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L'ultima puntata della discografia del Lohengrin, sempre a cura di Luca Di Girolamo |
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In home la recensione del recital di Julia Lezhneva dedicato ai grandi ruoli di Rossini |
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In home la nuova puntata della maestosa discografia di Lohengrin |
Data |
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24/03/2007 |
Titolo |
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Valutazioni |
Nome |
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Vittorio Viganò |
Messaggio |
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Infine mi soffermo sulla Turandot diretta da Karajan. Confesso che le 6 stelle, pur non possedendo i cd in questione, mi hanno sorpreso notevolmente. Anzi tutto perchè ne avevo sempre sentito parlarne male, quindi non mi è neanche passata per la testa di acquistarla. Certo che a questo punto, leggendo la recensione, qualche voglia di sentirla ce l'ho e chissà' che alla prossima occasione non la prenda. Ciò non toglie che il giudizio sia stato eccessivo, visto che lo stesso recensore mostra riserve sia su Domingo ma sopra tutto sulla Hendricks. Allora mi domando: le 6 stellette non sono troppe? Il massimo dei voti non si dà quando tutti, compreso l'ultima ruota del carro, sono funzionali alla resa dello spettacolo? Mentre abbiamo di fronte due palesi insufficienze in due ruoli tutt\'altro che secondari, Calaf e Liù'. Comunque l'intento di rivedere il giudizio su un'incisione tanto bistrattata, sicuramente l'avete raggiunto, almeno per quanto mi riguarda. |
Risposta |
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Il giudizio è anche emotività, non solo valutazione strutturale. Nella mia (poco importante) carriera di docente universitario ho provato a dare qualche trenta e lode dopo solo dieci minuti di esame, quando mi sono reso conto che il candidato dimostrava di essere non solo padrone della materia (e ti garantisco che, con un po' di esperienza, basta veramente poco ad inquadrare uno studente), ma oltre a tutto di dominarla in modo che non esiterei a definire virtuosistico. Certo, ci sono altri trenta e lode che maturano in modo diverso: ragionamenti ponderosi e un filo logorroici, tesi a dimostrare al docente che la materia è stata studiata a menadito. Tali esami, di solito, durano di più perché in queste occasioni io divento cattivello e mollo la votazione massima solo dopo che gli ho fatto il proverbiale contropelo. In quest'ultimo caso, ovviamente, il massimo dei voti (o, se preferisci, le 6 stellette: un marchio di fabbrica di Operadisc) premiano il corretto allineamento di tutte le componenti. Nel primo caso, invece, premiano il genio, a fronte del quale ce ne possiamo fottere (se mi passi il termine poco elegante) di quisquilie e pinzillacchere. Credo - se mi perdoni l'immodestia - di poter prescindere dalla nota che scocchi precisa come una freccia, se sono in grado di cogliere aspetti che vanno oltre questo dato. Certi lavori non possono essere giudicati con i parametri della normalità; dobbiamo essere in grado di confrontarci con la genialità, altrimenti è inutile che ci occupiamo di Arte. Non credi?... |