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Pruun ha scritto:Scusa, io non voglio essere polemico, lungi da me (sto scrivendo col sorriso e non voglio che pensi che ti attacco), ma come fai a dire che l'intonazione e la musicalità sono quelle dei grandi?
Voglio sperare che essere intonati sia un buon requisito per cantare Donizetti...
Ma le note forzate, acide, urlate ("io pregherò per te" alla ripresa....) ma davvero vogliamo convincerci che questo sia Donizetti?
Donizetti sarebbe belcanto romantico: ovvero un belcanto già eroso dai fremiti del romanticismo e spinto ad altre vette espressive. Ok. Ma da qui ad accettare "cose" come quelle sentite ieri... scusate, lo ripeto ma io mi tengo mille Devie: che almeno sanno cantare e hanno un timbro molto rotondo, e non sono così fredde come interpreti... almeno secondo me
Calaf ha scritto:E per te cos'é Donizetti? Qualcosa di congelato ormai già tutto completamente esplorato senza più sorprese, che deve essere essere eseguito secondo modelli precodificati? La rotondità del suono non è mai stata una delle prerogative della Dessay, nemmeno prima degli interventi chirurgici. Oggi la sua voce indubbiamente ha perduto purezza e la straordinaria facilità che aveva in alto. La sua grandezza per me si sta manifestando anche nel sapersi riciclare e trovare nuove vie. Poi io tutti questi urli non li sento, ma percepisco sempre la tensione del personaggio. E a teatro questo è amplificato da un carisma che conosce pochi uguali oggi e ieri.
Pruun ha scritto:Ma se il "sapersi riciclare" deve consistere per contrabbandare una prestazione mediocre (scusa, Tucidide, io la trovo mediocre) come grande arte... no, scusate, non mi va giù.
Pruun ha scritto:Mi sa che la vediamo diversamente Calaf, io tutta questa tensione non la sento, anzi, una Lucia così mal cantata da un'artista che potrebbe ben cantarla mi fa rabbia e non mi trasmette proprio nulla.
Salutoni
G.
Calaf ha scritto:Pruun ha scritto:Mi sa che la vediamo diversamente Calaf, io tutta questa tensione non la sento, anzi, una Lucia così mal cantata da un'artista che potrebbe ben cantarla mi fa rabbia e non mi trasmette proprio nulla.
Salutoni
G.
Questo è certo. No problem. I brividi che mi ha donato la Dessay e che tuttora mi dona non sono minimamente paragonabili alle sensazioni dispensatemi dalla tua diletta Devia (che pure apprezzo). Diciamo che mi sono ripreso dal cellettismo, di cui un tempo anch'io sono stato vittima, per cercare qualcosa che vada oltre ai suoni tutti ordinati e in regola. Salutoni anche a te.
dottorcajus ha scritto:
Mi sono chieso perchè ho ascoltato fino alla fine resistendo al tentativo, comune a tutti gli interpreti, di farmi desistere dall'ascolto per passare alla visione della Corrida televisiva.
dottorcajus ha scritto:La Lucia appartiene al tipo di opera dove metto il canto davanti al resto e nel canto solo vorrei sentire le sfumature dell'interpretazione che non devono penalizzarne la qualità.
dottorcajus ha scritto:La resa tecnica è stata inferiore a quella che questa grande cantante ha in passato esibito. Lei, come tutti i grandi cantanti, non l'accetto mai a scatola chiusa e cerco di valutarla volta per volta, nel bene e nel male.
MatMarazzi ha scritto:PS: in un articolo nell'ultimo numero di "Opera" di Londra, la Dessay dichiara il suo amore per Nick Shadow di Strawinsky e il rimpianto di non essere un basso per cantarlo. Il male, afferma, è tanto più vero, quanto più è perdente.
E così dicendo ha enucleato una delle maggiori verità sul "puro Male": la sconfitta congenita, cosa che ben pochi interpreti di Mefistofele (per tornare a quel che si dice in altro thread) hanno capito.
Quante delle Lucie che abbiamo ascoltato potrebbero fare considerazioni del genere?
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