Otello, Genova: Livermore, cast, Battistoni

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Otello, Genova: Livermore, cast, Battistoni

Messaggioda vivelaboheme » dom 29 dic 2013, 1:03

Sono stato presente al Carlo Felice (platea quasi al completo, gallerie con molti vuoti) alla prima di Otello, che ha registrato un trionfo da stadio con urla di entusiasmo all'indirizzo dei tre protagonisti, del direttore, del regista. Trionfo meritato: è un gran bell'Otello, questo nato a Valencia. Lo è, innanzi tutto, per l'allestimento di Davide Livermore: bellissimo il disco - scena unica ma mobile - sul quale Livermore muove in sostanziale circolo (tutti sono come prigionieri di tutti: perfetto) i personaggi, con uso "drammaturgico" di splendide luci che ammantano, di volta in volta, la scena. Era stato citato, da chi vide l'allestimento a Valencia, un momento culmine, il "Dio mi potevi scagliar" con Otello scenicamente doppiato da Jago, ma c'è molto altro. Tutto il movimento di Jago è la costruzione scenica d'un'abiezione dell'anima, cui corrispondono tutte le azioni di Otello che ne svelano il rovello e l'avvelenamento progressivo dell'anima. E, se nei primi atti la "visione" registica di Desdemona appare più convenzionale, nell'ultimo c'è un altro momento stupendo: sulla chiusura della preghiera di lei sdraiata (quasi fetale) a terra (miracolosi i filati dell'Agresta in quella posizione!) in un cono di luce nel buio, Otello appare, in fondo alla scena, elevandosi da un "riquadro" di nubi grigie che danno tutto il senso di minaccia e di morte imminente: bellissimo, come bellissimo - finalmente proiezioni "sensate" - è il mare in tempesta iniziale, che poi ritornerà nella scena degli ambasciatori; come bellissimi (finalmente nessun paltò o impermeabile!) sono i costumi, in particolare quelli sui toni argento - speculari - di Jago e Otello, che solo alla fine "veste" di bianco e rosso.
Bisogna poi dire che i tre protagonisti sono grandiosi, in se stessi e nell'adesione al progetto scenico. Carlos Alvarez ha fatto annunciare un (reale, e percepibile) raffreddore. Ma anche così, con qualche suono un po' intubato e qualche lieve smagliatura della peraltro splendida, rotonda, calda voce, il suo Jago è uno dei migliori (il migliore?), oggi e non solo: con questa performance mai sguaiata e tanto più feroce, vile e nobile allo stesso tempo, Alvarez (salutato da una enorme, giustissima ovazione) si pone fra i grandi interpreti del ruolo. D'altra parte, l'Otello dello stupefacente Kunde (l'uomo che può cantare i due Otello) appare molto approfondito, nella psicologia, nei tormenti, nella scolpitura della parola, rispetto alle già valide performances veneziane: qualche nota o inflessione dura è perdonabilissima (anzi in qualche momento dà espressione) nel quadro d'una prova di adesione ammirevole al personaggio. Maria Agresta offre a Desdemona la sua bellissima voce, bellissima quando "canta". Il "recitato" - che in Otello c'è - è forse perfettibile: riascoltandosi la Agresta potrebbe forse evitare certe inflessioni un po' querule, bamboleggianti, che rendono un po' più convenzionale un personaggio invece disegnato benissimo dall'Agresta nel terzo e quarto atto (l'Ave Maria, in particolare, mirabile, nonstante il tempo fin troppo estenuato scandito dal direttore).
Già, il direttore: devo in parte smentire me stesso e dichiarare senza problemi che, stavolta, Andrea Battistoni "c'è". Con difetti noti ma anche con notevoli pregi. Il "concertatore" - Otello lo richiede - si conferma "giovane", nel senso di acerbo, rispetto all'audacia dei titoli affrontati. Là dove c'è da tenere in mano il palcoscenico (quartetto atto 2, concertato atto 3) l'assieme latita, c'è quel senso di vuoto fra buca e scena che molto si era notato nelle Nozze, alla Scala. Ma, salvo questo, il Battistoni di Otello a Genova è ben altro da colui che, allora evanescente dal podio, si ascoltò in Mozart a Milano (con un'orchestra scaligera che - più volte si è riscontrato - è "maestra" nel piantare in asso i direttori, quando decide di farlo). Fra i difetti noti, restano il divario fra un gesto concitato (eufemismo) e gli esiti che esso (non) produce e la tendenza a trascorrere su tempi variabili fra "presto eccitato" e "adagio inerte". Eppure il ventiseienne veronese è, in questo Otello, un musicista che trova, che evoca all'istante ( e questa è musicalità) il colore giusto, la frase perfetta, che si elevano dall'orchestra e avvolgono scena (e pubblico) con una naturalezza che avvince, con diversi momenti (uno su tutti: i tromboni nel commiato di Otello) di grande fascino, che rendono meritato il successone attribuito al direttore, che a nostro avviso, così come è apparso in questa occasione, è ad un bivio di carriera: o studio (tanto!) e maturazione, sulla base di doti naturali, o il gioco pericoloso del fanciullo prodigio che macina podii e pagine di giornali. La prima scelta potrebbe darci, fra qualche tempo, un signor direttore di cui parlare per meriti più che per precocità. La seconda, se disgiunta da studio e accortezza, ci darebbe solo - allorché l'età giovanile, che dura poco, sarà trascorsa - uno pseudofenomeno mediatico e vuotamente "spettacolare". A 26 anni si può stupire, a 40 ci vuole "sostanza": sta ad Andrea Battistoni in prima persona - e a chi ne segue il cammino - fare le scelte più opportune.
Al di là di tali considerazioni, il caldo consiglio è: andate a vedere e ad ascoltare (con il primo cast: del secondo non ho conoscenza) questo Otello di cui Genova e il suo teatro possono andare giustamente orgogliosi.

marco vizzardelli
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Re: Otello, Genova: Livermore, cast, Battistoni

Messaggioda DottorMalatesta » dom 29 dic 2013, 18:37

Grazie a Marco per la recensione di questo spettacolo!

In quanto mio concittadino, dovrei lanciarmi in lodi sperticate per Battistoni. Ma il campanilismo non è mai stato il mio forte :mrgreen: , e quindi vi confesso che nutro un'autentica idiosincrasia nei confronti del giovane direttore. Che dimostra di avere un ego ipertrofico (ricordo, per inciso, che è l'autore di un libercolo che sta alla musica classica quanto gli scritti new-age di Allevi) non giustificato da un talento che, se c'è, è da dimostrare volta per volta. Personalmente, accanto ad un eccellente Boheme ascoltata a Verona (e per me indimenticabile anche per motivi extramusicali... in mattinata era nata mia figlia), l'ho ascoltato nel Barbiere di Siviglia più barricadero che mi sia mai capitato di sentire, più in un paio di concerti sinfonici dove non si poteva evitare di notare

vivelaboheme ha scritto:il divario fra un gesto concitato (eufemismo) e gli esiti che esso (non) produce e la tendenza a trascorrere su tempi variabili fra "presto eccitato" e "adagio inerte".


Comunque sono felice di sentire che in questo Otello qualcosa abbia funzionato. E come Marco mi auguro anch'io che sappia fare le scelte più opportune, curando più la sostanza della forma. E che studi, studi, studi. Altrimenti, e concordo con Marco, rischia di restare uno dei tanti bimbetto prodigio (ma neanche più di tanto) che tra qualche anno nessuno si filerà più (neppure a Verona). Sarebbe un vero peccato e un potenziale talento sprecato. Speriamo bene!

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Re: Otello, Genova: Livermore, cast, Battistoni

Messaggioda mattioli » dom 29 dic 2013, 21:36

Personalmente, accanto ad un eccellente Boheme ascoltata a Verona (e per me indimenticabile anche per motivi extramusicali... in mattinata era nata mia figlia)


Alt. Stop. Fermi tutti. Fatemi capire. La mattina ti nasce una figlia e la sera sei a teatro a sentirti Bohème?! :shock:
Sono basito. E poi il drogato, l'operoinomane, il maniaco sarei io?
Roba da matti.
Comunque augurissimi per un '14 un po' meno m... del '13. Non ci vorrà molto.
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Re: Otello, Genova: Livermore, cast, Battistoni

Messaggioda VGobbi » dom 29 dic 2013, 22:28

mattioli ha scritto:
Personalmente, accanto ad un eccellente Boheme ascoltata a Verona (e per me indimenticabile anche per motivi extramusicali... in mattinata era nata mia figlia)


Alt. Stop. Fermi tutti. Fatemi capire. La mattina ti nasce una figlia e la sera sei a teatro a sentirti Bohème?! :shock:
Sono basito. E poi il drogato, l'operoinomane, il maniaco sarei io?
Roba da matti.

In effetti sono basito anch'io ... :shock:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Otello, Genova: Livermore, cast, Battistoni

Messaggioda DottorMalatesta » lun 30 dic 2013, 19:26

mattioli ha scritto:
Personalmente, accanto ad un eccellente Boheme ascoltata a Verona (e per me indimenticabile anche per motivi extramusicali... in mattinata era nata mia figlia)


Alt. Stop. Fermi tutti. Fatemi capire. La mattina ti nasce una figlia e la sera sei a teatro a sentirti Bohème?! :shock:
Sono basito. E poi il drogato, l'operoinomane, il maniaco sarei io?
Roba da matti.


Ma... lo trovi davvero così folle?
Mia moglie era ricoverata in ospedale con la piccola, e io non potevo dormire con loro. Non avevo voglia di ubriacarmi con gli amici né festeggiare in modo vizioso in quanto non sono uomo da "Bacco-Tabacco & Venere". E allora... cosa di meglio di una bella serata all'opera? Di quella serata ricordo che avevo un sonno pazzesco (la notte prima l'avevo passata praticamente insonne, in preda alle doglie :mrgreen: ), e che nonostante tutto la direzione di Battistoni mi aveva tenuto sveglio e mi era sembrata la cosa più notevole della serata.
E comunque, caro Alberto, non sei tu ad aver scritto qualcosa del tipo "se una passione non è davvero folle, non è una passione ma è solo un hobby"? :mrgreen:
Avevi dei dubbi che la mia non fosse passione vera?
Comunque, ti autorizzo a citare il mio "caso clinico" nel tuo prossimo libro sulla "psicopatologia della vita operistica".
:lol:

Un affettuoso augurio di buon 2014 anche a te!

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Re: Otello, Genova: Livermore, cast, Battistoni

Messaggioda moona » mar 21 gen 2014, 12:37

Mi incuriosisce molto la scelta di Meli come protagonista. Sulla carta mi sembra una scelta vincente (le fioriture della cabaletta, ad esempio, o il tono da giovane innamorato mi sembrano possano essere rese benissimo da una voce come quella di Meli, o del giovane Pavarotti), certo -immagino- lontanissima dall'interpretazione di un Del Monaco (vero e proprio quintessenza dell'eroe maudit)
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Re: Otello, Genova: Livermore, cast, Battistoni

Messaggioda DottorMalatesta » mar 21 gen 2014, 13:30

Ciao Moona!
Immagino ti riferissi alla scelta di Meli come protagonista di Ernani. In tal caso mi permetto di rimandarti a questo thread:

viewtopic.php?f=6&t=2020

Se invece ti riferisci a Meli come possibile Otello (ruolo che, a quanto mi risulta, non ha ancora affrontato), si tratterebbe di una scelta in linea con lo stile vocale del primo Otello, Francesco Tamagno, che aveva una voce squillante, contraltina (non da baritenore come Del Monaco o Corelli o come, più recentemente, Antonenko). Chi frequenta Operadisc da molto piú tempo di me e con molta piú competenza in materia auspica da tempo un recupero della vocalitá “originaria” di Otello. E siccome la proposta è, non solo convincente, ma estremamente ben documentata e fondata, mi trova pienamente concorde. Se vuoi saperne di più trovi ulteriori informazioni in merito in questi due thread del nostro forum

viewtopic.php?f=4&t=1968

viewtopic.php?f=3&t=5

: Thumbup :

Ciao!
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