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Una Shevchenko deludente

Data
08/09/2006

Titolo
Una Shevchenko deludente

Nome
Vittorio (viganovittorio@virgilio.it)

Messaggio
Carissimo Direttore,

leggo con sempre piu' interesse il sito, anche grazie al contributo di firme
prestigiose (lo speciale sulla Seefried non si puo' non amarlo, quello sulla
Sutherland trasuda "folle" amore da parte dell'autore, e ve ne sarebbero
molti altri da citare).

Io vorrei soffermarmi sulla recensione scritta dal mio amico Ugo. Mi sto
riferendo al capolavoro di Prokofiev, ovverossia "L'amore delle tre
melarance".

6 stelle, francamente, mi paiono troppe sopra tutto se si e' a conoscenza
dello spettacolo ripreso da Lione. Nell'edizione Gergiev sento un solo "colore", quello del dramma. L'opera diretta da Nagano fa percepire le varie sfacettature di cui e' composto il
poco conosciuto capolavoro. Eppoi, volete confrontare la
prestazione della sig.ra Shevchenko con la Langrange nel ruolo della fata
Morgana? Non c'e' paragone, l'una fin troppo stridula ed urlacchiante,
l'altra gelida e vocalmente raggiante.

Che ne pensi? Sarebbe, inoltre, cosa gradita se girasse questa mia lettera pure
al dott. Malasoma.

Distinti saluti.

Vittorio Viganò.

P.s.: non abbandoni l'idea del forum. Il confronto e' il sale di ogni
discussione.

Risposta
Sul Forum vedo che è necessario ripetermi: per ora non se ne parla.
La gestione di un Forum è una vicenda complessa, richiede pazienza e dedizione e applicazione pressoché esclusiva. E' vero che il confronto è il sale di ogni discussione, ma non si può mettere sempre tutto in discussione: su certe questioni è necessario mettere un punto fermo e, da lì, ragionare.
Non sempre tutto è opinabile, altrimenti - se mi permetti il bisticcio - non si riesce a fare opinione.
E qui veniamo alla questione principale da te sollevata: le tue critiche giustificabilissime alla recensione di Ugo.
Critiche giustificabilissime - dicevo - perché nascono da una tua opinione, da un tuo modo di vedere le cose. Ma le recensioni di Operadisc esprimono un carattere redazionale: i collaboratori condividono un carattere "universale" che ha la pretesa di porsi come riferimento sulla materia.
Sarà una presa di posizione, ma è necessario - credimi, Vittorio - per evitare eccessive dispersioni delle idee in numerosi punti di vista.
Come dire: ben venga la discussione, ma questo è il punto "fermo" di Operadisc. E, come tale, revisionabile solo sulla base di dati oggettivi, non di - pur rispettabilissimi - punti di vista.



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