey.
Fa un po’ storia a se la parte tenorile di Percy, la cui tessitura invero impervia impone o di affidarsi a tenori quasi contraltini alla Merritt o Blake (e penso anche ad un Florez), oppure di intervenire con qualche taglio tipo verso quella micidiale aria e cabaletta del 3 atto “vivi Tu” che puntualmente “strozza” quasi tutte le voci più liriche.
Insomma e per concludere mi sono approcciato a questo video senza troppe aspettative, trattandosi peraltro di opera che, anche per le ragioni sopra esposte, è da sempre tra le mie preferite e verso la quale quindi sono poco incline a tollerare maltrattamenti.
Per la verità l’inizio della visione stava per confermare il mio iniziale scetticismo, la direzione era piattina, la regia a dir poco convenzionale (queste due in verità rimarranno tali fino alla fine) e la entrata della protagonista era quella di una cantante molto bella, con tutte le note giuste, un timbro di gran fascino, ma il tutto, come altre volte avevo notato nella Netrebko, mi risultava un po’ generico, buono per tutti gli stili, un po’ come quelle riviste patinate che ti danno sugli aerei che devono andare bene per tutti i passeggeri da qualsiasi paese del mondo provengano. Canta bene questa Bolena, pensavo, ma potrebbe essere Manon Lescaut o Violetta e non cambierebbe nulla.
Ma poi pian piano, merito anche della Garanca e di D’Arcangelo, invece sin da subito in gran forma, anche il livello partecipativo di Anna Netrebko sale grazie alle scene di insieme, e dal primo concertato del primo atto in poi abbiamo anche una grande protagonista che nel grande finale del 3 atto è a mio parere addirittura strepitosa ed anche dal punto di vista schiettamente vocale.
Sono pienamente consapevole che nessuno dei tre, pur bravissimi cantanti, ci regali quella “firma” vocale che segna in modo imperituro un singolo brano o anche una singola frase e che è tipico del fuoriclasse, ma siccome i fuoriclasse della storia in disco o in Teatro di Bolena (e parlo dei 4 ruoli) si contano sulle dita di una mano sola ed il più delle volte oltretutto brillavano nel deserto , qui abbiamo tre attori bellissimi che cantano benissimo tutte le note di una scrittura difficilissima e con voce e accenti giusti, e per di più, una di loro, la protagonista, anche dotata di un timbro di grande suggestione.
Mi pare che ce ne sia a sufficienza per segnalare che a livello di DVD (cosa diversa è ricorrere al mero ascolto di live di 50 o 30 ani fa), questa Bolena si collochi di diritto tra le più belle produzioni video in commercio e non solo di Bolena, ma proprio in assoluto di opera.
Il quarto protagonista è un tenore da molti melomani assai apprezzato si tratta di Francesco Meli che anche qui sfoggia, e come sempre, un gran bel timbro ed anche una certa eleganza nel porgere.
Rimane il fatto che a differenza degli altri tre, lui invece tutte le note richieste dalla parte non le ha, o meglio le ha, belle e naturali fino ad un certo punto, ma poi, allorché deve salire, diciamo dal La in su, fatica assai e molto spesso ne fuoriescono suoni assai meno suadenti, insomma la scrittura di Percy gli sta un po’ larga (o stretta a seconda).
Però siamo alle solite, se si vuole un tenore che si inerpichi facilmente nel “nel timore e nel desir” occorre ricorrere a voci meno fascinose e corpose nel registro centrale, e che peraltro in questo caso mal si amalgamerebbero al resto del cast, che invece sfoggia voci di un certo peso, quindi siccome “il meglio è nemico del bene” il giudizio complessivo su questa Bolena non muta di certo per qualche difficoltà acuta del tenore.
So già che molti belcantisti doc opporranno alla protagonista una certa carenza di stile donizettiano, citando magari, e per rimanere all’oggi (evocare la Callas non ha senso), quella eccelsa belcantista che è Mariella Devia, dalla tecnica a prova di bomba ecc. ecc.
Nulla da dire in merito alla provetta vocalista ci mancherebbe, anche se a mia volta potrei obiettare che Mariella Devia ha la giusta tecnica di Bolena ma non ha la voce di Bolena (come non la avevano neppure la Sills o la Gruberova o la Serra, ed in generale tutti i “leggeri”), ma soprattutto, e ripeto, qui stiamo parlando di DVD, e vedere quella bellissima regina innamorata e sconfitta, e non il solito soprano agghindato da regina innamorata e sconfitta (che è cosa ben diversa), è straordinario, e se poi quella bella e giovane regina esegue con assoluta naturalezza tutto quanto Donizetti ha richiesto alla sua eroina, ivi compresi Do e RE acuti emessi con una naturalezza che stupisce, il tutto risulta di assoluta eccellenza.
Cantare bene tutta Anna Bolena come ben si sa non è certo impresa da poco momento, se a farlo poi è una donna con quel viso e con quel timbro di voce, e se a sua volta a lei si oppongono due bellissimi e bravissimi come la Garanca e D’Arcangelo, onestamente non capisco cosa possa davvero volersi di più.
Forse una Anna Bolena in video diretta da Abbado, la regia di Strehler e con Maria Callas, Shirley Verrett, Alfredo Kraus e Samuel Ramey colti all’apice delle rispettive forme vocali. Benissimo, in attesa di avere anche io quel DVD per intanto mi godo questo.
Piuttosto altro è il rammarico che sovviene al termine di questa operazione, e che non riguarda affatto i soliti rimpianti del vociomane di turno che come sempre lamenta l’assenza del “t’arresta e m’odi” di una Callas oppure i filati del “dolce guidami” della Caballé del disco RCA, e riguarda la regia dello spettacolo che questo DVD, nonostante la comprovata perizia di Large, non riesce del tutto a celare, la quale, come si è detto all’inizio, si limita ad uno sforzo compilativo davvero minimo che non lascia spazio a nessuna idea, il che, con un simile cast, suona davvero come una occasione mancata. Génovèse predilige il dramma intimo dei quattro protagonisti, il che potrebbe anche andare bene, ma riduce il tutto ad una serie di scene fisse in un interno prive di significative prospettive. Il lato positivo di tutto ciò è che per la prima volta forse si può vedere una rappresentazione di Bolena più asciutta con poche comparse e così evitando le solite ammucchiate di insieme ogni qual volta in un opera si parla di Re e di congiure, ma oggettivamente è un po’ poco. In qualche momento si ha persino l’impressione che sia la spontanea personalità del singolo a fornire qualche accensione, soprattutto quando sono di scena Ildebrando D’Arcangelo e la protagonista, oppure la brava Kulman nel non semplice ruolo di Smeton.
Di positivo metto anche la concentrazione del dramma sul triangolo Anna/Giovanna/Enrico affidando anche scenicamente a Percy un ruolo minore come in fondo la storia stessa racconta. Scene e costumi infine del tutto convenzionali ma sinceramente a questi ultimi soccorre, come si è ripetuto più volte, la presenza scenica dei protagonisti.
Qualche mese dopo anche il MET di NY riprese Bolena con la stessa protagonista (anche se con diverso allestimento), ed anche di quella recita esiste un DVD.
Ebbene: Anna Netrebko si conferma una notevole Bolena, anche se in taluni punti appare meno ispirata rispetto a quella viennese, ma gli altri tre protagonisti sono non solo, fisicamente parlando, meno gradevoli di questi, ma soprattutto molto ma molto meno vocalmente bravi.

Davide Steccanella

Categoria: Dischi

 

Chi siamo

Questo sito si propone l'ambizioso e difficile compito di catalogare le registrazioni operistiche ufficiali integrali disponibili sul mercato, di studio o dal vivo, cercando di analizzarle e di fornirne un giudizio critico utile ad una comprensione non sempre agevole.