pbagnoli ha scritto:Quello più recente mi sembra Thomas Hampson, quello più vecchio mi sembra Fischer-Dieskau
Sbagliati entrambi!
Paradossalmente... era andato più vicino Calaf, anche se aveva scambiato due baritoni per tenori.
Vi aiuto.
Per il primo, Calaf aveva suggerito Kaufman.
Infatto la tecnica in comune è - mi pare ovvio - quella declamatoria.
Nelle prime frasi (le più indicative) si sentono in zona centrale dei pianissimi talmente belli, talmente emozionanti come solo un "declamatore" sa fare: perché sono carnali, veri, umani. E' questo suono stupendo, questo dolcissimo sussurro di umanità, che è tecnicamente precluso ai vocalisti (i cui pianissimi sono suoni più perfetti, "mascherati", finti).
Poi però, appena la tessitura sale, il cantante - da bravo declamatore - è in difficoltà. Emette un acuto "apertissimo" (e veramente brutto).
Ecco... qui Calaf avrebbe dovuto capire che non si trattava di Kauffman, il quale - in alto - ha suoni di ben altro squillo, e non così sfacciatamente aperti (l'abbiamo definito - altrove - declamatore "morbido", da Wagner internazionale).
Il secondo invece (e qui Calaf è ancora più perfetto) non è affatto un declamatore, bensì un "vocalista", seppure alla tedesca.
Canta con una linea, una morbidezza, una facilità (e una distinzione aristocratica) che sconvolgono. Il riferimento a Anders era appopriatissimo anche per questioni cronologiche.
E tuttavia... pur con tutta la sua bravura, io sento un po' la mancanza di quei pianissimi aperti e struggenti, virili e dolcissimi, del baritono 1.
Provate a riserntirli e ditemi se avete le mie stesse impressioni.
Salutoni,
Mat