Vec Makropoulos (Janacek)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Re: Vec Makropoulos

Messaggioda tatiana » dom 25 gen 2009, 14:45

Però non venire a sentire la musica di Janacek e l'esecuzione di Denoke solo perchè la regia non è di Carsen ma è di Ronconi mi sembra veramente un peccato... Scusa Mat, è solo una mia opinione senza niente di personale.

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Re: Vec Makropoulos

Messaggioda MatMarazzi » dom 25 gen 2009, 18:14

tatiana ha scritto:Però non venire a sentire la musica di Janacek e l'esecuzione di Denoke solo perchè la regia non è di Carsen ma è di Ronconi mi sembra veramente un peccato... Scusa Mat, è solo una mia opinione senza niente di personale.

Tatiana


Ma su questo sono perfettamente d'accordo, Tani! :)
E' per questo che me la prendo con Lissner (tanto per cambiare); l'abilità di un direttore artistico dovrebbe essere anche quella di persuadere la gente a venire a teatro... (a spendere 200 euro).
E se una via è quella di sottoporgli grossi nomi a livello registico, ben venga...
Almeno per come la vedo io!
:) Abbraccioni,
Mat
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Re: Vec Makropoulos

Messaggioda MatMarazzi » mar 01 nov 2011, 14:18

FIRENZE 2001

Vacche magre per l'Opera in Italia (ma va?)
Dopo gli scorati commenti di Ric e di Beck alla Donna del Lago di Milano, aggiungo la mia scandalizzata delusione per l'Affare Makropulos a Firenze.

Restiamo in attesa del commento di Tucidide (che ho avuto il piacere di incontrare al Comunale e che ci ha GIURATO!!! che avrebbe scritto una recensione per Operadisc).
Nel frattempo dico solo che ho ascoltato una delle prestazioni orchestrali più rovinose di tutta la mia vita.
Un livello così basso,u n suono così pasticciato, impreciso, sgraziato (non si contano attacchi a capocchia e stecche) non è roba di tutti i giorni, nemmeno in Italia, specie considerando che, fra le compagini nostrane, quella di Firenze non è la peggiore.
Tolte l'introduzione all'atto primo e la conclusione, l'esibizione dell'altra sera poteva al massimo considerarsi una prima lettura; pareva semplicmente che non avessero provato e che Mehta (che sarà pure un vecchio trombone ma sa dirigere) si fosse ridotto a lavorare soprattutto su incipit ed explicit, i momenti in cui il pubblico di solito è più attento. Nel resto se non leggevano a prima vista, poco ci mancava.
Ne è prova che per evitare il naufragio (sempre dietro l'angolo) il direttore ha tenuto tempi eccezionalmente lenti (come fa sempre ogni volta che l'orchestra è incerta), mettendo così alla berlina i poveri cantanti (per altro regolarmente coperti) i quali su questo requiem continuo avrebbero dovuto articolare conversazioni, invece di starsene lì a contare le battute.

Non meno catastrofica la regia di Friedkin, mitico come cineasta ma che come regista teatrale/musicale ha già ampiamente dimostrato una totale inettitudine.
Ci volevano solo le grandi teste del Comunale di Firenze per scritturarlo in un'opera difficilissima, tutta fondata sul dialogo, dalla trama inestricabile ai più e dalle problmatiche che moltiplicano all'infinito le loro implicazioni. Forse le dirigenze artistiche avranno pensato a un "geniale" collegamento fra l'atmosfera soprannaturale dell'opera e ...l'esorcista!
Infatti l'unico momento di regia è stato il "rogo" finale di Elina!
Già che c'era... avrebbe potuto metterci anche qualche vomito da posseduta: almeno avrebbe svegliato quelle centinaia di persone che al secondo atto se la sono (giustamente) dormita della grossa!
E' per queste grandi idee che paghiamo i nostri dirigenti artistici. Complimenti!
E complimenti anche a chi ha riunito il cast, sicuramente il peggio assemblato che - nei miei ormai sei Makropulos dal vivo - abbia mai sentito
Salvo solo Andrzej Dobber (il mio Macbeth a Glyndebourne) che come Barone Prus ha classe, tecnica valida e giusta vocalità.

Un discorso a parte, ovviamente, per Angela Denoke, che si ritrova a sostenere da sola, col proprio carisma e il distillatissimo declamato, il peso di tutta la rappresentazione.
Ma può farcela, quando tutto rema contro?
Brava, bravissima... ma non credo che il pubblico fiorentino (fra l'altro scarno e insonnolito) possa essersi fatto un'idea convincente del genio di questa artista da questa rappresentazione.
Speriamo vada meglio il Rosenkavalier del prossimo maggio.

Ancora una volta, soldi buttati.
Salutoni,
Mat
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Re: Vec Makropoulos

Messaggioda Tucidide » gio 10 nov 2011, 1:16

MatMarazzi ha scritto:Restiamo in attesa del commento di Tucidide (che ho avuto il piacere di incontrare al Comunale e che ci ha GIURATO!!! che avrebbe scritto una recensione per Operadisc).

Ohibò... :D Devo avere giurato dopo il II atto, durante il quale avevo rischiato in più momenti l'abbiocco.
Comunque, in enorme e mostruosissimo ritardo, cosa posso aggiungere alla tua recensione, Mat? Posso dire che la condivido pressoché totalmente, e solo perché mastico molto meno di te questo repertorio sono uscito leggermente più soddisfatto.
Io, che non avevo mai visto uno Janacek dal vivo, e che avevo ascoltato solo un paio di sue opere in disco, ho potuto comunque constatare l'inadeguatezza di gran parte del cast, che sembrava essere stato assemblato per far sfavillare ancora di più il grande talento della Denoke, che per mio conto è stata magnifica (che cosa saranno mai due o tre note poco a fuoco in alto, se il fraseggio e la recitazione sono così curati?). Mehta, che delusione! Un suono greve ed elefantiaco, persino sgradevole in più momenti :shock: (un unicum, trattandosi di un edonista del suono come Zubin), pompieristico, ruspante persino. Non ho trovato troppi problemi di bilanciamento sonoro, e le voci, chi più (la Denoke e Dobber) chi meno (gli altri), si sentivano. Ma l'effetto sembrava proprio, se non di una lettura a prima vista, quantomeno di una grande sciatteria.
Sulla regia, mi è sembrato che ognuno dovesse fare quel che gli pareva, e così la Denoke ha misurato in lungo e in largo il palcoscenico mostrando generosamente gambe da far invidia a molte trentenni, mentre gli altri recitavano un po' alla solita vecchia e rassicuramente maniera. Bello il finale, sì... ma più scenograficamente che altro. Una bella trovata... cinematografica, appunto! Almeno in quello un regista da grande schermo è servito a qualcosa!
Da irriducibile ottimista, non parlo di soldi buttati, perché ho sentito una bella opera, una grande artista in un suo ruolo feticcio (Mat mi assicura che ha saputo fare di meglio: io mi fido ma... mi accontento 8) ) e ho scambiato piacevoli chiacchiere prima e dopo lo spettacolo. :)
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Vec Makropoulos

Messaggioda MatMarazzi » gio 10 nov 2011, 10:11

Sì, sì.. .ho testimoni del tuo giuramento, con tanto di coltelli e ripresa finale con le trombe all'unisono! :)

Tucidide ha scritto:(Mat mi assicura che - la Denoke - ha saputo fare di meglio: io mi fido ma... mi accontento 8) )

Be'... non sono l'unico che l'ha vista e sentita nel Parsifal e nel Rosenkavalier. Un genio!
Anche come Elina a Parigi (con Warlikowski) e - mi dicono - a Salisburgo con Marthaler ha fatto cose incredibili.
Se non le cucinano una regia idiota anche per il Rosenkavalier, vedrai che Marescialla fantastica!

ho scambiato piacevoli chiacchiere prima e dopo lo spettacolo. :)

Questa in effetti è una delle più valide ragioni per andare all'Opera! :) Le chiacchiere del prima e del dopo.

Salutoni e grazie,
Mat
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Re: Vec Makropoulos (Janacek)

Messaggioda Chuck » gio 10 nov 2011, 10:41

Ciao a tutti. Innanzitutto complimenti per le interessanti considerazioni di Mat e Tuc sullo spettacolo di Firenze. A quanto pare tra un paio d'anni, in realtà un po' meno (marzo 2013), l'affare Makropulos andrà in scena alla Fenice con la regia di Carsen e la direzione di Valcuha mentre non ci sono anticipazioni circa il cast, almeno non ufficiali. Qualcuno conosce lo spettacolo che ha debuttato lo scorso aprile a Strasburgo? Cosa ne pensate? Qualcuno conosce Valcuha? Io l'ho recentemente ascoltato in Boheme sempre a Venezia e ne ho un buon ricordo. Personalmente, non potendo girare l'Europa per seguire le proposte più interessanti dei principali teatri, attendo con trepidazione uno spettacolo come questo, sia per la rarità del titolo, almeno in Italia (io Janacek a teatro non ho ancora avuto il piacere di ascoltarlo) sia per Carsen, direi soprattutto per Carsen.
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Re: Vec Makropoulos

Messaggioda Tucidide » mar 15 nov 2011, 1:49

MatMarazzi ha scritto:Se non le cucinano una regia idiota anche per il Rosenkavalier, vedrai che Marescialla fantastica!

Non metto in dubbio che sarà una notevole Marescialla (d'altronde stiamo parlando della Denoke, non della prima che passa per la strada), ma temo che penerà un po' in diverse frasi, specialmente nel III atto (che anche tu mi hai detto essere per lei un po' ostiche).
Parlando sempre di Marescialla, e facendo un OT clamoroso, di quelli per cui OD è oramai un paradigma :mrgreen: , mi chiedevo: alla luce della maturazione vertiginosa che sta avendo la Damrau, nata soprano di coloratura ma oramai divenuta cantante capace di grandi exploit anche alle prese con cimenti severi, come dimostrano le tre parti femminili dei Contes di cui ci hanno ragguagliati Maugham e Beckmesser, potrebbe essere anche una Marescialla papabile? E' vero, solo due anni fa era Sophie, a contendere Oktavian ad una Marescialla scafatissima e a me molto cara, :mrgreen: e quindi il passaggio potrebbe essere un po' prematuro, ma in fondo questa parte non fu creata da quella Siems che fu anche la prima Zerbinetta? E chi è la più grande Zerbinetta dei nostri tempi, degnissima erede del genio Dessay, se non la Damrau? Se non vogliamo ipotizzare proprio la somma Natalie nei panni di Marie Therese, cosa che mi parrebbe forse un po' azzardatina, credo che con la Diana ne vedremmo e sentiremmo delle belle, forse arriveremmo anche a riconsiderare la psicologia ed il carattere del personaggio, che spesso è un po' troppo malinconico...
Non so... magari è una cavolata! :oops: : Chessygrin :
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Re: Vec Makropoulos

Messaggioda Maugham » mar 15 nov 2011, 14:17

Tucidide ha scritto:, mi chiedevo: alla luce della maturazione vertiginosa che sta avendo la Damrau, nata soprano di coloratura ma oramai divenuta cantante capace di grandi exploit anche alle prese con cimenti severi, come dimostrano le tre parti femminili dei Contes di cui ci hanno ragguagliati Maugham e Beckmesser, potrebbe essere anche una Marescialla papabile?
Non so... magari è una cavolata! :oops: : Chessygrin :


Mah, non saprei. Diciamo che, dal punto di vista vocale, le note per la Marescialla le avrebbe tutte e anche il volume. I centri si sono ingrossati e la voce è bella penetrante anche nelle zone medie del pentagramma. Siamo dalle parti del lirico puro.
Ciò non toglie però che la Marescialla sia un ruolo talmente totemico... la Damrau da ora in avanti ha praticamente può disporre di decine di ruoli interessanti in cui debuttare (penso a Louise, Thais, Manon, Eva...). Può serenamente lasciare Marie Therese alle altre.
Aggiungo che la Damrau, secondo me, funziona bene in personaggi dalle caratteristiche drammaturgiche ben definita. Il suo muoversi sul palcoscenico comunica, non so come dire, una solarità espansiva e indiavolata da ragazzona sana, limpida, diretta, priva di retropensieri. Anche nella sua Antonia non c'era nulla di torbido e di inquieto. La malattia era, prima che nello spirito, nella carne.
La Marescialla è invece un ruolo dove il non detto pesa quanto l'espresso, se non di più. E' un ruolo costruito tutto sui chiaroscuri. Lo dimostra il fatto che una Stemme (la quale sulla carta per voce, volume e classe poteva essere una Marescialla formidabile) sia rimasta per certi versi al margine del personaggio per poi, se non sbaglio, abbandonarlo.
Proporrei alla Damrau -con la prudenza data da un direttore giusto nel teatro giusto- Crisotemide o, col beneficio d'inventario, l'Imperatrice.
Ciao
WSM
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Re: Vec Makropoulos (Janacek)

Messaggioda MatMarazzi » sab 03 dic 2011, 12:47

Chuck ha scritto:Ciao a tutti. Innanzitutto complimenti per le interessanti considerazioni di Mat e Tuc sullo spettacolo di Firenze.

Ciao Chuck,
scusa se ti rispondo così tardi, ma ho passato qualche giorno senza potermi nemmeno collegare al sito.

A quanto pare tra un paio d'anni, in realtà un po' meno (marzo 2013), l'affare Makropulos andrà in scena alla Fenice con la regia di Carsen e la direzione di Valcuha mentre non ci sono anticipazioni circa il cast, almeno non ufficiali. Qualcuno conosce lo spettacolo che ha debuttato lo scorso aprile a Strasburgo? Cosa ne pensate? Qualcuno conosce Valcuha?


Sinceramente non ho mai sentito una direzione di Jurai Valcuha, anche se sono anni che lo sento nominare: è molto attivo in Italia.
Non ho nemmeno visto lo spettacolo di Carsen che però non è nato a Strasburgo: lì l'hanno solo ripreso.
Tutte le produzioni carseniane di opere di Janacek (almeno finora) sono nate negli anni '90 all'Opera delle Fiandre (Anversa - Gand), dove il regista curò un intero ciclo Janacek (oltre che un ciclo Puccini).
Di quel ciclo finora ho visto solo la Kata Kabanowa, ripresa alla Scala e ora disponibile in Video in una ripresa da Barcellona.

Questo mi spinge ad aprire una parentesi.
Spesso, quando accuso presso i miei concittadini il mio teatro di far solo emerite schifezze, mi sento rispondere: "ma questo è un teatro con pochi soldi, non è l'Opéra di Parigi, poi con i tagli recenti figuriamoci... Cosa pretendi?"
Ecco: l'Opera delle Fiandre è certamente un teatro povero, tanto più che non è nemmeno l'Opera di Stato locale (che sarebbe la Monnaie di Bruxelles).
Però ha direttori artistici capaci di anticipare le tendenze, di investire su giovani di talento.
A Carsen, quando non era ancora il mito che è oggi, hanno dato fiducia. Per giunta (problema molto forte in teatri di provincia) così facendo hanno sfidato il loro pubblico più tradizionalista, in quanto lo sperimentalismo carseniano era ancora lontanissimo da imporsi (immaginati cosa doveva essere, per un teatro di provincia, proporre una Turandot la cui unica scenografia erano una sedia, un armadio e un letto).
Ora però l'Opera delle Fiandre si sta facendo le budelle d'oro (come diciamo dalle nostre parti). Le sue vecchie produzioni carseniane stanno girando il mondo a un ritmo forsennato, sono oggetto di riprese nei maggiori palcoscenici e non mi sorprenderei che da esse l'ente fiammingo ricavasse molti più soldi di quelli che i nostri teatri hanno perso con i tagli del FUS.

Non è mai questione di molti o pochi soldi, ma molta o poca capacità (o se preferisci molta o poca coglioneria) da parte di chi dirige un teatro.

Salutoni,
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Re: Vec Makropoulos

Messaggioda MatMarazzi » sab 03 dic 2011, 13:16

Maugham ha scritto:
Tucidide ha scritto:, mi chiedevo: alla luce della maturazione vertiginosa che sta avendo la Damrau, nata soprano di coloratura ma oramai divenuta cantante capace di grandi exploit anche alle prese con cimenti severi, come dimostrano le tre parti femminili dei Contes di cui ci hanno ragguagliati Maugham e Beckmesser, potrebbe essere anche una Marescialla papabile?
Non so... magari è una cavolata! :oops: : Chessygrin :


Mah, non saprei. Diciamo che, dal punto di vista vocale, le note per la Marescialla le avrebbe tutte e anche il volume. I centri si sono ingrossati e la voce è bella penetrante anche nelle zone medie del pentagramma. Siamo dalle parti del lirico puro.
Ciò non toglie però che la Marescialla sia un ruolo talmente totemico... Aggiungo che la Damrau, secondo me, funziona bene in personaggi dalle caratteristiche drammaturgiche ben definita. Il suo muoversi sul palcoscenico comunica, non so come dire, una solarità espansiva e indiavolata da ragazzona sana, limpida, diretta, priva di retropensieri. Anche nella sua Antonia non c'era nulla di torbido e di inquieto. La malattia era, prima che nello spirito, nella carne.
La Marescialla è invece un ruolo dove il non detto pesa quanto l'espresso, se non di più. E' un ruolo costruito tutto sui chiaroscuri.


Concordo con Maugham, e non di meno l'idea di Tucidide è appropriata.
Vocalmente e tecnicamente la Damrau potrebbe oggi impossessarsi di Marie Therese con molta più efficacia delle normali titolari del ruolo (a partire dalla Schwanewilms e la Pieczkonka).
E' pur vero che, come dice Maugham, la Damrau non è una grande interprete: è dinamica, vivace, ardimentosa! :) Strappa invariabilmente la simpatia del pubblico, esaspera le reazioni, azzanna i sentimenti, cerca persino di essere spiritosa e sexy come il modello dessayano, ma tutto questo non fa di lei una grande interprete.
Ci sono ruoli e personaggi in cui si può fare a meno di essere "grandi interpreti" e si risulterà paradossalmente più convincenti: la Marescialla non è fra questi.
Semmai, se vogliamo cercarne una che sia ex-coloratura, dalla proiezione acuta e dal canto antico come la Siems, si potrebbe puntare sulla Petersen di cui abbiamo recentemente parlato. Lei sarebbe indicata, oltre che per la vocalità cristallina e la sensazionale bellezza, anche per lo spessore tragico.

C'è inoltre la questione anagrafica.
Oggi, con l'allungamento della vita media e relativa dilatazione dei suoi cicli, a 32 anni uno è considerato poco più che un ragazzo.
Nei negozi gli danno del tu, al lavoro lo considerano il giovane, lui stesso ritiene folle avere figli "così presto" :)
Come rendere convincente il dramma di una che, a quell'età, è atterrita dalla paura di invecchiare?
A meno che un regista non riesca a giusticare in altro modo il malessere di Marie Therese (nello spettacolo che ho visto a Dresda, ad esempio, l'abisso che separava la Marescialla da Oktavian non era anagrafico, ma politico: lei era l'intoccabie compagna delle forze del male, la donna del gerarca), non possiamo attaccarci simpliciter all'età della Siems.
Dobbiamo forzare la realtà e spostare in avanti l'età del personaggio, farne una donna sul limitare della cinquantina, sia pure ancora molto bella.
Una Damrau oggi, nonostante i suoi quarant'anni, è talmente solare e giovane che si distinguerebbe a stento da Sophie.

Questa almeno è la mia opinone. Salutoni,
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