Raffaele ha scritto:E' incredibile come Karajan scomponendo, rallentando e quasi rarefacendo le note riesca a trasformare quello che potrebbe essere un banalissimo commento musicale in pensiero allo stato puro, un pensiero sinistro, inquietante,diabolico...
o
luca ha scritto:De Palma: il racconto di Spoletta è una miniatura anche per la capacità di cantare piano e l'orchestra sfoggia sonorità vicine all' "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto"; ad esso segue l' "O bei tratti di corda" davvero terribile nel suo ghigno beffardo! Grandissimo De Palma
P.S. Luca, le sonorità alla Morricone ci sono davvero! Lo ammetto, non ci credevo e sono andato subito a controllare. Complimenti!
e dovrei quotare anche i commenti di tutti gli altri che sono così ricchi di notazioni e spunti su quella che, anche per me, è la Tosca di riferimento. Più passano gli anni più resto affascinato da questa registrazione che, nella versione originals della Decca, ha aggiunto splendore su splendore con una rimasterizzazione come Dio comanda.
Posso solo aggiungere che questo capolavoro è anche riuscito per la favolosa acustica della Sofiensaal e per la maestria del team tecnico Culshaw-Perry che hanno firmato uno dei tanti titoli Decca di quel periodo. L'alba romana, sentita su un impianto decente (mica una roba esoterica, solo decente) e non con le cassettine del PC o le cuffiette dell'i-phone ha una spazialità 3D, una molteplicità di piani sonori, una profondità nei timbri orchestrali (amalgamati ma riconoscibilissimi) da lasciarti senza parole. Quando arriva il campanone di San Pietro ti sembra di vedere l'ombra di Rodrigo Borgia che dilaga minacciosa sulla piazza deserta, illuminata dai primi colori di un'alba estiva che preannuncia una giornata torrida... Capolavoro.
WSM