marika ha scritto:.....mi fate preoccupare! E' una delle mie opere preferite ed è quella che mi ha avvicinato alla lirica! ma perché "innominabile"???
Innominabile? Ma quando mai! Basta chiamarla nel modo corretto onde evitare di incappare in una s...fortuna di quelle che ti si appiccicano addosso come le zecche
. Quindi: "Potenza del Fato", "Ventisettesima opera di Verdi", "L'opera di San Pietroburgo"... scegli quella che più ti aggrada!
Il perché l'opera in questione non va nominata è presto detto: la trama è la dimostrazione del celebre detto "la fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo".
Riporto di seguito qualche commento riportato da Wikipedia:
Un'opera sfortunata?Nonostante il successo che l'ha accompagnata nel corso degli anni (tanto da farla figurare nel cosiddetto "repertorio"), quest'opera di Verdi porta con sé una malignità che circola - sia pure a mezza voce - negli ambienti della musica lirica: si dice cioè che porti sfortuna. Una tale tesi verrebbe supportata da una lunga serie di motivazioni ed eventi negativi accostati a talune sue rappresentazioni del passato, alcune di poco conto, altre gravi o clamorose:
1. Durante la prima scena dell'Atto III, durante il recitativo di Alvaro prima dell'aria O tu che in seno agli angeli, il testo originale della prima edizione dell'opera metteva in bocca ad Alvaro la frase "Fallì l'impresa": il fallimento di un'impresa teatrale era una sventura frequente nel mondo teatrale ottocentesco e nessun cantante o impresario voleva nemmeno sentir pronunciare una frase del genere[1]. La frase, infatti, dalla seconda edizione dell'opera fu sostituita con "Fu vana impresa";
2. Il librettista Francesco Maria Piave finì la sua vita con una serie di sventure: nel 1866 si ammalò gravemente, il fratello fu imprigionato a Venezia per alto tradimento e la madre impazzì. Nel 1867, caduto in miseria, sarà costretto a chiedere in prestito 500 franchi a Verdi e il 5 dicembre di quell'anno rimarrà paralizzato, condizione che lo affliggerà fino alla morte nel 1876[1].
3. Si racconta che il 1º settembre 1939, cioè il giorno d'inizio della Seconda guerra mondiale con l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, in cartellone al teatro Wielki di Varsavia ci fosse proprio La forza del destino[2].
4. Il 4 marzo 1960, al Metropolitan di New York, durante la messa in scena dell'opera, il grande baritono Leonard Warren perì sul palcoscenico a causa di una trombosi proprio mentre attaccava l'aria Morir, tremenda cosa.
5. Innumerevoli anche gli incidenti di palcoscenico: la barba del Padre Guardiano che si stacca, Preziosilla che inciampa nei tamburi, don Alvaro che entra in scena scordandosi le parole o ancora peggio la pistola, il direttore d'orchestra che cade precipitando sui violinisti, furiose liti fra impresari e consigli d'amministrazione, e poi ancora forfait, cadute degli attori e terribili stecche[2].
6. Durante la prima scossa del violento terremoto di Sendai che ha colpito il Giappone l'11 marzo 2011 l'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino stava conducendo una prova d'insieme dell'opera al Teatro Bunka Kaikan di Tokyo[3].
7. L'8 luglio 2011, in occasione del concerto a Nairobi (Le vie dell'amicizia), le due orchestre giovanili italiane Cherubini e OGI e due cori con il maestro Riccardo Muti sono riuscite ad arrivare in Kenya solo poche ore prima del concerto a causa del fallimento della compagnia aerea che doveva garantire il volo. In programma c'era la Sinfonia della Forza del Destino. Nei giorni precedenti, durante le prove, un ragazzo del Kenya e l'accompagnatore italiano del suo gruppo di artisti erano affogati in mare.
A queste motivazioni si aggiunga il fatto che raramente il tenore arriva a fine opera sano e salvo (la parte è una di quelle da far tremare anche i cantanti più valenti!).
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Vorrei inoltre ricordare almeno due opere considerate portajella
:
1.
La Juive di Halévy, che fu l'ultima opera cantata da Caruso. Inoltre fu proprio durante l'incisione di quest'opera che Carreras
si ammalò di leucemia...
2.
Tristan und Isolde di Wagner. Appena un mese dopo la prima a Monaco di Baviera (10 giugno 1865), il tenore per cui Wagner aveva composto il ruolo di Tristan (forse il più terribile ruolo per tenore di tutto il repertorio wagneriano), Ludwig Schnorr von Carolsfeld, si ammalò improvvisamente e morì per un attacco di febbri reumatiche. Wagner ne rimase profondamente scosso, e fu visto piangere disperato al suo funerale (cosa che invece non accadde al funerale della prima moglie, Minna Planer, al quale il compositore neppure si presentò adducendo come scusa - se non ricordo male - un'infezione all'alluce
). Comunque, sembra che sul letto di morte, Ludwig fosse spirato dicendo "Chiamatemi Richard! Chiamatemi Richard!". La povera moglie, Malvina, non ebbe pace finché non riuscì a trovare una medium in grado di metterla in contatto con il marito nell'aldità. La medium, tale Isidore von Reutter, si mise dunque in contatto con lo spirito inquieto del tenore il quale, per tramite della donna, disse: "Portatemi Richard e gli dirò tutto quello che avrò da dirgli". Fu quindi organizzata una seconda seduta spiritica alla presenza di Wagner. E in quell'occasione, il fantasma del primo Tristano, per bocca della medium disse: "Il venerato Richard impari a comporre ruoli vocali meno nefasti per le voci!".
A quanto pare il buon vecchio Richard se la prese a morte, e mandò a quel paese il fantasma, la moglie del fantasma, e la presunta medium. Mandò a quel paese in senso letterale e non solo figurato, perché riuscì ad ottenere da Re Ludwig di Baviera (quello dei castelli, tra cui il celebre Neuschwanstein) i decreti di espulsione dal suolo di Baviera sia della Reutter che di Malvina, privata questa anche del vitalizio da poco concessole.
La vita di Richard Wagner è davvero straordinaria: si legga il bellissimo libro di Vincenzo Ramon Bisogni, Richard Wagner - Das Rheingeld, un fiume di denaro... in cui viene riportata anche l'incredibile vicenda del primo Tristan e del suo fantasma, il primo dei molti spettri (e medium) "a tutelar l'arte antica del canto"
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DM