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[teo.emme]

Aldilà della questione politica (su cui ciascuno di noi avrà una sua legittima opinione), quel che davvero fa ridere (e piangere) è la disinvoltura con cui si scrivono scemenze riguardo l'opera, il melodramma e la musica classica in genere. Inesattezze, banalità, aneddoti fantasiosi spacciati per fatti, frasi fatte ed evidenti strafalcioni si sprecano sulla stampa nazionale (sia generalista che - cosa più grave - specializzata). Il peggio, di solito, si legge in occasione di eventi mediatici (tipo l'apertura della Scala). Paragonabili alle corbellerie di Ferrara e Scalfari (due tromboni sovrapponibili), si può ricordare il delirante pamphlet di Ceronetti (a dimostrazione che la pretesa professione di "intellettuale" non garantisce sull'effettivo uso dell'intelligenza) e talune boutade a margine della Walkure scaligera (ricordo un'articolessa di Filippo Facci - insigne musicologo come i due protagonisti dell'editoriale - che mescolava sciovinismo da 4 soldi, auspicando per l'apertura di un teatro italiano un'opera italiana, diretta e cantata da italiani, o almeno tradotta in italiano, con nazismo, antisemitismo, divieto di eseguire Wagner in Israele, necessità di non offendere il "nostro" alleato nella guerra anti-islam...). Taccio per amore della pace delle prose involute e dall'incerto significato di Paolo Isotta: il quale si picca pure di essere la Cassazione dell'opera lirica.

[Riccardo]

La tesi di Ferrara (è vero, hai ragione) è di una ingenuità sciocca e deprimente. Ma la risposta di Scalfari lo è molto di più, almeno per me.

Concordo sull'imbarazzante ingenuità della risposta di Scalfari, peraltro tirata via in poche righe come post scriptum di un editoriale incentrato su altri aspetti.

La tesi di Ferrara, invece, più che ingenua (Ferrara mi sembra troppo intelligente per essere ingenuo) mi pare soltanto abborracciata e tendenziosa, utile a prendere per i fondelli quei poveretti (tra i quali - è agghiacciante - in questo caso ritroviamo pure Scalfari) che non hanno gli strumenti per ragionare di testa propria.
Del resto Ferrara è oggi intramontabile continuatore di quella vecchia tradizione giornalistica della mistificazione che era tipica del suo orizzonte ideologico di origine.

[Alberich]

Al centro dell'opera c'è un atto eroico, l'auto-immolazione volontaria di chi dice "no" anche di fronte alla morte... e non la punizione eticamente consolante del cattivaccio, come crede il povero Scalfari!

Io non so cosa creda Scalfari, ma mi pare che il paragone si perfettamente azzeccato anche e soprattutto accettando la tua interpretazione dell'opera.
Poi, per carita', non pretendo di convincerti
Un saluto

[pbagnoli]

Qualche riflessione su una recente Traviata

[VGobbi]

Qualche riflessione su una recente Traviata

E' una quisquilia, pero' l'articolo sulla Traviata non e' cliccabile direttamente in home (cliccando su "continua"), ma si puo' leggerlo andando nella sezione "Dischi d'opera".

[pbagnoli]

Qualche riflessione su una recente Traviata

E' una quisquilia, pero' l'articolo sulla Traviata non e' cliccabile direttamente in home (cliccando su "continua"), ma si puo' leggerlo andando nella sezione "Dischi d'opera".

Sì Vittorio, hai ragione, ma purtroppo non ho avuto il tempo di sistemarlo. Lo faccio appena possibile

[pbagnoli]

Ed eccovi un altro ascolto recente

[Enrico]

Ed eccovi un altro ascolto recente

Erroruccio... "Com’è noto, lo spettacolo di cui parliamo è un’Aida messa in scena all’Arena di Verona col solito allestimento fastoso di Zeffirelli. La scelta editoriale è – manco a dirlo – una Choudens-Guiraud"

[pbagnoli]

Ed eccovi un altro ascolto recente

Erroruccio... "Com’è noto, lo spettacolo di cui parliamo è un’Aida messa in scena all’Arena di Verona col solito allestimento fastoso di Zeffirelli. La scelta editoriale è – manco a dirlo – una Choudens-Guiraud"

Grazie Enrico. Appena posso lo correggo...

[Tucidide]

Qualche riflessione su una recente Traviata

Ho letto, pur non avendo mai ascoltato questa Traviata (e non intendo, almeno per ora, colmare la lacuna ).
Una cosa mi ha lasciato perplesso:

Armiliato. Prevedibilmente, il buco nero della produzione nonché, a dirla tutta, la prova più evidente del decadimento del modo di cantare all’italiana.

Detta così, si potrebbe pensare che Armiliato rappresenti un modo di cantare, quello all'italiana, che oramai è passato di cottura, è decaduto. Beh... io direi piuttosto che Armiliato canta male, e che il fatto che cerchi di cantare all'italiana è solo un caso. Non è colpa del modello di canto "all'italiana" se il signor Dessì è così mediocre... Se cantasse bene, andrebbe bene anche "all'italiana"...
Altrimenti, sarebbe come prendere come modelli di difensore all'italiana Bonucci o Bonera e dire che il tipico difensore all'italiana oramai è sorpassato, che il confronto con i difensori brasiliani o spagnoli è penalizzante... Ecchecca...o! No! Il fatto è che sono loro ad essere scarsi, non è il "modello" ad essere sbagliato!

[pbagnoli]

Ho letto, pur non avendo mai ascoltato questa Traviata una cosa mi ha lasciato perplesso:

Armiliato. Prevedibilmente, il buco nero della produzione nonché, a dirla tutta, la prova più evidente del decadimento del modo di cantare all’italiana.

Detta così, si potrebbe pensare che Armiliato rappresenti un modo di cantare, quello all'italiana, che oramai è passato di cottura, è decaduto

Capisco il tuo punto di vista, ma le cose stanno esattamente come le hai lette.
Se hai visto, anche la Dessì rappresenta un modo di cantare all'italiana gloriosamente decadente.
Lei riesce ad essere credibile perché canta molto, ma molto meglio del marito (bella forza, dirai tu). Ma per un pelo, perché il rischio di sfondare il muro del ridicolo è sempre dietro l'angolo.
Lui, nemmeno quello: lui è proprio...dietro quell'angolo; lei è invece ancora l'attimo prima.
Questo per dire che in realtà è proprio questo modello ad essere fallimentare

[VGobbi]

Questo per dire che in realtà è proprio questo modello ad essere fallimentare

Cioe'? Quello di cantare all'italiana al giorno d'oggi sia un modello fallimentare?

[pbagnoli]

Questo per dire che in realtà è proprio questo modello ad essere fallimentare

Cioe'? Quello di cantare all'italiana al giorno d'oggi sia un modello fallimentare?

Be', Vittorio, non mi sembra di aver usato perifrasi, no?
Se hai letto quello che ho scritto nel mio post precedente, direi che non ci dovrebbero essere dubbi eccessivi sul mio personalissimo pensiero.

Faccio un passo oltre: se in questo periodo si afferma nel mondo il modo di affrontare Violetta tipico della della Dessay, è ovvio che ascoltare il modo di una Dessì, pur con tutto il rispetto dovuto a una grande professionista, suona terribilmente antiquato

[VGobbi]

Ok, sei stato chiarissimo, ma mi permetti che a volte ho l'impressione che cadiate nell'errore di rendere tutto bello e veritiero, chi canta una Violetta (cito questo ruolo come esempio) non all'italiana! Cioè quel voler assolutizzare il proprio concetto, le proprie teorie da rendere del tutto inutili i confronti, se non addirittura la stessa esistenza del forum.

Non trovi?

[MatMarazzi]

Ok, sei stato chiarissimo, ma mi permetti che a volte ho l'impressione che cadiate nell'errore di rendere tutto bello e veritiero, chi canta una Violetta (cito questo ruolo come esempio) non all'italiana! Cioè quel voler assolutizzare il proprio concetto, le proprie teorie da rendere del tutto inutili i confronti, se non addirittura la stessa esistenza del forum.

Non trovi?

Io non trovo, tanto che - su questo specifico punto - la penso come te e Tucidide e non del tutto come il Bagnol.
E' lecito parlare (come fa il Bagnolo) di maggiore o minore "modernità" - in senso relativo, si intende - di una scuola rispetto a un'altra.
Ma SOLO perché non ci sono interpreti che sappiano ravvivare come si deve le scuole "passate" e farle interloquire col presente.
La maggiore efficacia della Violetta della dessay rispetto alla dessì può quindi dipendere, in parte, anche dalla maggiore "presa" che una tecnica colorista può avere oggi sul pubblico giovane, ma soprattutto dal fatto che la francese è artista incommensurabilmente superiore all'italiana.
Se saltasse fuori una nuova Callas, ... sia pure iper-vocalista, penso che dovremmo rivedere le classifiche.

Come vedi qui non ci sono assolutizzazioni di sorta: solo opinioni più o meno estremistiche, ma sempre personali.
Salutoni,
mat