Opera del mese - 12.13: Der Zwerg di Zemlinsky

[pbagnoli]

A proposito di Tosca, posso dire che Gobbi più che "sentito " andava " visto ", in tal caso risultando sicuramente più all'altezza....

Be', Michele, il talento di Gobbi nella resa scenica di un personaggio è proverbiale. Oltre a tutto aveva un'intesa pressoché perfetta con la Callas, spesso sua partner proprio in Tosca.
Il video del suo secondo atto è ancora oggi godibilissimo, pur nella prevedibilità di un personaggio che sai già che direzione prenderà perché è la direzione su cui ha costruito la propria fama.
Stessa cosa per Jago: mille volte mi sono chiesto come Otello potesse abboccare a uno Jago così bieco e cachinnante...

A proposito di Falstaff, ebbi modo di sentire quasi mezzo secolo fa, direi agli esordi, alla Scala, un entusiasmante Wlamiro Ganzarolli.
Poi ne persi le tracce...

Bravo Michele!
Hai fatto benissimo a ricordare questo bravo cantante che ha anche partecipato ad alcune registrazioni discografiche, fra cui "Le nozze di Figaro" dirette da Colin Davis (se non ricordo male).
Probabilmente non una stella di primissima grandezza, ma un gran bravo professionista!

[VGobbi]

Per certi versi Gobbi lo ritengo un antesignano, un anticipatore del canto declamatorio e della sua importanza che da alla parola scenica (termine caro a Verdi ma che andrebbe applicato a tutto il repertorio operistico).
Hampson, Skhovus, Keenlyside, se mi permettete proseguono l'indirizzo musicale di Gobbi, attualizzandolo.

Quanto a Ganzarolli, citato da Michele, anch'io ho avuto modo di apprezzarlo in Mozart (confermo quanto anticipato da Pietro, Wladimir ha inciso il Conte sotto Davis) ed in Rossini (Mustafa' con la Valentini-Terrani). Avevo letto, non ricordo dove, di un'usura precoce dei suoi mezzi vocali, tale da affrettare il suo ritiro dalle scene.

[DottorMalatesta]

A questo punto si impone di visualizzare la sensualità della cantante:

Vorrei rassicurare l'amico Vittorio: su Operadisc nessuno verrà mai discriminato per le sue preferenze sessuali o sensuali...


Io comunque preferisco una sensualità più trattenuta, più... raffinata, se capite quel che voglio dire...




Però i gusti sono gusti!

Per certi versi Gobbi lo ritengo un antesignano, un anticipatore del canto declamatorio e della sua importanza che da alla parola scenica (termine caro a Verdi ma che andrebbe applicato a tutto il repertorio operistico).
Hampson, Skhovus, Keenlyside, se mi permettete proseguono l'indirizzo musicale di Gobbi, attualizzandolo.

Che Gobbi fosse un vero e proprio declamatore non ci piove. Che avesse un senso della parola impressionante anche (ma un confronto con lo Scarpia di Taddei sarebbe interessantissimo). Secondo me comunque Hampson, Skhovus, Keenlyside li vedo più nella linea interpretativa di un Fischer-Dieskau, baritono molto più "analitico", miniaturista, intellettuale di Gobbi. Il cui Scarpia, peraltro, resta un grande classico. Invecchiato fin che si vuole. Ma pur sempre classico.

Ciao!
DM

P.S.: non male l'idea della sposa dello zar come prossima opera del mese!