Carmen (Bizet)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Re: Mancano due mesi...

Messaggioda Tucidide » mer 25 nov 2009, 15:09

Ecco un'intervista ad Emma Dante, regista della Carmen scaligera.

http://www.repubblica.it/2009/11/sezion ... ilano.html

Posso dire una sola cosa?
Da parte di una che sta allestendo uno spettacolo di risonanza mondiale come l'apertura della Scala, non mi sembra segno di grande intelligenza, o - ad essere più teneri - saggezza, ammettere di non aver mai visto un'opera lirica a teatro.
Non è scandaloso in assoluto, ci mancherebbe, ma per una regista d'opera sì, eccome! : Andry :
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Mancano due mesi...

Messaggioda Tucidide » dom 29 nov 2009, 18:53

Letto l'editoriale di Maugham sulla Dante, lo sottoscrivo in pieno.
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Re: Mancano due mesi...

Messaggioda pbagnoli » dom 29 nov 2009, 21:46

Anch'io: è semplicemente esemplare nella sua lucidità e coerenza.
Tutti quanti noi aspettiamo e speriamo, in fondo, che lo spettacolo sia bello e interessante.
Ma tutti noi siamo convinti che le scelte della dirigenza scaligera siano prive di coerenza: un anno Zeffirelli, un anno Braunschweig, un anno una deb senza esperienza di teatro d'opera: due fallimenti, per il terzo speriamo di no, comunque si vedrà.
In mezzo, il solo Chèreau.
Dove stiamo andando? Cosa vogliamo fare? Che traccia vogliamo lasciare?
Mah...
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(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Mancano due mesi...

Messaggioda MatMarazzi » lun 30 nov 2009, 13:01

Anche io sottoscrivo in toto le osservazioni di Maugham.
E' arrivato il momento di fare un bel sunto sul "fiasco" della Scala.
Che non è il fiasco della Dante (ammesso che non abbia un trionfo, cosa di cui dubito) e nemmeno quello di Braunschweig, di Gatti o di Alagna, di Kotcherga o Filianoti, della Zajic o di Mussbach (tutte personalità notevoli, che non c'è nulla di male a coinvolgere in una programmazione di livello).
E' semplicemente il fiasco di Lissner, che mi sento ormai di definire il peggior direttore artistico che la Scala abbia conosciuto nel suo pluridecennale, malinconico declino.

Il vuoto totale di idee e di capacità (oltre che di conoscenze del repertorio) era già un fatto acclarato fin dallo strombazzatissimo (ahimè, anche da me) insediamento.
La novità che sta emergendo nelle ultime stagioni è rappresentata piuttosto dai cordoni dei "pretoriani" (come dice Maugham) accuratamente selezionati nella stampa, il tentativo di costruire a tavolino "dissensi" e "consensi", l'arroganza furbesca e persino aggressiva della promozione. Tutto questo ci ricorda i peggiori anni dell'oscurantismo mutiano (sono solo cambiate le facce: gli ostracizzati di prima, sono i pretoriani di oggi).

Detto questo (e prima del 7 dicembre) vi anticipo che l'unico che raccoglierà applausi sonori sarà Schrott.
Kaufmann sarà applaudito con circospezione (magari qualcuno mormorerà qualcosa al si bemolle filato... non ortodosso), l'ignota "scoperta" lituana sarà avvolta da cautele e perplessità (ma si sa, i cantanti di una volta non ci sono più).
La Dante sarà fischiata a più non posso (ma si sa... il pubblico italiano non ammette la "sperimentazione", vuole solo le voci e la tradizione!). Baremboim si porterà a casa i suoi bravi rimbrotti (ma si sa... in Italia vogliono sempre le sonorità da "cartolina" e una lettura più tragica non può piacere). Peduzzi farà sempre la stessa scenografia che fa da trent'anni.
E ogni contestazione del pubblico sarà giustificata dalla stampa con la presenza del "catafalco", al cui fotografia campeggerà su tutti i quotidiani.
I soliti intenditori si divideranno fra "progressisti" (che urleranno che è una Carmen storica, ovviamente incompresa dalla massa) e i "tradizionalisti" (che rimpiangeranno i tempi di Corelli).
E Lissner? Si mangerà qualche risotto e porterà lo stipendio in banca.

Sono un profeta?
Ahimé, no.

Salutoni,
Matteo
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Re: Mancano due mesi...

Messaggioda Milady » lun 30 nov 2009, 16:01

Cari amici,
mi associo completamente , "toto corde" all'editoriale di Maugham ed a quanto scritto da Mat. Due testi pregevolissimi.Che tristezza la Scala attuale ! Purtroppo non c'è bisogno di essere epigoni dell' "abate Gioachino di profetico spirito dotato" o di Nostradamus , per capire che , salvo un improbabile "miracolo a Milano", ci sarà il consueto noiosissimo "dèja vu", nel bene e nel male.
Un abbraccio affettuoso
Milady
P.S. : per favore , dato che maugham scrive con ironia ,con grande eleganza e in ottimo italiano, togliete dall'editoriale l'orrido strafalcione " spettacoli di cui ne..." ( rigo 2) e sculacciate ben bene col battipanni chi ne è l'autore .Mi sarei presa un tre , ai miei lontanissimi tempi, dai miei severiossimi professori....
Milady
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Re: Mancano due mesi...

Messaggioda VGobbi » lun 30 nov 2009, 21:46

Letto ora l'editoriale. Le motivazioni di Maugham, che siano condivisibili o meno, sono per lo meno giustificate. Hanno un loro perche' ... Io che mi vedro' l'opera su Sky, anche se non so se riusciro' a vederla in diretta, vorrei comunque prima visionarla e poi eventualmente giudicarla. Pero' su un punto non posso che concordare. Le affermazioni rilasciate dalla Dante, mostrano un pressapochismo oltre che un'arroganza, imho, fuori del comune. Staremo a vedere ... anche se per me il maggior punto d'interesse sara' tutto per il Don Jose' di Kaufmann, non certo per il catafalco che mettera' in scena Emma!!!
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Mancano due mesi...

Messaggioda Tucidide » mar 01 dic 2009, 15:06

Torniamo in tema: ecco un'intervista alla cantante che interpreterà la parte di Carmen, Anita Rachvelishvili.
http://www.repubblica.it/2009/11/sezion ... i.html?rss

Ricapitolando, una che si è diplomata a giugno, che non ha MAI cantato un ruolo protagonistico su un qualsivoglia palcoscenico, debutta Carmen :shock: alla Scala :shock: :shock: a Sant'Ambrogio! :shock: :shock: :shock:

L'enormità non è tanto il debutto direttamente su un palcoscenico importante, ma l'occasione.
Nel 1950, a causa dell'improvvisa indisposizione di Nadine Conner, una giovane cantante, debuttante assoluta, fu scaraventata sul palco del Metropolitan da Rudolf Bing per interpretare il ruolo di Zerlina. Questo soprano si chiamava Roberta Peters.
Ma un conto è cantare Zerlina, un conto è cantare Carmen. Un conto è cantare come sostituta, un conto è figurare in cartellone nella prima distribuzione. Un conto è debuttare in una serata di metà stagione del Met, un conto è debuttare il giorno di Sant'Ambrogio alla Scala.
Che dire? Auguroni ad Anita Rachvelishvili, e che possa essere la nuova stella del panorama lirico dei prossimi venti anni! Glielo auguro di tutto cuore! :)
Tuttavia, non credo di dire un'eresia se professo stupore per questa scelta... :roll:
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Re: Mancano due mesi...

Messaggioda Alberich » mar 01 dic 2009, 15:25

Si era presentata ad un'audizione per un dei ruoli minori di Carmen, ma Lissner e il direttore l'han sentita e se ne sono invaghiti. Così dice la vulgata, o meglio, così disse uno dei protagonisti del fatto mesi addietro.
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Re: Mancano due mesi...

Messaggioda Alberich » mar 01 dic 2009, 15:27

Ah ecco, lo dice pure lei nell'intervista... :mrgreen:
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Re: Mancano due mesi...

Messaggioda MatMarazzi » mar 01 dic 2009, 16:41

Alberich ha scritto:Ah ecco, lo dice pure lei nell'intervista... :mrgreen:


E cosa potevano dire, Alberich?
Che hanno cercato apposta una debuttante (con la storia triste da piccola fiammiferaia, come dice Maughm una "Pretty Woman" da marketing piccolo piccolo) perché non sapevano dove sbattere la testa?
Dovevano ammettere di fronte al mondo che il vuoto di idee e di preparazione è tale da non riuscire a trovare altro per uno dei più complessi e polisemici ruoli di tutto il repertorio, su cui grava una tradizione di interpreti fra le più spaventose, in un'occasione di simile importanza... che una bella ragazzina fresca fresca, mora e riccioluta, con tutte le note (ci auguriamo) della parte?
Come potevano giustificare (se non con la folgorazione all'audizione e il fulmine a prima vista) l'idea idiota di far ricorso a una che non ha ancora nemmeno avuto modo di familiarizzarsi con gli spazi e i tempi teatrali, l'uso del corpo e la proiezione della voce su un palcoscenico (e non in un'aula di scuola), o di apprendere il segreto del gestire le proprie energie, le proprie tensioni psicologiche, la propria concentrazione psico-fisica di fronte all'immane fatica e stress a cui sarà sottoposta?

Chissà che bella idea deve essere parsa a quelle due belle teste pesantissime di Lissner e Baremboim (che probabilmente stavano impazzendo da un anno alla ricerca di una Carmen), quella di buttare allo sbaraglio una sconosciuta non ancora dipolomata (che era tanto povera... e a cui ora si realizza la favola) sperando almeno di intenerire il pubblico!
E' per queste belle idee che si portano a casa i loro non disprezzabili stipendi?

Estendo i miei complimenti (oltre a Lissner, Baremboim, l'impronunciabile Cenerentola e la Dante) anche a Repubblica.
Questa sì che è Cultura!

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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda MatMarazzi » mar 01 dic 2009, 17:15

messaggio provvisorio del moderatore

Poiché il presente thread affronta un topic a mio parere rilevante e mi piacerebbe che una volta tanto vi ci attenessimo (lo so cosa state pensando... da che pulpito! :lol: ) ho spostato in altro thread le - pur interessantissime - considerazioni grammaticali emerse.
Ho inoltre provveduto - per la tranquillità di tutti - a correggere il pleonasmo incriminato sull'editoriale.

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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Alberich » mar 01 dic 2009, 19:56

Caro Mat, la favoletta edificante è gustosa, ma non pensare che ci creda... :mrgreen: Poi se sarà un trionfo, se sarà una scelta azzeccata magari darò loro il beneficio del dubbio...
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Maugham » mer 02 dic 2009, 17:35

Alberich ha scritto:Caro Mat, la favoletta edificante è gustosa, ma non pensare che ci creda... :mrgreen: Poi se sarà un trionfo, se sarà una scelta azzeccata magari darò loro il beneficio del dubbio...


Vedi, Alberich, il punto, almeno secondo me, non sta nel trionfo o nel fiasco dello spettacolo.
Gli oroscopi li lasciamo ad altri siti e ai pretoriani che montano la cioccolata mediatica.
Tra l'altro a questa Carmen manca poco; la vedremo fra una settimana, ne parleremo (se ne avremo voglia) e poi la metteremo da parte come il Don Carlo dello scorso anno.
Penso occorra alzare il tiro. E Mat ha sintetizzato bene.
Adesso, nel 2009, qual'è la vocazione della Scala? Che tipo di teatro è diventato? Come si colloca nella rete delle grandi capitali operistiche? Insomma, a prescindere dal folklore ambrogino, che ruolo ha?
Personalmente faccio fatica a capirlo.
La Scala, non dimentichiamolo, ha una sua caratteristica stabilita dalle legge. Le si riconosce un ruolo (assieme a Santa Cecilia) di "specificità e di consolidata funzione (attenzione, non fama) internazionale". In virtù di questo dispone, o dovrebbe disporre, di corsie preferenziali che altri teatri non hanno.
Voglio dire che chi dirige la Scala ha delle responsabilità ben diverse da quelle di chi dirige un altro teatro.
So bene che queste formulette giuridiche vogliono dire tutto e niente, ma poichè hanno ricadute economiche mica da ridere, penso sia il caso di farsi qualche domanda.
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Rodrigo » mer 02 dic 2009, 23:49

Maugham ha scritto:La Scala, non dimentichiamolo, ha una sua caratteristica stabilita dalle legge. Le si riconosce un ruolo (assieme a Santa Cecilia) di "specificità e di consolidata funzione (attenzione, non fama) internazionale". In virtù di questo dispone, o dovrebbe disporre, di corsie preferenziali che altri teatri non hanno.
Voglio dire che chi dirige la Scala ha delle responsabilità ben diverse da quelle di chi dirige un altro teatro.


Brutalmente parlando da queste considerazioni secondo me non possono che discendere due conseguenze:
1) se La Scala non riesce ad assicurarsi i servigi degli artisti più rappresentativi della scena mondiale (e se anzi questi ultimi la evitano) NON ADEMPIE AL SUO RUOLO
2) se le produzioni più importanti del teatro milanese non raggiungono uno standard, un richiamo, una valenza internazionale LA DIREZIONE NON STA ADEMPIENDO AL RUOLO PER LA QUALE E' STATA INSEDIATA.

Poi datemi del talebano fin che volete...
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Re: Carmen alla Scala

Messaggioda Tucidide » gio 03 dic 2009, 0:10

Rodrigo ha scritto:
Maugham ha scritto:La Scala, non dimentichiamolo, ha una sua caratteristica stabilita dalle legge. Le si riconosce un ruolo (assieme a Santa Cecilia) di "specificità e di consolidata funzione (attenzione, non fama) internazionale". In virtù di questo dispone, o dovrebbe disporre, di corsie preferenziali che altri teatri non hanno.
Voglio dire che chi dirige la Scala ha delle responsabilità ben diverse da quelle di chi dirige un altro teatro.


Brutalmente parlando da queste considerazioni secondo me non possono che discendere due conseguenze:
1) se La Scala non riesce ad assicurarsi i servigi degli artisti più rappresentativi della scena mondiale (e se anzi questi ultimi la evitano) NON ADEMPIE AL SUO RUOLO
2) se le produzioni più importanti del teatro milanese non raggiungono uno standard, un richiamo, una valenza internazionale LA DIREZIONE NON STA ADEMPIENDO AL RUOLO PER LA QUALE E' STATA INSEDIATA.

Poi datemi del talebano fin che volete...

D'accordissimo, in linea generale e di principio.
Poi però bisogna fare qualche considerazione aggiuntiva, secondo me. La mancanza di grandi cantanti internazionali, di grandi registi o di spettacoli innovativi spiace ad una parte del pubblico. Ma non dimentichiamo che un'altra parte di pubblico fischierebbe anche Carsen, Guth, la Dessay e la Netrebko con somma delizia.
Lissner si sta dimostrando incapace di gestire la situazione, e maldestramente cerca di compiacere ora le frange "reazionarie", ora gli intellettualoidi radical-chic, e non si rende conto che non ci riesce minimamente.
Ma il problema è che se anche montasse, putacaso, una Maria Stuarda con la Dessay e la rega di Pelly, oppure una Rodelinda con la DiDonato e la regia di Jones, rischierebbe di cadere sotto i fischi, e l'opinione pubblica sarebbe la stessa: passerebbero due o tre immagini in TV, corredate dai fischi del loggione e di parte della platea, e la gente a casa storcerebbe il naso pensando: "che schifo! Guarda dove vanno a finire i nostri soldi!" Questo, né più né meno che con l'Aida di Zeffirelli - anzi, forse pure peggio.
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