Maria Callas

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Re: Maria Callas

Messaggioda Luca » sab 18 set 2010, 9:12

Mah... idee tue :roll: Comunque sta di fatto che non cambierei una delle cinque dive (il trio Sutherland-Caballé-Sills più Gencer e Scotto) che ho menzionato con Dessay (pur piacendomi), e compagne da te inserite e, meno che meno, con la Fleming di cui non riesco a capire che cosa ci sia di interessante....

Saluti, Luca.
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Re: Maria Callas

Messaggioda Triboulet » sab 18 set 2010, 11:39

Io non mi stupisco Luca, anzi mi stupisco di più che tu mi abbia fatto quella domanda, visto che un po' ci dovremmo conoscere e che avresti dovuto conoscere la mia risposta : Chessygrin :
Come avrai imparato io ho una posizione forse un po' troppo radicale, ma esattamente contraria a chi fa della voce il primo presupposto per cantare l'opera. Bene io per un limite assurdo e inverosimile sarei pronto a preferire una Stratas sfiatata e sbracata, che per metà canta di petto e urlacchia per l'altra metà ad una Caballè in perfetta forma, laddove nella prima ravvisassi maggiormente la verità di un personaggio. Certo che la condizione ideale sarebbe una voce in perfetta forma impegnata in una adesione perfetta al personaggio, ma insomma non è sempre possibile purtroppo. Ci poniamo quindi di fronte alla scelta di quale dei due aspetti sacrificare, in molti partono dalla voce e quindi sacrificano la personalità, motivo per il quale salvano la Caballè e buttano giù dalla torre la Fleming (che cavolo può non piacere e può non avere fatto tutto bene, ma ha una personalità a tratti debordante, unita pure ad una certa piacioneria che alla Caballè non mancava di certo).
Motivo per il quale (e di questo con te ne ho già discusso in privato :D) i miei dischi callasiani preferiti sono i recital del 58, la Traviata londinese del 58, la Lucia del 59, la Norma del 60, la Medea del 61, i recital del 61, la Carmen del 64, ovvero il periodo della Callas più "a pezzi", ma dove la sua grandezza interpretativa era arrivata ad un grado incredibile.

Parliamo della Sills, che a me piace tanto. Lei era molto ma molto americana nell'approccio. Dipingeva tutto a tinte forti, fece dell'esteriorità e della ridondanza un'arma di espressione. Certe volte la cosa funziona, ma spesso è sul baratro della superficialità e dell'esagerazione, bisogna ammetterlo. Il confine è flebile. La Callas per una vita intera ha professato l'antiesteriorità e l'antiridondanza in favore dell'analisi dettagliata dell'inflessione vocale e del movimento scenico studiato (non l'avresti mai vista, dettata dall'istinto, sbattere continuamente i pugni sul tavolo come fa la Sills nel finale del Devereux). Ecco perchè dico, siamo da un'altra parte.

Le nuove dive...

Cos'ha di meno la Lucia della Dessay, che si sforza di dare senso ad ogni frase che pronuncia?

il problema è l'urlo, è quella la pietra dello scandalo pop? è la regia più truculenta? mettiamo l'urlo da parte (un dettaglio di 3 secondi in 2 ore di opera) e evitiamo di guardare il sangue (strano che sia piena di sangue visto che ha ammazzato lo sposo un minuto prima e chissà con quale furia) ad ogni modo ascoltiamo solo l'audio, cosa invidia la Dessay alla Lucia della Sutherland? la voce, e torniamo sempre lì :D (non certo l'espressività legata al testo e i colori, che risultano maggiori anche alle orecchie di un sordo), cosa invidia la Dessay alla Lucia della Sills? la voce (??? non lo so neanche) (non certo l'attenzione al dettaglio, dato che la Sills appare sempre molto esteriore ed istintiva). La Caballè non la prendiamo proprio in considerazione (persino stecca dice che la sua Lucia è mediocre, per dire :lol: ).

Vogliamo poi parlare della Fleming:

Non so, io non solo non trovo niente che non va, ma mi trovo a dover ammettere (da callasiano) che nella sola prima strofa ha già battuto la Maria del 52 (ma pure quella del 54). Una Callas Armida nel '58? e chi lo sa, l'avesse fatta potremmo dirlo... ma intanto...
Poi mi potrai dire che la Callas affronta le agilità di forza come una bomba ad orologeria, ok, ma che fine ha fatto la forza pervasiva e quasi panteistica dell'Amore che canta così appassionatamente Armida? Un'aria che dovrebbe risuonare più "porca" dell'habanera, un'aria in cui Armida dice "non abbiate paura a fare all'amore, persino i pesci sc****o!" ora mi rendo conto che può essere una lettura schock, ma insomma io il libretto lo leggo così ("dunque godete amanti dei vostri lieti istanti" a me pare un discorso molto fisico anche). Possiamo anche sublimarlo ad una lettura "favolistica" poco incline alla carne, ma questo non esclude che la Fleming realizzi la sua lettura (aldilà dei gusti) in maniera chiara e impeccabile. Siamo anche noi abituati a vedere l'opera come qualcosa di distante dalla vita, quando il primo ad essere pop era proprio Rossini!! (non sai a Beethoven quanto faceva incazzare questa cosa...). Discorso analogo ho fatto per la Gilda della Moffo. Non ce la prendiamo se certe cantanti risvegliano la natura autentica del testo.

Cosa non va nella Medea dell'Antonacci?

Non è una bomba in acuto ed ha i gravi aperti e poco risonanti... beh certo, Maria aveva una gestione del registro di petto inimitabile (già la Gencer sbraca di brutto). Però ascolta l'illuminazione di certe frasi, l'attenzione alla articolazione delle parole, alle aperture, ai tempi e alle pause? non c'è un momento che non abbia senso drammaturgico. La Caballè ha mai forse fatto una Medea così? Il bello è che l'Antonacci fa una Medea tutta diversa da quella della Callas, ma ne eredita l'approccio, e lo applica con risultati strabilianti alla sua visione. Non so, per me è difficile non accorgersene.
Ecco per me queste sono Dive con la D maiuscola. Ascolti alla mano, sempre. Ma ribadisco per la ottocentesima volta, dipende da quello che si cerca nell'opera lirica, quindi lungi da me dal convincerti, difendo solo delle artiste che hai chiamato "dive" tra virgolette (o addirittura "Dessay e compagne") e cantanti di musica leggera (anche lì ci sono vocalisti, coloristi ecc. peraltro). Come direbbero sul CdG: serie B a chi?! : Chessygrin :
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Re: Maria Callas

Messaggioda stecca » sab 18 set 2010, 13:47

Trovo molto interessanti le considerazioni di Trib che mi hanno fatto riflettere (fermo restando che ovviamente sono stradaccordo con chi non cambierebbe per tutto l'oro del mondo una caballè o una Sutherland o una callas con un esercito di stratas o di fleming...) su quello che si richiede ad una interprete e sono anche giuste di conseguenza le sue conclusioni finali su chi ha valorizzato certi scavi psicologici della callas e chi invece si è rivolto verso altre strade. Sono meno d'accordo che questo possa però cosentire graduatorie su chi sia più...avanti e chi più indietro sono semplicemente approcci diversi che possono tutti assurgere a grandezza o meno a seconda di come li si porti avanti e caballé, sutherland e sills (e altre) è indubbio che siano arrivate ai massimi livelli anche loro. Piuttosto ne farei una questione anche di doti di partenza, quando decisero di studiare canto da giovinette e quindi prima di approfondire il loro diverso percorso interpretativo la situazione era la seguente: la callas era nata con una voce sgraziata, la Sutherland con una voce normale e la caballé con una voce benedetta dal signore. Ne deriva che per diventare quello che sono poi diventate (e che lo siano diventate ripeto è oggettivo piacciano o meno) le tre signore in questione hanno dovuto farsi strada in modo diverso. La callas valorizzando l'arte tragica ed espressiva, la Sutherland perfezionando una tecnica mostruosa e la caballé imparando a legare quei suoni paradisiaci. Sono tre prototipi insomma e chi è venuto dopo ha seguito l'uno o l'altro percorso anche sulla base del materiale di natura per cui abbiamo epigoni Callas, epigoni Sutherland ed epigoni Caballè ovvero voci brutte ma espressive, voci normali ma tecnicamente mostruose e voci bellissime e punto. A trib trasmettono di più le prime ad altri le altre ma questo è il...soggettivo dell'arte.
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Re: Maria Callas

Messaggioda Triboulet » sab 18 set 2010, 14:10

Mi dispiace dirlo, ma con XXX non ci può essere confronto.
Si limita a sbeffeggiare le mie posizioni ma non è in grado aggiungere alcunchè alla discussione.
Sono pronto a farmi massacrare da un MatMarazzi o da un Maugham e la loro valanga di cultura, dalle loro contestazioni sempre minuziosamente motivate, sono pronto ad accettare una diversità di vedute con serenità, ma frasi buttate là tipo "forse il problema è proprio questo" non le accetto.
Tra l'altro sul suo blog leggo:
io partecipo molto poco al forum, che uso generalmente per tenere desta l'attenzione su Maria Callas, mio unico e solo interesse riguardante la musica lirica.

motivo per il quale XXX si è iscritto qui (visto tra l'altro che ha disseminato il web di annunci che Operaclick è un forum anti-Callas).
Per carità, non mi metterò a discutere le sue passioni, ma a quel punto che si limiti a postare ascolti ed elogi e "a tenere desta l'attenzione" e lasci le valutazioni più ampie a me, Luca e gli altri del forum, considerando che il suo solo interesse nella lirica è la Callas (e ne deduco che non si sia mai interessato approfonditamente al resto).

XXX ha scritto:Mi spiace dirlo, ma tu di "callasiano" hai poco o niente.


A parte che contestare la mia passione e/o la mia competenza sulla base della divergenza di un giudizio (di un brano per giunta) mi pare stupido e offensivo.
Solo perchè contesto delle scelte di una cantante che ammiro o preferisco talvolta altre vie interpretative dovrei essere un incompetente o un non appassionato? Trovo invece risibile la posizione di chi pensa che un dato cantante abbia fatto sempre meglio di tutti, se vogliamo dirla tutta, quantomeno la trovo una visione miope. Menchemeno penso che sia una colpa non avere come "unico e solo interesse" una cantante.
Ma mi fermo quì perchè non voglio fare polemica ulteriore.
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Re: Maria Callas

Messaggioda Triboulet » sab 18 set 2010, 14:15

Rispondo all'amico stecca nel frattempo.
Certo, hai ragione, e infatti mi sono corretto dicendo che Sills, Sutherland e Caballè rappresentano forse un cambiamento di rotta (diciamo "involuzione" è una mia personalissima visione, mi rendo conto anche non condivisibile).
Le tre cantanti in questione hanno giocoforza (specie la Sutherland secondo me, che in verità è quella che preferisco meno delle 3) rappresentato qualcosa di fenomenale nella lirica. E anche le critiche all'amata Montse sono pur sempre critiche ad una grandissima cantante, della quale apprezzo anche alcune prove, ma della quale forse non condivido gli intenti.
Luca faceva apparire le tre come "allieve" o eredi in qualche modo della Callas. Ecco io penso che siano una cosa diversa, che abbiano cominciato un discorso differente, tutto qua.
Per inciso la Norma della Caballè ad Orange è una delle poche Norme non callasiane che riascolto con immensa goduria (a proposito di confronti).
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Re: Maria Callas

Messaggioda Tucidide » sab 18 set 2010, 15:03

Triboulet ha scritto:
XXX ha scritto:Mi spiace dirlo, ma tu di "callasiano" hai poco o niente.


A parte che contestare la mia passione e/o la mia competenza sulla base della divergenza di un giudizio (di un brano per giunta) mi pare stupido e offensivo.
Solo perchè contesto delle scelte di una cantante che ammiro o preferisco talvolta altre vie interpretative dovrei essere un incompetente o un non appassionato? Trovo invece risibile la posizione di chi pensa che un dato cantante abbia fatto sempre meglio di tutti, se vogliamo dirla tutta, quantomeno la trovo una visione miope. Menchemeno penso che sia una colpa non avere come "unico e solo interesse" una cantante.

Caro Trib, io leggerei la frase di XXX come un complimento. Se essere callasiani significa conoscere poco o nulla di tutto il resto del mondo dell'opera, in special modo quello attuale, allora non essere callasiani è un pregio. : Cowboy :

A proposito della "brutta voce della Callas" nemmeno io credo che sia vero.
era una voce straordinariamente espressiva, ottenuta partendo da un'idea di suono ben precisa e coerente con un disegno interpretativo e musicale. Parlare di "voce brutta" non ha senso. Dell'intervento di Stecca, per altro, non condivido nemmeno la definizione della voce della Sutherland come "normale". Normale?! :shock: Era una voce non bellissima in basso, ma di un colore portentoso, immediatamente riconoscibile e velata di malinconia. Personalmente, preferisco il colore della Sutherland a quello della Caballé.

Tornando a XXX:
XXX ha scritto:
Triboulet ha scritto:ma insomma io il libretto lo leggo così


Ma negli anni '50 era praticamente impossibile leggerlo così.

Giusto. Sono d'accordo. Infatti, quando si valuta un'interpretazione, specialmente sotto il profilo interpretativo, ma anche vocale, bisogna sempre tenere in conto la situazione sincronica, ossia il milieu culturale ed artistico nel quale si movevano gli artisti, specialmente quando sono lontani nel tempo. Sul fatto che la Callas nelle vesti di Armida parli all'uomo del XXI secolo un linguaggio che sembra meno attuale di quello della Fleming in rapporto alla situazione drammatica ed al senso delle parole del libretto, sono d'accordo. Ma sessant'anni fa sarebbe stato vero il contrario. Quindi, l'Armida della Callas e quella della Fleming sono due diverse interpretazioni, che si collocano alla perfezione nel tempo in cui sono state rispettivamente create. Eccellenti entrambe, diverse in quanto lontane cronologicamente.

Non contestualizzare un cantante nell'epoca in cui visse è un errore, ed è una delle cose più sacrosante che abbia imparate su OperaDisc, pur fra incomprensioni, scaramucce, schermaglie e quant'altro. : Chessygrin : Altrimenti, si rischia di fare come Pirandello, che gongolava dicendo che si addormentava a leggere i periodi complessi dei classici italiani, e pure avrebbe dovuto pensare che la sua prosa (bellissima, sia chiaro) si collocava nel periodo storico in cui visse tanto quanto quella del Decameron nella temperie culturale del Trecento.
«Si pensi alla prosa dei nostri classici. Io, per me, lo dico senza ipocrisia di frasi, io leggendo quella prosa ho sempre finito col cascarci sopra con tutto il peso del più pesante sonno.» L. Pirandello, Prosa moderna (1890), in Saggi, poesie, scritti varii, Milano 1960, p. 853.
Sono frasi che non fanno onore ad uno che si proclami uomo di lettere. : Sailor :

P.S.
Comunque, imbattermi in persone inflessibili che, come te, credono di avere il verbo assoluto in tasca, sol perché conoscono (chi sa come) 20 cantanti di numero, piuttosto che 5, mi fa perdere la voglia di considerarmi appassionato di questa branca della musica, nobilitata grandemente dalla presenza del soprano greco.

Beh... : Chessygrin : conoscerne 20 è comunque meglio che conoscerne 5... melius abundare...
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Re: Maria Callas

Messaggioda Triboulet » sab 18 set 2010, 16:02

Tucidide ha scritto:quando si valuta un'interpretazione, specialmente sotto il profilo interpretativo, ma anche vocale, bisogna sempre tenere in conto la situazione sincronica, ossia il milieu culturale ed artistico nel quale si movevano gli artisti, specialmente quando sono lontani nel tempo. Sul fatto che la Callas nelle vesti di Armida parli all'uomo del XXI secolo un linguaggio che sembra meno attuale di quello della Fleming in rapporto alla situazione drammatica ed al senso delle parole del libretto, sono d'accordo. Ma sessant'anni fa sarebbe stato vero il contrario. Quindi, l'Armida della Callas e quella della Fleming sono due diverse interpretazioni, che si collocano alla perfezione nel tempo in cui sono state rispettivamente create. Eccellenti entrambe, diverse in quanto lontane cronologicamente.


Allora, chiarisco, il discorso era proprio riguardo all'evoluzione storica che l'eredità Callas ha subìto nel tempo, e in un certo qual senso sulla possibilità di trovare elementi di "emozione" anche nelle interpreti di oggi. Che l'Armida della Callas, anche per il solo e semplice fatto di essere la rappresentazione nel 1952 di un ruolo Colbran abbia un importanza storico-artistica rivoluzionaria è fuori discussione. Che altre dopo di lei (e quindi anche in contesti successivi) abbiano saputo fare bene ugualmente e talvolta di meglio era quello che mi premeva dimostrare. Il mondo va avanti, grazie al cielo, e la tecnica e il gusto si evolvono non necessariamente in negativo, era questo il senso degli ascolti.

Ma ho aggiunto anche (e quel passaggio non l'ha notato nessuno), che faccio differenza tra una Armida del 1952 e una (ipotetica) Armida del 1958, che poteva essere di levatura interpretativa assai superiore. Quindi il discorso è anche che la Callas del 52, con le sue doti vocali straordinarie, proponeva comunque delle interpretazioni acerbe (anche se contestualizzate) rispetto a quelle che avrebbe realizzato pochissimi anni dopo.
Si ascoltino gli estratti del Macbeth su disco (1958) e poi i corrispettivi nel live del 1952. Beh alle mie orecchie le stesse cose appaiono molto più deludenti e generiche, perchè sostanzialmente eravamo ancora nel periodo in cui la Callas faceva ora "la buona" e ora "la cattiva" (per sintetizzare). Nelle sue Medee si evincono le stesse differenze (discorsi che abbiamo fatto e rifatto). Quindi più che un problema di contestualizzazione c'è anche un problema di maturità dell'artista, anzi il primo problema è quello. Certo che se ci si limita ad ammirarne l'accento ferino e la grandiosità vocale la Callas batte tutti. Ma, come ho ampiamente premesso nel mio primo intervento (e altre 243 volte in tutto il forum) io parto da altri presupposti, quelli dell'interpretazione, e di conseguenza ragiono su quel piano, un piano che la Callas stessa comincerà pienamente a sposare solo un paio d'anni più tardi.

Aggiungo ancora un altro elemento fondamentale: anche se la Callas avesse cantato Armida nel 1958, anzi anche negli anni 90 per assurdo, non l'avrebbe mai fatta "sensuale" perchè è una carta che ha sempre evitato di giocare (evidentemente non ce l'aveva) anche nei ruoli dove la sensualità era richiesta e storicamente realizzata da cantanti coeve. Probabilmente, aldilà dei tempi, avrebbe comunque puntato su altro. Ora dico, posso essere autorizzato a dire che secondo me la Fleming coglie di più l'essenza di quel brano, lo rende a mio avviso in maniera più convincente e in questo senso "batte" la Callas? del resto ho detto la stessa identica cosa per Caro Nome, dove ho preferito la più generica Moffo (in generale non una fuoriclasse) alla stessa Callas (stavolta nel 1955, quindi più nella maturità), per gli stessi motivi di carattere interpretativo.
Non vedo perchè, per aver preso questa posizione, io mi debba sentir dire che non capisco niente (certo detto con metafore neanche poi tanto edulcorate).
Aggiungo ancora che al mio affermare davanti al canto della Fleming che "non trovo niente che non va" mi aspetto che, nel momento in cui mi si vuole contestare, mi si dica cosa ci sia di effettivamente sbagliato, e non mi si dia viceversa dell'idiota con una frase di questo genere, con tanto di risataccia:
XXX ha scritto:Forse il problema è proprio questo! :lol:

Della serie: forse il problema è che non sei in grado di capire quanto canta male. Questo per me è offensivo, oltre che inutile (dato che non mi spiega quale sarebbe la mia eventuale miopia).
Abbiate pazienza ma in un intervento del genere non si tratta nè di evidenziare una diversità di interpretazione (mi pare di capire che per Belcantismo la Fleming canti proprio male, aldilà delle ere geologiche), nè di contestualizzare storicamente le due letture (discorso giusto ma che non è utile in questo caso per i motivi che ho chiarito in precedenza).

XXX ha scritto:Comunque, imbattermi in persone inflessibili che, come te, credono di avere il verbo assoluto in tasca, sol perché conoscono (chi sa come) 20 cantanti di numero, piuttosto che 5


Bah io sono quello che conosco meno cantanti di tutti quì dentro : Chessygrin : e magari credessi di avere il verbo assoluto in tasca... non sarei quì sul forum a discutere, confrontarmi e imparare dai molti (quasi tutti quì dentro) che ne sanno più di me. Forse mi sarei aperto un blog.
Ti ho solo chiesto di non offendere e di spiegare le tue posizioni, XXX, come fanno tutti. Se questo è credere di avere il verbo assoluto...
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Re: Maria Callas

Messaggioda MatMarazzi » sab 18 set 2010, 16:48

XXX ha scritto:Ne hai fatta di inutile e sterile, scendendo ad un livello piuttosto bassino al solo fine di cercare di buttare nella discussione argomenti che, nel caso, c'entrano come i cavoli a merenda.
(cut
Fine delle trasmissioni con te per quanto mi riguarda.


Caro XXX,
...magari avessi messo la parola fine prima di impegolarti in post non soltanto, loro sì, "polemici", di "basso livello", apodittici, vagamente offensivi e con la "verità in tasca" (o perlomeno la convinzione di averla), ma soprattutto profondamente anti-callassiani!
Di tutte le grandissime eredità che la Callas ci ha lasciato, la più grande è stata proprio il coraggio di sfidare il conformismo del pubblico, di superare le tradizioni "canore" e interpretative dei decenni precedenti, di rovesciare i valori estetici consolidati e di annullarsi in quella ricerca, quello sperimentalismo, quel pionierismo che le più grandi artiste di oggi (molte delle quali citate da Triboulet) hanno potuto osare solo sul "suo" esempio e sulla "sua" lezione.

Trasformare la Callas e la sua irrefrenabile inquietudine d'artista in un mausoleo greve, statico, intimidatorio, reagire con tanta sgradevolezza non solo nei confronti di chi la pensa diversamente ma addirittura di chi, pur amandola, ha l'ardire di ...ridimensionare frasi mistico-lapidarie come le tue, negare con disprezzo decenni di ricerca interpretativa e operistica a lei posteriore (che per tua ammissione nemmeno conosci) è proprio, come atteggiamento, il contrario della Callas, della sua storia, della sua lezione.

Probabilmente non fu la "più grande cantante di tutti i tempi", semplicemente perché queste definizioni idolatriche non significano nulla.
Fu di sicuro una pietra miliare nella storia dell'interpretazione operistica, un punto di riferimento nella cultura novecentesca, un'icona nel Costume della sua epoca. E soprattutto fu un essere umano (non un idolo intoccabile) che lottava - come tutti - contro quei confini, quei limiti che la condizione umana ci impone.
E non l'ha sempre vinta questa lotta: anche le sue sconfitte, anche le sue fragilità contribuiscono a rendere tanto complesso ed emozionante il suo contributo.

Voglio aggiungere, infine, che il contributo di Maria Callas non mi pare valutabile di per sé, ma proprio in rapporto a tutto il contesto in cui si è espresso: è assurdo pensare di elogiare l'arte della Callas senza considerarne lo strappo rispetto al passato e soprattutto le clamorose influenze sul futuro... quel futuro dell'opera che lei ha contribuito a modificare, ripensare, talvolta contrastare, talvolta arricchire, insomma rendendolo quello che è oggi.

E' lei che, mettendo il suono "espressivo" persino oltre il confine del vocalismo, ha reso possibile fenomeni come quello di Natalie Dessay o di Teresa Stratas (che tanto disprezzi); è lei che ha inaugurato (con Visconti) l'era della regia (che tanto disprezzi). E' lei che, col suo impegno a far risorgere un repertorio antico e sommerso, ha aperto la strada che ha condotto alla "filologia" esecutiva.
Negare ciò che l'Opera è oggi vuol dire insultare proprio la Callas; se non ci fosse stata lei, e fossimo stati circondati da Renate Tebaldi, non solo non avremmo avuto la Sutherland o la Caballé, ma nemmeno - cosa infinitamente più drammatica - la Stratas, la Bartoli e la Dessay.
Se tutto questo ci fa tanto schifo, è anche la rivoluzione-Callas che dobbiamo ringraziare.

Salutoni,
Matteo
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Re: Maria Callas

Messaggioda Tucidide » sab 18 set 2010, 18:07

Dopo anni di abbuffate multiculturali avute in adolescenza e in gioventù, per talune cose ho deciso di tirare i remi in barca, e ormai preferisco (ri)ascoltare, (ri)leggere, (ri)guardare, ciò che amo da sempre. Regalando e/o vendendo ciò che avevo inutilmente accumulato negli scaffali e sulle librerie.
Ad esempio, in questi giorni mi sto sbarazzando di centinaia di titoli di musica jazz.
Mi sono accorto - forse troppo tardi - che quel genere non fa proprio per me. : Chessygrin :

Meglio tardi che mai... : Chessygrin :
Per conto mio, faccio tesoro delle sagge parole di Machiavelli, e cerco di dedicarmi, nei limiti del possibile, ad "una lunga esperienzia delle cose moderne e una continua lezione delle antique". : Cowboy :

Un saluto dalla piovosa Faenza : Nar :
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Re: Maria Callas

Messaggioda Riccardo » sab 18 set 2010, 20:02

Visto che ho contribuito a sollevare il vespaio...

La penso un po' come Triboulet e Matteo. Semplicemente essere integralisti callassiani, ritenere che tutto quanto è venuto dopo è aprioristicamente inferiore è un approccio che tradisce e mortifica proprio l'incredibile grandezza della Callas, sessant'anni fa una ventata di modernità e di freschezza per la storia dell'opera. Un titano che ha portato un pezzo di mondo in avanti. E come tutte le cose straordinarie, tale proprio perché incredibilmente umana nel senso più profondo.
Ben poco "divina" e "distante", a ben vedere :)

Salutoni
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Re: Maria Callas

Messaggioda Tucidide » dom 19 set 2010, 9:55

Seguo con molto interesse questa discussione ed attendo i suoi sviluppi.
Nell'attesa, mi permetto di chiedere alcune precisazioni, sperando di non risultarti sgradito. Ci sono alcuni punti che non riesco a comprendere nel tuo discorso. Devi perdonarmi, ma per natura e formazione amo le frasi documentate e circostanziate. Taluni parlano di "argomentazione", parola che di per sé si presta ad essere interpretata a doppio taglio, ma tant'è.
Se posso...
non capisco questo accapigliarsi sulla lirica d'oggi, un pozzo senza fondo, né riserve, pieno di cantantini e cantantine di quarto o quinto ordine, che sono assurti alla "gloria", grazie al pompaggio dei gran sacerdoti delle ampollosità vacue.

Ecco... tu scrivi questo, che rappresenta la tua opionione. Ma saresti così gentile da spiegare a me, che sono e mi reputo mite e pacifico, perché mai tu ritenga quelli attuali cantantini e cantantine?

Perché poi, musicalmente parlando, dove sarebbe e, soprattutto, in cosa consterebbe quel fantasioso "miglioramento", non è dato sapere.

A me pare, dio perdoni, che nemmeno tu abbia fornito argomentazioni a sostegno della tua tesi, che vuole la Callas superiore all'altra. Ti sei limitato, parmi, a deridere chi sosteneva il contrario, salvo poi definirlo atteggiamento simpatico.

E poi, "sperimentalismo e pionerismo delle grandi artiste di oggi"...
Ma quali? Dove sono? Chi sono?
In cosa consisterebbe?

A me pare che Triboulet abbia avuto il coraggio di scrivere alcune cose in riguardo a ciò, facendo esempi circostanziati. Forse, dico forse, è un fatto di diversa sensibilità. Se ritieni tali esempi scarsamente significativi di arte canora elevata, o financo espressione di malcanto, non sarebbe male, anzi costruttivo, che tu spiegassi le tue ragioni motivandole. Sennò, si rischia un ping pong sterile, che lascia il posto solo al livore ed al fraintendimento, senza aggiungere alcunché di positivo.

Non capisco perché tali cime del mondo lirico, diventate "immense" di loro, grazie anche a tutte le stupidaggini che sono state raccontate di qui e di là, debbano poi avere obbligatoriamente l'investitura di eredi od epigone della Callas.

Ecco, su questo mi trovo d'accordo, fatta salva la tua ironia sul valore delle "cime" del mondo musicale attuale, reale per me, per te fittizio. In effetti trovo pochissimo della Callas nella Fleming, e non molto nella Dessay. Molto nell'Antonacci, a dire il vero. Ma se per "eredità Callas", tanto per usare una locuzione famosa :) , si intende quello che dice Matteo, ossia il coraggio di osare, la spinta al rinnovamento e la capacità di essere interessanti, allora c'è un po' di Callas in ognuna di esse.

Hai letto cosa ho scritto? Hai capito cosa volevo dire? L'uso degli emoticons ha un significato per te?

L'uso degli emoticons può talvolta risultare persino irritante, ove significhi, sottintenda ovvero lasci il sospetto di derisione.

Forse anche per questo motivo, illo tempore, una volta fatta la tara all'ambiente, mi autorelegai quasi esclusivamente su questo thread, cercando di ricordare a tutti che la musica è ben altro, e se non si comincia dalla più Grande, è ben arduo poter parlare del restante rumore di fondo. Il mio apporto di notizie ed informazioni sulla Callas, è qui a testimoniarlo.
Certe cose bisogna prima sentirle (ma per davvero), se si vuole discutere.

Perdonami, ma mi sembra che tu, alquanto gratuitamente, stia accusando altri di non aver realmente ascoltato o compreso la Callas. Quanto alla tua mossa di autorelegarti su questa discussione, se posso dirlo, credo sia stato un clamoroso autogol. Hai solo dato l'impressione di essere un tantino monotematico. Impressione del tutto falsa, verrebbe da dire, poiché, a quanto dici, hai profondamente meditato sulla situazione operistica attuale, giungendo alla conclusione che la lirica è in mano a starlette senza valore.

Se la Callas fosse ancora viva, avrebbe mandato a quel paese il 90% dell'attuale establishment operistico.

Scusami, ma quando leggo un periodo ipotetico dell'irrealtà ove si parli di un defunto pretendendo di indovinare quale sarebbe stato il suo comportamento nel presente, mi viene spontanea una reazione che giudico, personalmente, poco nobile e rispettosa; poiché però tu m'assicuri che la consideri espressione d'un "simpatico controbattere", eccotela:
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Saluti (non è una formula di circostanza),
Tuc
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Re: Maria Callas

Messaggioda Tucidide » dom 19 set 2010, 13:12

Hla mia è proprio un'opinione! Nessun tipo di oggettivazione, impossibili in questo campo.
[...]
in questo campo, a meno di errori clamorosi e stecche da brivido, non è possibile oggettivare un bel nulla.

Mai parlato di dati oggettivi. Vorrei farti riflettere, ma penso tu lo sappia meglio di me, sulla differenza che intercorre fra un'argomentazione ed una prova. Si argomenta un'opinione; si prova un fatto oggettivo. Sono cose diverse, direi. :)

Tipo quelli riportati appena più sopra? Ma dico, scherziamo?
Ha fatto un'analisi dettata dal suo attuale grado di conoscenza, mediato dai suoi gusti personali, tirando conclusioni soggettive sulle cantanti che preferisce.
Niente di male, per carità, liberissimo, anzi i forum a questo servono. Ma non diamogli patenti diverse, please.

Nessuna patente; dico solo che Trib (di cui non sono avvocato difensore, per altro) non ha detto "X è meglio della Callas", ma ha spiegato perché secondo lui X ottenga risultati più convincenti, in certi ruoli e in certe circostanze, della Callas. Insomma, ha argomentato. Non ha provato nulla, poiché non con prove, ma con argomenti si sostiene un'opinione.

Se stai appresso tutti i giorni alle tante sciacquette che si avvicendano in giro per il mondo, quando trovi il tempo di ascoltare cosa ha fatto e come l'ha fatto l'Altra...?
Ascoltarla un volta e riporre il disco nello scaffale non è utile, la lezione Callas va rinnovata molto ma molto spesso.
Se non altro per ridimensionare d'incanto le frenesie di alcune stellette dal valore musicale uguale a zero.

Non so che dirti. Mi chiedo solo a che cosa serva la lezione Callas, se poi deve costituire una sorta di "blocco" nei confronti del presente. : Blink :
Siccome sono anch'io un "presentista" che sta appresso tutti i giorni alle sciacquette (non è carina come definizione, no? Dai, di' la verità :D ) che si avvicendano in giro per il mondo, vado appunto ad ascoltare uno di loro (uno sciacquetto, verrebbe da dire :mrgreen: ): Miguel Fleta. : Chessygrin :

Saluti e buon appetito! : Chef :
Se le mie osservazioni sanno di pedantesco, e ti par d'essere ad un esame di italiano, non sei obbligato a rispondermi, eh... io parlo così per parlare. : Thumbup :
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Re: Maria Callas

Messaggioda Manrico » lun 20 set 2010, 9:33

Come già molti sanno, intervengo raramente nei forum, specialmente in questo dove siete tutti molto esperti e colti.
Specialmente quando ci sono le ricorrenze come il 33° anniversario, mi incuriosisco e leggo.

XXX deve essere molto giovane e come tale si infiamma per la sua beniamina, anch'io da giovane stravedevo per un mio idolo: Mario Lanza, non conoscevo nulla di Opere liriche, ero semplicemente rimasto affascinato dalla voce di questo singolare personaggio che imperava, negli anni '50 nei cinema di tutto il mondo.

Con il passare degli anni, man mano che accrescevo le mie conoscenze nel campo lirico con frequentazioni ossessive nei teatri, ho cominciato a "distinguere" tra la bella e veemente voce del tenore italoamericano e i "veri" tenori da teatro.
Inoltre, io stesso frequentavo l'ambiente tra gli addetti ai lavori e, nel tempo, ho sopportato le peggiori critiche nei confronti del mio idolo. Gli "specialisti" quando lo nominavo per avere un parere, mi ridevano letteralmente in faccia, per farla breve, nell'arco di una decina di anni hanno completamente demolito e distrutto il povero Lanza trattandolo come la peggiore fetecchia tra le fetecchie.

Ovviamente ho sofferto molto ed ho meditato, per fortuna ho mantenuto il mio senso critico ed ho capito che in parte, per guanto riguardava il lato operistico, avevano parzialmente ragione, Lanza preso dalla spirale cinematografica e discografica non aveva avuto il tempo di approfondire lo studio dei personaggi e cantava tutto come natura crea e d'istinto.Quando arrivò in Italia, all'età di 36 anni, provò a studiare per un serio debutto in teatro, ma come al solito fu nuovamente fuorviato dai film, del resto era quello il suo destino e doveva pure poter campare.
Alla fine, quando a 38 anni alcuni teatri in italiani ed europei stavano finalmente per farlo debuttare in teatro, la morte improvvisa mise fine ai suoi sogni.
Oggi avviandomi alla terza età posso dire che so ditinguere tra i vari artisti (uomini e donne) e apprezzo un po' tutti coloro che cantano bene e mi trasmettono emozioni, amo la voce della Callas ( le ho anche dedicato un sito), così come mi piace ascoltare soprani di ieri e di oggi senza fare alcun confronto, ogni artista ha i suoi lati positivi e negativi, io prendo e ascolto solo quelli positivi, se una interpretazione non è venuta bene la ignoro semplicemente, ma non la critico, una giornata no capita a tutti (Callas compresa).
Per quanto riguarda Mario Lanza alla fine, dopo tutti questi anni di attacchi spietati alla sua vocalità, me ne frego altamente, quando ascolto (e lo faccio ancora spesso e volentieri) le sue interpretazioni nella sua lingua originale ( e ce ne sono tante), sono convinto che la sua è stata la più straordinaria voce mai esistita per il colore meraviglioso, per il fraseggio spontaneo e naturale, per la sua esuberanza vocale che, i suoi dtrattori non hanno capito semplicemente perché hanno ascoltato solo poche sue romanze, senza approfondire gli ascolti in ogni genere musicale lasciato ai posteri con le sue registrazioni.

Solo le popolazioni anglosassoni e tra di loro anche gente digiuna di lirica, lo ha apprezzato e continua ad apprezzarlo, intere generazioni (sono passati 51 anni dalla sua morte) lo seguono e gioiscono della sua voce senza pregiudizi.

Voi ora vi chiederete, che c'entra Lanza con questo 3D, beh, ho voluto portare questa mia testimonianza, niente e nessuno potrà mai demolire il mio amore per la voce che mi ha fatto e mi fa sognare, le critiche hanno avuto l'effetto di amareggiarmi, null'altro.

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Re: Maria Callas

Messaggioda Triboulet » lun 20 set 2010, 9:58

Manrico ha scritto:Voi ora vi chiederete, che c'entra Lanza con questo 3D, beh, ho voluto portare questa mia testimonianza, niente e nessuno potrà mai demolire il mio amore per la voce che mi ha fatto e mi fa sognare, le critiche hanno avuto l'effetto di amareggiarmi, null'altro.


E io anche, nelle prime righe del mio primo intervento, gli ho espresso simpatia per questo.
Ma se si partecipa ad un forum si deve accettare il fatto che ci siano idee diverse, e se si vuole difendere le proprie non basta dare dei deficienti a chi sostiene il contrario, bisogna come ha detto Tuc portare qualche straccio di argomento. E' il confronto, il forum serve a questo. Si vedano altre discussioni quì e là, e quanto spesso noi ci si trova in disaccordo.
Per l'idolatria a senso unico ci sono molti differenti spazi sul web (blog e siti) che sono molto più adatti a questo tipo di discorso. Il problema non è che per lui la Callas sia "la più grande di tutti i tempi", il problema è che "se voi dite il contrario è perchè non capite niente". Non avrà usato quelle parole, ma il concetto era evidentissimo. C'avesse poi dato qualche argomento a sostegno del fatto che "tutto il resto fa schifo", magari qualcuno si sarebbe anche convinto.
Sono i forum che funzionano così, viceversa ci limiteremmo ad elencare i nostri gusti e a darci addosso qualora non coincidessero. Grazie al cielo, il99% delle volte questo non accade.
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Re: Maria Callas

Messaggioda Tucidide » lun 20 set 2010, 11:58

così come mi piace ascoltare soprani di ieri e di oggi senza fare alcun confronto


Ti invidio.

Lo invidi? Beh, guarda che l'atteggiamento di Manrico non è mica un dono di natura, che o ce l'hai o non ce l'hai. :)
E' semplice apertura mentale. :) : Thumbup : :wink:
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