Aspro ha scritto:Hoffman me lo vorrei riascoltare (Parsifal di Karajan non finisce nel lettore da un bel pò), non mi aveva vocalmente impressionato, ma è apprezzabile nel proporre il lato eroico di Parsifal (però me lo devo riascoltare).
Ciao!
Secondo me è normale che Hofmann non ti avesse impressionato vocalmente!

Non è affatto impressionante da questo punto di vista.
Aveva una voce piccola, corta (secondo me baritonale); inoltre il radicale declamato che allora andava di moda in Germania la rendeva particolarmente sorda e limitata nella dinamica.
Il timbro però aveva qualcosa di giovane e indifeso e la sua dialettica, specie sul fronte della fragilità infantile, era notevole.
Di tutti gli heldentenor Wagneriani, Parsifal è quello che sollecita meno da un punto strettamente vocale; per cui Hoffman ci si muoveva bene (molto meglio che in Tristano e incommensurabilmente meglio di Lohengrin).
Sono convinto che quando lo riascolterai sentirai che in lui, per la prima volta, il personaggio non ha alcuna vocazione eroica.
Persino Jess Thomas (che è straordinario, ne convengo) paragonato a Hofmann sembra Nembo Kid.
A me piace perché è il primo Parsifal che descrive il personaggio come me lo immagino: un ragazzino che evolve fino a diventare uomo, restando comunque un anti-eroe. Karajan poi lavora moltissimo a sottolineare questo aspetto.
Il Parsifal di Vickers lo conosco bene: ed è doveroso conoscerlo.
Però io prevedo che quando lo sentirai resterai un po' deluso.
E' capace di straordinarie finezze e allusioni, come sempre, sfumature esaltanti, ma il personaggio proprio non gli conviene psicologicamente, almeno per me.
Sembra un orso (sì, certo, raffinato e sensibile, ma sempre un orso): grande, grosso, smanazzone, maturo e molto, molto fiero di se stesso. Si compiace continuamente, si gongola, ma non riesce ad essere né eroico, nè (meno ancora) anti-eroico.
Figuriamoci ragazzo puro folle. Ci sono momenti al primo atto che sfiorano la comicità.
E anche al secondo si fatica a prenderlo sul serio.
Qualche momento struggente (lo ammetto) appare al terzo, ma francamente non è il mio Parsifal preferito.
Come Wagneriano Vickers mi piace solo in Siegmund e direi solo nelle due incisioni giovanili. Già con Karajan mi convince di meno.
Naturalmente tutto questo a mio gusto.
Trovo molto belle le tue considerazioni sul personaggio e profondamente condivisibili.
E divertente l'ipotesi del sidro scaduto di Hagen!

Quanto a Kaufmann, io prevedo che il suo Parsifal a Vienna e a New York sarà uno dei maggiori approdi della sua carriera (anche se aveva già cantato il personaggio fugacemente, prima di diventare famoso, nel secondo cast di una produzione a Zurigo).
Staremo a vedere.
Salutoni,
Mat