Seguo con molto interesse questa discussione ed attendo i suoi sviluppi.
Nell'attesa, mi permetto di chiedere alcune precisazioni, sperando di non risultarti sgradito. Ci sono alcuni punti che non riesco a comprendere nel tuo discorso. Devi perdonarmi, ma per natura e formazione amo le frasi documentate e circostanziate. Taluni parlano di "argomentazione", parola che di per sé si presta ad essere interpretata a doppio taglio, ma tant'è.
Se posso...
non capisco questo accapigliarsi sulla lirica d'oggi, un pozzo senza fondo, né riserve, pieno di cantantini e cantantine di quarto o quinto ordine, che sono assurti alla "gloria", grazie al pompaggio dei gran sacerdoti delle ampollosità vacue.
Ecco... tu scrivi questo, che rappresenta la tua opionione. Ma saresti così gentile da spiegare a me, che sono e mi reputo mite e pacifico, perché mai tu ritenga quelli attuali cantantini e cantantine?
Perché poi, musicalmente parlando, dove sarebbe e, soprattutto, in cosa consterebbe quel fantasioso "miglioramento", non è dato sapere.
A me pare, dio perdoni, che nemmeno tu abbia fornito argomentazioni a sostegno della tua tesi, che vuole la Callas superiore all'altra. Ti sei limitato, parmi, a deridere chi sosteneva il contrario, salvo poi definirlo atteggiamento simpatico.
E poi, "sperimentalismo e pionerismo delle grandi artiste di oggi"...
Ma quali? Dove sono? Chi sono?
In cosa consisterebbe?
A me pare che Triboulet abbia avuto il coraggio di scrivere alcune cose in riguardo a ciò, facendo esempi circostanziati. Forse, dico forse, è un fatto di diversa sensibilità. Se ritieni tali esempi scarsamente significativi di arte canora elevata, o financo espressione di malcanto, non sarebbe male, anzi costruttivo, che tu spiegassi le tue ragioni motivandole. Sennò, si rischia un ping pong sterile, che lascia il posto solo al livore ed al fraintendimento, senza aggiungere alcunché di positivo.
Non capisco perché tali cime del mondo lirico, diventate "immense" di loro, grazie anche a tutte le stupidaggini che sono state raccontate di qui e di là, debbano poi avere obbligatoriamente l'investitura di eredi od epigone della Callas.
Ecco, su questo mi trovo d'accordo, fatta salva la tua ironia sul valore delle "cime" del mondo musicale attuale, reale per me, per te fittizio. In effetti trovo pochissimo della Callas nella Fleming, e non molto nella Dessay. Molto nell'Antonacci, a dire il vero. Ma se per "eredità Callas", tanto per usare una locuzione famosa
, si intende quello che dice Matteo, ossia il coraggio di osare, la spinta al rinnovamento e la capacità di essere interessanti, allora c'è un po' di Callas in ognuna di esse.
Hai letto cosa ho scritto? Hai capito cosa volevo dire? L'uso degli emoticons ha un significato per te?
L'uso degli emoticons può talvolta risultare persino irritante, ove significhi, sottintenda ovvero lasci il sospetto di derisione.
Forse anche per questo motivo, illo tempore, una volta fatta la tara all'ambiente, mi autorelegai quasi esclusivamente su questo thread, cercando di ricordare a tutti che la musica è ben altro, e se non si comincia dalla più Grande, è ben arduo poter parlare del restante rumore di fondo. Il mio apporto di notizie ed informazioni sulla Callas, è qui a testimoniarlo.
Certe cose bisogna prima sentirle (ma per davvero), se si vuole discutere.
Perdonami, ma mi sembra che tu, alquanto gratuitamente, stia accusando altri di non aver realmente ascoltato o compreso la Callas. Quanto alla tua mossa di autorelegarti su questa discussione, se posso dirlo, credo sia stato un clamoroso autogol. Hai solo dato l'impressione di essere un tantino monotematico. Impressione del tutto falsa, verrebbe da dire, poiché, a quanto dici, hai profondamente meditato sulla situazione operistica attuale, giungendo alla conclusione che la lirica è in mano a starlette senza valore.
Se la Callas fosse ancora viva, avrebbe mandato a quel paese il 90% dell'attuale establishment operistico.
Scusami, ma quando leggo un periodo ipotetico dell'irrealtà ove si parli di un defunto pretendendo di indovinare quale sarebbe stato il suo comportamento nel presente, mi viene spontanea una reazione che giudico, personalmente, poco nobile e rispettosa; poiché però tu m'assicuri che la consideri espressione d'un "simpatico controbattere", eccotela:
Saluti (non è una formula di circostanza),
Tuc
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...