Stagioni 2017-2018

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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda teo.emme » mar 28 nov 2017, 16:44

:lol: Beh, quell'Attila è stato davvero uno spettacolo importante. Ovviamente non dico che non andrebbe più rifatto per nostalgie/vedovanze etc... semplicemente credo che andrebbe riproposto in presenza di elementi nuovi o validi a prescindere dai precedenti. Ora come ora la bacchetta di Chailly non è che sia così interessante (non so gli altri, ma davvero non ho particolare curiosità nel sentire il suo Verdi, il suo Puccini o il suo Giordano), così come le sue scelte di cast o di regia... Poi francamente temo nella pacchianata gaglioffa di proporre quale Ezio il vecchio Domingo...
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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda Tantris » gio 30 nov 2017, 10:17

Non so voi, ma io ho una mia idiosincrasia nei confronti della scelta del titolo che inaugura una stagione lirica (e in particolare un 7 dicembre).. Poi certo alla fine quello che conta è il risultato, quindi a potesteriori ben venga la Giovanna d'Arco di due stagione fa (meno secondo me la Butterfly dell'anno scorso ma è solo una mia opinione). Non so, forse sono un utopista, ma mi piacerebbe vedere al 7 dicembre una bella tragedie lirique, un dramma per musica veneziano, (anche Haendel perché no?) oppure una delle tante meraviglie del catalogo di Berlioz, di Auber, oppure un bel Billy Budd o Gloriena... Sono tutti gusti personali ovviamente (possono esserci ovviamente mille altre possibilità) ma quello che mi piacerebbe è un titolo magari al momento fuori dalla tradizione scaligera che però, in virtù di tutte le risorse messe in campo un 7 dicembre e della sovraesposizione mediatica che questo evento porta con sè, possa entrare di diritto a farne parte senza quindi portare con sè un nostalgico confronto con il passato. Naturalmente nulla toglie che poi quell'Attile sarà meraviglioso.
Che dite, è così assurdo il mio pensiero?
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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda DocFlipperino » gio 30 nov 2017, 11:51

Decisamente la proposta di Tantris sarebbe interessante.
Il 7 dicembre però si adatta perfettamente alla frase "come la fai la sbagli" nel senso che qualunque opera scelta incontrerebbe il favore e lo sfavore in egual misura.
Ricordiamo le celebri frasi: "ma si può aprire un 7 dicembre con La Vestale o con Moïse et Pharaon?" di contro a "ma si può aprire sempre con Aida o Butterfly, che palle".

Una cosa che mi piace segnalare, soprattutto a chi non vive a milano, è la serie di attività parallele all'apertura del 7 dicembre che da un po' di anni si sviluppano in città.
una via di mezzo tra presenzialismo glamour ma anche - per fortuna - una serie di eventi culturalmente interessanti e accattivanti, tra cui ovviamente il progetto "prima diffusa".

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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda teo.emme » gio 30 nov 2017, 13:19

Aldilà dei gusti, però, credo che una prima non possa/debba essere un'opera come tutte le altre: ci deve essere un elemento tale per cui viene inaugurata una stagione con quel titolo. Presupponendo, poi, che la prima sia un po' il fiore all'occhiello, la prima impressione di un cartellone teatrale, ci si aspetta un titolo non scontato né troppo frequentato. Un titolo complesso che proprio in una prima può trovare occasione di esecuzione. Nel passato (anche prossimo) le prime hanno tutte avuto questo significato (con la sola eccezione, forse, di Iphigenie en Aulide). Presentare un Attila (a 5 anni dall'ultima esecuzione e con il precedente di quello di Muti che sarà scontato termine di paragone), mi sembra scelta da svendita di fine stagione. Che valore aggiunto può avere un nuovo Attila? Un cast che non riserva sorprese (già si fanno i soliti nomi - gli stessi che si trovano tranquillamente a Parma o a Bologna - e ci sono ampie possibilità che siano proprio quelli), un direttore che davvero non ha proprio più nulla da dire e che si sta dimostrando un impiccio al necessario ricollocamento della Scala in ambito internazionale. Io personalmente vorrei ben altri titoli (ma Chailly ha già detto che aprirà SOLO con titoli italiani): non solo opere di raro ascolto, ma lavori un tempo "di repertorio" e oggi messi un poco da parte. Penso ad una Gioconda (opera perfetta per una prima), un Benvenuto Cellini, il grand opera (che sta vivendo un revival in tutta Europa - pur con alterni risultati - e che in Italia è del tutto ignorato) dal Profeta agli Ugonotti, passando per Dom Sebastien, Jerusalem, Siege. Anche se il mio sogno rimane il Principe Igor (che temo, tuttavia, non vedrò a Milano neppure negli scarti di stagione estiva...).
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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda DocFlipperino » gio 30 nov 2017, 13:25

teo.emme ha scritto: Penso ad una Gioconda (opera perfetta per una prima)


Grandioso!!!!!
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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda Tantris » gio 30 nov 2017, 14:38

DocFlipperino ha scritto:

Una cosa che mi piace segnalare, soprattutto a chi non vive a milano, è la serie di attività parallele all'apertura del 7 dicembre che da un po' di anni si sviluppano in città.
una via di mezzo tra presenzialismo glamour ma anche - per fortuna - una serie di eventi culturalmente interessanti e accattivanti, tra cui ovviamente il progetto "prima diffusa".

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Quello che dici conferma ancora di più il mio pensiero! E' la dimostrazione che non c'è occasione più adatta per cercare di fare qualcosa di originale (volutamente non uso l'orrenda espressione "osare di più :D ). Se l'inevitabile sovraesposizione mediatica/glamour che ammanta ogni 7 dicembre venisse vista invece che con il solito fastidio intelletual snobistico, come una grande opportunità culturale per il teatro, la città e il paese, si farebbe secondo me un enorme passo avanti. Insomma, usare la gigantesca calamita dell'occasione per provare a fare qualcosa che quantomeno non si farebbe durante la stagione (per non dire in Europa, ma cominciamo un passo alla volta). In altre parole, se la Netrebko invece di chiamarla in un ruolo secondario come Maddalena la si fosse chiamata in Tatjana di Guerra e Pace? Magari con la regia di Tcherniakov e la direzione di Currentzis? E la Garanca in Sonja e Volle in Andrej? Dite che sogno troppo?? 8) 8) :D
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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda Tantris » gio 30 nov 2017, 14:40

teo.emme ha scritto:Aldilà dei gusti, però, credo che una prima non possa/debba essere un'opera come tutte le altre: ci deve essere un elemento tale per cui viene inaugurata una stagione con quel titolo. Presupponendo, poi, che la prima sia un po' il fiore all'occhiello, la prima impressione di un cartellone teatrale, ci si aspetta un titolo non scontato né troppo frequentato. Un titolo complesso che proprio in una prima può trovare occasione di esecuzione. Nel passato (anche prossimo) le prime hanno tutte avuto questo significato (con la sola eccezione, forse, di Iphigenie en Aulide). Presentare un Attila (a 5 anni dall'ultima esecuzione e con il precedente di quello di Muti che sarà scontato termine di paragone), mi sembra scelta da svendita di fine stagione. Che valore aggiunto può avere un nuovo Attila? Un cast che non riserva sorprese (già si fanno i soliti nomi - gli stessi che si trovano tranquillamente a Parma o a Bologna - e ci sono ampie possibilità che siano proprio quelli), un direttore che davvero non ha proprio più nulla da dire e che si sta dimostrando un impiccio al necessario ricollocamento della Scala in ambito internazionale. Io personalmente vorrei ben altri titoli (ma Chailly ha già detto che aprirà SOLO con titoli italiani): non solo opere di raro ascolto, ma lavori un tempo "di repertorio" e oggi messi un poco da parte. Penso ad una Gioconda (opera perfetta per una prima), un Benvenuto Cellini, il grand opera (che sta vivendo un revival in tutta Europa - pur con alterni risultati - e che in Italia è del tutto ignorato) dal Profeta agli Ugonotti, passando per Dom Sebastien, Jerusalem, Siege. Anche se il mio sogno rimane il Principe Igor (che temo, tuttavia, non vedrò a Milano neppure negli scarti di stagione estiva...).

D'accordissimo sul discorso generale, sull'opinione riguardo all'indirizzo artistico di Chailly (che pure stimo molto come direttore) e sui fantastici titoli da te proposti!! L'anno scorso Parigi inaugurò con Eliogabalo di Cavalli e fu un trionfo!
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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda DottorMalatesta » gio 30 nov 2017, 15:17

La cosa per me paradossale è che negli ultimi anni alla Scala nel corso della stagione si siano visti spettacoli molto più interessanti o riusciti rispetto a quanto proposto il 7 dicembre...

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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda VGobbi » gio 30 nov 2017, 23:11

La prima scaligera della Giovanna d'Arco non mi deluse, a differenza della noiosa Butterfly dell'anno scorso.

Bellissime le proposte di Tantris, ma credo che dovrai emigrare all'estero, insieme a tanti giovani cervelli italiani che cercano maggior fortuna oltre il confine italico.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda Tantris » ven 01 dic 2017, 0:05

VGobbi ha scritto:
Bellissime le proposte di Tantris, ma credo che dovrai emigrare all'estero, insieme a tanti giovani cervelli italiani che cercano maggior fortuna oltre il confine italico.


Il migrare all'estero l'ho messo in conto nel mio futuro, visto il campo di studi che mi sono scelto...Per ora mi accontento di fare qualche puntata oltre confine, alla ricerca di una serata significativa ed entusiasmante!
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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda annaimperfetta » ven 01 dic 2017, 8:11

teo.emme ha scritto:Aldilà dei gusti, però, credo che una prima non possa/debba essere un'opera come tutte le altre: ci deve essere un elemento tale per cui viene inaugurata una stagione con quel titolo. Presupponendo, poi, che la prima sia un po' il fiore all'occhiello, la prima impressione di un cartellone teatrale, ci si aspetta un titolo non scontato né troppo frequentato.


Totalmente d’accordo. A me sarebbero piaciuti i Vespri :roll:
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Re: Stagioni 2017-2018

Messaggioda teo.emme » ven 01 dic 2017, 13:14

annaimperfetta ha scritto:
teo.emme ha scritto:Aldilà dei gusti, però, credo che una prima non possa/debba essere un'opera come tutte le altre: ci deve essere un elemento tale per cui viene inaugurata una stagione con quel titolo. Presupponendo, poi, che la prima sia un po' il fiore all'occhiello, la prima impressione di un cartellone teatrale, ci si aspetta un titolo non scontato né troppo frequentato.


Totalmente d’accordo. A me sarebbero piaciuti i Vespri :roll:


Anche a me...peraltro l'edizione precedente (al contrario di Attila) era francamente bruttina, sia per il cast, che per l'allestimento. Personalmente non amo molto i Vespri, ma indubbiamente è un'opera che raramente si ascolta (soprattutto completa ed in lingua originale).
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