Tosca (Puccini)

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Re: Tosca di riferimento

Messaggioda Maugham » gio 15 mag 2008, 16:36

scat ha scritto:il regista è un grande capace di reinterpretazioni visionarie (il Parsifal con Nagano) e regie tradizionali eppur piacevolissime (I Maestri Cantori a Zurigo), qui non ho capito bene in cosa consista la scenografia, una ventola gigantesca? Beh, impressioni?? Grazie e ciao!


Non ho visto questa Tosca. Però il Parsifal di Baden-Baden non mi è sembrato così visionario e nemmeno così reinterpretato. Anzi, l'ho trovato statico e ripetitivo.
Ti vengo dietro nei Meistersinger di Zurigo dove le cose funzionano meglio, anche se il second'atto alla Wieland Wagner... insomma, già visto. :)
Insomma, forse sarò incappato nelle cose "sbagliate" di Lenhoff, ma non mi ha mai entusiasmato.
Non mi ha nemmeno fatto inferocire, se è per questo. :wink:
Tu lo consideri davvero un regista di primissimo piano?
Saluti
WSM
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Re: Tosca di riferimento

Messaggioda Belphagor » lun 19 mag 2008, 18:12

Di Lenhoff ho visto solo la sua regia del "Crepuscolo degli dei" edizione EMI Sawallisch-Behrens.
Il palco è invaso da detriti più che da scenografie ed i cantanti si muovono come nella più tradizionale delle regie.
In scena non avviene nulla di speciale, ne il regista dimostra di portare avanti le interessanti idee che ha scritto nel programma.
Cioè meglio "Leggerla" questa regia che vederla.
E voi, Spirti Negri e candidi, Rossi e ceruli, Rimescete!
Voi che mescere Ben sapete, Rimescete! Rimescete!
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Re: Tosca di riferimento

Messaggioda MatMarazzi » mar 20 mag 2008, 15:10

Personalmente ho visto molti spettacoli di Lenhoff, anche dal vivo: in particolare voglio ricordare dei sorprendenti Dialogues des Carmelites ad Amburgo che sono stati i migliori nella mia ...carriera di spettatore (meglio anche di Carsen a Milano e della Zambello a Parigi).

Vi devo dar ragione sul fatto che, rispetto ai registi tedeschi della sua generazione, Lenhoff risulti meno stimolante sul piano intellettuale e meno audace nelle riletture. Riconosco anche che non approda quasi mai a soluzioni tecniche prodigiose e che difficilmente riesce a far recitare in modo sbalorditivo i cantanti.
Però io gli riconosco una vera (e non furbastra) solidità del mestiere, la chiarezza degli intenti e un'indiscutibile energia narrativa.

Poi, è chiaro, se dobbiamo confrontarlo ai grandi registi inglesi e americani (i migliori da molto tempo nell'ambito operistico) Lenhoff fa povera figura.
Ma se il confronto lo facciamo con la pleiade di antichi santoni germanici che qui in Europa sono troppo spesso idolatrati, allora secondo me non sfigura troppo.
Il fatto che sia un po' meno "intellettuale" e un po' più "mestierante" me lo rende infinitamente simpatico! :)

Salutoni,
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Re: Tosca di riferimento

Messaggioda liebelei » sab 24 mag 2008, 22:23

Scusate l'intromissione,mi presento.Ho 59 anni,faccio il medico in un paesino sperduto,sono stato da giovane un allievo baritono,ho abbandonato la melomania dal 1979,anno in cui da Roma mi sono trasferito quaggiu'.Ma abbandonata davvero: qualcosina in televisione,e qualche chiacchierata con un mio caro ex compagno di scuola che ha fatto il critico ad alto livello,M.M., prima di essere ordinato sacerdote.Potete quindi considerarmi un ibernato,tornato alla vita in occasione del recente Tristano scaligero,a cui ero stato invitato da amici.
Conservo molto materiale,compresi nastri purtroppo non piu' utilizzabili.Ma fino al 1978.
Poi,piu' nulla.L'ultima scintilla,un Ernani all'Opera di Roma,con un bravissimo Bruson.Gli altri non me li ricordo.
Tutti i nomi che vedo ora sono illustri sconosciuti: dopo aver ascoltato l'ultimo Macbeth della Scala,non ne sono cosi' dispiaciuto.Ma questo per dire che la Devia me la ricordavo per un concorso televisivo,che la Anderson,la Gruberova,Nucci,Alagna,la Gheorghiu,la Urmana,non so proprio chi siano.
Sto recuperando :D E ho trovato casualmente questo bellissimo sito.
Per quanto riguarda le Tosche discografiche,ovviamente le mie scelte risentono di quanto detto sopra.
Il miglior direttore,De Sabata ma anche Karajan.
La migliore Tosca,la prima Price- ma non per il Vissi d'arte,li' preferivo e preferisco la Tebaldi.
Il miglior Cavaradossi,il Domingo di Mehta.
E anche se non ho mai amato moltissimo questo cantante,direi senz'altro Sherrill Milnes come Scarpia.
Do un Oscar negativo a George London,sia in disco sia in live.
Amen
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Re: Tosca di riferimento

Messaggioda VGobbi » sab 24 mag 2008, 23:47

liebelei ha scritto:Do un Oscar negativo a George London,sia in disco sia in live.

Anzi tutto benvenuto al forum. Ho quotato questa frase perche' sono totalmente d'accordo con te. London, che per inciso e' un fior di cantante (Wagner ed il suo Boris su tutti, ma sarebbe da sentire pure il suo Golaud, di cui purtroppo non possiedo l'edizione), in Scarpia si mostra un pesce fuor d'acqua in un canto becero, mica quello di Gobbi che qualcuno ha voluto far intendere.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Tosca di riferimento

Messaggioda liebelei » dom 25 mag 2008, 0:44

Stavo cercando di ricordare la data esatta,ma dovrei controllare.Credo 1965,di primavera,e ho visto lo Scarpia di Gobbi a Monaco.In teatro lo faceva benissimo,con controscene da brividi.Un vero grande cantante attore.Ma vocalmente c'erano guai grossi anche allora,purtroppo,appena la strada saliva,credo proprio per carenze tecniche di base.
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Re: Tosca di riferimento

Messaggioda VGobbi » dom 25 mag 2008, 9:36

liebelei ha scritto:Stavo cercando di ricordare la data esatta,ma dovrei controllare.Credo 1965,di primavera,e ho visto lo Scarpia di Gobbi a Monaco.In teatro lo faceva benissimo,con controscene da brividi.Un vero grande cantante attore.Ma vocalmente c'erano guai grossi anche allora,purtroppo,appena la strada saliva,credo proprio per carenze tecniche di base.

T'invidio moltissimo, visto che la mia eta' (ho 36 anni) non mi ha permesso di sentire dal vivo Gobbi. Comunque una cosa non riesco a capacitarmi, ovverossia il suo registro acuto di cui anche i fans piu' accaniti riconoscono defallainces evidenti nella zona acuta, ma supportato da un'intelligenza interpretativa e personalita' debordante tale da nascondere carenze sul piano della tecnica vocale, imho.
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Re: Tosca di riferimento

Messaggioda liebelei » dom 25 mag 2008, 19:59

Lasciamo perdere l'invidia,ti assicuro che ti lascerei il ricordo di tutti i baritoni del mondo in cambio dei tuoi 36 anni :D
Ma tornando a bomba,ti propongo di ascoltare due cose facilmente rintracciabili,almeno credo.L'arioso di Rance nella"Fanciulla" da un lato ,e il duetto della vendetta del Rigoletto,inciso a 39 anni,mi sembra.Il fatto e' che quando canta le opere veriste le defaillances del settore acuto possono in qualche misura essere perdonate.Ma nel repertorio romantico italiano la faccenda e' molto differente.Esempio : che non faccia il la bemolle del finale del Prologo,puo' anche andar bene.Ma nella Vendetta sentire certi strangolamenti fa rabbrividire.
Ricordo che Celletti,in una recensione del Don Carlo,dopo aver lodato l'esecuzione della prima parte della Morte di Rodrigo,scrisse ,cito a memoria ma il senso e' quello, "trent'anni fa un baritono che avesse emesso quei suoni a Peretola sarebbe stato lapidato".Ora fa un po' male al cuore,ma probabilmente e' vero.
Sai cosa pensavo leggendo questo post? Che forse la sfortuna di Gobbi (che per il resto ebbe sempre una critica favorevole,specialmente in Inghilterra e in America) e' stata di nascere trent'anni prima.Oggi le case dscografiche gli avrebbero fatto il trucco....
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Tosca con la Nilsson

Messaggioda Luca » ven 08 mag 2009, 15:29

Vorrei spendere qualche commento sulla recensione di Tosca con il trio Nilsson-Corelli-F.Dieskau. Una recensione che condivido e che si riferisce a un'edizione caduta, a mio avviso, un pò nel dimenticatoio: la conosco personalmente mi piace e non annoia perché tiene desti, se non altro per il volume di voci ivi sfoggiato. Anni fa me ne sono occupato in altro sito e devo dire che è un'edizione che si ascolta sempre volentieri, anche perché c'è tensione e non illanguidimenti fuori posto. Del resto la stessa Nilsson aveva in Tosca uno dei suoi cavalli di battaglia nell'ambito pucciniano insieme alla sua celeberrima Turandot e alla Minnie registrata in disco.
Esistono anche altre edizioni 'live' di quest'opera con la cantante svedese. In particolare quella con Tagliavini (Mario) e Vinay (Scarpia).
Vi chiedo: chi la conosce ? Che ne pensate ?


Salutoni, Luca.
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Re: Tosca con la Nilsson

Messaggioda pbagnoli » dom 10 mag 2009, 15:17

Non la conosco proprio, ma che strano abbinamento!
Ferruccio Tagliavini che duetta con la Nilsson!
E Ramon Vinay in un ruolo baritonale!
Tu l'hai ascoltata? Ce ne puoi dire qualcosa?
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Re: Tosca con la Nilsson

Messaggioda Luca » dom 10 mag 2009, 15:55

E' un live del 1963 a Filadelfia diretto da Moresco e pubblicata un tempo dalla Melodram. Purtroppo non la posseggo, tuttavia la vidi in un negozio di Firenze anni orsono e anche a me fece un effetto .... sinistro... Posso provare a cercarla, perché oggi a distanza di anni trovi molte cose un tempo scomparse. Dico una cosa su Tagliavini: ho il suo Mario in 2 edizioni molto diverse: la prima con la Tebaldi e Gobbi ('live' di Londra ed. HOC 1955), la seconda con Frazzoni e Guelfi (in studio della Cetra 1956). Bene: nel primo caso Tagliavini è un eroe !!! Nel secondo è un ammasso molliccio con forti richiami gigliani.

Saluti domenicali.
Luca.
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Re: Tosca con la Nilsson

Messaggioda pbagnoli » lun 11 mag 2009, 18:55

Mi riesce difficile immaginare il lezioso Ferruccio che riveste i panni dell'eroe, ma nella storia del canto ci sta veramente di tutto!
Il termine "effetto sinistro" è di una suggestione perfetta: come sempre, trovi la parola giusta nel momento giusto. E tuttavia sarei veramente curioso di sentire l'effetto dell'accostamento di due voci come quella della Nilsson - declamarice, ampia, ricca di effetti - con quella di Tagliavini, leziosa, aerea, vaporosa, una specie di Gigli più languoroso dell'originale... :D
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Re: Tosca con la Nilsson

Messaggioda Tucidide » lun 11 mag 2009, 19:58

pbagnoli ha scritto:Mi riesce difficile immaginare il lezioso Ferruccio che riveste i panni dell'eroe, ma nella storia del canto ci sta veramente di tutto!

Conosco quella Tosca e devo dire che Tagliavini è davvero sorprendente.
Quanto al c.d. "lezioso Ferruccio", devo dire che trovo la definizione, avallata anche da Giudici, di "Gigli dei poveri" molto riduttiva e forse anche falsa.
Lo era nei ruoli da amorosino, come Nemorino, Fritz, Lionello: ma ad esempio, io trovo l'Edgardo con la Callas uno dei più virili e fieri della discografia (e nel finale ha una mezzavoce da brividi).
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Tosca con la Nilsson

Messaggioda pbagnoli » lun 11 mag 2009, 20:23

...azz!
Non sapevo di aver usato una definizione giudiciana!
Scusatemi! :D

A parte gli scherzi, ho un triplo CD di brani di Tagliavini. E' un po' che non lo ascolto, magari...
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Re: Tosca con la Nilsson

Messaggioda VGobbi » lun 11 mag 2009, 20:58

Scusate, ma non credete che il punto di maggior interesse possa essere lo Scarpia di Vinay?
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