Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
Pruun ha scritto:Trovo davvero interessantissimo il post di Rodrigo. Grazie!
Rodrigo ha scritto:A me è venuto un brivido leggendo, lo ha scritto Tucidide mi pare, che nella scena della sfida Florez sembrava Tonio finito per sbaglio in una fortezza puritana. Voleva essere una critica, ma perché non vedervi una prospettiva? Chissà, mi sono chiesto, come sarebbe un Arturo interpretato come eroe per caso, come un ragazzo che nella sua albagia adolescenziale pensa solo alla sua Elvira che si trova suo malgrado a dover partecipare a qualcosa che non capisce e che non gli interessa poi molto? Avrebbe senso in quest'ottica un eroismo senza macchia alla Kraus? O non avrebbe il suo perché un eroismo posticcio, da teen ager che vuol fare (deve fare) il duro ma è il primo a non crederci?
Rodrigo ha scritto:Chi intende portare avanti una nuova concezione dovrebbe avere qualcosa da offrire (il famoso quid). Ma, attenzione, se non sa o non può offrirlo non per questo saremo autorizzati a ritenere che la lettura consolidata sia dogmaticamente intangibile. Potremo certamente essere scontenti della prestazione, ma nulla ci impedirà di auspicare ugualmente il superamento dei criteri esecutivi acquisiti. Il fatto che non ci siano più stati Otelli "storici" dopo Vickers e Domingo non comporta automaticamente che ormai le uniche letture possibili siano quelle da essi proposte.
Rodrigo ha scritto:A questo punto...
perché la moderazione non inserisce la recensione di qualche edizione dei Puritani presente sul database?
Personalmente mi incuriosiscono il binomio Kraus-Caballé o quello Blake-Devia.
Se questa non è la sede giusta per le richieste chiedo venia
pbagnoli ha scritto:Rodrigo ha scritto:A questo punto...
perché la moderazione non inserisce la recensione di qualche edizione dei Puritani presente sul database?
Personalmente mi incuriosiscono il binomio Kraus-Caballé o quello Blake-Devia.
Se questa non è la sede giusta per le richieste chiedo venia
No, va benissimo.
Solo che sino a quando qualcuno dei miei soci non contribuisce su questo fronte specifico , il lavoro recensorio ricade per lo più sul mio groppone, e io vado ad umore del momento e, comunque, sulla base del tempo a mia disposizione. Adesso ho altra carne al fuoco e non ce la faccio a mettere su anche i Puritani. Ma prometto che lo farò appena possibile.
Naturalmente, se Matteo avesse voglia e/o tempo...
Rodrigo ha scritto:Personalmente mi incuriosiscono il binomio Kraus-Caballé :
stecca ha scritto:P.S: se vuoi dei Puritani da brivido c'è un live americano diretto dalla Queler con un duo Sills-Pavarotti da urlo....
Tucidide ha scritto: Prima dell'inizio l'altoparlante annuncia l'indisposizione di Albelo per un "forte raffreddore". Altro che raffreddore!!! ...Far cantare un tenore senza voce! Robe da matti!
dottorcajus ha scritto:Nei confronti di Florez scatta la regola "attinenza della voce al ruolo" che in un opera come i Puritani, per quanto sopra scritto, è quanto mai necessaria. Questa carenza a mio parere impedisce fisicamente all'artista di utilizzare la voce per ricercare soluzioni espressive variegate. La sua voce, piccola nei centri, lo costringe ad utilizzare alcune corde espressive e solo queste. Ecco che i suoi Tonio, Arturo, Duca, Nemorino, Elvino, Ernesto sono esattamente uguali e uno la fotocopia dell'altro. In questi titoli l'eleganza, l'intonazione, gli acuti, la musicalità, se pur indispensabili a qualsiasi prestazione lirica, non sono bastanti a disegnare un personaggio nè a differenziarlo da altri.
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