DottorMalatesta ha scritto: Chi vedrà questa Manon è pregato di scrivere qualcosina sul forum!
DM
Eccomi! Vista.
Mi sono chiesta: Ma e' davvero una boiata o sono io che non capisco?
A me non piace Neuenfels e non mi piacciono quelle creature bislacche con cui infarcisce e svilisce le opere. Creature che sono a meta' strada tra il fumetto ed il film dell'orrore e che lui scova probabilmente nei suoi stessi incubi notturni, incubi che gli derivano dal guardarsi troppo spesso allo specchio
Detto questo, primo atto bruttissimo, secondo atto brutto, terzo atto accettabile, quarto atto bello. Forse molto bello. Pero', ripensandoci, scena completamente vuota, la "deserta donna" ed il cavaliere che sanno stare in scena come pochi altri attualmente, che sanno cantare meravigliosamente e scapicollarsi a terra nello stesso momento, che sono attori totali.......Ti piace vincere facile, eh, Neuenfels? Comunque sia, il momento in cui Manon sbatte con forza la mano sul pavimento "Qui, qui, qui, voglio il tuo volto!" e' stato bellissimo, Manon comanda ancora in punto di morte il suo cavaliere, che, ormai sbarellato, viene richiamato all'ordine. Scena intensa, intensissima, della quale non so se dare il merito al regista.....
Tra un quadro e l'altro sul televisore comparivano frasi tratte da "Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut", non so se si leggevano anche in teatro, penso di si. In inglese ed in tedesco.
Sul piano musicale, avendo a disposizione Kaufmann, la Opolais e Lescaut (non ricordo il nome), certo che e' stata una bellissima serata, tuttavia.....
Durante il primo atto il direttore mi ha fatto un po' arrabbiare, troppi davvero gli scollamenti con il coro, e perfino con i protagonisti. Ad un certo punto Kaufmann ha dovuto fare le corse per stargli dietro, rimanendo senza fiato (non aveva tempo per respirare). Per fortuna le cose si sono sistemate in seguito. Non so cosa gli ha preso ad Antinoglu, ma vi giuro che il primo atto era fuori di testa
Ancora una volta si e' dimostrato che Manon Lescaut, come tanti altri capolavori del melodramma, sopravvivera' a tutto, verra' rappresentata fino all'implosione, fino al collasso del nostro mondo. Anche con un vuoto fondale nero, senza un cavolo di cactus, il dramma di Puccini era mastodontico.
Un'ultima considerazione personale sul mio divo: E' troppo facile essere una sua fan, non sbaglia mai, e' cosi' intonato, e' cosi' partecipe, cosi' appassionato, cosi' corretto. Tuttavia, ieri sera ho sentito un paio di incrinature nella voce e una parola dimenticata. Nulla di che, davanti ad una prestazione simile, pero'.....
Da tempo osservo che sta facendo troppo. Addirittura voci di corridoio riportano che, tra una recita e l'altra di Orange, andasse a Salisburgo per le prove del Fidelio (al quale, ha dichiarato, non avrebbe mai rinunciato perche' adora il regista Guth) ed in piu' aveva queste due della ripresa di Manon Lescaut. Ora, io capisco che il decennio tra i quaranta e cinquanta sia l'epoca D'ORO di ogni individuo (lo so perche' ci sono proprio nel mezzo ) tuttavia mi pare che stia esagerando, non so se sia mal consigliato o se sia io a sbagliarmi.
Baci baci
Irina