da bergonzi » lun 11 giu 2007, 10:57
La Callas, come ha detto Pietro, è un "fatto culturale", un'artista che è andata ben oltre i canoni interpretativi operistici; ha rappresentato il simbolo di un'epoca e, allo stesso tempo, la renaissance dei fasti ottocenteschi dei mitici cantanti di allora.
Con la Callas, si assistette alla resurrezione del belcanto, in una sua concezione moderna, rispetto alle pur grandi cantanti che la precdettero.
Il suo grande rispetto della partitura e il senso della somma interpretazione teatrale la rendono ancora oggi attualissima. Interpretò e cantò ruoli ormai caduti nel dimenticatoio (Poliuto, Anna Bolena, Armida, Turco in Italia, Puritani, Pirata)- sembrando che fossero stati creati appositamente per le-, o resi in maniera obsoleta dalle colleghe (Lucia, Norma, Traviata su tutte).
La ritengo indispensabile in Tosca (mi discosto da Pietro), Sonnambula (incredibile con Bernstein), Norma, Lucia inarrivabile, Violetta, Butterfly magnifica, Medea inimitabile, grande Leonora (Trovatore), Bolena, Fiorilla rivoluzionaria (Turco in Italia), impressionante Lady Macbeth, Rosina maliarda (Barbiere).
Negli altri ruoli è quasi sempre stata ottima, ma alcuni non le si addicevano (Boheme, Aida, Ballo, Forza, Rigoletto, Cavalleria) o li ha cantati troppo tardi (Carmen).