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Le ragioni di un successo

Data
24/03/2007

Titolo
Le ragioni di un successo

Nome
Vittorio Viganò

Messaggio
Carissimo Pietro,

oramai questo sito sta diventando la mia seconda casa. Impossibile non consultarlo quotidianamente leggendo le splendide recensioni, i tanti spunti d'interesse che nascono dai tuoi editoriali oppure gli interessantissimi backstage.

Ma d'altronde si scopre l'acqua calda, nell'elogiare il tuo sito. Piuttosto mi domandavo se era possibile, inserendo nella sezione "booklet" della recensione, la presenza o meno del libretto, visto che esso costituisce parte
fondamentale per l'acquisto o meno dell'opera, sopra tutto quando ci troviamo di fronte a lavori del tutto sconosciuti quali l' "Orfeide" di Malipiero o "Die Herzogin von Chicago" di Kalman. Personalmente, se fossi di fronte ad
un cofanetto in cui e' assente il libretto, non lo prenderei in considerazione, neanche se me lo regalassero.

E tanto che ci sono, mi domandavo se i cd da voi esaminati sono di facile reperimento. In caso di risposta negativa, non sarebbe male indicare gli estremi del negozio dove poterli acquistare.

In attesa di una cortese risposta, colgo l'occasione per salutarti, estendendo il mio forte e fraterno abbraccio anche a Matteo M. e Luca (bentrovato)!

Risposta
Caro Vittorio,
innanzitutto grazie dei complimenti (sempre graditi).
So che parli per amicizia, ma sono convinto che...un po' di vero ci sia nelle tue affermazioni.
Affornterò ora un discorso che è alla base della fondazione di questo sito, ma che non sarà male ribadire.
Questo sito colma effettivamente un piccolo vuoto istituzionale lasciato vacante da tutti gli altri siti: il vuoto dei dischi, snobbati, vilipesi e derisi.
Ciò di cui non si rendono conto i gestori degli altri siti è che il disco d'opera è qualcosa con cui - non da oggi - è necessario misurarsi per capire l'evoluzione dell'espressione e dell'interpretazione musicale.
Ciò di cui ancora non si sono resi conto gli Amministratori di altri siti, è che sarebbe bellissimo girare il mondo a vedere i nostri cantanti del cuore interpretare gli spettacoli che amiamo con le più splendide regie (che in Italia ci sognamo); ma che per lo più nessuno ci riesce, per impegni di famiglia, di lavoro o per questioni meramente economiche. Fanno eccezione i viaggi organizzati, tipo quelli dell'associazione Wanderer (per informazioni: www.wanderer.it), ma anche lì spesso occorre un bene prezioso come il tempo, non sempre disponibile. Certo, ci sono le alternative: i teatri di provincia, dove ogni tanto si può trovare qualche bello spettacolo. Non è però la regola e, ad ogni modo, non è quello che ci siamo prefissi di studiare.
Ed ecco allora che CD e DVD ci possono aiutare a fissare nella memoria le grandi interpretazioni che possono essere rilette alla luce non già delle parrocchiette e dei particolarismi da quattro soldi, ma della Storia, l'unico arbitro veramente infallibile di questa partita. In quest'ottica, se vuoi, si spiega una recensione come quella della Turandot di Karajan che credo avrà stupito non solo te, ma tutti coloro che sinora avevano basato i propri giudizi solo alla luce dei parametri della critica italiana.
Ora, un discorso del genere potà sembrare facile: a parole. Il fatto che nessun altro ci si sia messo, preferendo buttarsi su altri discorsi, sta a indicare che questo lavoro non è affatto banale. Fatti un giro su Internet e dimmi quanti altri siti stanno facendo lo stesso lavoro che ci siamo messi a fare noi... poi, come dicono i romani, "se famo quattro risate".
Mi consola che tu lo abbia capito. Ti conosco, so come reagisci quando le cose non prendono la direzione che hai già ben chiara nella tua testa. Se riesci ad entusiasmarti in questo percorso, vuol dire che è una strada che può darti soddisfazioni nuove e la voglia di re-innamorarti della materia.
E tutto ciò - almeno per ora, ci stiamo lavorando - senza un forum!
Due parole sui libretti. Molti di essi sono ritrovabili su Internet, cui ti rimando. Molti dischi, invece, pur mancando del libretto presentano comunque un'ottima sinossi che permette di seguire il lavoro. I dischi dell'Arlecchino, per esempio, mancavano tutti indistintamente del libretto, però la vicenda era fruibile grazie ad un ottimo riassunto.
Quanto ai negozi dove trovarli, nessuna pubblicità.
Voglio che siano i negozi, col tempo, a segnalarci le loro offerte e/o giacenze di materiale particolare.
Spero che col tempo Operadisc diventi una meta di riferimento di queste attività



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