I Puritani (Bellini)

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Re: Puritani - Bologna - Florez - Machaidze

Messaggioda Tucidide » sab 17 gen 2009, 13:41

hizan ha scritto:A parziale giustificazione della prestazione non brillantissima di Florez alla prima del giorno 8, vorrei ricordare che il tenore, da oltre dieci giorni, è affetto da una fastidiosa tracheite, che non gli permette di esprimersi al massimo delle sue possibilità. Florez aveva addirittura pensato di rinunciare alla recita del giorno 11, anche se poi ha regolarmente cantato.

Un cordialissimo saluto

Benvenuto, innanzitutto! :D
Credo che l'indisposizione possa aver influito sulla gestione di acuti e sovracuti, che non sono parsi sicurissimi come al solito, ma l'accento un po' "smilzo" mi sembra dovuto proprio alla sua natura.
Ho sentito anch'io dire che nella recita di Domenica non era al massimo.
Speriamo per stasera, visto che ci devo andare. :D
Il debito con la iella l'ho pagato già ieri. :|
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Re: Puritani - Bologna - Florez - Machaidze

Messaggioda dottorcajus » sab 17 gen 2009, 20:00

Quando parlo di inerzia espressiva in riferimento alle caratteristiche fisiche della voce voglio sostenere la tesi che l'interpretazione nel suo gioco dinamico si realizza prevalentemente nella sezione centrale della voce che deve avere un "corpo" sufficiente ed armonici adeguati. So che sono concetti astratti difficili da spiegare bene solo con le parole.
Ovviamente tale genericità può essere indipendente da tali caratterische, come ben dimostra Pavarotti, perchè un artista può non possedere particolari spunti espressivi e tendere a rendere i personaggi molto simili fra di loro. In questo Florez, come Pavarotti, sono da ascrivere fra gli artisti generici.
Il problema è che Arturo non può essere risolto al meglio da un artista con le caratteristiche vocali di Florez perchè le stesse non gli permettono di colorire la sua interpretazione adeguatamente nè essere affrontato percorrendo le nuove vie espressive ma deve essere risolto nel canto tradizionale. Pavarotti le aveva ma, evidentemente, non gli doveva interessare molto interpretare quello che cantava.
Ho incondizionatamente ammirato Blake ma il suo Tonio o il suo Don Ottavio erano, per me, quasi inascoltabili. In ambedue i personaggi trovo ovviamente necessarie molte cose ma trovo anche che la voce è indispensabile.
Roberto
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Re: Puritani - Bologna - Florez - Machaidze

Messaggioda Maurizio Dania » lun 19 gen 2009, 0:42

hizan scusami ma non occorre giustificare nulla. Nè la tracheite, dell'uno, nè l'indisposizione di Albelo. Capita. A tutti. Chi sa di tetaro e lo segue dal vivo, conosce perfettamente, o dovrebbe sapere che le serate in cui si è in forma perfetta, anche psicologicamente, ma soprattutto fisicamente, sono poche in un anno. Forse una decina. Chi ha cantato ad alti livelli lo sa, ma lo sanno anche i coristi di una compagine parrocchiale. Ci sono opinioni diverse sull' "attinenza della voce al ruolo" di Jdflorez; qualcuno, spartito con e senza tagli alla mano, censisce alla Celletti, qui come altrove. Fa benissimo. Inutile è controbattere se si hanno argomenti. Assurdo arrampicarsi sui vetri se non se ne hanno.
E' evidente che si discuta, a lungo e con passione, soprattutto dei migliori. Una sola cosa è assurda: se si sponsorizza la critica con il concetto di un'operazione commerciale. Lo star-system è finito da un pezzo, tranne che per Bocelli e per la Bartoli che vendono moltissimo. Più il primo della seconda. Almeno Bocelli non pensa di essere la reincarnazione di qualcuno che nessuno ha mai potuto ascoltare. Il concetto in generale è ben lontano dai pensieri che sull'argomento sostengono le scelte del repertorio da cantare in teatro, sia di Albelo, che di Florez, o di Meli o di Filianoti ecc.ecc.
Sul passato, sulla storia dell'interpretazione, nessuno sa come cantassero la Pasta, la Grisi e il primo Arturo, che, basta leggere in questo caso le lettere e gli studi del tempo, già dopo qualche tempo, ometteva il Fa, famigerato. ( Ma anche su questi pochi concetti, ognuno può pensarla come desidera, anche se si cantava in modo diverso rispetto ad ora - falsetti, falsettoni, tonalità, diapason, orchestrali meno numerosi ecc.ecc.).
Sul passato prossimo invece, Kraus è stato un grande Arturo, passi pure l'idea che sia stato il più grande e che sia insuperato ed insuperabile, ma non cantava in tono, tagliava molto, come tutti ai suoi tempi, e non ha mai emesso il Fa. Anche lui ha avuto serate in cui non era in forma ed ha subito anche lui un "cretino" come è stato ampiamente riportato, che ha osato buare. Incredibile. Al di là della reazione immediata e pronta, non credo abbia inciso sulla fama o sul successo straordinario che ha avuto.
In ogni caso, per un tenore l'influenza o la tracheite, incidono più sui piani e pianissimi, sulle smorzature, sul colore che non sugli acuti ed i sovracuti: è una questione medico-scientifica che qualunque foniatra può confermare. Al massimo gli acuti ed i sovracuti possono essere leggermente velati o più corti. (Ma è sempre meglio cantarli così che non tentare di cantarli in altro modo con aiuti farmacologici-o quasi).
P.S. Per quanto riguarda la sostituzione di Albelo, non c'erano altri tenori pronti a sostituirlo. In ogni caso egli stesso ha voluto cantare, anche se la direzione del teatro lo ha sospinto constatando che la voce non era del tutto compromessa. Forse con un annuncio intelligente, avrebbe potuto non emettere acuti e sovracuti. Invece, tentando di farli in falsetto, ha sbagliato. Non parlerei neppure di "stecche" come qualcuno ha scritto. Sui giornali telematici, non qui. Mi dispiace per lui. In ogni caso non è un bambino, avendo due anni meno di Jdf. Però mi chiedo avrà pure un agente e qualcuno che lo consigli, o no?
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Re: Puritani - Bologna - Florez - Machaidze

Messaggioda Tucidide » lun 19 gen 2009, 1:18

Maurizio, credo che l'indisposizione di Florez durante le prime recite abbia un po' influito sulla qualità della linea. Ero presente ieri per l'ultima replica, e tutto era tornato a posto, vocalmente. Meglio che alla prima, sensibilmente.
Da un punto di vista tecnico, è stata un'esecuzione ai limiti della perfezione formale, che per un ruolo come Arturo vuol già dire molto. Mancava un po' di spessore, e soprattutto una perfetta rispondenza fra la sua visione del personaggio e i mezzi espressivi e vocali di cui dispone. Quando ha voluto fare l'eroe, ed ha cercato scansione martellante o accenti aulici, è stato francamente assai poco credibile. Tutta la scena con Enrichetta e la sfida con Riccardo sono state parecchio al limite. Poi, non ho trovato nemmeno "A te o cara" un grande momento. Smorta, troppo smorta. Non finiva mai!
Bei momenti ci sono stati, ne convengo. Forse, dico forse, è un mio limite: ho troppo ammirato Florez come Corradino, Ory (mai visto dal vivo, purtroppo), Tonio, Ramiro, e anche Almaviva e Nemorino (di cui ho sentito begli estratti in registrazione), per trovarlo convincente come Arturo. Forse potrebbe riuscirmi più in ruolo se bandisse gli accenti epici ed araldici, che in lui suonano poco congrui. Come ha ben detto Rodrigo, un Arturo trasognato e ingenuo può essere un'idea, ma non bisogna realizzarla a metà.

Su Albelo, credo e ribadisco che la direzione abbia responsabilità. Supponiamo che al posto di Albelo, in quelle condizioni, ci fosse Florez. Non avrebbe mai cantato. Nemmeno il Papa sarebbe riuscito a convincerlo. :D Ma Florez non ha bisogno di farsi dei meriti, di ingraziarsi la direzione artistica di questo o quel teatro. Albelo sì, essendo non più un bambino - è vero - ma di certo meno affermato. Facile convincerlo, con queste premesse.. ma a che prezzo?
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Re: Puritani - Bologna - Florez - Machaidze

Messaggioda Maurizio Dania » lun 19 gen 2009, 2:51

Vero a che prezzo? Vedi, Jdf avrebbe rinunciato a cantare. Ti dirò di più se il 10 avesse dovuto entrare in scena, anzichè l'11, la serata o sarebbe stata salvata da Albelo o sarebbe stata annullata. Non era nelle condizioni di cantare. In questi giorni ero in viaggio, su una delle tradotte nazionali che chiamano Eurostar, uno era anche ad Alta Velocità, rosso fiammante ed in ritardo di 10 minuti all'arrivo. Così ho avuto il tempo di ascoltare per ben due volte tutte e 4 le serate che avevo registrato; una con Albelo.Bella voce, non c'è che dire quest'ultima, calda nei centri, ricca anche di colori, con qualche problema d'intonazione, a volte, ma mi son chiesto se questo fosse il suo repertorio. Domanda con una risposta: no. Nonostante gli acuti. Perentoria affermazione, forse. Però Albelo non è neppure Merrit prima maniera. Se non cercasse d'inseguire l'impossibile, o il sogno, forse avremmo un possibile Don Carlo.
Quindi, In nuce, ma poi neppure tanto, Arturo o meglio la musica di Bellini, non anticipa Verdi? Ecco, in questa direzione potrebbe, senza tanti avvitamenti essere valutata la prova di Florez, o meglio la sua interpretazione. Oddio, se ti è parsa melensa e lenta l'"A te o cara", io ti dirò che probabilmente hai ragione, ma è stata confezionata senza una sbavatura e senza un errore.
Tutte le note cantate. E scusa se mi ripeto, in tono.
Io mi sono quasi commosso, ma poer la musica per ciò che mi trasnetteva. Non pèerchè la cantasse questo o quel tenore. Certo la dizione ha la sua importanza. Anche gli assottigiamenti ed i pianissimi. Mancava di un afflato super romantico? Ma siamo nell'epoca degli sms.Al pubblico piace.
Poi ho da confessarti che ho riascoltato, e questo prima di venerdì, i Puritani di Muti. Il finale del terzo atto non finisce più e dopo aver assistito all'edizione bolognese, cercherò di sforzarmi nel risentire sia quella di cui accennavo, sia l'altra della Decca, con Pavarotti. Non vorrei che anche la seconda mi apparisse al rallentatore, come la prima: oggi il nostro gusto non le sopporterebbe più. Belle voci, per carità, bellissime, sontuose, ma è quello l'Arturo, quella è l'Elvira che oggi lo stesso Bellini ammirerebbe? Certo non lo sappiamo: è un fatto di gusti. Con questo ripeto, non sono pazzo dallo scrivere che Florez è il miglior Arturo di sempre; egli stesso non lo crede, ma è proprio in una visione non prettamente romantica, ma appena appena post romantica o pre-verdiana che si potrebbe collocare la sua scelta interpretativa.Poi...

Apprendo da te Tucidide che il tenore si sia completamente ristabilito. Oddio, non c'è il 2 senza il 3 ed ora il 3 è stato raggiunto. A gennaio, due anni fa non cantò nel Don Pasquale a Zurigo: influenza e bronchite. Un anno fa cantò a Barcellona, la Cenerentola, ed era raffreddato. Quest'anno i Puritani con una bella tracheite; spero nel 2010 che inizi gennaio senza altri inconvenienti. :D
Ma come scritto prima, son cose che capitano.

Scrivi: "Quando ha voluto fare l'eroe, ed ha cercato scansione martellante o accenti aulici, è stato francamente assai poco credibile". Io chiedo, ma non perchè fosse Florez, Gedda era un eroe? Cioè lo interpretava con maggiore credibilità? Certo Di Stefano si. Ma ci metteva il carattere e il trasporto, più che l'organizzazione vocale; il sentimento; e picchiava martellate aprendo più che poteva. Credibile, ma tecnicamente rilevante? I suoi Puritani, con tutto il rispetto, passano più Per l' Elvira della Callas, (pur con qualche se e ma), e la bellezza della dizione di Arturo, che per la completezza msuicale. Certo incontrava il gusto del pubblico: avesse pure cantato l'elenco telefonico di Madrid.
Anche nel caso di Gedda, la storia discografica di quest'opera passa per la straordinaria prova della Sills, sebbene Gedda non sfiguri.
Ogi epoca ha una visione, una proposta diversa dalle altre: tu scrivi che se questo modo di concepire intellettualmente Arturo, non è ancora completato, non lo contesto. Ma convieni che sia materia per pochi. Non per questo deve essere trascurata.
Matteo dice che è il cantante che deve convincere il pubblico, trascrivo parzialmente il suo pensiero, trascinandolo verso spiagge nuove; io ne sono convinto in parte. Penso che anche il pubblico debba in qualche modo essere preparato ad accogliere la novità: intendiamoci, non studiando, non facendo nulla, ma solo vivendo quel momento. Ed in quel momento. Se vuoi mi spiegherò meglio.
Sulla carta, ed anche in disco, Pavarotti è un vero tenore romantico, interpreta, colorisce, è stupendo nell'"Ella era tremante", ma qui Jdf emette un re naturale, cantando in tono, senza un particolare afflato romantico, ma pre verdiano. Qui oggi, anche gli esperti, preferiscono, perchè cambia il modo di ascoltare, sono mutati i modelli per cui anche il romanticismo non è più conquista intellettuale, e concretamente si va più rapidi, una voce meno malinconica, meno patetica e più nobile.
Ciò non significa affatto che abbiano ragione. Comunque converrai che se non "storico", e nessuno ha la pretesa di esserlo, (ma non perchè lo scrivono antichi cellettiani), l'Arturo del peruviano è grande qualità e, o canta lui, ed è un bel sentire, o non canta nessuno. Cancellando il titolo. Non mi pare il caso. Oggi io cancellerei i Cellettiani. Gran bella base per iniziare: ma quelli intelligenti non si sono fermati lì. Dalle carrozze siam passati ai treni giapponesi.
Per quanto riguarda Albelo, son d'accordo su tutto: tranne sul fatto che anche una rinuncia può, se ben motivata, far crescere la rispettabilità Io mi chiedo solo se questi professionisti abbiano o non abbiano degli agenti e degli amici.Non è possibile (e ci metto dentro anche Filianoti).Intanto se la Direzione voleva la serata,non poteva che far cantare Albelo. Bene: chi per lui,avrebbe dovuto far annunciare che non avrebbe cantato in tono e che per gravi problemi,contingenti di salute avrebbe provato a cantare al meglio delle sue possibilità. Bologna avrebbe capito e la Direzione non sarebbe stata ingiustamente giudicata cinica.
Poi la verità vera, non la sapremo mai. (Comq Albelo scelga un repertorio, non si lanci in opere che non sono alla sua portata, tecnicamente e lasci stare i Fa sovracuti. C'è chi seppur continuamente citato, per quei sovracuti e quel Fa, a 40 anni aveva la voce totalmente compromessa).
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Re: Puritani - Bologna - Florez - Machaidze

Messaggioda Tucidide » lun 19 gen 2009, 15:34

Maurizio, mi stupisco che tu, grande estimatore di Celletti, voglia cancellare i cellettiani (il mio serpentello è in pericolo :mrgreen: ). :D
A parte le battute, non riesco a capire cosa tu intenda per accento preverdiano in riferimento a Florez. Se devo essere volutamente sarcastico, caustico, anche cattivo, direi che Florez ha avuto l'accento da tenore di mezzo carattere. Un Alva con un colore vocale meno pregiato ma con molta, molta, molta più tecnica e controllo vocale. Alva non mi piace per niente, al contrario di Florez. Ma sono della stessa razza. JDF è la bella copia, pulita, perfetta, di quel tipo di tenore. :D
Il recitativo di inizio terzo atto dei Puritani è stato molto bello, e così la canzone del trovatore. Ma sembrava il classico personaggio da opera buffa o da farsa rossiniana nel classico momento di sconforto. Nulla di male, intendiamoci. In quel momento, una percezione del genere del personaggio non stona, anzi rende bene. Ma quello stesso personaggio, in altri momenti, mancava di presenza.
Su "A te o cara" dico due parole in più. Bellissimo il gioco dinamico. Ci fu un tempo in cui ritenevo JDF cantante monocorde, ed in effetti lo era. :D Poche mezzevoci, poche sfumature, poca varietà dinamica. Adesso è cresciuto. Bravo, ciò gli fa onore. Ma nella sortita di Arturo mi è parso un po' melenso. E' il gioco di accenti che mancava. Ho avvertito un tono uniforme, a dispetto della varietà dinamica ostentata.
Sugli Arturo storici, in particolare sul riferimento a Gedda, dirò che il disco è solo una pallida immagine del suo Arturo come appare nel live con la Sutherland (da Philadelphia, se non erro) di cui ho ascoltato estratti.
Per altro, io non parlavo di eroismo ad ogni costo. Vorrei che fosse chiaro: Arturo si può fare anche senza un'oncia di eroismo, ma occorre rendersi conto della cosa e costruire un'interpretazione coerente. Pur con tutti i problemi di intonazione, il peso piuma e chi più ne ha più ne metta, trovo che Matteuzzi a Catania sia riuscito a non andare incontro a contraddizioni drammaturgiche nella costruzione del suo personaggio. Il mio amico geisterbote (neo-iscritto ad OD) dice che WM nei Puritani poteva andare bene come Elvira. :D Può essere, e di certo anch'io preferisco un canto diverso per Arturo. Ma, atteso che WM dovesse cantare questo ruolo, lo ha affrontato con intelligenza e lucididità di idee. Vocalmente Florez è andato molto meglio. WM ha trovato più coerenza interpretativa. In una direzione difficile, forse non la più naturale, per questo ruolo, ma l'unica possibile per una voce ed un carattere come il suo.
Mi rendo però conto che quisquilie come queste
siano materia per pochi.
Anzi... forse sono proprio degli avvitamenti...
In loggione parlavo con un ammiratore di Florez, che alle mie perplessità sul suo Arturo ha risposto: "ma Florez lo si va a sentire per la perfezione vocale, per lo stile, la pulizia".
Su una cosa non concordo. Florez non è l'unico Arturo di qualità oggi possibile. Lo stesso Albelo ha dimostrato che con un po' di impegno e senza problemi di salute può risultare interessante, magari senza gigionare con dei fa sovracuti a gogò. Anche Osborn, da quei pezzi che ho ascoltato, sa farsi apprezzare. Non dico che siano migliori di JDF. Forse non lo sono. Ma di certo Arturo non è parte incantabile al giorno d'oggi, anche in tono.
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