E' chiaro che stiamo entrando in una serie di argomenti che non si possono esaurire in quattro e quattr'otto.Per quel he riguarda Morino,per chiudere il discorso, è un tenore che nel repertorio di grazia,almeno stando a quanto attestano le registrazioni della nuova era(ormai fuori catalogo),ha contribuito alla riesumazione di un tipo di vocalità che diede luogo, nel 1820,al mito del tenore elegiaco. le recensioni dell'ottocento,sempre poco attendibili e vaghe,danno peòun'idea-quanto meno abbozzata-di come cantassero i primi tenori beliniani.Non ho sentito una stonatura in nessuna delle registrazioni di morino citate, e stilisticamente mi sembra impeccabile.il rigoletto non lo conosco. il riferimento a de lucia mi sembrava consono, perchè da ciò che si evince dai suoi vecchi dischi è simile,molto simile alla voce di morino.
purtroppo de lucia è forse il tenore più controverso del periodo acustico.nel 1990 uscì una biografia di uno studioso inglese in cui si affermava che il tenore incidesse costantemente mezzo tono e un tono sotto.in casi eccazionali,un tono e mezzo.tutto questo,perchè era un tenore corto che non oltrepassava il la acuto. nel 1992 uscì un doppio cd della bongiovanni in cui si seguiva il metodo di riversamento indicato da questo biografo.a parte la precarietà dei pessimi riversamenti,suono brutto e inscatolato,il famosissimo tenore di grazia si presentava come un baritenore.ma ciò che m'imbarazzava di più erano i tempi.parigi o cara,da andante diventava largo,ecco ridente in cielo da moderato diventava adagio e così via...e poi c'era un dubbio su questo de lucia baritonale che sovrastava tutti gli altri dubbi di questi riversamenti:perchè avrebbe avuto paura di un la bemolle acuto in parigi o cara,se poi nellla romanza del faust raggiungeva comunque-abassando opportunamente di tono-il si bemolle?non so se fossero attendibili le ricerche del biografo su cui si sono basate la bongiovanni e in seguito la pearl,però il risultato era sconcertante.quindi io vedrei de lucia come un tenore charo,di grazia,limitato nel registro acuto ma pur sempre duttilissimo. il medium scuro da baritenore non mi convince affatto. la serra nel suo miglior periodo è stato un soprano sì leggero, ma con una dolcezza e un impasto pregevolissimo da lirico puro.a me è sempre piaciuta la voce della serra,a volte trovavo gli acuti un pò forzati e striduli. di qui a dire che la voce fosse di misera qualità ci corre un pò onestamente..