I ruoli Colbran

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I ruoli Colbran

Messaggioda Tucidide » gio 07 ago 2008, 22:19

Fra pochi giorni comincia il ROF 2008, e in programma spiccano due opere con ruoli creati da Isabella Colbran: Ermione (ruolo del titolo) e Maometto II (Anna).
Altri ruoli Colbran rossiniani sono Desdemona (Otello), Elena (La Donna del Lago), Armida, Zoraide, Elcia (Mosè), Zelmira, Elisabetta e Semiramide.
Sono fin troppo note le difficoltà che un ruolo Colbran comporta: la consueta coloratura del Rossini serio, un baricentro piuttosto basso, una capacità di accentare e scandire con forza, unita ad una personalità da autentica primadonna (che non guasta mai).
Al ROF, in passato, i ruoli Colbran sono stati cantati tra le altre da Katia Ricciarelli, Lella Cuberli, Cecilia Gadia, June Anderson, Montserrat Caballé, Renée Fleming, Mariella Devia, Iano Tamar e Darina Takova.
L'anno scorso è toccato ad Olga Peretyatko in Otello, brava vocalmente ma del tutto estranea alle esigenze, soprattutto per questioni di baricentro e di accento.
Quest'anno vanno in scena Sonia Ganassi in Ermione e l'a me sconosciuta Marina Rebeka come Anna: staremo a sentire.
Fra le voci attuali, quali sono secondo voi quelle che potrebbero avanzare le credenziali più rispettabili per affrontare e risolvere questi ruoli?
In più: fra le voci menzionate, quali vi hanno convinti di più nei ruoli Cobran?
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda MatMarazzi » ven 08 ago 2008, 18:03

Tucidide ha scritto:Al ROF, in passato, i ruoli Colbran sono stati cantati tra le altre da Katia Ricciarelli, Lella Cuberli, Cecilia Gadia, June Anderson, Montserrat Caballé, Renée Fleming, Mariella Devia, Iano Tamar e Darina Takova.


Non ho ascoltato dal vivo la Ricciarelli in un ruolo Colbran... almeno mi sembra. Ultimamente sto perdendo colpi in quanto a memoria: me la ricordo (dal vivo) solo in un'Anna Bolena.
Però ricordo di aver sentito un concerto a Ferrara in cui lei (accompagnata dal pianoforte) cantò la prima aria di Elisabetta I, forse la stava preparando, non so...
Il declino era avanzato però... sapete cosa vi dico? In questi ruoli la Kationa ci sapeva fare.
Aveva a suo modo un certo virtuosismo, una certa perentorietà d'accento, un modo di fare da divastra e un registro centrale (quello più sollecitato) molto seduttivo.
Inoltre, pur non sapendo assolutamente recitare, in scena era convincente.
Detto questo non la nominerei come una grande interprete-Colbran... Però non è stata nemmeno la peggiore: mi spiace dire, ad esempio che la Devia è infinitamente meno convincente (l'ho sentita solo nella Donna del Lago e mi è bastato).
Ma anche la Gruberova è, a mio parere, semplicemente penosa in queste parti: la sua Semiramide mi fa un po' scappar da ridere.

La Cuberli c'entrava con queste parti come i cavoli a merenda.
Non ne aveva nè la voce, nè la personalità, nè la tecnica.
Però era intelligente, sottile, musicale; alla fine ti persuadeva lo stesso.
Io l'ho sentita dal vivo nel Bianca e Faliero con la Dupuy. Ma anche le incisioni di Ermione o Semiramide convincono.
Quanto alla Donna del Lago, be' la Cuberli ne faceva qualcosa di davvero suggestivo.

La Anderson è stata per me una strepitosa interprete Colbran.
C'era qualcosa di duro e stridente nel suo registro centrale, che creava un suggestivo contrasto con il sopracuto fendente, luminoso e spettacolare. In scena appariva quasi castigata, altera, dai gesti stereotipati: eppure ci stava benissimo.
Dava una sensazione di compassatezza severa, come se non fosse felice di essere lì, come animata solo da un incrollabile senso del dovere.
Anche il fraseggio dava spesso questa idea, molle e trascinato; però poi prevaleva una sensazione di forza, anche un po' ottusa e testarda e procedeva per la sua strada come un cingolato, senza volgersi indietro.
Alla fine con lei "i conti non tornavano" mai. L'idea è che il suo potenziale (enorme, e questo tutti lo vedevano) fosse destinato a non esplodere.
Be, secondo me è proprio questo che la rendeva speciale nei ruoli Colbran: questo senso di incompiuto, di meccanico, di sinistramente indefinito, di ..."troppo facile per convincere" a dare alle sue eroine Colbran lo spessore di personaggi teatralmente inquietanti, scolpiti con l'accetta, maestosi e primordiali.
L'ho sentita dal vivo nella Semiramide e nella Donna del Lago. Avrei disperatamente voluto sentirla nell'Armida di Aix e in quell'Elisabetta che non ha mai fatto... Ci spero ancora.

La Caballé: sentita solo in un'Ermione (a Pesaro) che grida vendetta.
Anche gli ascolti discografici o video di Semiramide e Donna del Lago mi risultano insignificanti.
Solo la sua Elisabetta ha diverse freccie al proprio arco, ma non mi manda in estasi lo stesso.

Sulla Fleming posso solo dire che in Armida (sentita alla radio) mi era molto piaciuta. Sarebbe ora che si riavvicinasse a questo splendido ruolo...
Non ho mai sentito la Tamar dal vivo in un ruolo colbran (solo nella Juive). Direi che non mi fa perdere la testa.
Mentre sulla Takova (subita in Semiramide) posso dire che il tipo di canto falso e "finto-aulico" (con toni da maliarda che oggi vanno di moda) che non riesco a sopportare.
Anche la Ganassi mi è risultata insoffribile nell'Elisabetta: col suo canto tutto velluti e femminilità "anni '50" (straordinariamente efficace in Seymour e Adalgisa) mi pareva la regina delle dattilografe.

Fra le voci attuali, quali sono secondo voi quelle che potrebbero avanzare le credenziali più rispettabili per affrontare e risolvere questi ruoli?


C'è da chiederlo? :)
Io voto senza pensarci per la Antonacci, che della Colbran sembra addirittura una reincarnazione (durezze in acuto comprese).
Il suo livello di partecipazione psicologica e persino culturale a questa musica, a questa prosodia è una di quelle cose che ti persuadono che ogni opera è viva solo quando trova il suo "medium".
La ricordo nell'Ermione, nel Mosè, nella Donna del Lago; ricordo persino un concerto con Gardiner in cui lei cantava un "D'amore al dolce impero" di un livello che credo non sentirò mai più.
Una sua Elisabetta d'Inghilterra sarebbe uno dei must del nostro tempo, secondo me.

salutoni,
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda marco » sab 09 ago 2008, 12:28

Matteo non ha citato la Gasdia tra le interpreti Colbran, non so se sia un refuso, una dimenticanza, oppure perchè non l'ha mai ascoltata in questi ruoli o forse semplicemente perchè non la considera all'altezza :wink:
io comunque, come ho già detto più volte in altre sedi, avendola ascoltata più volte in questi ruoli, la considero tutto sommato la più convincente, tra quelle che ho sentito live, che sono poi tutte quelle citate dall'amico Tucidide;
certo che aveva una vocalità particolare, tutt'altro che irreprensibile da un punto di vista di ortodossia tecnica, ma i ruoli Colbran le stavano proprio bene: era una voce che come peso e come colore sembrava un "leggero", ma verso la fine degli anni '80 e l'inizio del decennio successivo riuscì a costruirsi un registro centrale di particolare sonorità che è proprio ciò che occorre per dare risalto a questi ruoli - certo il registro acuto non era estesissimo, ma comunque era padroneggiato con una certa sicurezza (d'altronde si asteneva da puntature o variazioni che la portassero a sforare dalla sua "zona di controllo")
la personalità d'interprete era comunque forte, l'accento sempre variato e questo le consentiva mille sfumature nei recitativi, che con lei non apparivano mai come riempitivi fra un numero musicale e un altro, ma come parte fondamentale del dramma musicale che si stava rappresentando (con la Anderson ad esempio, cantante che comunque apprezzo tantissimo, la monotonia era sempre in agguato) le agilità erano eseguite a gran velocità, sempre ben sgranate, con gran senso del ritmo, e soprattutto con l'idea di buttarsi in una sorta di salto mortale senza rete, senza magari quella sorta si auto-controllo che può caratterizzare una Cuberli o una Devia, e ciò accresceva la drammaticità delle grandi scene-madri che caratterizzano i ruoli Colbran
delle altre: Ricciarelli l'ho sentita live come Semiramide, ma sono passati troppi anni, non ho ricordi particolari, Bianca non è ruolo Colbran, anche se il finale è quello della Donna del lago, comunque come dice Matteo la Katya ci sapeva fare e non poco
Cuberli, mai sentita live in ruoli Colbran, probabilmente dipende dai ruoli, più a suo agio nei ruoli più lirici tipo Elena, meno in ruoli dalla personalità più dirompente tipo Elisabetta (questo in base alle registrazioni che ho ascoltato)
Anderson, sentita come Desdemona, Elena, Zoraide, grande voce, presenza che sicuramente non passava inosservata, ma come ho già detto l'accusa che l'ha sempre accompagnata di interprete fredda e monotona non era priva di fondamento, inoltre i ruoli C. sono spesso troppo bassi per la sua voce che aveva un baricentro piuttosto alto
Devia, per me problematiche simili alla Anderson, con l'aggiunta di una voce più povera e meno presenza scenica, sentita come Zelmira, Desdemona, Elena, a disagio soprattutto come Elena che ha una tessitura a volte sepolcrale per una voce come quella della D., comunque stiamo parlando di Mariella Devia, e quindi il livello tecnico dell'esecuzione era comunque assicurato
Fleming, magnifica Armida nel '93 fra l'altro in uno degli ultimi spettacoli con qualche idea di Ronconi, episodio però isolato peccato, dubito che al Met nel 2010 si sappia ripetere
Tamar e Takova non sono cantanti della stessa categoria di quelle sopracitate, anche se la Tamar non fece male nella Semiramide del '92, la Takova invece l'ho sempre digerita poco
Caballè ho visto la famosa Ermione del'87, certo combinava dei disastri, ma quando poteva restare al centro, senza forzare, per bellezza timbrica e volume si capiva ancora chi era stata Montserrat Caballè, assolutamente fuori categoria rispetto alle signore di questa rassegna
sull'Antonacci sono d'accordo con Matteo, purtroppo non l'ho mai vista in ruoli Colbran, ma senz'altro potrebbe essere un'interprete di riferimento, certo deve essere in una fase "giusta" dal punto di vista vocale, sappiamo che può essere molto alterna, comunque l'Ermione di quest'anno poteva essere l'occasione giusta, peccato evidentemente a Pesaro da queso lato non ci sentono
aggiungo Ganassi che come Elisabetta a me sostanzialmente è piaciuta, capisco gli appunti di Matteo, ma la presenza vocale c'era, vedremo la sua Ermione
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda Pruun » sab 09 ago 2008, 12:37

Uh, che bella discussione! :D

E di Nelly Miricioiu che ne pensate?
Confesso che per lei ho un debole e, nel complesso, la trovo un'Ermione molto buona, ma in generale mi sembra una notevole personalità un po' sottostimata!

Mi trovo costretto a concordare, sia pure a malincuore, sull'Elena della Devia, in assoluto credo uno dei suoi ruoli meno riusciti (ma in Desdemona è, per me, davvero notevolissima, nonostante i limiti di una voce lirico-leggera... quindi assolutamente non Colbran.... e mi piace molto anche la sua Zelmira, soprattutto nell'edizione di Pesaro con l'interessante concertazione di Norrington)

Mat, ma tu non la conosci l'Elisabetta napoletana della Antonacci?
Oggi non so come farebbe (mi pare la dovesse fare qualche mese fa ma ha rinunciato), ma lì non è male affatto (tra l'altro accanto a lei c'è un'ottima Sumi Jo e un travolgente Blake, Merritt, invece, mi sembra un po' inferiore alle attese). Anche la sua Ermione romana (non conosco il video di Glyndebourne) è molto, molto interessante!!
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda Tucidide » sab 09 ago 2008, 12:41

Pruun ha scritto:Mat, ma tu non la conosci l'Elisabetta napoletana della Antonacci?
Oggi non so come farebbe, ma lì non è male affatto. Anche la sua Ermione romana (non conosco il video di Glyndebourne) è molto, molto interessante!!

Bella l'Elisabetta dell'Antonacci, oltretutto con a fianco un Blake che fa autentiche meraviglie di fraseggio. Prima del duetto con Elisabetta, è incredibile come colora di perfidia quello "Stolto! T'inganni!" C'è tutto il personaggio, in cinque note di recitativo!!!
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda Pruun » sab 09 ago 2008, 12:46

Tucidide ha scritto:
Pruun ha scritto:Mat, ma tu non la conosci l'Elisabetta napoletana della Antonacci?
Oggi non so come farebbe, ma lì non è male affatto. Anche la sua Ermione romana (non conosco il video di Glyndebourne) è molto, molto interessante!!

Bella l'Elisabetta dell'Antonacci, oltretutto con a fianco un Blake che fa autentiche meraviglie di fraseggio. Prima del duetto con Elisabetta, è incredibile come colora di perfidia quello "Stolto! T'inganni!" C'è tutto il personaggio, in cinque note di recitativo!!!


Vero!
Però hai fatto bene a ricordare anche la tua Rénée!!
Considero la sua Armida pesarese un vero capolavoro, con una splendida esecuzione del difficile rondò... ma più ancora del finale (quegli sbalzi!! :shock: )
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda Tucidide » sab 09 ago 2008, 14:53

Pruun ha scritto:Però hai fatto bene a ricordare anche la tua Rénée!!
Considero la sua Armida pesarese un vero capolavoro, con una splendida esecuzione del difficile rondò... ma più ancora del finale (quegli sbalzi!! :shock: )

Una rilettura in chiave divistica (strano, no? :wink: ) dell'Armida, benissimo assecondata da Ronconi e dalla direzione.
A New York, tre anni dopo, fu ancora vocalmente notevole, e si spinse mooolto in là nella caratterizzazione del personaggio. Nel Rondò ne fa di ogni, si concede delle variazioni jazzistiche, giochicchia con le agilità, rende il pezzo una specie di manifesto programmatico del potere dell'amore. Il pezzo perde ogni valenza orgiastica, ogni turbinio di estasi belcantistica (come faceva la Callas, Armida insuperata ed altra grandissima interprete Colbran) per colorarsi di languore, di sensualità estenuata. Un'interpretazione in effetti molto originale.
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda MatMarazzi » dom 10 ago 2008, 9:10

marco ha scritto:Matteo non ha citato la Gasdia tra le interpreti Colbran, non so se sia un refuso, una dimenticanza, oppure perchè non l'ha mai ascoltata in questi ruoli o forse semplicemente perchè non la considera all'altezza :wink:


No, Marco...
solo dimenticanza.
In effetti ho sentito la Gasdia due volte in ruoli Colbran: nella Donna del Lago a Ferrara e nella Semiramide a Pesaro (non contando i dischi).
Quello che hai scritto è giusto.
Io però ricordo che allora molto prevenuto verso di lei, per lo meno in queste parti.
Allora ritenevo che la conditio sine qua non per affrontare i personaggi Colbran fosse una certa maestosità quasi misticheggiante (chiunque avesse nelle orecchie la Callas e la Sutherland non poteva che pensarlo).
La Gasdia di mastoso e di misticheggiante non aveva assolutamente nulla; per brava che fosse, aveva una naturalezza franca e paesana che non riusciva a reprimere. L'effetto che mi dava il suo disco di Ermione o di Armida non era di "inadeguatezza" drammatica o vocale, o per lo meno non in misura grave. Piuttosto mi pareva che con lei Ermione e Armida si fossero trasferite, con tutte le loro lacerazioni, nel negozio del fornaio di quartiere o addirittura dalla parrucchiera.
Per questo non riuscivo a prenderla sul serio allora; oggi forse, ripensandoci, potrei trovare interessante proprio questa de-mitizzazione sconcertante; l'idea che in una vicina di casa, in una collega di lavoro, in un'impiegata al catasto (che incrociamo quotidianamente) si possano celare le "fiere eumenidi" e le "fiamme d'averno" di questi personaggi.
Oltre a questo aspetto, sottoscrivo tutto quello che hai scritto.
Ricordo in particolare l'ammirazione che mi destò la sua Semiramide.

Salutoni,
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda MatMarazzi » dom 10 ago 2008, 9:35

Pruun ha scritto:E di Nelly Miricioiu che ne pensate?
Confesso che per lei ho un debole e, nel complesso, la trovo un'Ermione molto buona, ma in generale mi sembra una notevole personalità un po' sottostimata!


Non ho sentito la sua Ermione e in generale l'ho sentita dal vivo solo due volte.
All'inizio della carriera (nei primi anni '80) l'avevo ascoltata come Lucia di Lammermoor: ricordo poco; la trovai abbastanza brava ma tutta la mia attenzione fu attratta allora dai ruderi cadenti e imbarazzanti di Bergonzi come Edgardo.
Vent'anni dopo me la sono ritrovata a Vienna nei Vespri Siciliani: e a questo punto cadente e imbarazzante mi è parsa lei.
Il pubblico la applaudiva con calore, ma io non riuscivo a sentire assolutamente niente di ciò che cantava (ed ero in platea!).
Forse la parte era troppo bassa, forse lei non era in serata, ma il suono non passava. Nè mi convinse sul piano scenico.
Non sono riuscito a scoprire in questa cantante tutte le meraviglie che sentivo dire di lei...

Mat, ma tu non la conosci l'Elisabetta napoletana della Antonacci?
Oggi non so come farebbe (mi pare la dovesse fare qualche mese fa ma ha rinunciato), ma lì non è male affatto (tra l'altro accanto a lei c'è un'ottima Sumi Jo e un travolgente Blake, Merritt, invece, mi sembra un po' inferiore alle attese). Anche la sua Ermione romana (non conosco il video di Glyndebourne) è molto, molto interessante!!


Sì, sì! La conosco. E' notevole, hai ragione.
Ma a me pare che l'Antonacci sia ancora un po' imberbe... In quegli anni poteva funzionare benissimo come Ermione (personaggio di irruente e caotica gioventù), ma per Elisabetta io vorrei proprio la Antonacci di oggi (o per lo meno di tre, quattro anni fa).

Tucidide ha scritto:(come faceva la Callas, Armida insuperata ed altra grandissima interprete Colbran)

Giusto! Parliamo anche delle pioniere.

La Callas (in Armida e nel "Bel Raggio" dei Martini e Rossi) si conferma la neo-Colbran dei nostri sogni. Almeno credo che siamo tutti d'accordo.

La Carteri si avventurò nella Donna del Lago: non l'ho mai sentita, ma non credo che fosse un modello di specificità.

La Sutherland, anche qui penso ci sia poco da discutere, offrì una rilettura sorprendente, neo-barocca, di Semiramide: personale, forse persino deviante, ma straordinariamente persuasiva; avrebbe dovuto tentare qualcosa di più.

La Zeani tentò qualche approccio, in particolare fece di Desdemona una specie di biglietto da visita: chi l'ha sentita?

La Gencer cantò Elisabetta nel 71, con la voce di una gallina e le agilità appannate; eppure (che vi devo dire) io trovo che l'impronta drammatica e musicale sia favolosa.

La Deutekom fece un'Armida in chiave "carillon da guerra". Per certi versi strepitosa (esistono anche i brani della sua Semiramide, se non sbaglio).

La Sills punta su un virtuosismo troppo "radio city music hall", secondo me. Inoltre anche come interprete mi pare troppo esplicita e caricata per personaggi come questi, di austera gravità architettonica.

La Caballé, come ho già detto, a me pare ben poco significativa, anche se è meritorio l'impegno profuso in questo repertorio.

Che ne dite?
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda krausforever » ven 22 ago 2008, 17:37

Tucidide ha scritto:Quest'anno vanno in scena Sonia Ganassi in Ermione e l'a me sconosciuta Marina Rebeka come Anna: staremo a sentire.
Ho assistito il 20 sera alla rappresentazione di "Maometto II" al ROF....Marina Rebeka cantante-attrice, che sono sicuro, evolverà ad un'ottima carriera internazionale. Oltre ad essere una bellissima donna (il che non guasta mai :wink: :oops: ) ha interpretato il personaggio di Anna veramente bene sia vocalmente che scenicamente con virtuosismo, acuti e sovracuti da manuale e con gravi non portentosi ma presenti. Era un'opera che non conoscevo ed già pensavo che mi sarei annoiato tre ore lì seduto...tre ore che invece sono volate grazie anche a questa cantante. Competavano la locandina il sempre bravo e sempre-verde Michele Pertusi (Maometto), Francesco Meli (bravissimo e convincente nei panni del vecchio Paolo Erisso) e lo splendido (pure!!!!) Calbo del mezzosoprano Hadar Halevy (altra bella donna che si alternava con la Barcellona, sicuramente uno dei mezzosoprani rossiniani che spiccheranno in questi mesi). L'orchestra era diretta da Gustav Kuhn che nella sera in cui ero presente è stato fischiato (ingiustamente) da una parte ristretta del pubblico.
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda Riccardo » mar 26 ago 2008, 20:41

A me la Gasdia nei ruoli Colbran piace molto, compresa la Semiramide di Pesaro '94, che è forse una delle ultime cose belle che ha fatto.

Ho sempre avuto una repulsione per la Cuberli, proprio non la posso sopportare.

La Anderson funziona forse in Semiramide e Donna del Lago, in Anna Erisso non mi sembra riesca del tutto.

La Antonacci doveva riprendere Elisabetta la scorsa primavera a Bruxelles, ma ha cancellato. Un vero peccato, anche se lo condizioni vocali della sua Elisabetta in Maria Stuarda alla Scala non facevano presagire un esito sfolgorante.

Per me la più soddisfacente interpretazione di un ruolo Colbran rimane l'Elisabetta di Jennifer Larmore incisa dal vivo per OperaRara.
Da anni spero invano che il ROF si ricordi di lei.

Matteo ha citato anche la Sills, che però credo non abbia mai cantato nessun ruolo Colbran. Purtroppo dico io, per fortuna dirà lui :evil:
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda Ilaria » mar 26 ago 2008, 22:24

Riccardo ha scritto:Matteo ha citato anche la Sills, che però credo non abbia mai cantato nessun ruolo Colbran. Purtroppo dico io, per fortuna dirà lui :evil:


Se Gossett ti sentisse, nessuno potrebbe sottrarti alla sua ira funesta. :D Ma non si sarebbe scassata ancor più precocemente che con le regine?
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda MatMarazzi » gio 28 ago 2008, 12:41

Riccardo ha scritto:Ho sempre avuto una repulsione per la Cuberli, proprio non la posso sopportare.


ma poverina... :)
A me invece piaceva molto, anzi moltissimo, e negli anni d'oro seppe conquistarsi una popolarità planetaria nonostante la povertà evidente, talora imbarazzante, dei suoi mezzi (non eravamo sordi neanche allora! ;).
La personalità era tanto più inquietante e sofferta, quanto più delicato e forbito era il suo modo di porsi.
Si presentava in scena come una liederista di buone maniere e ottima famiglia, con la voce talmente fragile che pareva schiantarsi da un momento all'altro, e poi, a tradimento, liberava fumi di bassifondi che ti lasciavano stupefatto. Anche come attrice, i movimenti erano misuratissimi e l'aspetto sempre da "signorina bene" dai lineamenti angelici e il trucco acqua e sapone. Eppure sentivi che dietro quella patina c'era un peso di personalità che non ritrovavi nelle rossiniane più perentorie e aggressive dell'epoca.
E' per questa ragione che fu l'unica belcantista dell'epoca capace di esaltare anche gli "intellettuali". Le sue apparizioni mozartiane al fianco di Chéreau (Silla e Don Giovanni), la sua Violetta nella Bruxelles di Gerard Mortier, i suoi trionfi nella avanguardista Parigi di quegli anni lo attestano.
Personalmente rimasi folgorato dall'ascolto radiofonico della sua Semiramide al Met (il video fu della Anderson, ma la titolarità della produzione fu della Cuberli). Vocalmente fu la prestazione rossiniana più faticosa e tirata che avessi mai sentito, ma teatralmente mi parve sconcertante, modernissima o originalissima, con quella malsana compresenza di costumatezza signorile, cristalleria alla Grace Kelly e miasmi di corruzione.
Trovavo incredibile (ma anche sintomatico della sua singolarità interpretativa) il fatto che, nonostante quei modi misuratissimi e quella voce arida, striata di afonia, potesse scatenare nei pubblici più diversi un simile entusiasmo.
Nella mia lunga (sig) carriera di ascoltatore non ricordo un'ovazione più lunga e assordante di quella che il Comunale di Ferrara riservò nel 1992 alla sua Folleville, nonostante la presenza in scena di Gasdia, Valentini, Studer (per restare fra le donne).

La Antonacci doveva riprendere Elisabetta la scorsa primavera a Bruxelles.

Era prevista anche in Francia. Però la produzione doveva essere in forma di concerto.
Non mi spiace troppo che l'abbia cancellata.
Non c'entra coi ruoli Colbran, ma vi ricordo che quest'anno la Antonacci proporrà in varie città (Bruxelles, Lussemburgo, Parigi) un singolare "pastiche" messo in scena nientemeno che da Juliette Deschamps dal titolo "altre stelle"; canterà e reciterà brani dalla Phèdre di Rameau (Hippolyte), l'Armide di Gluck e la Dido di Berlioz.
Io ci andrò.

Matteo ha citato anche la Sills, che però credo non abbia mai cantato nessun ruolo Colbran. Purtroppo dico io, per fortuna dirà lui :evil:


Mi riferivo, ovviamente, all'elaborazione di un ruolo Colbran (in chiave Cinti-Damoureau) quale è l'Assedio di Corinto. Ok, ok... non è la stessa cosa! :) Ma insomma si parlava in senso lato.

Salutoni,
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda Riccardo » gio 28 ago 2008, 21:24

MatMarazzi ha scritto:Personalmente rimasi folgorato dall'ascolto radiofonico della sua Semiramide al Met (il video fu della Anderson, ma la titolarità della produzione fu della Cuberli).

Ho questa registrazione di cui non ho un ricordo che va oltre qualche particolare variazione della Cuberli; proverò a risentire.
Forse mi è andata sempre male, ma nelle registrazioni di Desdemona, Folleville, per non parlare di Elisabetta, ho sempre faticato a trovarla interessante...

La Antonacci doveva riprendere Elisabetta la scorsa primavera a Bruxelles.

Era prevista anche in Francia. Però la produzione doveva essere in forma di concerto.
Non mi spiace troppo che l'abbia cancellata.
Non c'entra coi ruoli Colbran, ma vi ricordo che quest'anno la Antonacci proporrà in varie città (Bruxelles, Lussemburgo, Parigi) un singolare "pastiche" messo in scena nientemeno che da Juliette Deschamps dal titolo "altre stelle"; canterà e reciterà brani dalla Phèdre di Rameau (Hippolyte), l'Armide di Gluck e la Dido di Berlioz.
Io ci andrò.

Dici che avrebbe perso tanto in forma concertante? Certo, con un grande regista...
Sarà che dell'Elisabetta ho il terribile ricordo dello spettacolo pesarese di Daniele Abbado!

Purtroppo l'Antonacci mi ha molto deluso nella Stuarda... E sì che doveva fronteggiare la Devia, per di più clamorosamente fuori parte.

Matteo ha citato anche la Sills, che però credo non abbia mai cantato nessun ruolo Colbran. Purtroppo dico io, per fortuna dirà lui :evil:

Mi riferivo, ovviamente, all'elaborazione di un ruolo Colbran (in chiave Cinti-Damoureau) quale è l'Assedio di Corinto. Ok, ok... non è la stessa cosa! :) Ma insomma si parlava in senso lato.

Beh, non starai mica dicendo che non ti piace la Sills come Pamira? :shock: :(
Io la trovo fantasmagorica...una delle più emozionanti testimonianze rossiniane in assoluto!

Salutoni,
Riccardo
Ultima modifica di Riccardo il ven 29 ago 2008, 21:44, modificato 2 volte in totale.
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Re: I ruoli Colbran

Messaggioda Riccardo » gio 28 ago 2008, 23:29

Ilaria ha scritto:
Riccardo ha scritto:Matteo ha citato anche la Sills, che però credo non abbia mai cantato nessun ruolo Colbran. Purtroppo dico io, per fortuna dirà lui :evil:

Se Gossett ti sentisse, nessuno potrebbe sottrarti alla sua ira funesta. :D Ma non si sarebbe scassata ancor più precocemente che con le regine?

Per Gossett la Bartoli è una delle più grandi rossiniane, dunque è tutto detto...

Magari come Semiramide, Elcia o Zelmira la Sills non si sarebbe più di tanto consumata, forse come Ermione effettivamente sì...e da Ermione credo avrebbe cavato fuori grandi cose!
Comunque avesse anche cantato due anni di meno, avremmo magari avuto due capolavori in più :wink:
Ich habe eine italienische Technik von meiner Mutter bekommen.
Astrid Varnay
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Riccardo
 
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