Carmen (Bizet)

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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Tucidide » mer 09 dic 2009, 20:05

mattioli ha scritto:Ringrazio anche Tucidide che mi massacra ma che mi legge con estrema attenzione, forse troppa. Gli farei solo presente che attaccare qualcuno perché usa espressioni "da bar" e poi accusarlo di "fissa psicotica" è quantomeno curioso. Benissimo le critiche, un po' meno le offese personali (e anonime).

Prego, non c'è di che, Mattioli!
Nessuna offesa personale: spero che sia chiaro che parlare di fissa psicotica vada inteso in senso metaforico, almeno nella misura in cui, se si dice che il sostituto di Kaufmann nel Lohengrin a Monaco era un "cagnone", non si intende che un grosso animale a quattro zampe ha calcato il palcoscenico.
Le espressioni da bar sono fuori luogo, a mio avviso, in un periodico, molto meno in un forum, che io intendo come spazio pubblico ufficioso.

Comunque sia, ti ringrazio per l'attenzione che mi hai prestato a tua volta, e sulla scorta della tua segnalazione seguo il precetto evangelico (Mc 9, 43-48) e tolgo dal mio scritto precedente ciò che scandalizza.

Saluti e alla prossima.
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Milady » gio 10 dic 2009, 0:12

Amici carissimi,
come al solito la lettura dei vostri interventi mi ha fatto un grande piacere e mi ha rincuorato.
Una vera e propria primina, con la differenza che i bambini si impegnano , il Direttorio della Scala ,no.
E tralascio l'nsopportabile cancan mediatico.
Credevo che certe défaillances vocali e orchestrali dipendessero dalla mia radiolina da sempre recalcitrante all'ascolto del Terzo Programma.Invece no.
Allora , riepiloghiamo : l'orchestra mi è sembrata povera di colori e diretta con un " andamiento lento" poco consono alla partitura. Non amo le Carmen "saloon", ipercolorate o iperspagnoleggianti, ma ....il quasi continuo grigiore, verificato e tesimoniato da tuti voi, c'era e non mi è piaciuto per nulla.
Avevo notato anche una certa qual scollatura , in vari casi, trra orchestra e cantanti: non era un effetto-eco o un dispeto della bizzosa radiolina...C'era davvero un po' di indipendenza vocale e strumentale."La liberté ": siamo in tema.
Credo poi che abbiano provato poco. Baremboim era in tutt'altre faccende affaccendato, a quanto pare.
Escamillo aveva stonato l'inizio della sua celebre aria di entrata? Mia sordità incipiente ? No, Deo gratias. Verissimo . Incidente di percorso sempre in agguato e comprensibile ansia da prestazione, però una "première" alla Scala non è un concerto parrocchiale o della Fatebenefratelli: ci si va preparati. e con i nervi saldi del professionista.
Kauffmann bravo, ma rispetto ad altre sue recite un tantinello inferiore.
Micaela sul piano vocale mi pareva una anziana zitellina e bacchettona.
Poi ho capito che la regia ci aveva messo del suo e premendo il pedale alla Bartali e Coppi,
La protagonista? Voce robusta , importante,ottimo registro centrale e basta, monocorde in ogni punto della partitura, note basse stimbrate, se non vado errata.Vibrato
"slavo". Deve "studiare, studiare , studiare "(Lenin), altrimenti si brucia subito.
E, occhio alla bilancia!Urge anche un buon parrucchiere.
Attualmente l'imago me tutto e il resto è silenzio.
Della regia non posso dire niente: non l'ho vista.
Però il "Ruffianello d'oro 2009 " , ecco, lo darei non a Fazio, che pure si è impegnato alla grande nel "vorticar di lingue "(Foscolo)in onore del Direttorio scaligero ,ma, al fotofinish , quindi per un capellino infinitesimale , a quelli del TG 2 che ieri hanno intervistato la protagonista, parlando , a mo' premessa, di un esordio trionfale e di una sicura grande star della lirica internazionale.
E ora non voglio parlare più di questa Carmen. Non diamola vinta alla Lissner-Barenboin associated , stendiamo " un pietoso vel", io per prima.
Buona notte !
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Luca » gio 10 dic 2009, 9:30

Cara Milady, permettimi di farti un pubblico complimento per l'arguzia, la profondità e l'intelligenza dei tuoi messaggi. Li leggo sempre con molto interesse.

Un saluto cordiale, Luca.
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda MatMarazzi » gio 10 dic 2009, 12:41

mattioli ha scritto:Desideravo solo ringraziare di un'attenzione che fa piacere in un momento in cui questi argomenti - e chi li propone - sono percepiti dentro i giornali nella migliore delle ipotesi come un obbligo fastidioso e nella peggiore come un'eccentricità.


Ma che grande, grandissimo piacere leggere Mattioli sul nostro forum!
Anche a nome degli amministratori/moderatori/collaboratori, sono lusingatissimo!
Non credo che "l'attenzione" a te rivolta sia una sorpresa; è normale che in un forum di opera si parli di una delle firme più lette e "pensanti" del panorma critico italiano, specie se la firma suddetta difende spesso posizioni scomode e personali.

Non entro nel merito della discussione "pro o contro" Mattioli, perché sarei condizionato dalla grande simpatia e lunga amicizia (purtroppo recentemente trascurata) che ci unisce.
E tuttavia spero che, una volta entrato nella nostra comunità, tu trovi il tempo di partecipare alle nostre discussioni...
Mi farebbe davvero tanto piacere non solo per il livello del forum, che ne trarrebbe ragione di crescita, ma anche per questioni personali: non sai quanto mi mancano le nostre zuffe accesissime di quando ancora si andava all'Università.

Un caro e affettuoso saluto,
Mat


PS per Matteo: il pezzo sul Makropoulos è eccezionale.


Stiamo davvero diventando vecchi! Vent'anni fa mi avresti dato dell'eversivo dissennato...
Comunque grazie davvero! :)
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda MatMarazzi » gio 10 dic 2009, 13:48

Non ho ancora detto la mia sulla Carmen, ma non ne sento un particolare bisogno.
Voi avete già detto benissimo tutto quel che a mia volta penso.
Non c'è un intervento di questo thread nel quale non mi riconosca. E in particolare mi ritrovo - parola per parola - nei post bellissimi e interessantissimi di Triboulet (a cui mi riprometto di rispondere anche sulla Lucia)!

Inoltre, come ha detto Milady nell'ultimo dei suoi messaggi (davvero centrati e pungenti : Thumbup : ), non vale davvero la pena che un forum come il nostro discuta tanto a lungo su uno spettacolo di serie B, insignificante e meritevole solo di rapida dimenticanza.

Questa Carmen non significherà nulla, nè per Bizet e la sua opera, nè per la Scala, nè per il pubblico, nè per Baremboim, nè per gli interpreti coinvolti (tranne la Damato, mal scritturata da un direttore artistico incapace persino di selezionare tra i "giovani" e che si porterà dietro, già a inizio carriera, la macchia di una così brutta performance e di una così clamorosa disapprovazione del pubblico).
Significherà qualcosa di positivo solo per la Dante, che - a parte il gruzzoletto guadagnato da lei e ...tutta la sua compagnia, marito compreso, opportunamente coinvolta nell'operazione (non male per una "dura e pura" come lei, una passionaria, una donna "contro") si ritrova ora ad essere famosa, richiesta, ricca grazie proprio a tutto ciò contro cui, nei suoi spettacoli, si è sempre scagliata.
Speriamo che non perda la sua "verve" e continui ad allestire le sue critiche spietate contro la nostra società brutta e cattiva, schiava degli interessi economici e della manipolazione mediatica...
Sarebbe infatti una grave perdita per il mondo del teatro che ora la Dante si facesse condizionare da un po' di "coscienza" e "senso del ridicolo".
Ma qualcosa mi dice che non c'è da preoccuparsi.

Vorrei solo aggiungere una considerazione su Schrott.
Evidentemente le inaugurazioni scaligere non gli portano bene: anche nel Faraone del 2003 risultò inerte e vocalmente fuori posto. E sempre per le stesse ragioni...

Eppure non v'è dubbio che sia una della grandi personalità vocali e interpretative del nostro tempo.
Cosa non è andato? Per me è molto semplice: come al solito si è trattato di un errore di scrittura.

Da qualche anno è invalsa la tendenza di affidare Escamillo a baritoni gravi (se non proprio bassi) e di formazione declamatoria. La tendenza è ormai internazionale.
Solo per citare le ultime Carmen viste da me e da Maugham (Parigi e Amsterdam 2009), gli Escamillo erano Nicolas Cavallier (pessimo) con GArdiner e Kyle Ketelson (bravo, ma non quanto ci si sarebbe attesi) con CArsen .
Ossia, tutti bass-baritoni declamatori, proprio come Schrott (e come era Raimondi, per intenderci).

Perché questa tipologia tecnico-vocale
Mah... forse perché la voce grave e il canto declamatorio fanno "macho".
SArà.. e tuttavia la tessitura di Escamillo è acuta, con piani e pianissimi in zona alta, forbita nelle volute melodiche, scattante sui ritmi. E' scritta per un baritono abbastanza acuto e dotato di formazione vocalistica (anche se pure un colorista potrebbe trovarcisi bene): un Mattei, tanto per pescare fra gli attuali. Oppure pensate a un Singher, un Jansen, un Tibbett se vogliamo andare indietro.

Che il povero Schrott avrebbe risolto (come Ketelson e Cavallier) i suoi interventi con veemente articolazione sillabica e grevi bordate di suono - da declamatore - era prevedibile. Ciò che non mi aspettavo era il disagio dell'intonazione, l'afonia diffusa e tanti altri problemi dovuti alla stessa causa: una vocalità e una tecnica non adatta alla parte.
La freddezza che una simile star si è portato a casa (meritatissima) andrebbe rivolta a chi continua a fare le scritture sulla base di tradizioni consolidate e non di meno "sbagliate", che sarebbero facilissime da correggere: basterebbe riflettere sulle note e sulla natura di un ruolo, cosa che Lissner si guarda bene dal fare.

Se così è andato l'Escamillo, figuratevi cosa sarà il Don Giovanni... (anche se lì avrà modo di fare tante bravate sexy in più).
E dire che sarebbero tantissimi i personaggi (da bass-baritono declamatore) in cui una grande personalità come la sua potrebbe farsi valere...

Salutoni,
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Bertarido » ven 11 dic 2009, 10:36

MatMarazzi ha scritto:non vale davvero la pena che un forum come il nostro discuta tanto a lungo su uno spettacolo di serie B, insignificante e meritevole solo di rapida dimenticanza.
:shock: :shock: :shock:

Che delusione! E se non vale la pena di parlare qui della Carmen dove farlo allora? Mi sa che anche operadisc si sta trasformando in un sito di talebani! Ma certi toni non erano esclusivi di grisi e grisette? la sindrome Mosè, o del profeta, si sta pericolosamente diffondendo nella rete a tutti i livelli. Mi raccomando, ponete mano agli antibiotici prima che sia troppo tardi!

PS a proposito del tanto vituperato monsieur Lissner volevo solo far notare che in una delle interviste rilasciate prima dell’esecuzione aveva precisato che la “sue” stagioni potranno essere apprezzate solo a partire dal 2010, evidentemente quando andranno in scena gli allestimenti da lui voluti. Quindi per giudicare l’operato bisognerebbe forse esercitare ancora un po’ di pazienza.

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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Tucidide » ven 11 dic 2009, 10:55

Bertarido ha scritto:Che delusione! E se non vale la pena di parlare qui della Carmen dove farlo allora? Mi sa che anche operadisc si sta trasformando in un sito di talebani! Ma certi toni non erano esclusivi di grisi e grisette? la sindrome Mosè, o del profeta, si sta pericolosamente diffondendo nella rete a tutti i livelli. Mi raccomando, ponete mano agli antibiotici prima che sia troppo tardi!

Beh, però mi sembra che in un modo o nell'altro si sia parlato di questa Carmen. :)
Due articoli in copertina, cinque pagine di forum...
Sono d'accordo con te che, al di là degli effettivi meriti, si tratti di uno spettacolo da approfondire e su cui discutere, se non altro perché è stata l'inaugurazione del teatro più blasonato e chiacchierato d'Italia.
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Bertarido » ven 11 dic 2009, 12:02

Tucidide ha scritto:Beh, però mi sembra che in un modo o nell'altro si sia parlato di questa Carmen


hai ragione, se ne è parlato ma spesso con toni a dir poco grotteschi come testimonia questa citazione tratta da un intervento che ha riscosso indiscusso apprezzamento
Milady ha scritto:E ora non voglio parlare più di questa Carmen. Non diamola vinta alla Lissner-Barenboin associated , stendiamo " un pietoso vel", io per prima.
: è buffo poi sparare a zero su uno spettacolo di cui non si è vista la messa in scena ...
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Triboulet » ven 11 dic 2009, 12:43

Bertarido ha scritto:Che delusione! E se non vale la pena di parlare qui della Carmen dove farlo allora? Mi sa che anche operadisc si sta trasformando in un sito di talebani! Ma certi toni non erano esclusivi di grisi e grisette? la sindrome Mosè, o del profeta, si sta pericolosamente diffondendo nella rete a tutti i livelli. Mi raccomando, ponete mano agli antibiotici prima che sia troppo tardi!


Penso di interpretare così quello che diceva MatMarazzi, ovvero "quel che si doveva dire è stato detto, e i pareri fino ad ora sono abbastanza unanimi, non mi pare ci siano elementi per approfondire uno spettacolo che già in sommaria analisi è risultato mediocre da più punti di vista". Beh io sono daccordo, che senso ha cercare significati nascosti nella regia della Dante se poi complessivamente appare tutt'altro che efficace? che senso ha analizzare lo stile direttoriale di Baremboim se in definitiva annoia? che senso ha cercare spunti di novità nel canto di una Carmen che nel complesso ha cantato maluccio e senza nessuna particolare cifra interpretativa? Non dimentichiamoci che l'opera è prima di tutto intrattenimento, un signor intrattenimento certo, ma sempre uno spettacolo è. Se non piace non piace, e di motivi ne abbiamo anche individuati, a prescindere che sia la prima della Scala o una recita estiva del festival di Roccacannuccia. Non mi pare che quì, contrariamente che altrove, ci sia alcun preconcetto verso nessuno e, contrariamente ad alcuni "profeti", mi pare che nessuno invochi ogni punto e momento lo spettro del "belcanto all'italiana" (prova a parlare della Ewing ma pure dell'Antonacci a "grisi e grisette" e vedi un po' che ti rispondono.... :lol:) o della regia di tradizione. Questo forum, per quel che ho letto, vive di gusti molto eterogenei che, per una volta e purtroppo nella mediocrità, si sono ritrovati. Io sono tra gli ultimi arrivati, nè sono amico di moderatori o amministratori, quindi la mia non è una difesa d'ufficio, sono disinteressate valutazioni personali, un po' come le tue.

A questo punto caro Bertarido ho la curiosità di conoscere il tuo di parere sullo spettacolo. Perchè due son le cose, o è difforme dal nostro, e sarebbe interessante (anche in vista di una rivalutazione del mio/nostro giudizio) capire perchè, oppure non hai ancora ascoltato/visto lo spettacolo in questione, e quindi il tuo giudizio, potenzialmente, rischia di non essere così distante dal mio. Lo dico senza entrare in polemica, magari davvero le mie valutazioni sono state troppo superficiali....

è buffo poi sparare a zero su uno spettacolo di cui non si è vista la messa in scena


Lo spettacolo è stato trasmesso da Sky Classica, ce ne sono spezzoni su youtube e gira anche il video scaricabile sul web (rapidshare). Di possibilità per farsi un'idea ce n'è abbastanza. Non so se Milady l'ha solo ascoltata questa Carmen, ma la capirei se, dopo averla solamente ascoltata, non avesse curiosità nel vederla. In un'altra discussione ho postato un video della von Otter-Carmen, del 2002 non degli anni 40, a dimostrazione che è possibilissimo al giorno d'oggi fare una Carmen più che interessante che non sia la solita Carmen.
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Tucidide » ven 11 dic 2009, 13:23

Bertarido ha scritto:hai ragione, se ne è parlato ma spesso con toni a dir poco grotteschi

A mio parere, un po' di ironia e di gusto per l'iperbole non è disdicevole quando si parla di quello che, come dice Triboulet, è prima di tutto un intrattenimento.

Triboulet ha scritto:prova a parlare della Ewing ma pure dell'Antonacci a "grisi e grisette" e vedi un po' che ti rispondono....

Non so cosa avrebbero detto le grisettes parigine, ma non dubito che il Griso, cioè il bravaccio di Don Rodrigo, avrebbe saputo apprezzare come si conviene la Carmen dell'Antonacci e pure quella della Ewing. : Thumbup :
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Bertarido » ven 11 dic 2009, 13:26

Rispondo subito per quanto abbia poco tempo adesso per approfondire i diversi spunti contenuto nel post di Triboulet. Lo spettacolo l’ho visto e devo dire che il mio giudizio alla fine può ritrovarsi in diversi interventi del forum. Parliamo subito della regia; a me lo spettacolo non è dispiaciuto; è vero che le idee sono molte, sicuramente troppe e a volte non originali ma in alcuni casi la resa visiva mi è piaciuta, come gli “alberi” del III atto e i dormienti trasformati in cimitero durante l’aria delle carte; confesso che mi è piaciuto anche come è stato reso il personaggio di Micaela, sposa avvolta nella ragnatela del velo, poi trasformata nella madre morente di Josè nel grande letto di casa. Meno interessanti e più scontati i simboli religiosi: erano di troppo nel finale con il catafalco semovente che mi ricordava quello del Don Carlos di Ronconi di tante primavere fa. Tanta attenzione all’insieme ma poi si va a cadere su Carmen, troppo gonne sollevate e mani sui fianchi. Passiamo a Barenboim. Anche in questo caso la direzione non ha trovato il mio consenso unanime ma sicuramente molti sono i passi belli e mi riferisco soprattutto agli insiemi sostenuti da gran ritmo e attenzione ai dettagli. Nelle arie invece non mi ha convinto; a partire dall’habanera e seguedilla, mancanti di allusività e flessibilità ritmica; meglio nelle arie maschili. Cantanti: Carmen con gran voce che ad un ascolto più meditato e solo acustico rivela una grande genericità di accenti; Kaufmann è stato senza dubbio il migliore: quale adesso Josè più credibile di lui? Fascino indiscusso e voce naturalmente bella ma l’impressione è che spinga a volte un po’ troppo scurendo artificiosamente lo strumento; ci sono però alcune carenze tecniche che lasciano un po’ perplessi in particolare nei piani in cui la voce “va indietro” e esce dalla maschera. Schrott: più bello che bravo; magari non sarà questa la sua parte ma l’intonazione è l’intonazione, ed questa è andata spesso per conto proprio; devo dire un delusione. Molto modesta Micaela in una parte che non può essere presa sottogamba perché infida dal punto di vista soprattutto tecnico. Il pubblico ha diritto di fischiare, non lo metto in dubbio, come è legittimo da parte del direttore proteggere chi ha lavorato con lui per molte settimane: questo per dire che mi ha commosso vedere Barenboim accompagnare fuori del sipario la Dante a ricevere applausi e fischi. Ora devo proprio finire ma ancora un’ultima parola; prima ci si straccia le vesti perché la tele ormai è solo un luogo di brutture e di infamie e poi si da del “Ruffianello d’oro” a Fazio grazie al quale abbiamo rivisto, in prima serata, artisti del calibro di Pollini ed Abbado …
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Triboulet » ven 11 dic 2009, 14:24

RIngrazio Bertarido per l'intervento dettagliato...
Molto di corsa anche io (tra un po' devo proprio andare) rispondo partendo da questo
prima ci si straccia le vesti perché la tele ormai è solo un luogo di brutture e di infamie e poi si da del “Ruffianello d’oro” a Fazio grazie al quale abbiamo rivisto, in prima serata, artisti del calibro di Pollini ed Abbado …


Su questo sono daccordo con te, è stata una bella trasmissione, specie nella prima parte, e ho grande stima in generale per la professionalità di Fabio Fazio che, da profano immagino nonchè da conduttore di un programma non del settore, ha posto domande apparentemente banali ma a mio avviso intelligenti. Se, ignaro del programma, qualcuno mi avesse detto "ehi cambia canale che sul 3 ci sono Abbado e Barenboim che suonano Beethoven" credo che mi sarei fatto una crassa risata... e invece...

Quanto allo spettacolo, hai detto bene, gli elementi erano troppi oltre che, alcuni, poco originali. Quel che amo di certi spettacoli di oggi è la sobrietà di certe intuizioni (anche se depreco il minimalismo spinto, anche quello un po' fine a se stesso). Questo voler mettere troppo in pentola è stato secondo me pretenzioso, come pure arrogante è stata la Dante stessa nell'intervista da Fazio (della serie "non mi capiranno perchè io faccio cultura vera, non le cazzate"). E' stato nel complesso un atteggiamento controproducente. Micaela io l'avrei fatta come una sorella alienata quasi minorata, la vedo un po' così (magari non è una lettura originale)... non mi chiedete come avrei fatto però :D

Barenboim, è vera l'attenzione al dettaglio strumentale, quasi mai assecondata dai cantanti però, ma io questo ritmo anche nelle scene d'insieme non lo trovo, o meglio lo sento molto austero e militaresco (persino il quintetto mi appare poco brioso). Come hai detto tu manca anche la sensualità. E poi altra cosa, le scene drammatiche appaiono troppo poco urgenti, troppo diluite, a partire dal finale. L'aria del fiore, mi ripeto, è stata invece tra le cose migliori, forse perchè c'è stata una intesa tra cantante e direttore che altrove è mancata (e i cantanti che vanno fuori tempo sono davvero fastidiosi da sentire). Carmen l'hai trovata una gran voce? a me non è sembrata neanche quella a dire il vero. La Bumbry o la Troyanos erano gran voci, pur nella loro lettura assai tradizionale. La Ewing e la von Otter hanno metà della voce delle suddette, ma creano suggestioni diverse. Quì non abbiamo avuto nè l'uno nè l'altro. Valutazioni troppo tecniche, per il resto, non le so fare.
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Milady » ven 11 dic 2009, 17:06

Carissimi detrattori ed amici,
non si può piacere a tutti e tutti hanno il sacrosanto diritto di dire la loro opinione.
Di opinione si tratta , appunto, non dellla dimostrazione di un teorema, che, se condotta "comme il faut" , porta ad un risultato finale indiscutibilmente vero,che va accettato così com'è come.
Nel campo del giudizio sull'esecuzione di un'opera lirica , "tot capita, tot senteniae".
E deve essere così.
Volevo fare dell'ironia e , secondo alcuni, non ci sono riuscita.
Pazienza, mi andrà meglio un'altra volta.
D'altra parte,"Nessuno è perfetto", come recita il finale del mio film preferito , "A qualcuno piace caldo".
Comunque, il deprecato "Ruffianello d'oro" non l'ho dato a Fazio - ma non perché avanzare critiche su Fazio è per molti come sparlare ,in un tempo lontano, di Garibaldi - ma , come dicevo, l'ho scherzosamente conferito invece,all'ignoto cronista del TG 2, che spandeva altissime colonne di incenso di berniniana memoria a beneficio della giovane cantante che, pur con tutte le attenuanti del caso,non aveva entusiasmato non solo me ma anche molti altri.
Tanto per citare un caso notissimo, se non vado errata, la Scotto cantò - e molto bene-la Traviata- ocio la Traviata- giovanissima, forse più giovane della signora in questione....
Giudicare l'esecuzione di un'opera a me nota e amata da sempre , senza averne vista la regia, ma dopo averla ascoltata attentamente mi sembra più che lecito.
Orchestra e voci le senti e dai il tuo giudizio, opinabile ma sincero, e , spesso, ad es. ,opere di cui ho visto la messa in scena, ascoltate solo su CD sono risultate assai deludenti, se prive del supporto visivo, che in molti casi, copre vistose magagne vocali e strumentali.
E voglio chiarire ancora una volta che NON sono una vociomane.Altrimenti non starei in questo forum.
Ci sono state interpretazioni considerate storiche , dove c'erano - spartito alla mano- delle mende.
E' tutta l'interpretazione di un cantante nel suo complesso che ti può consentire di affermare se , secondo te, il personaggio viene fuori o no, se c'è stato un tratto innovatore., o se si è rimasti nella tradizione o nella routine.
Io dicevo anche che sarebbe stato meglio chiudere questa discussione perché c'è stata una sponsorizzazione mediatica fuori di luogo, sproporzionata rispetto ai meriti di questa Carmen.
E poi si tratta della serata inaugurale della Scala, che , nel mio immaginario enei miei ricordi , occupa un posto di tutto rilievo
Tutto qui.
Ho razzolato diligentemente su Youtube e un ideuzza della regia della Dante me la sono fatta . Attendo che una mia amica mi faccia vedere la sua registrazione , ma, nell'attesa, non fremo.
Se poi dovrò ricredermi, ripeterò la frase finale dell'esordio di una persona molto più importante di me :" Se sbaglio corrigetemi".
Saluti cordialissimi a tutti e a presto
Milady.
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Maugham » ven 11 dic 2009, 17:31

Bertarido ha scritto:PS a proposito del tanto vituperato monsieur Lissner volevo solo far notare che in una delle interviste rilasciate prima dell’esecuzione aveva precisato che la “sue” stagioni potranno essere apprezzate solo a partire dal 2010, evidentemente quando andranno in scena gli allestimenti da lui voluti. Quindi per giudicare l’operato bisognerebbe forse esercitare ancora un po’ di pazienza.




E ti sembra un discorso che abbia un qualche senso?
Dopo cinque anni dobbiamo ancora aspettare? :D :D
Ammesso che Lissner abbia detto una cosa del genere, cosa ha fatto Lissner in questi cinque anni?
Lo yesman della passata gestione Muti?
Arrivando a bomba.
Questa Carmen, se non l'ha voluta Lissner, chi l'ha progettata?
C'era già il contratto firmato con la Dante cinque anni fa?
Anche quello con la giovane debuttante delle aree depresse?
Abbi pazienza, non siamo noi i talebani. Te lo assicuro.

Saluti
WSM
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Ivan: What do you mean?
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda marco » ven 11 dic 2009, 19:36

ieri sera ho assistito alla seconda recita di questa Carmen e devo dire che sono uscito dal teatro piuttosto soddisfatto (+ di quello che mi aspettassi) soprattutto per l'aspetto musicale, in particolare la direzione di baremboim mi ha convinto, nel senso che aveva una sua coerenza portata avanti con grande rigore anche se il punto di partenza può essere molto discutibile; in sostanza era una specie di marcia funebre, dai ritmi molto cadenzati nei passi più brillanti e nelle scene di massa, ritmi che si facevano marmorei e molto lenti ma sempre con la giusta tensione nelle scene più intime; i rapporti con il palcoscenico erano comunque ben bilanciati e l'equilibrio voci-orchestra sempre rispettato.
Per quanto riguarda l'aspetto visivo, come quasi sempre accade quando il regista designato è completamente digiuno di opera e in più abituato a creare spettacoli autonomi, il problema principale è che non si parte dalla drammaturgia dell'opera da allestire ma si usa il proprio linguaggio e si cerca in qualche modo di combinarlo con quello dell'opera; ed anche qui soprattutto al primo atto era come se ci fossero due regie, una realizzata dagli attori della compagnia della regista, l'altra dai cantanti e dal coro, il problema era proprio l'incomunicabilità dei due aspetti, accentuata dal fatto che la seconda non rivelava interventi particolari da parte della regista, nel senso che cantanti e coro agivano come siamo abituati a vedere in qualsiasi altra C.; negli atti successivi le cose miglioravano nel senso che c'era una maggior fusione, ma il problema era che crescendo l'attenzione sul dramma dei protagonisti, si vedeva che non c'era un grosso lavoro registico (a parte l'attenzione a Micaela, ma non è che puoi fondare una regia di carmen su Micaela) sui personaggi e tutto si risolveva in elementi decorativi di contorno
per quanto riguarda i cantanti, la protagonista ha veramente una voce importante che riempie il teatro (e alla Scala non è facile) canta bene, certo non ha una personalità spiccata, ma il materiale per lavorare e provare a diventare qualcuno c'è tutto, anche una certa fisicità e capacità di attirare l'attenzione
veramente inadeguata, per non dire peggio, la Micaela dalla voce inudibile al centro (sopra si sente ma a volte sarebbe stato meglio non sentirla), sappiamo chi sono i suoi "sponsors", ma a dimostrazione che la Scala è ancora in serie B solo qui riesce ad ottenere un'occasione di questo livello
su Schrott non sono tanto d'accordo che non sia un ruolo per lui , non ha certo fatto benissimo, meglio che alla prima ,un pò scomposto, bravo come attore anche se molto "facilone"
infine Kaufmann, semplicemente bravissimo: di lui mi colpisce l'estrema musicalità, l'essere sempre dentro la musica, non cerca mai trucchi tipici dei tenori, non tiene mai le note più a lungo del necessario, la voce è uguale in tutta la gamma , altre volte gli ho sentito usare una dinamica + ricca, ma comunque ha avuto momenti indimenticabili soprattutto dal secondo atto in poi, da brivido il crescendo nella frase finale
Marco
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