"Stai attento che questa è una malattia e se prendi il morbo non guarisci più". Con queste parole mi salutava tanti anni fa l'amico Brunello tentando di mettermi in guardia sul pericolo che stavo per correre. Aveva ragione ed oggi, a trenta anni di distanza, l'amore per i miei vecchi "padelloni" non è diminuito. Ancora oggi non riesco a dimenticare il fascino del primo disco ascoltato, quel rumore inconfondibile che il 78gg ha dentro di sé, quasi fosse la sua anima, l'odore inconfondibile di quella stanza, un odore particolare, un odore di vecchia carta mescolato all'odore del grasso usato per ungere le vecchie molle del grammofono a tromba. Furono anni di sveglie notturne, incontri nei luoghi più impensabili (uno avvenne alle 23.30 davanti alla stazione ferroviaria di Fiorenzuola d'Arda), recinzioni scavalcate per entrare prima degli altri nelle fiere, conversazioni interminabili sui Fonotipia, sui mitici Zonofoni azzurri di Caruso ed il sogno di riuscire a trovarne qualcuno. Stranamente già da allora m'incuriosivano i cantanti meno conosciuti. Passano gli anni e giunge la decisione di specializzare la collezione esclusivamente nei cantanti, italiani e stranieri, che svilupparono la carriera prevalentemente nei teatri minori italiani e nelle compagnie di canto minori attive nei teatri del mondo.
Oggi, nella sua specificità, è una collezione unica al mondo.
Io, persona molto disordinata, quando si parlava di dischi diventavo un perfezionista. M'auto-costruivo le buste, catalogavo con maniacale precisione tutti i dischi. Subito si presentò il problema del nome di battesimo dei cantanti che spesso era sostituito sul disco dalla semplice iniziale. Ecco lo spunto per iniziare una ventennale ricerca su questi cantanti che oggi mi ha portato ad avere un archivio virtuale, in continua espansione, oggi contenente più di 53.000 locandine teatrali con i nomi dei cantanti partecipanti ad uno spettacolo lirico nei teatri del mondo negli anni 1870/1930 alle quali vanno aggiunte moltissime schede biografiche (oggi sono intorno ai 1000 cantanti).
La proposta dell'amico Pietro di curare questa rubrica è l'occasione giusta per far riemergere dal dimenticatoio questi artisti che con il loro coraggio e la loro dedizione contribuirono a mantenere alto il valore della scuola lirica italiana e ad affermare. L'unico consiglio che mi permetto di dare ai lettori e di ascoltare i vecchi dischi con un pizzico di fantasia perché qualsiasi registrazione renderà sempre e solo parzialmente la voce di un cantante. Un disco a 78gg è un invito a sognare!
Roberto Marcocci

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