Joan Sutherland

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Re: Joan Sutherland

Messaggioda stecca » mar 19 gen 2010, 22:58

Rodrigo ha scritto:Piccola curiosità: quale incisione vi sentireste di consigliare per conoscere la Norma di M. Caballé?
E della seconda Norma in studio della Sutherland (quella con Pavarotti-Pollione e Caballé-Adalgisa) cosa ne pensate? C'è qualcuno che la difende? :) :) :)


Non quella ufficiale della RCA, esiste una smisurata collezione di live del periodo che va dal 1970 (debutto) al 1977 (quella con Muti di Vienna) ove ha cantato Norma ovunque e con chiunque ed è stata obiettivamente la terza Norma dopo Callas e Sutherland (e l'ultima aggiungo ma transeat). Oltre la già citato sensazionale Video di Orange potresti sempre in Video acquistare quello di Madrid del 1971 in forma di concerto ma c'è solo il primo atto ahimè o recuperare il video pirata della storica edizione di Ceroli in legno con la preformance a Mosca col Teatro alla Scala sempre del 1974. In solo sonoro te ne consiglio 3 tutte e 3 meravigliose: Scala 1972 (la sua prima con Gavazzeni), RAI TORINO 1971 e quella di NY al MET del 1973 tutte e 3 con la Cossotto o anche quella di Parigi del 1972 che fu il suo debutto al Palais garnier.
Quanto alla Norma Decca del 1984 io penso che la direzione sia "giusta", che Pavarotti e Ramey siano due grandi cantanti ma facciano entrambi il compitino senza crederci, che la Joan seppure con vocalità ormai asfittica sia pur sempre una fuoriclasse e che la Caballé abbia sorpreso in positivo anche i più fedeli dei suoi fans che mai avrebbero pensato ad una tale meravigliosa Adalgisa nel...1984, ma non è quella la Norma che consiglierei a qualcuno che mi chiede la edizione di riferimento che dovendone scegliere una sola resta quella della Callas.

P.S: inutile aggiungere cmq che se oggi avessimo un quartetto vocale come quello DECCA del 1984 ci butteremmo nudi giù dalla finestra dalla beatitudine ovvio, ma qui parlavo di 25 anni fa....
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Luca » mar 19 gen 2010, 23:20

Circa la seconda edizione di Norma con la Sutherland dico che se la poteva risparmiare. Certo cantante storica, ma perde enormemente non solo con la performance in studio del '64, ma anche con il 'live' del Colon del '69 con Craig, la Cossotto e Vinco e - quella che io preferisco - quel 'live' del MET dell'anno successivo con Bergonzi, la Horne e Siepi. Va da sé che entrambe sono dirette da Bonynge. Complessivamente la sua prova si salverebbe se la ponessimo a confronto con gli ultimi video australiani, dove oltre ad abbassare "Casta Diva" lascia a desiderare nella vocalizzazione. In studio, si sa, certe cose si monitorano meglio, però i documenti restano...

Per quanto riguarda gli altri cantanti di quell'edizione concordo in parte con Stecca anche se Pavarotti, pur cantando con la sua voce lucente, scambia Pollione per Pinkerton e Ramey è un pò troppo giovanile per Oroveso (io continuo a preferire Pasero) e carente di solennità. Quanto alla Caballé è fine ma dopo anni e anni di Norme (e non solo quelle, pensiamo a Turandot) mi riesce difficile ascoltarla nella mite Adalgisa. Canta finemente, ma la vedo lontana dal ruolo.
Tuttavia anche io, questa Norma DECCA '84 non la consiglierei a nessuno !

Saluti, Luca.
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Triboulet » mer 20 gen 2010, 0:08

stecca ha scritto:P.S: inutile aggiungere cmq che se oggi avessimo un quartetto vocale come quello DECCA del 1984 ci butteremmo nudi giù dalla finestra dalla beatitudine ovvio, ma qui parlavo di 25 anni fa....


Non sono necessariamente un nostalgico, e in linea generale non mi piacciono questo genere di considerazioni; in relazione a Norma però devo dire che concordo con stecca, saranno ormai 20 anni e più che non si sente una Norma degna di nota.
Fa eccezione (ma solo in parte) l'esperimento Gruberova, che rimane pur sempre esperimento, non certo l'ideale dei ruoli Pasta.
Mi ha sorpreso positivamente anche la Norma di June Anderson, che con la maturità ha guadagnato molte frecce sul piano interpretativo. Ma sono casi isolati, sporadici, anomali, di grandi cantanti che si sono potute permettere una virata di repertorio con esiti più o meno interessanti (così fu pure la Norma della Scotto, faticosa ma per me bellissima).
Palma d'oro alla peggiore Norma degli ultimi tempi alla Cedolins, che molto semplicemente canta in maniera pessima tentando di andare ben oltre le sue possibilità.
Quella dell'84, non è un caso, rimane l'ultima Norma in studio incisa, in assoluto. La coppia Sutherland-Caballè non è certo al top, nè rappresenta il mio ideale in questi ruoli, tuttavia (senza buttarci giù dalla finestra : Chessygrin : ) bisogna dire che dopo non è che si sia riusciti a fare di meglio, almeno per quel che riguarda questo titolo belliniano.
Merito di quell'incisione, l'unico che mi viene in testa per preferirla alle altre precedenti, il ripristino della corretta vocalità per Adalgisa, finalmente destinata ad un soprano lirico.
Quanto alla Sutherland-Norma, penso che non vada bene nè la prima nè la seconda incisione. Se proprio devo scegliere prendo la recita del Met (1970) Sutherland-Horne-Bergonzi-Siepi... dal vivo era anche meno "bolsa" del solito...
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Tucidide » mer 20 gen 2010, 1:18

Bertarido ha scritto:proprio questa mattina leggevo una bella recensione di Giudici apparsa sull’ultimo numero di ClassicVoice della Lucia della Netrebko in DVD di cui riporto alcune frasi che esprimono al meglio quanto ho cercato di dire nelle righe precedenti: “Gradito o no che sia nel nostro piccolo mondo antico, ovunque nel mondo il modo di fare opera sta mutando. […] investendo personaggi fino a poco tempo fa rimasti ancorati ad alcune tra le interpretazioni che più parevano inattaccabili punti di riferimento. Sicché le mitiche Lucie poste sul versante di fosca drammaticità iper-romantica alla Callas […] oppure su quello che, vegliato dall’alto da Joan Sutherland, declina una lunare Malancholia […], tutte queste Lucie sono assimilabili al meraviglioso cinema a cavallo dell’ultima guerra, quello le cui pietre angolari erano gli stupendi, fascinosissimi primi piani in gloria della Star. Moduli, tuttavia, che nessuno si azzarderebbe oggi a riproporre”.

Non ho letto la recensione in questione. Voglio augurarmi che però Giudici non individui nella Lucia della Netrebko il "modulo" attuale per l'eroina donizettiana! Anche molti degli estimatori della Netrebko sono d'accordo nel definire la sua Lucia un personaggio poco riuscito! In quel video (che io conosco da OS) è davvero deludente.
Se mi si cita la Dessay, ma anche la Damrau, i discorsi cambiano!

Sulla seconda Norma Decca della Sutherland, nel complesso concordo con Stecca, anche se a me Ramey piace moltissimo. Pavarotti non mi convince, la Caballé è sorprendente, la Sutherland oramai è a secco nei gravi, e nei recitativi (fondamentali!) escono dei suoni davvero poco piacevoli: "Voci di guerra havvi chi alzar si attenta...".
Anche secondo me, la sua migliore druidessa è quella di New York con Bergonzi.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Milady » mer 20 gen 2010, 15:43

Carissimi amici,
dopo l'intervento di Bertarido, di Tuc , di Luca e di tutti gli altri ci vuole tutto il mio coraggio per scrivere qualcosa sull'argomento.
Per me la Norma "assoluta" resta quella della Callas , che era in grado di coniugare gli accenti di una donna dilaniata da passioni del tutto umane a quelli di una una semidea costretta a patire una lacerante condizione tutta terrena, grazie alla dizione "coturnata".
Il suo "i figli uccido" anche oggi mi fa venire la pelle d'oca: è un sicuro presagio della " sua" tragica Medea, che ho avuto la fortuna di ascoltare dal vivo .
La sua voce era come un violoncello, suonato da un musicista grandissimo, anzi una sorta di mix unico tra le note vellutate di un violoncello ed un flauto o, meglio, un oboe.
Il suo registro di petto - negli anni d'oro, ma anche in seguito- era ricchissimo di colori ed aveva un suono tutto e solo suo.Le scale discendenti - penso ad un'altra opera , ai Vespri, ad "Arrigo, tu parli a un core"- erano ,come è stato scritto ,"discese nelle oscure profondità dell'incoscio" ( citazione mnemonica, scusatemi per l'imprecisione).
La differenza - e "vive la difference"-, per me sta in questa sua caratteristica vocale peculiare.
Ascoltai alla TV due Norme della Caballè, una flagellata dal vento ,da Aix en Provence (mi pare) , e rimasi colpita dai suoi aerei pianissimo e dagli accenti dolorosi , propri di una donna ferita ma che riesce tuttavia a conservare una sorta di intimo e superiore riserbo nel manifestare il suo dolore: una esecuzione memorabile.
Dal vivo ho ascoltato la Scotto, che ha affrontato Norma un po' tardi : ottima attrice ,intelligentissimo e penetrante il fraseggio, ma il registro centrale e soprattutto gli acuti, manifestavano una certa laboriosità.In breve,la parte risultava di una caratura un po' superiore alle sue forze, anche se la sua Norma mette magnificamente a frutto una rarissima intelligenza analitica. So che ci sono nel nostro sito- che trovo "un sacco bello" e divertente- molti fans acaniti di Renata Scotto, ma -lo dico assumendone tutte le responsabilità - quando si è ascoltato dal vivo il suo modello , la Norma della Callas,...
"La stupenda "Dame Joan l'ho sentita e risentita non so più quante volte,solo in disco , nella sua prima Norma ufficiale,e , dato che avete già perfettamente inquadrato la sua strepitosa interpretazione , non spendo una parola di più .
Aveva anche un pastoso e dovizioso registro centrale : non a caso uno dei suoi primi ruoli - ante era Bonynge-fu Santuzza.
E c'erano gli acuti ed i sopracuti sublimi, emessi con un nitore ed una "sprezzatura" unici.
E c'era anche il personaggio, declinato magnificamente,secundum Joan Sutherland, obviously .Una meraviglia, come i duetti con la Horne, - anche in disco a parte- ascoltati fino alla soglia di pericolosi fruscii.
Ed ha pienamente ragione Bertarido : la Norma della Sutherland assomiglia più di ogni altra, a quanto possiamo ipotizzare circa il sound della sua prima esecutrice , visti i caratteri specifici della scrittura di belliniana.
Quindi la mia SSa. Trinità in Norma è : Callas, ueber alles (1) -e sentita dal vivo- e quindi Sutherland (2)" e Caballé (3) al fotofinish .
Ho avuto la fortuna di ascoltare dal vivo , ma non in Norma , la Cerquetti . Una voce di rara potenza e dolcezza che coniugava per natura velluto e acciaio,ma l'interprete - mi dispiace dirlo- non raggiungeva le vette della vocalista.
Dinanzi alla terna Callas, Sutherland , Caballé , le altre giungono al traguardo con sensibile distacco.
Tornando a Dame Joan , mi innamorai della sua voce sia ascoltandola dal vivo nella Sonnambula che ascoltando un suo mirabile disco dedicato ad un mix irresistibile di arie belcantistiche.
Poi, sono arrivata al punto di aslcotare in disco un'opera per me ignota, Montezuma, che magari è il livre de ché vet operistico di persone più preparate della sottoscritta. Non chiedetemi la trama, ma mi parve un polpettone che mi sorbii integralmente grazie a varie cups of thea e molti biscottini , generosamente offerti da un'amica .
E c'era un 'aria di trascendentale difficoltà , al limite dell'inseguibile: bene, Dame Joan la eseguiva con miracolosa fluidità, come un'aria da conservatorio. La ascoltai varie volte sino a che la proprietaria della registrazione di Montezuma non mi face capire che era l'ora di passare ad altri ascolti.
Credo che in studio avrebbe potuto osare molte e parti ( apparentemente) non scritte per la sua voce.Ma questi alambicchi da consolle non mi convincono del tutto.
La sua Turandot è una ricreazione geniale, tanto per fare un esempio macroscopico.
Ma Abigaille , no. Maugham ha perfettamente ragione : Abigaille ha un peso specifico ed una vocalità che non si addicevano al meraviglioso strumento antico della Sutherland . Abigaille richiede una dizione scolpita ed una vis tragica proprie di un autentico soprano drammatico , capace anche di toccanti slanci lirici, ma il personaggio non può essere giocato sulla sola corda lirica: ci vuole un medium corazzato e imperioso..
La Sutherland è stata impagabile e spiritosissima anche nei ruoli comici.
La Pèrichole è in cantevole.
Ricordo infine una antica messa in onda televisiva di "résumés" - alla buona e in allestimenti tipo recita parrocchiale- delle più note opere liriche , con qualche gustoso accenno della Sutherland alla preparazione dei vari personaggi .
Ricordo una Fille de Régiment, ove, altissima e maestosa ,appariva abblgliata come una dama delll'esercito della salvezza, piena di verve e di autoironia.Merce rarissima quest'ultima nell'arengo sopranile : solo una autentica primadonna è in grado di sorridere un po' di se stessa.
E che fosse una persona ricchissima interiormente lo dimostra la sua autobiografia, che lessi in un pomeriggio ed una nottata insonne , restituendo il volume al legittimo proprietario al mattino, con gli occhi gonfi, ma felice.
Con i miei più cari saluti
Milady( che di prima mattina è dovuta mettersi in fila per le solite noie burocratiche)
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Bertarido » mer 20 gen 2010, 16:52

Milady ha scritto:Poi, sono arrivata al punto di aslcotare in disco un'opera per me ignota, Montezuma, che magari è il livre de ché vet operistico di persone più preparate della sottoscritta. Non chiedetemi la trama, ma mi parve un polpettone che mi sorbii integralmente grazie a varie cups of thea e molti biscottini , generosamente offerti da un'amica


Carissima Milady (non ci conosciamo ma l'ammirazione che ci accomuna per la nostra spero mi autorizzi ad usare degli aggettivi così familiari!)

come è vero!! anche per me la "storica" incisione del Montezuma di Graun e in particolare l'aria "Non han calma ..." sono stati capisaldi della mia gioventù musicale. Tornando poi all'argomento più specifico credo che anche se le fosse stato proposto mai la nostra avrebbe affrontato un'Abigaille, perchè troppo lontana dal proprio temperamento e, soprattutto, dal proprio progetto estetico costruito a tavolino, con il supporto essenziale di Bonynge; Sutherland infatti in pieno Novecento, ha compiuto una miracolosa opera di archeologica musicale costruendo la propria carriera su stilemi vittoriani riallacciandosi in particolare alla Melba da lei tanto ammirata (questa passione per il vittoriano si è tradotta anche nella scelta degli arredamenti della casa in Svizzera così simile agli interni fine Ottocento di case signorili in Russel Square). Non a caso del Rossini serio la nostra ha frequentato la Semiramide, la sola opera seria del nostro rimasta in repertorio anche nel secondo Ottocento. Comunque alla fine anch'io non posso non trovare superiore la Norma della Callas ma ci sono eccellenti incisioni dal vivo in cui Sutherland tratteggia in maniera trascinante la sacerdotessa brontolona: cito per esempio il live dal Met del 1970 con in regal consorte sul podio, e gli amici Horne, Bergonzi e Siepi a fianco. Confesso la mia perversione ma io trovo Joan splendida anche in un Otello verdiano (!!!) live da Sidney del 1980 o 1981. Comunque ribadisco che se vogliamo "storicamente" sottolineare l'importanza della cantente non si può in alcun modo porre in secondo piano le sue incursioni nel repertorio barocco (conoscete il Mitridate Eupatore di Scarlatti della fine degli anni Cinquanta?).
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Luca » mer 20 gen 2010, 19:05

Confesso la mia perversione ma io trovo Joan splendida anche in un Otello verdiano (!!!) live da Sidney del 1980 o 1981.
=====================================================
Beh, ma Desdemona senz'altro poteva essere anche in disco uno dei personaggi della Sutherland: agli inizi degli anni '60 ha inciso la canzone del Salice e Ave Maria. Sarebbe stata - qualora fosse stata da lei incisa integralmente - un interessante contraltare al pastoso filone Tebaldi-Freni. Ci ha pensato la Scotto e fors'anche la Te-Kanawa.
Domanda a Bertarido: chi erano gli altri cantanti di quell'Otello?
Ultima cosa: il parallelismo Norma-Medea è più che sensato anche perché nella vicenda di Soumet (con il coté neoclassico che gli spetta) Norma è infanticida al pari di Medea.

Ottimi ed interessantissimi tutti gli interventi finora pubblicati: certe personalità liriche (Callas, Sutherland e Caballé) riescono ancora a polarizzare e ad essere tenute vocalmente vive!
Salutoni, Luca
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Milady » mer 20 gen 2010, 20:41

Grazie Bertarido !
leggo sempre con grandissima gioia tutti i tuoi messaggi, dai quali imparo semre cose interessantissime.
Ho vaghissimi ricordi del "Montezuma" di Graun, salvo l'aria ( favolosamente ardua e altrettanto favolosamente cantata) che , grazie alla Sutherland, mi è rimasta "chiovata nella mente".
Non conoscevo l'esistenza delle più note romanze di Desdemona - che ho nella versione, magnifica, della Callas -incise dalla Supenda ( in senso etimologico) :" E di Dame Joan il fin la meraviglia"...
Riesco però ad immaginarla e mi stupisce il fatto che nessuno le abbia mai chiesto di incidere al completo questo personaggio, che avrebbe costituito una mirabile alternativa al filone, vagamente larmoyant, Tebaldi-Freni.
E grazie , quindi anche anche a Luca!
E sono d'accordo con Triboulet : sono almeno 20 anni che non si sente Norma cantata come Bellini comanda .
Un abbastanza recente ascolto - certo afferrato alla meno peggio cinla mia pericklitante radiolina, con la coppia Dessì -Armiliato , mi lasciò alquanto insoddisfatta.
Allora meglio la,per me seconda Norma di Dame Joan con Pavarotti, nella quale, se si è conosciuta la Norma ufficiale anteriore (o afferrata qualche altra registrazione precedente), Dame Joan non è al top. Ma al confronto con le epigone vince alla grande .
E Pavarotti canta davvero Pollione veramente alla Pinkerton.
( Lo sentii in molto peggiori acque ,oserei dire quasi in apnea,in una serata no,dal vivo ,nel Trovatore con la meteora Banaudi,consegnato al CD).
Un mio allievo , come captatio benevolentiae - leggasi riduzione dei testi da studiare per l'esame- mi fece ascoltare la Lucrezia romana, da lui registrata: a me sembrò strepitosa, considerata l'età della sempre verde Sutherland.
Un caro saluto a tutti
Milady
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda stecca » mer 20 gen 2010, 20:58

Bertarido ha scritto: Confesso la mia perversione ma io trovo Joan splendida anche in un Otello verdiano (!!!) live da Sidney del 1980 o 1981. Comunque ribadisco che se vogliamo "storicamente" sottolineare l'importanza della cantente non si può in alcun modo porre in secondo piano le sue incursioni nel repertorio barocco (conoscete il Mitridate Eupatore di Scarlatti della fine degli anni Cinquanta?).



Trovare splendida una Sutherland (o una Callas o una Caballé) non è mai una "perversione".....
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda stecca » mar 26 gen 2010, 14:00

Che non mi dicano più che la Sutherland (che peraltro come noto anche ai più beoti) non canta bensì "suona" non è eloquente: il suo "quel core infedele ad altra si diè" da Lucia è da se solo sufficiente ad infilarla di diritto tra le grandi tragiche romantiche della storia della lirica
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda stecca » mar 26 gen 2010, 20:58

e non si dica che la Sutherland non era una grande fraseggiatrice "ah se un urna or mi è concessa" da Beatrice di Tenda è da buttarsi per terra e sbucciarsi le ginocchia dalla eloquenza del legato belliniano
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda pbagnoli » gio 28 gen 2010, 13:25

Stecca,
sembra sempre di più - ai nostri tempi - che parlar male o anche banalmente poco devotamente di una cantante come Sutherland, Caballè o simili sia sempre di più un orrido delitto di lesa maestà.
E questo non solo per la stima, l'affetto, il rispetto e l'ammirazione che tutti noi abbiamo per queste grandissime - ci tengo a precisarlo come necessaria premessa al discorso che segue - ma anche perché con queste cantanti noi, della nostra generazione, ci siamo cresciuti, per cui le consideriamo un po' le "mamme" della nostra passione; se a ciò aggiungi che a molti di noi (non tutti; io, per esempio, faccio eccezione) il panorama odierno sembra assolutamente sconfortante, ecco che queste cantanti diventano delle icone pressoché intoccabili.
Questa è l'impressione che ho leggendo interventi tipo "cadere in ginocchio" di fronte a prestazioni vocali di una Sutherland che, per carità, è cantante immensa, superba, meravigliosa, ma che mi sta stufando.
Bestemmio?
Se ai tuoi occhi lo faccio, ti chiedo anticipatamente scusa. : Sailor :
In realtà del Bellini della Stupenda riesco ancora ad amare: la Norma di New York (Bonynge, Horne, Bergonzi); la registrazione di Beatrice di Tenda; i brani dei recital e poco, pochissimo altro. Non mi emoziona, non mi coinvolge; non riesco a fermarmi di fronte al mero prodigio vocalistico che, ai miei occhi, mi fa sentire un adolescente di fronte ad una bella ragazza prosperosa; ho bisogno di qualcosa di più anche se - non lo nego - le sole doti fisiche di tanto in tanto qualche fremito me lo evocano... Non riesco più - il Cielo mi perdoni! - a trovarci una verità drammatica. Sento la sua Elvira dell'incisione Bonynge Decca e, se da un lato rimango stupefatto di fronte ai prodigi vocali, dall'altro mi fa sorridere l'ansia prude di questa Signora che non mi comunica più nulla dei vaneggiamenti isterici di uno dei più grandi personaggi della storia del canto. E non parlo nemmeno di Amina, in cui il suo modo veramente lezioso di esprimersi è stato nettamente oltrepassato da altre cantanti. Bada, Stecca: non sto dicendo in meglio. In Arte, e a questi livelli per di più, il meglio non esiste: esiste il percorso storico che non porta sempre necessariamente in avanti soluzioni migliori, ma quelle che vengono selezionate dalle preferenze del pubblico.
E non parliamo di Donizetti: la Lucia di Dame Joan è oggi sostanzialmente vieta alle mie orecchie (Dessay mi dà molto, ma molto di più), lo stesso dicasi per la sua Fille e non parliamo poi dei ruoli Ronzi.

Non è un atto di disistima, ci mancherebbe: alla mamma si vuole sempre bene. Ma anche i figli crescono, escono di casa e si possono affezionare anche alla fidanzata, non credi?
E' nella Legge di Natura; col che spero che mi perdonerai... :oops:
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Scudo » gio 28 gen 2010, 16:04

pbagnoli ha scritto:Stecca,
sembra sempre di più - ai nostri tempi - che parlar male o anche banalmente poco devotamente di una cantante come Sutherland, Caballè o simili sia sempre di più un orrido delitto di lesa maestà.
E questo non solo per la stima, l'affetto, il rispetto e l'ammirazione che tutti noi abbiamo per queste grandissime - ci tengo a precisarlo come necessaria premessa al discorso che segue - ma anche perché con queste cantanti noi, della nostra generazione, ci siamo cresciuti, per cui le consideriamo un po' le "mamme" della nostra passione; se a ciò aggiungi che a molti di noi (non tutti; io, per esempio, faccio eccezione) il panorama odierno sembra assolutamente sconfortante, ecco che queste cantanti diventano delle icone pressoché intoccabili.
Questa è l'impressione che ho leggendo interventi tipo "cadere in ginocchio" di fronte a prestazioni vocali di una Sutherland che, per carità, è cantante immensa, superba, meravigliosa, ma che mi sta stufando.
Bestemmio?
Se ai tuoi occhi lo faccio, ti chiedo anticipatamente scusa. : Sailor :
In realtà del Bellini della Stupenda riesco ancora ad amare: la Norma di New York (Bonynge, Horne, Bergonzi); la registrazione di Beatrice di Tenda; i brani dei recital e poco, pochissimo altro. Non mi emoziona, non mi coinvolge; non riesco a fermarmi di fronte al mero prodigio vocalistico che, ai miei occhi, mi fa sentire un adolescente di fronte ad una bella ragazza prosperosa; ho bisogno di qualcosa di più anche se - non lo nego - le sole doti fisiche di tanto in tanto qualche fremito me lo evocano... Non riesco più - il Cielo mi perdoni! - a trovarci una verità drammatica. Sento la sua Elvira dell'incisione Bonynge Decca e, se da un lato rimango stupefatto di fronte ai prodigi vocali, dall'altro mi fa sorridere l'ansia prude di questa Signora che non mi comunica più nulla dei vaneggiamenti isterici di uno dei più grandi personaggi della storia del canto. E non parlo nemmeno di Amina, in cui il suo modo veramente lezioso di esprimersi è stato nettamente oltrepassato da altre cantanti. Bada, Stecca: non sto dicendo in meglio. In Arte, e a questi livelli per di più, il meglio non esiste: esiste il percorso storico che non porta sempre necessariamente in avanti soluzioni migliori, ma quelle che vengono selezionate dalle preferenze del pubblico.
E non parliamo di Donizetti: la Lucia di Dame Joan è oggi sostanzialmente vieta alle mie orecchie (Dessay mi dà molto, ma molto di più), lo stesso dicasi per la sua Fille e non parliamo poi dei ruoli Ronzi.

Non è un atto di disistima, ci mancherebbe: alla mamma si vuole sempre bene. Ma anche i figli crescono, escono di casa e si possono affezionare anche alla fidanzata, non credi?
E' nella Legge di Natura; col che spero che mi perdonerai... :oops:


Bagnoli ha emesso la sua sentenza.
Peccato si tratti di sentenza inutiliter data.
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda Bertarido » gio 28 gen 2010, 16:18

pbagnoli ha scritto:
La recensione di Colui arriverà sicuramente prima del CD medesimo, da me acquistato su eBay quasi un mese fa, che ancora (poco) fiduciosamente sto attendendo...

Mi interessa molto il vostro parere su questo cd che ho avuota la fortuna di acquistare a New York quindici giorni fa. Premetto, come ho già avuto modo di esprimere più volte, che sono un grande fan della nostra texana che mi fologorò nell'Alcina viterbese. Quindi è con le aspettative migliori mi sono accinto all'ascolto della sua ultima fatica. Al termine dell'ascolto però ho dovuto constatare un vago senso di noia di cui ancora non chiarisco bene la ragione ma sui cui mi riprometto di riflettere. Per quanto riguarda l'argomento di questo 3d comprendo del tutto il senso di "insofferenza" manifestato da Bagnoli nei confronti di tutto ciò che è ritenuto "intoccabile" o "indiscutibile" e ti parla uno che sta alla Joan come quasi, ma solo quasi, Stecca sta alla Monsi; però mi pare che adesso nella categoria degli "intoccabili" sia pervenuta anche la stessa Dessay ... ah l'amore
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Re: Joan Sutherland

Messaggioda stecca » gio 28 gen 2010, 18:01

pbagnoli ha scritto:Stecca,
sembra sempre di più - ai nostri tempi - che parlar male o anche banalmente poco devotamente di una cantante come Sutherland, Caballè o simili sia sempre di più un orrido delitto di lesa maestà.
E questo non solo per la stima, l'affetto, il rispetto e l'ammirazione che tutti noi abbiamo per queste grandissime - ci tengo a precisarlo come necessaria premessa al discorso che segue - ma anche perché con queste cantanti noi, della nostra generazione, ci siamo cresciuti, per cui le consideriamo un po' le "mamme" della nostra passione; se a ciò aggiungi che a molti di noi (non tutti; io, per esempio, faccio eccezione) il panorama odierno sembra assolutamente sconfortante, ecco che queste cantanti diventano delle icone pressoché intoccabili.
Questa è l'impressione che ho leggendo interventi tipo "cadere in ginocchio" di fronte a prestazioni vocali di una Sutherland che, per carità, è cantante immensa, superba, meravigliosa, ma che mi sta stufando.
Bestemmio?
Se ai tuoi occhi lo faccio, ti chiedo anticipatamente scusa. : Sailor :
In realtà del Bellini della Stupenda riesco ancora ad amare: la Norma di New York (Bonynge, Horne, Bergonzi); la registrazione di Beatrice di Tenda; i brani dei recital e poco, pochissimo altro. Non mi emoziona, non mi coinvolge; non riesco a fermarmi di fronte al mero prodigio vocalistico che, ai miei occhi, mi fa sentire un adolescente di fronte ad una bella ragazza prosperosa; ho bisogno di qualcosa di più anche se - non lo nego - le sole doti fisiche di tanto in tanto qualche fremito me lo evocano... Non riesco più - il Cielo mi perdoni! - a trovarci una verità drammatica. Sento la sua Elvira dell'incisione Bonynge Decca e, se da un lato rimango stupefatto di fronte ai prodigi vocali, dall'altro mi fa sorridere l'ansia prude di questa Signora che non mi comunica più nulla dei vaneggiamenti isterici di uno dei più grandi personaggi della storia del canto. E non parlo nemmeno di Amina, in cui il suo modo veramente lezioso di esprimersi è stato nettamente oltrepassato da altre cantanti. Bada, Stecca: non sto dicendo in meglio. In Arte, e a questi livelli per di più, il meglio non esiste: esiste il percorso storico che non porta sempre necessariamente in avanti soluzioni migliori, ma quelle che vengono selezionate dalle preferenze del pubblico.
E non parliamo di Donizetti: la Lucia di Dame Joan è oggi sostanzialmente vieta alle mie orecchie (Dessay mi dà molto, ma molto di più), lo stesso dicasi per la sua Fille e non parliamo poi dei ruoli Ronzi.

Non è un atto di disistima, ci mancherebbe: alla mamma si vuole sempre bene. Ma anche i figli crescono, escono di casa e si possono affezionare anche alla fidanzata, non credi?
E' nella Legge di Natura; col che spero che mi perdonerai... :oops:



Sai che trovo molto bello davvero questo tuo post ed aggiungo assolutamente convincente. Sei riuscito a trasmettermi veramente ed in modo del tutto spontaneo e sentito quello che è il tuo attuale pensiero di appassionato che pure è diverso dal mio. Aggiungo che rifletterò pure sul problema "noia" nel sentire e risentire sempre solo le somme cantanti del passato nostro (come hai giustamente annotato).
stecca
 
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