teo.emme ha scritto:Savall non incide la seconda versione (Venezia 1727), ma la quarta (Pavia 1731). Fasolis incide l'ultima, la settima (Ferrara 1738).
Grazie della puntualizzazione, ma ciò che interessava in questo thread era distinguere fra la versione in cui Farnace è tenore - la prima, la cui partitura completa ci deriva da Pavia - e quella in cui Farnace è contralto, ossia l'ultima, di Ferrara, di cui peraltro abbiamo solo i primi due atti.
Come ho detto io, Savall incide la prima, essendo Fasolis il primo che, per far qualcosa di orginale, esegue la seconda.
Quanto alle specifiche sulla prima, seconda, terza e quarta... mi chiedo che senso abbiano dato che (se non vado errato, e potrei) della maggior parte delle presunte edizioni che citi non ci è nemmeno arrivata la partitura. Si dovrebbe parlare di edizioni in rapporto ha ciò che esiste di edito.
MatMarazzi ha scritto:Non son d'accordo: per il semplice fatto che oggi la voce del castrato è perduta, mentre quella del contralto no. Rossini scrive per contralto: la parte va affidata a un contralto (altrimenti perché non affidare Otello a un basso? O Boris Godunov a un tenore contraltino?).
Mi spiace ma c'è una gran bella differenza.
Se affidi Otello a un basso devi alterare la tonalità, modificandosi un registro: devi proprio cambiare le note (e non solo le sue ma anche di colleghi e strumenti).
Mentre una parte per contralto resta per contralto sia che la affidi a un contralto donna o a un contralto uomo (sia esso castrato o falsettista).
Non cambia una nota! Questa è la bella differenza.
Ora non c'è bisogno di essere un genio per sapere che a livello timbrico e per infiniti altri dettagli il castrato è una cosa, il contralto donna è un'altra e il falsettista un'altra ancora.
E tuttavia se noi facciamo finta di ignorare queste enormi differenze quando affidiamo a una donna un ruolo scritto per castrato (come Nerone, Rinaldo o Orfeo versione di Vienna) e ci passiamo sopra, così come passiamo sopra alle enormi differenze fra un castrato antico e un falsettista odierno, significa che per prassi consideriamo in qualche modo sovrapponibili i tre tipi di contralto
E' solo una questione di logica, caro Teo.Emme; personalmente ritengo che la logica serva sempre, anche nelle prassi esecutive.
Ricapitolando:
Parlando di ruoli en travesti sei-settecenteschi,
1) se ammetti l'ultilizzo di un moderno contralto donna sia per i ruoli scritti per castrato che per quelli scritti per donne, vuol dire che consideri le due tipologie di personaggi equivalenti vocalmente (un contralto è sempre un contralto).
2)data la precedente premessa, se ammetti l'ultizzo di un moderno contraltista per i ruoli scritti per castrato, egli potrà anche cantare quelli scritti per donne (un contralto è sempre un contralto).
ergo
3) nulla osta che un contralto falsettista di oggi possa eseguire anche i ruoli maschili sei-settecenteschi creati all'epoca da contralti donne
Salutoni
Mat