I quiz audio di Operadisc

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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda MatMarazzi » mar 27 gen 2009, 10:38

Tucidide ha scritto:Mi rifacevo solo alla nota attaccata in piano, che effettivamente era assai poco indicativa, perché anche la spagnola riusciva più ortodossa negli acuti in piano o pianissimo che in quelli a piena voce.


Magari approfondiremo la cosa: io infatti non la penso come te.
L'elemento tecnico più inconfondibile della Gencer erano proprio i filati ad alta quota. Non era solo la perfezione tecnica di quelle note a colpire, quanto lo stranissimo "appoggio". Era come se la Gencer, per far risaltare meglio quelle note, caricasse all'estremo il rapidissimo portamento precedente, quasi con l'effetto di uno scoppio che poi - in una frazione di secondo - si annullava nel pianissimo. Per contrasto, il filato diventava ancora più sbalorditivo.
Era con questa tecnica che la Gencer strappava REGOLARMENTE l'applauso con "Enzo Adorato", sia in America, sia in Italia.
Qui senti benissimo l'effetto non solo nell'acrobatico si bemolle filato, ma soprattutto nella prima frase.
E' talmente strana e originale questa formula che è difficile confonderla con qualsiasi altra cantante, in particolare - almeno mi sembra - con la De los Angeles.
Costei era in grossissime difficoltà a sfumare gli acuti.
Non so cosa tu intenda per pianissimi "ortodossi" (parola che - come sai - non piace a chi non crede alle pretese "ortodossie" ;) ), ma a me risulta invece che la De los Anglese (maestra di incredibili finezze dinamiche al centro) in acuto fosse costretta a barcamenarsi, tanto che persino il la finale di "Senza Mamma" è privo di vibrazioni, duro come il legno.
L'immensa Victoria scontava sugli acuti la scelta coraggiosa di aprire i suoni, per renderli più umani e trasparenti.
In questo fu la sua grandezza, la sua modernità, la sua eloquenza, ma gli acuti ...bisogna ahimé lasciarli stare! :)

Comunque, come hai giustamente notato, anche la Gencer qui apre qualche suono al centro (basta sentire la prima frase: "uniti noi vivrEm", con quella E talmente aperta da sembrare una A). In questo senso può apparire sensibile alla lezione della Victoria, più che a quella della Tebaldi.

Avete ragione, intendiamoci, a osservare che il cattivo gusto dei portamenti tebaldiani intacca un poco anche la giovane Gencer (che della Tebaldi era una grande ammiratrice). Solo che ... a mio umilissimo parare, qui c'è un disegno espressivo, una logica psicologica che in genere nella Tebaldi mancava.
La Tebaldi indulgeva di solito in questi effetti con retorica "edonistica", un po' fine a se stessa; la Gencer invece, come diceva Frabrizio, comunica una nostalgia abbandonata, disarmata, quasi "presaga" anche quando sogna un futuro idealizzato e radioso. E anche le sottolineature espressive (il "mai" di cui parlavi) rientrano in un bisogno - tipico della Gencer - di convincere sè stessa, il proprio personaggio, prima ancora del pubblico; di dire e negare nello stesso tempo...
Le famose maschere...

Salutoni e ...preparatevi al nuovo quiz! :D
Mat

PS: lasciatemi giubilare! :) In qualsiasi altro forum ci sarebbero voluti mesi per riconoscere un brano di Weimberger cantato da Jerusalem e la Popp! Per giunta prima in traduzione tedesca, poi in traduzione italiana. Siamo su un altro livello! :)
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda Tucidide » mar 27 gen 2009, 12:55

MatMarazzi ha scritto:Non so cosa tu intenda per pianissimi "ortodossi" (parola che - come sai - non piace a chi non crede alle pretese "ortodossie" ;) ), ma a me risulta invece che la De los Anglese (maestra di incredibili finezze dinamiche al centro) in acuto fosse costretta a barcamenarsi, tanto che persino il la finale di "Senza Mamma" è privo di vibrazioni, duro come il legno.
L'immensa Victoria scontava sugli acuti la scelta coraggiosa di aprire i suoni, per renderli più umani e trasparenti.
In questo fu la sua grandezza, la sua modernità, la sua eloquenza, ma gli acuti ...bisogna ahimé lasciarli stare! :)

Tutto vero quello che dici, ma credo che gli acuti della De los Angeles fossero più sicuri (in questo senso intendevo "ortodossi" :wink: ) quando affrontati in pianissimo che in forte. La durezza lignea era propria, in effetti, di tutta la sua gamma acuta, e non a caso Giudici parla di voce "piramidale", ossia larga e sontuosa al centro e via via sempre più dura e sottile a mano a mano che saliva, ma le note alte a piena voce erano ancora più a rischio.
Concordo totalmente sull'eccellenza della Gencer nei pianissimi ad alta quota.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda Tucidide » gio 29 gen 2009, 0:17

Un mio quizzino. :mrgreen:
Indovinate questi due Tamino:
Tamino_1
Tamino_2

Saluti! 8)
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda Luca » gio 29 gen 2009, 9:11

Dunque, dunque..., proviamo un pò. Secondo me sono:
Il Tamino1 è H. Roswaenge (ed è un live della fine degli anni '30)
Il Tamino2 è F. Araiza.

Ho azzeccato ?
Saluti, Luca.
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda Tucidide » gio 29 gen 2009, 9:53

No, non sono loro, Luca.
Però ti posso dire "fuoco" per il primo, "acqua" per il secondo. :wink:
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda Tucidide » dom 01 feb 2009, 0:37

Beh? :)
Volete lasciare senza un nome questi due tenori alle prese con l'aria del ritratto?
Sono in attesa di altre proposte di soluzione! :D

Buona notte
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda VGobbi » dom 01 feb 2009, 10:27

Tucidide ha scritto:Beh? :)
Volete lasciare senza un nome questi due tenori alle prese con l'aria del ritratto?
Sono in attesa di altre proposte di soluzione! :D

Buona notte

Certo che potevi presentare un'aria migliore, no? :twisted:

Mamma mia, come non lo sopporto certo Mozart!
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda Tucidide » dom 01 feb 2009, 11:20

VGobbi ha scritto:Certo che potevi presentare un'aria migliore, no? :twisted:

Mamma mia, come non lo sopporto certo Mozart!

:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
E' una delle mie arie tenorili preferite... :roll:

Invece di criticare le mie scelte, potresti provare a risolvere il quiz :evil: :wink:
Buona domenica :D
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda MatMarazzi » dom 01 feb 2009, 13:54

Tucidide ha scritto:
VGobbi ha scritto:Certo che potevi presentare un'aria migliore, no? :twisted:

Mamma mia, come non lo sopporto certo Mozart!

:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
E' una delle mie arie tenorili preferite... :roll:

Invece di criticare le mie scelte, potresti provare a risolvere il quiz :evil: :wink:
Buona domenica :D


Hai perfettamente ragione...
Ma sono davvero in difficoltà.
Il primo ha i modi aulici (e gli acuti belli coperti) dei tenori tedeschi d'anteguerra. Tu l'hai confermato con il "fuochino" alla proposta di Roswaenge.
E tuttavia al centro apre, gioca di colori, comincia a utilizzare quell'espressività vocalica che solo i tedeschi - in quegli anni - avevano (noi eravamo ancora fermi al suono "omogeneo" "avanti" ecc...). Insomma trova un equilibrio alla Dermota (un po' aperto al centro e un po' immascherato in alto).
Globablmente è magnifico, ma non riesco a centrare il timbro.
Sento che è facile, e mi vergogno molto... purtroppo coi tenori non ci azzecco.

Il secondo invece mi pare difficilissimo ed è un mistero allo stato puro.
Intanto è a disagio con la tessitura, troppo alta per lui. Non è che manchi di acuti! Ci sono e sono pure belli, ma è tutta la frase che pare spoggiata, faticosa.
Il suo canto è già più vistosametne aperto "alla tedesca" (quindi direi che è post-bellico); infatti i colori brillano, e comunicano il senso di una calorosa virilità, mentre la dinamica è limitata e faticosetta.
Lo trovo interessante, ma non ho la più vaga idea di chi sia!

Ci aiuti un po'?
Salutoni,
Mat
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda pbagnoli » dom 01 feb 2009, 14:17

Azzardo le mie risposte: il primo sembra Marcel Wittrisch, il secondo potrebbe essere John Brecnock
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda Tucidide » dom 01 feb 2009, 15:33

MatMarazzi ha scritto:Ci aiuti un po'?

Volentieri, cominciando dalle vostre osservazioni o proposte. :)
MatMarazzi ha scritto:Il primo ha i modi aulici (e gli acuti belli coperti) dei tenori tedeschi d'anteguerra. Tu l'hai confermato con il "fuochino" alla proposta di Roswaenge.
E tuttavia al centro apre, gioca di colori, comincia a utilizzare quell'espressività vocalica che solo i tedeschi - in quegli anni - avevano (noi eravamo ancora fermi al suono "omogeneo" "avanti" ecc...). Insomma trova un equilibrio alla Dermota (un po' aperto al centro e un po' immascherato in alto).
Globablmente è magnifico, ma non riesco a centrare il timbro.
Sento che è facile, e mi vergogno molto... purtroppo coi tenori non ci azzecco.

Tutto giustissimo: sei un eccellente detective nell'analizzare la "scena del crimine". :D
In effetti non è un tenore difficilissimo, è una delle maggiori glorie tedesche del periodo '30-'50.
Vi do un aiutino partendo dall'interessante risposta di Pietro:
pbagnoli ha scritto:il primo sembra Marcel Wittrisch

Non è Wittrisch, anche se ha una cosa in comune con lui... :)

Il secondo invece mi pare difficilissimo ed è un mistero allo stato puro.
Intanto è a disagio con la tessitura, troppo alta per lui. Non è che manchi di acuti! Ci sono e sono pure belli, ma è tutta la frase che pare spoggiata, faticosa.
Il suo canto è già più vistosametne aperto "alla tedesca" (quindi direi che è post-bellico); infatti i colori brillano, e comunicano il senso di una calorosa virilità, mentre la dinamica è limitata e faticosetta.
Lo trovo interessante, ma non ho la più vaga idea di chi sia!

Giustissimo anche questo: anche se lo squillo e il brillio della voce sono per mio conto diversissimi dai caldi e pastosi colori di Araiza, è interessante che Luca abbia pensato a lui.
Più che sulla fatica nel reggere la tessitura, sono d'accordo nel trovarlo piuttosto limitato nella paletta dei colori e della dinamica.
Indizio: notare come tende ad accelerare nel finale, tanto che il direttore fatica un po' a stargli dietro...
Non è Brecknock.
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda pbagnoli » dom 01 feb 2009, 20:16

Allora riprovo sul primo. Il giovane Tauber secondo me era uno che cantava così. Piccaver era più sbrigativo, per cui lo escluderei. Oppure, forse, Joseph Schmidt.
Sul secondo ho più difficoltà ad individuare l'area di pertinenza...
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda Tucidide » dom 01 feb 2009, 20:54

pbagnoli ha scritto:Allora riprovo sul primo. Il giovane Tauber secondo me era uno che cantava così.

Rispetto a Wittrisch ti sei allontanato dalla soluzione.
Pensate all'epoca di cui si parla, e alla situazione storico-politica. Ecco: Tauber e tanti altri ebbero un certo tipo di rapporto con essa. Wittrisch e il Tamino1 l'esatto opposto.
Ecco cosa li accomuna.

Piccaver era più sbrigativo, per cui lo escluderei. Oppure, forse, Joseph Schmidt.

No, non sono loro.

Sul secondo ho più difficoltà ad individuare l'area di pertinenza...

Per quanto riguarda epoca ed area, Matteo l'ha già collocato alla perfezione. :D
Il suo canto è già più vistosametne aperto "alla tedesca" (quindi direi che è post-bellico)
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda beckmesser » lun 02 feb 2009, 10:11

Premettendo che sono una mezzapippa a riconoscere cantanti, per il primo proverei a dire Peter Anders… Colore, stile, emissione: me lo ricorda molto… È una boiata? Anche gli altri indizi credo che tornerebbero: lui e Wittrisch accomunati da una “convivenza” tranquilla con il regime nazista, al contrario di Tauber…

Sul secondo non ho proprio idea…

Saluti,

Beck
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Re: I quiz audio di Operadisc

Messaggioda Tucidide » lun 02 feb 2009, 10:42

beckmesser ha scritto:Premettendo che sono una mezzapippa a riconoscere cantanti, per il primo proverei a dire Peter Anders… Colore, stile, emissione: me lo ricorda molto… È una boiata? Anche gli altri indizi credo che tornerebbero: lui e Wittrisch accomunati da una “convivenza” tranquilla con il regime nazista, al contrario di Tauber…

Grande Beck!
Altro che mezzapippa: hai azzeccato proprio tutto, anche l'interpretazione dell'indizio. :D
Questa è una registrazione radiofonica del 1938, piuttosto differente, come resa vocale ed interpretativa, dalla sublime incisione Telefunken in studio che risale a tre anni prima.

Ora rimane il secondo.
Fatevi sotto! :D :P
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