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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda pbagnoli » dom 26 set 2010, 1:43

In home la recensione di Operadisc del nuovo disco di Kaufmann dedicato al Verismo
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Tucidide » dom 26 set 2010, 9:46

Pietro, bellissima la recensione, e te lo dico senza aver ascoltato il disco, se non il "Vesti la giubba" presente su YouTube.
Proprio a questo proposito,
C’è l’immancabile “Vesti la giubba”, berciata con la bava alla bocca, con il solito tono perennemente incazzato con il mondo! E a questo proposito: possibile che mai nessuno si sforzi di trovare strade interpretative diverse?


spezzerei una lancia. E' vero che eccede in singhiozzi e bistra l'emissione per fare un tono di voce scuro ed atro. Però cura benissimo la linea, sente il personaggio, seppure in chiave tradizionale.
Sai qual è una cosa che temo di Kaufmann? Più che lui si "accomodi" a fare il tenorone italiano, ho paura che sia il pubblico a pretendere da lui sempre qualcosa di nuovo, di inimmaginabile. E' vero che ha dato nuova linfa a Werther e a Lohengrin (per mio gusto personale, più nel primo che nel secondo caso), ma non è detto che debba essere sempre illuminante, o addirittura che ad ogni recita dello stesso ruolo debba sempre trovare qualcosa di innovativo, persino rispetto al sé stesso della volta precedente. Che cos'è Kaufmann, un mostro? :D
Io personalmente trovo questo "Vesti la giubba" convincente. Non è certo il miglior Kaufmann, ma mi sta bene.
Piuttosto, letta la locandina, ti appoggio in toto le considerazioni sulla banalità del repertorio scelto: di fatto, solo l'aria dei Lituani e quella di Zandonai sono un po' (ma solo un po') rare. Per il resto è un disco da vetrina. Persino Cura :shock: ha più fantasia nel suo abbastanza dimenticabile recital verista della Erato.
Per curiosità, com'è l'aria dei Lituani?
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda MatMarazzi » dom 26 set 2010, 9:59

Tucidide ha scritto: E' vero che ha dato nuova linfa a Werther e a Lohengrin (per mio gusto personale, più nel primo che nel secondo caso), ma non è detto che debba essere sempre illuminante, o addirittura che ad ogni recita dello stesso ruolo debba sempre trovare qualcosa di innovativo, persino rispetto al sé stesso della volta precedente. Che cos'è Kaufmann, un mostro? :D


Non sono d'accordo, Tuc.
Nessun si aspetta da Kaufmann qualcosa di nuovo a tutti i costi, sicuramente non io.
Chi come me lo segue e lo ammira da tanti anni si aspetta semplicemente che ci dia qualcosa di bello, di non superficiale, di non buttato via.
Che curi il fraseggio come sa fare, rifletta sulle note, sul ritmo, sul senso delle parole.
In questo senso era un tenore straordinario: affrontava il repertorio pesante e declamatorio con una ricercatezza da liederista, curando il senso di ogni suono, di ogni parola, di ogni figura ritmica.
La sua Tosca geniale a Zurigo (ben diversa da quella matadorica di Monaco) non brillava per la novità (psicologicamente o drammaturgicamente) ma per la lucidità, la capacità di analisi e di introspezione su ogni sfumatura verbale e musicale.
In questo senso sembrava tanto diverso dai Cavaradossi tradizionali: non perché dicesse cose nuove, ma perché si concentrava su aspetti che altri trascuravano (fosse anche solo semplicemente il solfeggio)...
L'unico approccio realmente innovativo di Kaufmann rispetto alla tradizione è stato per me il Lohengrin a Monaco con Jones. Per il resto ho sempre ammirato Kaufmann, fin dal 2003, principalmente quell'approfondimento espressivo e musicale che in questo deludente CD manca del tutto.
E anche nel brano che hai quotato io non riconosco il Kaufmann che conoscevo: qui mi sembra Alighiero Noschese che fa l'imitazione del tenore verista, replicandone tutti i vezzi e la retorica.
L'impressione che ho io, come Pietro, è che il nostro Jonas stia tentando di imitare ciò che qualcuno gli ha detto essere "lo stile del tenore da soldi facili".
E se Kaufmann deve diventare questo, io non me ne faccio più niente.

Così almeno, con grande amarezza, la penso io.
Salutoni,
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda pbagnoli » dom 26 set 2010, 10:33

E così la penso anch'io.
Vedi, Tuc, io credo che Kaufmann debba seguire il suo stile, che è quello che Matteo ha definito "ricercatezza da liederista" in ruoli che questo atteggiamento non prevedono. Lui NON E' Mario Del Monaco: non lo sa fare, non è strutturato, non è attrezzato per questo. Se decide di fare il verso ai tenorastri iperdrammatici di stampo italiano, farà esattamente quello che fa qui: affondo mostruoso, birignao, voce scurita e chiusa e acuti che, per il momento, sono ancora belli e sonori, ma che col tempo diventeranno come quelli di Giacomini. Considera inoltre che Giacomini non ha mai avuto la "ricercatezza da liederista": aveva la voce e, nelle sere buone (quelle di cui tutti favoleggiano, ma in cui io non l'ho mai visto), la tirava fuori tutta; nelle sere storte (quelle in cui l'ho sempre trovato io), si sentiva solo il muggito.
Come ho scritto nella recensione, io non mi accontento del "mica male" o "non mi dispiace". Anzi, ti dirò di più: "mica male" è la prima impressione di ascolto di questo disco. Al secondo ascolto cominci a fare le pulci. Al terzo ascolto ti incazzi. E così via.
Se questa è la strada che si è scelto, anch'io - a malincuore - rinuncerò a lui; forse è ancora in tempo a ripensarci e a rimanere in ambiti a lui più congeniali
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Luca » dom 26 set 2010, 11:01

A me piace moltissimo questo "Vesti la giubba". Ha una grande intensità e, soprattutto nel recitativo, ricorda molto, nel suono e nell'espressività, Vickers (altro grande Canio con Karajan). Ma Kaufmann è un cantante che, se decide di non scivolare nei mezzucci all'italiana (Del Monaco-Di Stefano fino a Giacomini), può veramente far emergere aspetti che, nel repertorio nostro, spesso passano inosservati o comnuque non sviluppati adeguatamente.
Quanto scrive Matteo, in merito, è più che giusto: meglio rifarsi, se si vuole, a sani moduli interpretativi come appunto Vickers che simulare qualcosa che non ci appartiene.

Circa Giacomini, poi aggiungo che concondo con Pietro: anche io ho avuto la sventura di ascoltarlo e non mi ha mai convinto anche quando emetteva un suono decente! Non so quali sono state le sue serate no e quelle sì: in Turandot una volta qui a Roma mai sentito un Calaf così disastrato.

Saluti domenicali, Luca.

PS. Ora mi vado a leggere la recensione!
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Tucidide » dom 26 set 2010, 12:39

MatMarazzi ha scritto:E anche nel brano che hai quotato io non riconosco il Kaufmann che conoscevo: qui mi sembra Alighiero Noschese che fa l'imitazione del tenore verista, replicandone tutti i vezzi e la retorica.
L'impressione che ho io, come Pietro, è che il nostro Jonas stia tentando di imitare ciò che qualcuno gli ha detto essere "lo stile del tenore da soldi facili".

pbagnoli ha scritto:Vedi, Tuc, io credo che Kaufmann debba seguire il suo stile, che è quello che Matteo ha definito "ricercatezza da liederista" in ruoli che questo atteggiamento non prevedono. Lui NON E' Mario Del Monaco: non lo sa fare, non è strutturato, non è attrezzato per questo. Se decide di fare il verso ai tenorastri iperdrammatici di stampo italiano, farà esattamente quello che fa qui: affondo mostruoso, birignao, voce scurita e chiusa e acuti che, per il momento, sono ancora belli e sonori, ma che col tempo diventeranno come quelli di Giacomini.

Come dico sempre a Maugham, io non sono un melomane molto "raffinato", di regia so nulla e meno di nulla, vado molto ad istinto e mai e poi mai sarei, e temo sarò, in grado di scrivere recensioni di spettacoli come quelle di Mat, di Maugham, di Ric, di Beck e di altri.
Però conosco molte incisioni di "Vesti la giubba", da quella di Paoli con Leoncavallo supervisore (1907), fino a questa (2010). Oltre cent'anni di Pagliacci! :shock: :) Beh, insomma, sarò sincero: Kaufmann non è certo il migliore, forse nemmeno fra i primi cinque o dieci, ma si colloca di sicuro nella "colonna di sinistra", per usare il linguaggio calcistico. Insomma, pur estraneo (almeno per ora) a questo repertorio, mi sembra che non solo sia "non male", ma che sia proprio bravo.
Mat dice, saggiamente, che non basta "non fare" qualcosa di riprovevole o risaputo per essere validi. Bisogna anche "fare" qualcosa di buono. A me sembra che qui, oltre a non fare nulla, ma proprio nulla, del tenorone italiano, faccia anche qualcosa di buono. Concordo con Luca, che dice:
Luca ha scritto:A me piace moltissimo questo "Vesti la giubba". Ha una grande intensità e, soprattutto nel recitativo, ricorda molto, nel suono e nell'espressività, Vickers (altro grande Canio con Karajan).

Quanto ai vizi/vezzi da tenorone, io non li sento, fatti salvi - è vero - alcuni singhiozzi e l'inscurimento della voce. Non fa portamentoni (il buon gusto da liederista si fa sentire), non tiene le note allo spasimo, resta sempre in ritmo, gigiona giusto un po' - ma poco - nelle prime frasi dell'arioso, cercando un'espressione trucida e ghignante. Ma per il resto è molto "castigato", molto "liederistico".
Però, ripeto, sono considerazioni un po' rozze. : Sailor :
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Enrico » dom 26 set 2010, 17:44

Io oggi ho sentito per la prima volta il "Vesti la giubba" di Bonci: evidentemente anche i tenori antichi dovevano accontentare i produttori discografici o assecondare i gusti del pubblico, ma sicuramente era più normale pensare che un tenore dovesse cantare di tutto, anche con qualche forzatura, se pensiamo che lo stesso Caruso cantava perfino Mozart e Bellini, per quanto non ne abbia lasciato testimonianza in disco.
Avevo visto tempo fa gli spezzoni promozionali del nuovo disco di Kaufmann su Youtube; anche io avevo trovato interessante il "Vesti la giubba": riascoltandolo oggi più che a Vickers penso a Rosvaenge, proprio per gli accenti truci della prima parte (a Kaufmann però manca il sarcasmo beffardo di Rosvaenge, e in questo ha ragione Bagnoli quando lo accusa di aver perso il senso dell'umorismo). Bene anche la conclusione senza singhiozzo, ma attenzione: ci sono alcune prove splendide senza singhiozzo, in concerto, di Pavarotti e perfino di Gigli: è vero, non sempre si può dire qualcosa di nuovo (conoscete il "Vesti la giubba" di Fleta?), ma è dovere del bravo cantante concentrarsi su ciò che canta, e soprattutto arrivare in teatro o in sala di registrazione dopo uno studio serio e meditato. Credo che Kaufmann, se dovesse interpretare un'opera verista in teatro, col pubblico davanti, si concentrerebbe di più, e farebbe molto meglio: ho anche l'impressione che lui e altri prima di lui (Alagna, Villazon) siano rimasti vittime della routine delle moderne tecniche di incisione, voglio dire che mi sembra, anche dai video, che ormai tutti i dischi delle grandi case discografiche vengano prodotti e realizzati in maniera molto simile (anche i direttori, in fondo, sono sempre quelli!).
Non posso giudicare il disco per intero, non ce l'ho ancora: mi limito a quanto già ascoltato su youtube.
"Viva il vino spumeggiante" secondo me si salva solo nel disco sui generis di Caruso e nell'incisione di Gigli con Mascagni, l'unica in cui il rallentando e il rubato non sembrino forzature artificiose: per il resto ho l'impressione che sia un pezzo difficilissimo, e non particolarmente bello. Ancora una volta potrei dare ragione a chi critica il tenore buono per tutti gli usi (e quindi anche la scelta dei pezzi per il disco), ma ho l'impressione che Kaufmann sia già un tenore per tutti gli usi: l'aver cantato Mozart e Paisiello significherà pur qualcosa per lui, e anche in quelle interpretazioni c'era qualcosa di interessante, ma è chiaro che diventa più interessante quando canta le parti giuste (penso a Florestano: d'altra parte anche Vickers mi sembra più interessante nel Fidelio che nei Pagliacci). E però, giusto o non giusto, forse nessuno avrebbe pensato fino a poco tempo fa a una voce come quella di Kaufmann per Werther: e invece ora pare che ogni Werther passato o futuro debba, giustamente, confrontarsi col capolavoro di Kaufmann.
Anche il suo Don Josè non è particolarmente innovativo: ma se proviamo a riascoltare, anzi rivedere Domingo, dopo Kaufmann, capiamo che era veramenre necessario un Don Josè come Kaufmann per ridare un senso al personaggio nei teatri moderni.
Il difetto maggiore che trovo nei pochi pezzi "veristi" ascoltati fino ad ora, oltre a quelli già fatti notare, è nella dizione: che si tratti veramente di studio troppo frettoloso, o di tensione da sala d'incisione (il tenore mi sembra troppo distratto dal leggio, dai fogli che gira e rigira tra le mani, dalla necessità di mettere la mano vicino all'orecchio per sentire il ritorno della voce: ho l'impressione che per ora la registrazione in studio non gli renda giustizia - anche il "Porquoi me reveiller" inciso in studio, come pezzo staccato, mi era sembrato deludente, e sappiamo invece cosa è venuto fuori quando Kaufmann ha cantato l'opera tutta intera).
Sulla Tosca voglio contraddire in parte il giudizio letto sopra, e difendere la Tosca di Monaco: non ho visto né sentito la Tosca di Zurigo se non per quei pochissimi frammenti, troppo miseri e brevi, che si trovavano sul "tubo", e mi dispiace non poter giudicare direttamente l'interpretazione di Kaufamm che altri hanno definito eccezionale (e non dubito della fondatezza di questo giudizio). Ma forse proprio per questo a me è sembrata eccezionale l'interpretazione di Monaco (con qualche riserva sul primo atto, senza parlare in questa sede degli altri interpreti). Provate a vedere il Cavaradossi di Kaufmann e dopo rivedetevi uno dei classici filmati con Domingo, il film con la Kabaivanska per esempio, o la Tosca nei luoghi e nelle ore, o qualunque altra Tosca con Pavarotti o Carreras o Di Stefano con la Caballè (e sono tutti cantanti che per vari motivi ho sempre apprezzato e stimato), o, se volete la modernità, qualche bella Tosca con Alvarez o con Licitra: dove lo trovate un altro Cavarodossi che recita e interpreta come Kaufmann? non è perfetto come a Zurigo, mi dite, e vi credo: ma siamo sempre a un livello molto alto.
Per il resto è difficile fare previsioni sulla sua evoluzione (o, speriamo di no, involuzione) teatrale e discografica, che non dipende certo da noi: a meno che non trovi il tempo di venire a leggere le nostre recensioni e discussioni, e, perché no, intervenire.
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Tucidide » dom 26 set 2010, 18:26

Enrico ha scritto:Non posso giudicare il disco per intero, non ce l'ho ancora: mi limito a quanto già ascoltato su youtube.
"Viva il vino spumeggiante" secondo me si salva solo nel disco sui generis di Caruso e nell'incisione di Gigli con Mascagni, l'unica in cui il rallentando e il rubato non sembrino forzature artificiose: per il resto ho l'impressione che sia un pezzo difficilissimo, e non particolarmente bello.

Personalmente, pur non essendo un grande estimatore di Björling, trovo che il suo Turiddu dell'edizione RCA sia una meraviglia dalla prima all'ultima nota, soprattutto nel brindisi. : Thumbup : Forse uno dei suoi ruoli migliori.

Sulla Tosca voglio contraddire in parte il giudizio letto sopra, e difendere la Tosca di Monaco: non ho visto né sentito la Tosca di Zurigo se non per quei pochissimi frammenti, troppo miseri e brevi, che si trovavano sul "tubo", e mi dispiace non poter giudicare direttamente l'interpretazione di Kaufamm che altri hanno definito eccezionale (e non dubito della fondatezza di questo giudizio). Ma forse proprio per questo a me è sembrata eccezionale l'interpretazione di Monaco (con qualche riserva sul primo atto, senza parlare in questa sede degli altri interpreti). Provate a vedere il Cavaradossi di Kaufmann e dopo rivedetevi uno dei classici filmati con Domingo, il film con la Kabaivanska per esempio, o la Tosca nei luoghi e nelle ore, o qualunque altra Tosca con Pavarotti o Carreras o Di Stefano con la Caballè (e sono tutti cantanti che per vari motivi ho sempre apprezzato e stimato), o, se volete la modernità, qualche bella Tosca con Alvarez o con Licitra: dove lo trovate un altro Cavarodossi che recita e interpreta come Kaufmann? non è perfetto come a Zurigo, mi dite, e vi credo: ma siamo sempre a un livello molto alto.

Io ho sentito passi della sua Tosca dal Met con la Racette e Terfel, e mi è sembrata una recita brutta. La migliore era lei, Terfel, e mi spiace dirlo, del tutto insufficiente, bieco e gigione, e anche Kaufmann... insomma... : Blink : :roll:
Anche della Tosca di Monaco ho sentito estratti. Devo dire che a me non è sembrata una grande prova. L'ho trovato anche occasionalmente incerto nell'emissione e non a postissimo con l'intonazione.
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Enrico » dom 26 set 2010, 19:30

Ottimo Bjorling, in una registrazione molto equilibrata, corretta, pulita: sono andato a riascoltarlo, ma anche il suo brindisi non mi convince (a parte "Beviamone un bichiere) e altri problemini del genere, o la variante alta di "del piacer": nell'opera completa, secondo me, non va bene): lo trovo simile a quello di Kaufmann, un po' frettoloso, e con i rubati fatti per dovere, senza convinzione. Però mi piacerebbe vedere Kaufmann nei panni del bulletto siciliano che brinda all'amante. Il problema è sempre quello, tra gli interpreti moderni, visti in teatro o in video, non ne ho trovato nessuno convincente: Bjorling ha la sua bellissima voce, ma riesci a immaginarlo in teatro vestito da Turiddu?
Pavarotti, per fortuna, ammetteva di essere estraneo al personaggio; l'eterno Domingo è sempre e solo Domingo: devo però vedere i video più recenti con La Scola e con Alagna. Il problema, se Kaufmann si lascia convincere a cantare il repertorio verista, è che forse non ci sono per ora interpreti validi in questo repertorio: e se la smette di scurire la voce può anche avere le note giuste per cantarlo, deve però studiare bene e interpretare veramente con convinzione.
Ma c'è un altra difficoltà: abbiamo direttori "veristi"?

Tornando alla Tosca non nego i difetti (Recondita armonia era abbastanza urlato - bellissima l'ultima nota tenuta, ma io mi aspettavo il famoso pianissimo di cui si era parlato dopo le recite di Zurigo: forse Kaufmann non voleva ripetere un effetto che altrimenti sarebbe stato prevedibile, forse voleva far vedere che anche lui sa fare gli acuti in forte, forse il direttore gli ha chiesto di non fare il pianissimo: anche qui dovrebbe spiegarci lui perché non l'ha fatto), e nel duetto del primo atto con la zia Mattila diversi momenti vocalmente non funzionava nel modo migliore (anche nel magnifico Werther, se ci penso, ogni tanto c'era qualche difficoltà e qualche forzatura): ma io parlavo in generale della capacità di creare un personaggio, soprattutto nell'ultimo atto, anche attraverso la recitazione, l'espressione, i gesti, al di là degli effetti vocali (vedi "E lucevan le stelle": forse esagera con i falsetti e le filature, ma non vedo che alternativa ci possa essere: torniamo a Domingo?). Secondo me, questo Cavaradossi, tra tutti quelli che ho visto, è il migliore possibile (ripeto: se avessi visto la Tosca di Zurigo forse ne sarei meno convinto). Ci sono altri tenori interessanti per la Tosca?
Poi è vero, uno che è stato varie volte dichiarato "miglior tenore del mondo" potrà fare sicuramente di meglio.
Enrico B.
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Maugham » lun 27 set 2010, 9:46

Enrico ha scritto: Per il resto è difficile fare previsioni sulla sua evoluzione (o, speriamo di no, involuzione) teatrale e discografica, che non dipende certo da noi: a meno che non trovi il tempo di venire a leggere le nostre recensioni e discussioni, e, perché no, intervenire.


Io invece sono del parere che non sia poi così difficile.
Kaufmann ha passato i quaranta, è in carriera dal 1993, ha raggiunto nel giro di una stagione una notorietà planetaria (ricordiamoci che nel 2004 non disdegnava di fare Cassio alla Bastille) e nel giugno del 2005 io l'ho visto a Bologna nel Requiem di Mozart diretto da Abbado assieme a Pape, Devia, Mingardo e ti assicuro che non me lo ricordo assolutamente. I suoi prossimi debutti (almeno quelli che so navigando sul web) prevedono per i prossimi tre anni Maurizio di Sassonia, Siegmund, CavPag al Met, Des Grieux Puccini con Netrebko, Eneas, Andrea Cheniér e Bacchus. Magari salteranno fuori anche altre cose, ovvio, magari anche un Sanson o un Admeto (speriamo)...ma per ora non ci sono.
Il tutto intercalato da miriadi di Tosche, Carmen e Werther.
In diverse interviste Kaufmann ha dichiarato che i suoi modelli sono Domingo, Corelli e Wunderlich. :shock:
Come giustamente dici:
è stato varie volte dichiarato "miglior tenore del mondo"

Aggiungo che è testimonial della BMW e che la Decca (una casa discografica alla disperata ricerca di un tenore dopo la morte di Pavarotti) ha investito molto su di lui.
Mah, penso che gli elementi per ipotizzare un percorso ci siano tutti.
Poi. l'ammetto, non ho la sfera di cristallo.
Aggiungo che hai perfettamente ragione quando dici che il suo percorso artistico:
non dipende certo da noi: a meno che non trovi il tempo di venire a leggere le nostre recensioni e discussioni, e, perché no, intervenire.

Penso che nessuno su OD si sia fatto il viaggio di poter in qualche modo influire sulla carriera di un cantante. Questa infantile presunzione la lasciamo ad altri luoghi virtuali. :wink:
Tra l'altro scriviamo in una lingua che parliamo solo noi. Noi italici, intendo.
Grazie per gli spunti
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Maugham » lun 27 set 2010, 10:09

Tucidide ha scritto:Come dico sempre a Maugham, io non sono un melomane molto "raffinato",


Quando fai il civettone ti darei un calcio nel sedere. :D :D :D

Non fa portamentoni (il buon gusto da liederista si fa sentire), non tiene le note allo spasimo, resta sempre in ritmo, gigiona giusto un po' - ma poco - nelle prime frasi dell'arioso, cercando un'espressione trucida e ghignante. Ma per il resto è molto "castigato", molto "liederistico".


Non farà i portamentoni, ma non fa anche una cosa che invece, in quest'aria, fa anche il più scassato degli scassati.
Il climax. Come comincia così finisce.
Hai sentito tutto il disco?
Vogliamo parlare del Brindisi della Cavalleria che sembra un pezzo del Cavallino Bianco?
O Amor ti vieta stile comizio?
O l'attacco di "Dai campi, dai prati"?
E l'aria dell'Iris?
Non lavora nemmeno sulla parola (vedi sezione centrale dell'Improvviso) che era un po', come dire, il suo marchio di fabbrica.
Certo, è un disco che si ascolta, c'è di peggio.
Però di Canii, Turiddi e Chenier così ne ho piena la casa.
Siamo molto lontani non dico da Sensucht ma anche dal disco d'esordio dove c'erano autentici capolavori.
Sai cosa? Questo CD lo si deve ascoltare per Pappano che dirige da padreterno.
Penso che le considerazione che sia Pietro sia Mat hanno fatto su questo CD di Kaufmann (a cui aggiungo modestamente le mie) siano una dimostrazione di come Operadisc non sia un'accozzaglia di fan, ma di persone pensanti capaci di giudizi oggettivi.
Qui la penso come Marazzi.
Se Kaufmann imbrocca questa strada non so più cosa farmene.

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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Tucidide » lun 27 set 2010, 10:55

Maugham ha scritto:I suoi prossimi debutti (almeno quelli che so navigando sul web) prevedono per i prossimi tre anni Maurizio di Sassonia, Siegmund, CavPag al Met, Des Grieux Puccini con Netrebko, Eneas, Andrea Cheniér e Bacchus. Magari salteranno fuori anche altre cose, ovvio, magari anche un Sanson o un Admeto (speriamo)...ma per ora non ci sono.
Il tutto intercalato da miriadi di Tosche, Carmen e Werther.

Beh, Siegmund e Bacchus vanno bene ad uno come lui. Direi anche che il secondo non sia un ruolo da tenorastro, così come l'Enea di Berlioz. Andrea Chénier, ruolo Borgatti, gli starebbe bene a livello vocale, ma mi dite che nel disco non riescono bene i momenti solistici.
L'unico ruolo fra questi che mi desta perplessità è Des Grieux; fra l'altro, anche la sua compagna d'avventura mi sfagiola poco... : Blink :
Maugham ha scritto:Penso che le considerazione che sia Pietro sia Mat hanno fatto su questo CD di Kaufmann (a cui aggiungo modestamente le mie) siano una dimostrazione di come Operadisc non sia un'accozzaglia di fan, ma di persone pensanti capaci di giudizi oggettivi.
Qui la penso come Marazzi.
Se Kaufmann imbrocca questa strada non so più cosa farmene.

Chiariamoci: non voglio passare per fanatico e per fan, cosa che non sono, e specifico ancora una volta di non aver ascoltato il disco nella sua interezza.
Parlavo solo dell'arioso di Canio. Già il brindisi della Cavalleria mi piace molto meno, anzi, proprio poco.
Una curiosità mi frulla in capo. Ammettendo che Kaufmann imbocchi, dio non voglia, la strada del tenore facilone, a vostro avviso resterebbe valido interprete dei ruoli adatti a lui, o andrebbe alla deriva, cominciando a deludere le aspettative anche come Lohengrin, come Werther e come Josè?
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda marco » lun 27 set 2010, 11:50

letto ieri nel sito di una sua fan: Manrico a Monaco nel '12
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Maugham » lun 27 set 2010, 12:17

marco ha scritto:letto ieri nel sito di una sua fan: Manrico a Monaco nel '12


Ecco, appunto...
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Re: nuovi articoli in home

Messaggioda Maugham » lun 27 set 2010, 12:27

Tucidide ha scritto: Andrea Chénier, ruolo Borgatti, gli starebbe bene a livello vocale, ma mi dite che nel disco non riescono bene i momenti solistici.


Non è che non riescono bene. Si tratta della solita roba. Per me è una questione di priorità. Ho poco tempo. Se devo ascoltare uno Chénier risaputo preferisco dedicare il mio tempo a titoli di cui non so una mazza.

Una curiosità mi frulla in capo. Ammettendo che Kaufmann imbocchi, dio non voglia, la strada del tenore facilone, a vostro avviso resterebbe valido interprete dei ruoli adatti a lui, o andrebbe alla deriva, cominciando a deludere le aspettative anche come Lohengrin, come Werther e come Josè?


Diciamo che forse comincerebbe a trasformare in cliché quelle che, al debutto, furono intuizioni notevoli. Sono però convinto che continuerà a mietere successi a prescindere.
Kaufmann ha una qualità rara che, tenorone da massaia o tenorone raffinato, o ce l'hai o non ce l'hai. La verità. Quando lo vedi in scena, ci credi. Questo fa parte di quella strana chimica che chiamano carisma assolutamente inspiegabile con gli strumenti della ragione. E questo mette Kaufmann, a mio parere, nella lista dei grandi. Anche se facesse Ernesto o Elvino finiresti col crederci.
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