MatMarazzi ha scritto:Mi immetto tardivamente in questo vivacissimo thread e me ne scuso.
Ho letto i divertenti proclami "irredentisti" e risorgimentali di Tucidide e Alberich.
Be' qui siamo nella personale visione della Storia: io sono totalmente anti-risorgimentale, la considero una clamorosa bufala della nostro storietta, il momento in cui l'Italia è divenuta l'Italietta. Sotto sotto vorrei disperatamente essere ancora asburgico!![]()
Diciamo che è il momento in cui l'Italia è divenuta. Prima non esisteva, almeno dall'arrivo dei Longobardi poco dopo la guerra greco-gotica nel VI secolo.
Permettimi poi di farti notare che geograficamente tu, come me, non saresti stato asburgico, ma papalino.

Meglio una tradizione un po' vecchia, un po' fanée, un po' ripetitiva ma AUTENTICA, o una copia maldestra e malriuscita fatta solo per spillare soldi alla RAI e a quei poveretti che hanno pagato non so quanto (cifre da capogiro) per essere presenti alla Fenice?
Certo, tradizione autentica, anzi, AUTENTICA. Ma non italiana, bensì austriaca. Allora, con questo criterio, perché non trasmettiamo anche qualche pittoresca danza tribale bantu? O magari un festival di canzoni folk americane?
Siamo davvero convinti che una scopiazzatura del concerto di Capodanno, solo sostituendo ai "loro" valzer i "nostri" Libiamo sia una risposta seria?
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Come ha giustamente scritto Milady, il bello delle tradizioni sta nella loro autenticità, nella verità delle loro radici, anche se sono invecchiate e stanche. La loro stanchezza anzi offrirà - a chi li vorrà gradire - quel profumo gozzaniano e malinconico che ne accentuerà il fascino.
Le tradizioni "finte" fatte per far soldi montando malamente sulle spalle di altri, al contrario, sono solo una presa in giro.
Inventiamocele noi le tradizioni, se siamo capaci.
Che invenzione c'è in un concertone "lirico" con scelte d'opera da banda di paese o domenica al circolo? Il fatto che ci fosse Gardiner? Il fatto che ci fosse la Antonacci? I prezzi indecenti dei biglietti? La necessità tipicamente italiana di importare "format" (già vecchi altrove) non essendo in grado di inventarsene di nuovi?
Ma quindi, fammi capire. Gli austriaci possono continuare all'infinito coi loro valzer tararararà tatà tatà, e lo possono fare perché è una tradizione inveterata, e noi ce li dobbiamo sorbire in eterno, mentre se si assembla un concerto, sicuramente poco originale, sicuramente poco fantasioso, ma italiano, non va bene perché non è "tradizionale"?
Non capisco poi dove sarebbe la tradizione "finta". Nessuno ha spacciato il concerto della Fenice per "tradizione". Nessuno, proprio nessuno. Del resto, come si potrebbe? E' una cosa che si fa da pochi anni!
Poi, continuo a non capire dove siano le radici e soprattutto le ragioni d'essere del Concerto di Capodanno viennese. L'Austria che ha prodotto quella cultura non esiste dal 1919, da quando è stata smembrata dopo la prima guerra mondiale. Semplicemente, si tiene in vita un cadavere, un qualcosa che non c'è più da tempo.
Non discuto mica che possano farlo. Ma io posso anche non sentire la necessità di unirmi a questo rito di cartapesta, anche a costo di sciropparmi sei arie d'opera ripetitive. Sarà un surrogato da poco, ma almeno NON è una tradizione stantia e passata di cottura, e per di più straniera.
Ah, un'ultima cosa: presumo che il "poveretti" riferito a chi ha speso cifre da capogiro per essere presente alla Fenice non si riferisca al loro portafogli.
