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I 25 Anni della scomparsa di Mario Del Monaco

Messaggioda fedele » mar 23 ott 2007, 9:23

Sabato 20 Ottobre a Lancenigo (Treviso) è stato ricordato il grande tenore Mario Del Monaco con un Concerto di ben 11 Tenori e si è spaziato su buona parte del repertorio tenorile (lirico-leggero, lirico e drammatico).
Ho avuto l'ennesima conferma che la lirica è alla frutta e spiego subito il perchè in modo molto semplice e chiaro.
A fine serata i migliori sono stati : Lando Bartolini, Nicola Martinucci e Miro Solman. Tre tenori che come tutti sanno sono da anni sulla breccia. Dove sono i giovani ? Si sono presentati due coreani ben preparati ma, sappiamo già dove andrano a finire... vogliamo capire una volta per tutte che un cantante dell'oriente non potrà mai raggiungere grandi vertici per problemi di fonazione legati alla lingua madre e alla gola che è diversa....
Gli altri giovani italiani erano semplicemente un disastro... in particolare un ex "basso" che ora canta da tenore... una cosa oscena....
Ripeto a fine serata i migliori i soliti che cantano da trent'anni...
Ma tanto voi dite che le voci ci sono e che la lirica stà vivendo un periodo di grande rinascita....
Spero in qualche risposta....
Un caro saluto.

Fedele
L'Opera lirica ovvero l'Arte piu' bella in questo mondo a volte triste...
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Chi mal intende peggio risponde....

Messaggioda fedele » mar 23 ott 2007, 9:40

Mi dispiace davvero molto essere stato capito molto male....
Magari il mio linguagio è stato un po troppo schietto e "duro" ma, nessuno credo possa negare alcune cose...
Penso ad esempio : non si fa la provincia per rodarsi. Non è la verità ?
gli agenti pensano solo al denaro. Non è forse vero ?
Ci sono meno voci di una volta. Anche questo non è vero ?
Alcuni grandi cantanti affermano anche loro che la lirica è alla frutta. Non è vero ? Allora a fine recita, quando andate a farvi fare gli autografi, provate ad intervistarli e poi vediamo chi ha ragione. Avrete delle sorprese.
Che si studia poco e male non è forse vero ? I giovani che si approciano allo studio del canto, non hanno generalmente nessuna cultura musicale, del passato (dell'opera naturalmente) sanno poco o nulla, conoscono ben poco i cantanti storici. Tutti sappiamo invece quanto sia importante la storia, il passato, ecc. Inoltre si pensa erroneamente che si canta solo con la voce, ma invece si canta anche con la voce è ovvio, ma se non dietro non c'è intelligenza, modo di sapersi comportare, ecc. con la sola voce non si combina nulla.
Ci tengo a sottolineare comunque che il sottoscritto non ha nulla di personale con nessuno, desidero esclusivamente confrontare le opinioni delle varie persone.
Un caro saluto a tutti voi.

Fedele
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Re: I 25 Anni della scomparsa di Mario Del Monaco

Messaggioda PQYD » mar 23 ott 2007, 10:02

fedele ha scritto:Si sono presentati due coreani ben preparati ma, sappiamo già dove andrano a finire... vogliamo capire una volta per tutte che un cantante dell'oriente non potrà mai raggiungere grandi vertici per problemi di fonazione legati alla lingua madre e alla gola che è diversa....


Mi sembra una generalizzazione un po' deboluccia... pensa ad una Sumi Jo che, alla sua non più tenera età, è riuscita a rimpiazzare la Rancatore (che in quanto italiana non dovrebbe avere problemi di fonazione) nei Puritani di Bruxelles, qualche mese fa... credo che i problemi delle voci di oggi stiano altrove.
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Re: I 25 Anni della scomparsa di Mario Del Monaco

Messaggioda MatMarazzi » mer 24 ott 2007, 13:03

fedele ha scritto:tanto voi dite che le voci ci sono e che la lirica stà vivendo un periodo di grande rinascita....
Spero in qualche risposta....


Scusa Fedele, io non metto in dubbio l'esito disastroso di quel concerto e tua conseguente amarezza.
Ma sei veramente sicuro che un concerto fatto a "Lancenigo" in provincia di Treviso, in omaggio a Del Monaco, tutto sui tenori, dove gli ospiti d'onore erano Martiunucci e Bartolini... possa essere significativo del mondo dell'opera?
Lo pensi davvero?
Secondo me un'operazione del genere è solo un malinconico e provinciale sfogo di passatismo anti-storico e anti-estetico! :(

Su una cosa posso darti ragione: quel modo di intendere l'opera non esiste più. E chi lo rievoca è costretto a farlo in periferia, con studenti coreani e con vecchi sfiniti campioni di un mondo tramontato.

Guarda che non sto dicendo che non fosse bello per i nostri nonni (negli anni 20-30) prendere la bicicletta e andare fino all'arena di verona per sentire i veri tenori che scuotono l'anima con i loro acuti.
Ma oggi l'opera è cambiata.
E' cambiato il repertorio, è cambiato il pubblico, è cambiato il mondo.
Se accettiamo il cambiamento, abbiamo tantissimo di che divertirci.
Se invece preferiamo rimpiangere ciò che non c'è più e che non avrebbe più senso, allora siamo destinati alla scontentezza.

Io la mia scelta l'ho fatta! :)
E senza rinunciare ad amare il passato, ma solo attraverso i dischi!

Salutoni
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Io non vado più a teatro

Messaggioda vocegiusta » mar 22 set 2009, 16:44

Mi tengo solo i miei adorati 78 giri.
Perché? C'è bisogno di dirlo? Perché oggi il teatro è dominato solo da queste squalli dee patetiche regie. Ormai l'opera non esiste più come sola manifestazione canora, l'unica che abbia ancora un senso, tanto che io farei l'opera in forma di concerto o con i soli dfondali dipinti per quello che mi frega dell'azione scenica.
Se proprio lo volete sapere, la regia, il teatro di regia è la più grande dannazione dell'oipera: ci sono cantanti che magari sarebbero anche bravini, ma non studiano una cippa lessa perchè forse preferiscono frequentare i corsi dell'actor studio ed invece di darsi al cinema che forse sarebbe la scelta migliore decidono di cantare l'opera con L'INTERPRETAZIONE: cioè una cosa che non serve a niente ai fini del canto, ma che fa motlo fine.
Prendiamo la Dessay di cui vi ho già parlato ieir: una volta era un sopranino cucù e quaqua (cioè anche un po' ochetta) niente male, ma adesso è un disastro: urlacci, rutti, la faccia graffiata col sangue, interpretazione uterina e voce sempre impiccata. Perchè? Perchè non ha più il passaggio di registro inferiore, perchè la voce balla in gola in assoluta libertà, perchè ha scoperto che si fa meno fatica in questa maniere piuttosto che a studiare tecnica vocale, l'unico sistema per conseguire il canto professionale.
Oggi nessuno sa più cantare.
Ci sono delle vaccate orribili di dischi che fortunatamente c'è qualcuno che lo fa notare, mentre qui è tutto uno sbrodolamento, basta che uno sia tedesco o inglese o francese. E meno male che l'opera è nata in Italia!... C'è proprio di che esserne orgogliosi, vero giovanotti?
Copsa vado a teatro a fare?
A vedere le elucubrazionid i geniali registi di cui parlate qui sorpa?
Come quell'inglese che ha stuprato il povero Lohengrin costringendolo a fare le cose di cui parla il vostro marazzi? Quella sarebbe la principale attrattiva di uno spettacolo? Infatti lo hanno fischiato orribilmente alla prima e dopo ho letto sui veri siti internet italiani che il teatro era VUOTO, mica le cose che scrive marazzi che dice di esserci stato. Se ci fosse stato veramente avrebbe visto oltre ad una porcata dis pettacolo anche il teatro vuoto! e sapete perchè? Perchè la gente sta cominciando ad accorgersi che per fare l'opera ci voglionbo le voci. Kaufamm sarebbe una voce? Ma fatemi il piacere! Meclhio era una voce. Slezak era una voce. Konya era una voce. Volker era una voce.
E' per questo che ho deciso di starmene a casa ad ascoltare i miei adorati 78 giri: perchè qualli non mi tradiscvono, perchè sento cantare sul fiato ed immascherato come piace a me e come DEVE ESSERE.
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Re: Io non vado più a teatro

Messaggioda marco » mar 22 set 2009, 17:36

vocegiusta ha scritto:Prendiamo la Dessay di cui vi ho già parlato ieir: una volta era un sopranino cucù e quaqua (cioè anche un po' ochetta) niente male, ma adesso è un disastro: urlacci, rutti, la faccia graffiata col sangue, interpretazione uterina e voce sempre impiccata. Come quell'inglese che ha stuprato il povero Lohengrin costringendolo a fare le cose di cui parla il vostro marazzi? Quella sarebbe la principale attrattiva di uno spettacolo? Infatti lo hanno fischiato orribilmente alla prima e dopo ho letto sui veri siti internet italiani che il teatro era VUOTO, mica le cose che scrive marazzi che dice di esserci stato. Se ci fosse stato veramente avrebbe visto oltre ad una porcata dis pettacolo anche il teatro vuoto! e sapete perchè? Perchè la gente sta cominciando ad accorgersi che per fare l'opera ci voglionbo le voci. Kaufamm sarebbe una voce? Ma fatemi il piacere! Meclhio era una voce. Slezak era una voce. Konya era una voce. Volker era una voce.
E' per questo che ho deciso di starmene a casa ad ascoltare i miei adorati 78 giri: perchè qualli non mi tradiscvono, perchè sento cantare sul fiato ed immascherato come piace a me e come DEVE ESSERE.


la descrizione della Dessay corrisponde alla sua interpretazione della Lucia a Parigi con la regia di Serban, peccato che questa regia fosse nata per June Anderson e i movimenti che faceva erano identici a quelli della D.

ho visto il Lohengrin testè citato la sera del 15 luglio scorso, il teatro era strapieno, forse sono cieco o pazzo :wink:
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Re: Io non vado più a teatro

Messaggioda vocegiusta » mar 22 set 2009, 17:48

E infatti la Anderson, una cantante che ha imparato a cantare quando ha aggiustato la tecnica, giustamente viebne ricordata per quello che sa fare, non perchè si riempie di sangue facendo Lucia!
Guarda mai se la DEvia farebbe una porcata di questo genere: no, perchè lei sa cantare e pensa solo a cantare!
E poi siamo ancora questo: la Lucia è di Donizetti, non del regista di turno!
Questa è una corruzione delle abitudini che è entrata in vigore con il divismo imposto dalla Callas: la Lucia della Callas, la Traviata delal Callas, la Norma della Callas, ma le opere sono degli Autori non degli interpreti e men che mai dei registi!
La Callas è all'origine di tutti i mali del teatro di oggi, ma non capisco il perché: è durata pochissimo, dopo dieci anni la voce non c'era già più, la ricordiamo solo per la storiellina rosa con Onaniss, la TEbaldi non esisteva, l'unica cantante vera che abbiamo avuto in quel periodo era la Cerquetti, guarda caso quella meno diva di tutte!
Avessimo oggi una Cerquetti, una Carteri, una Antonietta Stella, una Santunione, una Maria Chiara, le faremmo fare tutto perché sono cantanti che anche se moderne rispetto ai veri standard (che, lo ripeto, finiscono nel 1920) si ispirano ad una scuola classica, quella fissata dal grande Rodolfo Celletti, un Mito, un Maestro. Altro che le sciacquette di adesso...
E poi, vogliamo parlare dei Baroccari?
Mi sa che dovrò dedicargli un post a parte. Quelli che suonano su strumenti stonati che imitano gli strumenti originali con i controtenori, che sono uomini che cantano in falsetto. Nessun autore ha mai scritto per i controtenori, tranne forse Britten. E chi se ne frega di queste voce scipite, che non sanno di niente, che violentano la musica?
A me piace l'Alceste con la Flagstad, con la sua bella voce piena, possente, rotonda
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Re: Io non vado più a teatro

Messaggioda marco » mar 22 set 2009, 17:52

vocegiusta ha scritto:E infatti la Anderson, una cantante che ha imparato a cantare quando ha aggiustato la tecnica, giustamente viebne ricordata per quello che sa fare, non perchè si riempie di sangue facendo Lucia!
Guarda mai se la DEvia farebbe una porcata di questo genere: no, perchè lei sa cantare e pensa solo a cantare!
E poi siamo ancora questo: la Lucia è di Donizetti, non del regista di turno!


ma perchè secondo te la Anderson ha accettato quella regia :?:
l'ha fatta anche la Devia ma a modo suo, e infatti piacque pochino ai parigini
come mai non hai ribattuto sul Lohengrin :?: : Blink : : Chessygrin :
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Re: Io non vado più a teatro

Messaggioda marco » mar 22 set 2009, 17:54

vocegiusta ha scritto:E infatti la Anderson, una cantante che ha imparato a cantare quando ha aggiustato la tecnica, giustamente viebne ricordata per quello che sa fare, non perchè si riempie di sangue facendo Lucia!


quand'è che la Anderson avrebbe aggiustato la tecnica :?: questa mi giunge nuova :shock:
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Re: Io non vado più a teatro

Messaggioda vocegiusta » mar 22 set 2009, 18:24

Quando ha capito che si doveva cantare sul fiato e immascherando bene i suoni. Guarda che è sempre stata brava, non fraintendermi: solo che poi ha imparato a far girare bene gli armonici e la voce è venuta fuori meglio, tutto qui.
Sul Lohengrin cosa devo dirti? Quello spettacolo è stato un fallimento. Io ho visto un bellissimo Lohengrin nel 2000 a Parma con Giuliacci che, tra le altre cose, ha riproposto Wagner nella vera lingua in cui dovrebbe essere cantato: l'italiano.
Wagner amava follemente l'opera italiana, soprattutto Bellini con le sue belle melodie lunghe lunghe, e Lohengrin è la sua opera più bella, perché è quella che meglio si presta alle voci italiane.
Un altro Lohengrin che mi era piaciuto era quello di Giacomini.
Uno spettacolo fallimentare come quello, brutto, senza senso e cantato male non ha nesusn senso. Kaufman non può essere un Lohengrin all'altezza, te l'ho detto, va bene solo per fare le piccole parti perché non ha il passaggio di registro e non immaschera bene i suoni. Ha la filosofia del tenore posteggiatore, infatti il suo brano migliore è "Pippo dammi la mela": sentiti Slezak, poi ne riparliamo.
C'era tanta gente, dici? Io non ho letto questo. Se lo dici tu...
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Re: Io non vado più a teatro

Messaggioda marco » mar 22 set 2009, 18:34

ma a Firenze nella Lucia dell'83 e a Venezia nella Sonnambula dell'84 (le prime volte in cui l'ho sentita a teatro) secondo te non cantava sul fiato e non immascherava :?:

Kaufmann è stato un grande Lohengrin, in trent'anni che vado a teatro non ne ho sentiti tanti di tenori con la sua musicalità e la sua capacità di cantare forte e piano
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Re: Io non vado più a teatro

Messaggioda Pruun » mar 22 set 2009, 19:40

vocegiusta ha scritto:La Callas è all'origine di tutti i mali del teatro di oggi, ma non capisco il perché: è durata pochissimo, dopo dieci anni la voce non c'era già più, la ricordiamo solo per la storiellina rosa con Onaniss, la TEbaldi non esisteva, l'unica cantante vera che abbiamo avuto in quel periodo era la Cerquetti, guarda caso quella meno diva di tutte!


Ogggesù!!! :shock: :shock: :shock: :shock:
Ma non sei vero, non puoi esistere!
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Re: Io non vado più a teatro

Messaggioda Rodrigo » mar 22 set 2009, 20:50

vocegiusta ha scritto:E poi siamo ancora questo: la Lucia è di Donizetti, non del regista di turno!
Questa è una corruzione delle abitudini che è entrata in vigore con il divismo imposto dalla Callas: la Lucia della Callas, la Traviata delal Callas, la Norma della Callas, ma le opere sono degli Autori non degli interpreti e men che mai dei registi!


La musica, croce e delizia di questa forma espressiva, HA BISOGNO di interpreti. Altrimenti non restano altro che i pallini sul pentagramma. Non c'è niente da fare, se uno vuole un'arte senza esecutori deve rivolgersi altrove, mi spiace.

Inoltre, e il discorso mi pare fin ovvio, tutti i gli operisti dal Monteverdi a Verdi hanno sempre scritto le partiture pensando a una precisa identità vocale incarnata volta a volta dal cantante designato a "creare" (il linguaggio è un delatore) il ruolo. Così abbiamo l'Arianna di madama Europa,la Costanza di Francesca Cavalieri, l'Otello di Andrea Nozzari, la Norma di Giuditta Pasta giù giù fino alla Lady della Barbieri Nini e lo Jago di Victor Maurel. Fare la storia dell'opera senza farne la storia degli interpreti è antistorico e, a mio modo di vedere, largamente incompleto perchè -ORRORE!- l'interprete è in definitiva chiamato a completare il lavoro del compositore (per questo Verdi era un po' geloso) e non solo nel periodo barocco e nel belcantismo con le cadenze ad libitum, le riprese variate, l'agogica da realizzare. D'altra parte si andava a teatro più per sentire e vedere il cantante che per udire questa o quella composizione. Del compositore i più se ne fregavano altamente e basta leggere il Teatro alla moda o anche i resoconti di Stendhal per farsi un'idea di come funzionassero le cose. Per cui il tuo vituperare "la Lucia della Callas" è prendersela con un fenomeno che, piaccia o meno, è vecchio quanto il nostro amato melodramma!

E non è così vero come sembri pensare tu che l'interesse per l'aspetto registico-visivo sia una degenerazione moderna. Vogliamo parlare delle cifre folli spese dal duca di Mantova per gli allestimenti monteverdiani del 1608? Devo ricordarti le meraviglie scenografiche dei Bibiena che seducevano quanto le partiture per cui venivano predisposte? Hai mai letto di quanto fosse interessato a scene e costumi, ma anche ai movimenti dei cantanti Giuseppe Verdi sino a imporre prove estenuanti che seguiva di persona?

Come vedi l'interesse per "ciò che si vede" è andato sempre di pari passo con l'interesse per "ciò che si sente"!Chiudo con un esempio "baroccaro". Tu sai che la cantante prediletta di Antonio Vivaldi era tale Anna Girò, nota non a caso come l'Annina del prete rosso. Ebbene il buon Goldoni, autore di parte del libretto della Griselda vivaldiana ricorda che la Girò (creatrice del ruolo) era molto apprezzata più per la perizia scenica ("gestiva bene" dice il commediografo veneziano) che per le mere qualità vocali.
Pensa te come era già degenerato il pubblico venezian-baroccaro!
Saluti
Ultima modifica di Rodrigo il mar 22 set 2009, 21:29, modificato 1 volta in totale.
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Re: Io non vado più a teatro

Messaggioda Tucidide » mar 22 set 2009, 21:24

Rodrigo ha scritto:Pensa te come era già degenerato il pubblico venezian-baroccaro!
Saluti

Evidentemente è un viziaccio inveterato... :roll: :lol: :lol: :lol: :lol:
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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