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[vivelaboheme]

Scusate, anzi scusa Francesco, una piccola domanda chiarificatrice. Il Dottor Malatesta di Opera DISC è (sei) la stessa persona che il Dr Malatesta (scritto così) attivo su Opera Click? Lessico, maniera ed interventi non coincidono, per questo chiedo. Ciao

marco vizzardelli

[pbagnoli]

In home, qualche riflessione sulle recenti tendenze discografiche

[michele cesareo]

Caro Pietro,
dopo aver letto il tuo pregevole editoriale , qualche riflessione mi scappa di botto.
La statistica mi colloca borderline al....passo estremo.
Ah ! mille vite ci donasse Iddio---- E' una parola !
Voi che siete della materia, a che punto siete dei vagheggiati 120 ??
Le tue proposte...mi legano alla croce. Come faccio a resistere ?
Tienmi solo lontano dalle tentazioni, che al resto ci penso io !
Mannaggia la miseria ! Ogni Vostra proposta mi conduce a passi avanti, decisamente avvincenti . Pensa che mi sarei perso !
Ma, nel contempo, mi sospinge verso altri traguardi tutti da raggiungere.....
Ma non me ne cruccio, né mi sgomento . Tiro avanti spedito e mi dico : alla prossima e...grazie in anticipo.
Michele

[DottorMalatesta]

Due noticine telegrafiche:

Scusate, anzi scusa Francesco, una piccola domanda chiarificatrice. Il Dottor Malatesta di Opera DISC è (sei) la stessa persona che il Dr Malatesta (scritto così) attivo su Opera Click? Lessico, maniera ed interventi non coincidono, per questo chiedo. Ciao

No, Marco. Io sono un aficionado di Operadisc!
A volte girovagando qua e là sul Web mi piace leggere comunque qualche altro forum/blog/sito. Tanto per tenere la mente un po' "aperta" (un solo punto di vista etc...). E capita di leggere qualcosa di interessante e stimolante. Spesso però ricoperto da interventi volgari e maleducati, e la cosa non mi piace. Ma magari è perché sono fatto così.

In home, qualche riflessione sulle recenti tendenze discografiche

Ad eccezione della chiusa, piuttosto... fortina (by the way, perchè Spotify come una sgualdrinella? Dipende dall'... uso che se ne fa! ), concordo con l'impostazione "storicista" di Pietro. Bravo!

DM

[pbagnoli]

Ad eccezione della chiusa, piuttosto... fortina (by the way, perchè Spotify come una sgualdrinella? Dipende dall'... uso che se ne fa! )

Nel senso di amore a basso prezzo.
Volevo rendere l'idea...

[DottorMalatesta]

Ad eccezione della chiusa, piuttosto... fortina (by the way, perchè Spotify come una sgualdrinella? Dipende dall'... uso che se ne fa! )

Nel senso di amore a basso prezzo.
Volevo rendere l'idea...

Hai ragione nel sollevare il condivisibile dubbio relativo al fatto che l'enorme offerta e il basso prezzo possa in qualche modo indurre ad un ascolto più superficiale e "mordi e fuggi". Il problema probabilmente non si pone con la musica leggera, ma con la musica classica o l'opera lirica forse il rischio c'è. Anche se alla fine dipende sempre da chi ascolta. Tuttavia se prima di Spotify si era abituati ad ascoltare l'opera come musica di sottofondo è difficile che Spotify induca ad ascoltare l'opera con maggior concentrazione. E se prima si ascoltava l'opera concentrandosi solo sull'ascolto, con Spotify (tanto più se su PC, Ipod, o Iphone) il rischio di ascoltare con più distrazione indubbiamente c'è.
La tecnologia ha cambiato e sta cambiando il nostro modo di ascoltare l'opera.
Però va anche detto che i vantaggi sono indubbi: da quando c'è Spotify ho rinsaldato il mio legame coniugale facendo sparire centinaia di CD (potete solo immaginare la gioia di mia moglie!), eppure la mia discoteca anziché diminuire è aumentata Prodigi della tecnologia: avere una discoteca di centinaia e centinaia di titoli senza avere un solo CD in casa. Però finché non ci sarà un equivalente di Spotify per l'opera in video non ho più scuse: quello che prima lo spendevo in CD ora lo spendo... in DVD!!!


Un caro saluto,
DM

[pbagnoli]

In nostro amico Rodrigo ha gentilmente radunato le sue considerazioni sulla vocalità tenorile rossiniana in un bel post che trovate in home

[DottorMalatesta]

Segnalo, in home, il contributo, davvero eccellente, di Rodrigo, il nostro "rossiniano", relativo all'evoluzione della vocalità tenorile rossiniana prima dell'avvento della "rivoluzione americana".

http://www.operadisc.com/vis_tutto_back ... ?idback=91


Ringrazio di cuore Rodrigo per il suo scritto, e invito tutti i membri del forum a leggerlo con attenzione e a proseguire la discussione nel thread relativo:

viewtopic.php?f=3&t=2044


DM

[Luca]

Ringrazio Rodrigo perché è molto illuminante, anche se, per gusti molto personali, non porterei mai in trionfo Carreras. Ma non è questo che mi interessa più di tanto. Credo che ci siano invece 2 punti da sottolineare a livello storico-esecutivo:

1. Non mi pare di aver letto nel testo accanto ai nomi che hanno interpretato il Conte la registrazione (e quindi la prova) di G. Di Stefano del 1950 (quindi nell'epoca aurea), tenore che non era certo timbricamente associabile ai Monti, Valletti, Alva, Lazzari,ecc. Celletti - e qui porto un esempio - nonostante la nota antipatia e stroncature frequenti all'indirizzo di questo cantante, non esita a ritenerlo (salvo qua e la qualche limite) un Grande di Spagna (cf. Il teatro d'opera in disco, Rizzoli, Milano 1976, p. 703, riferendosi ad un'edizione data al MET con Lily Pons e Valdengo nel 1950 diretta da Erede, ma so che ce n'è anche un'altra con la Simionato. E sì che Di Stefano cantava anche Nemorino, alla verista forse, ma gli sottraeva certa zuccherosità che gli proveniva da tutta una linea di cantanti che conosciamo. C'è da dire che un grande assente nell'area rossiniana è stato Gigli che avrebbe potuto, a mio avviso, fare cose grandi. non lo amo alla follia, anzi.... però.... chissà che ci avrebbe offerto...

2. Quanto a J. Serge, Idreno dell'edizione di Semiramide Sutherland-Horne è giusto dire che 'non si comporta bene', ma c'è anche da osservare che Bonynge taglia la prima aria-cabaletta di questo personaggio ("Ah dov'è il cimento") e che essa figura, invece, in un'edizione live data a Londra nel 1969 con la stessa coppia di belcantiste e Vrenios (Raoul dei suoi Ugonotti!) come Idreno. Mentre un altro live romano (orch. RAI) di un anno prima con la Sutherland della stessa opera (con la Sinclair al posto della Horne) vede Garaventa come Idreno e anche qui l'aria-cabaletta è tagliata.

Grazie ancora a Rodrigo e saluti domenicali.
Luca

[DottorMalatesta]

Luca è il nostro Gualerzi!

Ma quante ne sai!!!

Scherzi (ma non piú di tanto) a parte, io ignoravo completamente l´esistenza di una registrazione del Barbiere con Di Stefano come Almaviva.
Va anche detto che dal punto di vista vocale Carreras si rifá esplicitamente al modello di Di Stefano.
Non credo invece che Gigli avrebbe contribuito ad un canto tenorile rossinano diverso da quello in voga allora (solo vi avrebbe aggiunto molta melassa in più...).

Quanto a Serge (pessimo, concordo con Rodrigo e Luca), l´edizione Bonynge taglia proprio l´aria "Ah dov´è il cimento" (di notevole difficoltá) verosimilmente per non far naufragare il povero tenore...

Buona domenica!

DM

[Rodrigo]

Rispondo volentieri alle sollecitazioni di Luca, come sempre documentatissimo.
Neppure io mi sognerei di portare in trionfo Carreras, tanto meno come belcantista. Tuttavia mi pare che nel contesto dell'epoca le sue letture dei ruoli Nozzari fossero un bel passo avanti sulla strada dell'identificazione della loro specificità. Non tanto per le agilità, non più che discrete, e men che meno per gli acuti, ma soprattutto per una corposità e una componente drammatica quasi sconosciuti alla generazione precedente di interpreti rossiniani votati al repertorio serio.
Di Stefano Almaviva sinceramente non mi esalta. Certo il timbro è una meraviglia, pero' quel curioso mix tra stilemi del tenorismo di grazia (anche un po' compiaciuti) e striature un po' ruvide me lo rendono poco accetto.
Infine una chiosa su Garaventa. Non conosco il suo idreno, ma ho ben presente il suo Amenofi nel celeberrimo Mose' proposto alla RAI con un contesto di lusso: Ghiaurov, Petri, la Verret e Sawallisch sul podio nella cornice di S. Maria degli angeli. La sua prova è abbastanza buona grazie a un timbro molto bello e a una efficace padronanza del ruolo. E' pero' vero che il Rossini francese è meno esigente rispetto al periodo napoletano e Sawallish interviene tagliando l'impervio duetto tra Faraone e Amenofi. Comunque una prova da non sottovalutare anche per un interessante calore espressivo che non è mai scomposto. Meglio lui che Serge come tenore da Rossini!
Saluti.

[pbagnoli]

In home la recensione di Marco Vizzardelli delle Nozze di Currentzis.
Enjoy!

[pbagnoli]

Sempre in home, l'intervista di Operadisc a Luciano Rebeggiani, Direttore Classica e Jazz della Sony Italia.
Leggetevela!

[DottorMalatesta]

Innanzitutto plaudo all'iniziativa dell'intervista: grande Pietro!!!


Poi sono davvero stupito (e un po' compiaciuto) nel leggere che, in fondo, le opinioni di un "addetto ai lavori" di una delle più importanti case discohgrafiche del mondo non sono poi dissimili da quelle condivise dal nostro sito.
Riporto, a titolo di esempio, questo commento:

No pare non ci siano più [i "cantanti di una volta"], perché oggi desideriamo cantanti diversi da quelli del passato. Noi siamo cambiati rispetto a 30 anni fa , sono cambiati i nostri gusti e il quotidiano vive una dimensione completamente differente. Sarebbe impensabile oggi riproporre un canto come quello ad esempio di Ghiaurov. Le voci di oggi - che piaccia o meno - riflettono il nostro gusto.

Complimenti a Pietro e un sentito ringraziamento al Signor Luciano Rebeggiani.

DM

[VGobbi]

Ma se qualcuno vuole ancora al giorno d'oggi sentire Ghiaurov? Che fa? Si attacca al tram?

Comunque un sentito ringraziamento a Pietro per questo inaspettato, e' il caso di dirlo, regalo in merito all'intervista. Pero' ... Pietruzzo mio ... visto che c'e' Kotcherga nei paraggi, non sarebbe interessante poterlo intervistare e chiedere al diretto interessato, cosa ne pensa dell'opera lirica? Daiii!!!