Reduce dalla Forza a Firenze di ieri sera:
Regia inesistente per la serie ''Fai tu, basta che segui il libretto!''.
Joel sa più o meno muovere le masse e far entrare in scena i cantanti e stop.
Bruttarelli i costumi della Squarciapino, mentre essenziali, cupe, decorative e funzionali le luci e le scenografie (bravo Frigerio); ho trovato suggestive sia le proiezioni di cieli cupi, nuvolosi ventosi e cangianti che dipingevano bene lo stato d'animo dei personaggi (i toni del blu e dell'azzurro, del giallo e dell'arancio), sia le scene nette, precise e rocciose, screpolate e minacciose che riassumevano la pesantezza di questo destino avverso e deciso sotto cui tutti vengono schiacciati (di bell'impatto l'ultima scena con questa gabbia sospesa tra rocce come a voler rappresentare la prigione che la stessa Leonora si è voluamente costruita ed autoinflitta, che la isola dal mondo e dai personaggi e che farà penetrare solo suo fratello come nemesi e morte liberatrice a lungo invocata...una sorta di ''suicidio'' a lungo atteso che lei stessa non ha il coraggio di compiere).
Assolutamente coerente e sfumatissima la direzione di Metha che dona alla vicenda un respiro lento, analitico e funereo, ma tesissimo e coinvolgente (un pò pesante il 3 atto, ma controllato perfettamente...e riesce nell'impresa di far digerire il quadro finale).
Tremendi Guelfi e la Gertseva.
Lui è grifagno e sugheroso, chiarissimo ed interpreta il personaggio in stile Strega con mela avvelenata nel panciotto, diventando noioso e insostenibile.
Lei intubata, patata in gola, incerta negli acuti, parla uno strano idioma e respira quando capita...e la ritroveremo in Carmen...
Ottimo de Simone che legge Melitone giustamente in chiave Rossiniana sfruttando la dizione perfetta e la voce chiara, ma sfumata al servizio di una personalità complessa, attenta e paciosa, ma mai volgare o macchiettistica.
Bravissimo Scandiuzzi autorevole e poderoso Guardiano, commovente e deciso nel dialogo con Leonora e al 3 atto, potendo contare sulla sua voce scura, vibrante e potente.
Buona la prova di dal Monte come Calatrava, dalla pastosa e sonra voce di basso (anche se a volte fissa).
Giordani ha bella voce, accento un pò verista e drammaticissimo con tanti singulti (anche se la parte purtroppo lo permette essendo lamentosissima) inizia in sordina con una emissione piccola, ma si riprende al 3 e 4 atto senza risparmio anche se l'acuto è un pò nasale o sforzato, ma comunque una bella prova.
La Urmana l'ho trovata ottima!
Certo si dirà che è un mezzosoprano, che l'acuto è stridente, che a volte è compassata e bla bla, ma ha dizione precisa e puntuale, timbro scuro e personalissimo (secondo me ricorda un pò la Marton), interpretazione e fraseggio drammatici, eleganti, commoventi e rabbiosi, le arie sono rese benissimo e con la giusta partecipazione emotiva (il 4 atto bellissimo, ma ugualmente brava sia nel 1 che nel dialogo con il Guardiano).
Bravissimi i comprimari tutti!
PS.
Confesso che la Forza per quanto sia bellissima non è tra le opere Verdiane che preferisco complici scene e personaggi che sinceramente taglierei perchè un tantinello inutili...(non nego invece il fascino della strampalata drammaturgia)
1) Parte dell'intervento del coro alla fine del 2 atto (troppo lungo).
2) Tutta la parte insopportabile e scritta per me malissimo di Preziosilla (o che la canti Ebe Stignani o che la canti la Gertseva il Rataplan e la prima arietta Evviva la Guerra sono orrende)
3) Tutto il coro delle scene finali del 3 atto! Ma salverei il ''Poffare il mondo'' di Melitone...che metterei, che sò, ad esempio nella scena dell'osteria o nella scena dei mendicanti al 4 atto!
E' un pò provocatoria e magari attirerò le ire di qualcuno, ma se fosse cosi' o vedessi una rappresentazione con questi tagli, per me la Forza sarebbe più digeribile!