Wagner in italiano

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Wagner in italiano

Messaggioda pandafilando » mer 22 ago 2012, 19:45

ciao a tutti,
recentemente, dopo aver sentito qualcosa su youtube, mi è venuto il malsano desiderio di ascoltare qualche opera di wagner completamente in italiano.
Qualcuno sa dirmi se esistono delle incisioni su cd, e dove trovarle?

grazie in anticipo
pandafilando
 
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Re: Wagner in italiano

Messaggioda DottorMalatesta » mer 22 ago 2012, 20:18

Beh... ci sarebbe il Parsifal con la Callas (edizione che non conosco, ma che, a quel che ho sentito, dovrebbe essere... orrida!).
Ciao,
Francesco

P.S.: ma perché questi desideri masochistici? :)
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Re: Wagner in italiano

Messaggioda Luca » mer 22 ago 2012, 20:47

Ci sono poi alcune edizioni di Lohengrin in italiano: uno con la Tebaldi, uno con la Pobbe, uno con la Chiara e uno con la Ricciarelli. Su quest'opera guardati l'elenco della discografia che ho redatto. Poi ci sono i Maestri Cantori con la Rizzoli e Infantino, poi il Tannhauser ancora con la Tebaldi.

Saluti, Luca.
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Re: Wagner in italiano

Messaggioda MatMarazzi » gio 23 ago 2012, 13:26

pandafilando ha scritto:ciao a tutti,
recentemente, dopo aver sentito qualcosa su youtube, mi è venuto il malsano desiderio di ascoltare qualche opera di wagner completamente in italiano.
Qualcuno sa dirmi se esistono delle incisioni su cd, e dove trovarle?

grazie in anticipo


Concordo con i suggerimenti già offerti.
A modo loro il Lohengrin Penno-Tebaldi e il Parsifal Christoff-Callas-Gui sono dei "must" della discografia wagneriana in traduzione.
Ma se proprio vuoi farti un'idea di cosa fosse il Wagner in italiano (quello leggendario) ti suggerirei di lasciar perdere le opere intere (ovviamente posteriori alla seconda guerra): devi andare nei 78 giri.
La vera stagione aurea di questa tradizione è stata fra gli anni 90 dell'800 e gli anni 30 del '900.

Procurati tutto Borgatti purché sia...
E tutta la Krusceninski purché sia...
Loro due furono, per me (insieme al baritono Rossi-Morelli) i maggiori Wagneriani all'italiana di tutti i tempi.
E in seconda istanza puoi ascoltare la Pinto, Zanelli, Ferrari Fontana, Pertile... ecc...

Certo... sono ascolti molto strani!
E non solo per questioni liguistiche, ma anche per un fatto tecnico.
La tradizione vocalistica italiana è sempre stata refrattaria al declamato necessario per eseguire Wagner. E così i nostri si inventarono un tipo di emissione che, a contatto con le partiture wagneriane, finisce per limtarne di molto il potenziale, avvolgendo questa musica in un'atmosfera ovattata, antica, un po' da Nonna Speranza.
E sorpattutto facendo smarrire alla parola quell'evidenza che rappresenta il maggior obbiettivo artistico di Wagner.
Già negli anni 20-30, rispetto a un Max Lorenz, il contemporaneo (e a suo modo strepitoso) Lohengrin di Pertile sembrava un po' una roba ...per zie! :)
Non è un caso che gli Italiani (e solo loro) sono stati gli unici a non essere mai invitati a Bayreuth.

Questo non toglie che negli anni d'oro il Wagner all'Italiana abbia comunque rappresentato una tradizione illustre, molto praticata e degna di studio attento e rispettoso.
Dopo la seconda guerra molto meno.
I pochi dischi che ci sono rimasti di opere intere post-belliche (anche quelli che ti abbiamo consigliato) sono lo specchio di un passatismo logoro e stantio.
Fin dai primi anni 50 fu lo stesso pubblico italiano a decretare le fine del Wagner all'italiana: anche da noi le opere wagneriane cominciarono a essere date non solo in lingua tedesca, ma affidate ai campioni del vero e più radicale declamato mitteleuropeo.

Qualche esempio di Wagner all'italiana "storico".








Salutoni e (a proposito) BENVENUTISSIMO fra noi.
Speriamo di leggerti spesso.
Ciao
Mat
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Re: Wagner in italiano

Messaggioda Luca » gio 23 ago 2012, 16:28

Ribadisco qui un mio pensiero: per brutto che sia il Wagner all'italiana (e qui dò ragione a Matteo) i produttori discografici che negli anni '30 ci hanno ammorbato di opere come Cavalleria (1929 (Sanzio-Breviario), '30 (Arangi Lombardi-Melandri), '38 (Bruna Rasa-Melandri) e '40 Bechi-Gigli-Rasa), Tosca (3 edizioni nell'arco di 9 anni: Melis (1929), Scacciati ('30) e Caniglia ('38), Butterfly (Sheridan (1929), Pampanini (1930) e Dal Monte (1939), Andrea Chenier (Marini prima e Gigli poi) e l'elenco potrebbe continuare... tali produttori discografici non hanno pensato di realizzare, ad esempio, un Lohengrin completo con un cast del tipo Pertile-Pampanini-Stignani-Galeffi-De Angelis o, al limite, con Gigli (che l'aveva in repertorio) oppure altri titoli con quegli artisti che Matteo ci ha menzionato. Abbiamo dovuto attendere il II dopoguerra proprio con Callas (Parsifal) e Tebaldi (nonché le epigone per Lohengrin e meno per il Tannhauser) per avere quello che è sul piano tecnico (precario) e su quello interpretativo (aleatorio).
Vado leggermente fuori tema con un altro piccolo accenno: la stessa cosa - segno, credo, di ristrettezza mentale - anche per un'opera come Turandot: un'unica edizione con la Cigna nel 1938 quando Scacciati, Turner e persino Arangi-Lombardi l'avevano in repertorio!

Saluti, Luca.
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Re: Wagner in italiano

Messaggioda Triboulet » gio 23 ago 2012, 23:19

Perchè l'opera era (e forse è, a parte etichette di nicchia) un fenomeno pop! anzi direi COMMERCIALE! Perchè non hanno fatto incidere alla Tebaldi il Cortez o la Giovanna d'Arco, alla Callas Armida o Medea (che registrerà fuori contratto EMI, altrimenti campa cavallo), alla Gencer il Devereux o la Stuarda (per non parlare di tutti i ruoli verdiani minori che ha nobilitato), alla Olivero le decine di opere sconosciute che proponeva ovunque con successo? perchè avevano timore di vendite basse! timori fondati? non saprei...
Non sono esperto di registrazioni pre II guerra, ma qualcosa mi dice che la situazione era (per motivi storici) ancora peggiore..
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Re: Wagner in italiano

Messaggioda MatMarazzi » ven 24 ago 2012, 13:30

Triboulet ha scritto:Perchè l'opera era (e forse è, a parte etichette di nicchia) un fenomeno pop! anzi direi COMMERCIALE! Perchè non hanno fatto incidere alla Tebaldi il Cortez o la Giovanna d'Arco, alla Callas Armida o Medea (che registrerà fuori contratto EMI, altrimenti campa cavallo), alla Gencer il Devereux o la Stuarda (per non parlare di tutti i ruoli verdiani minori che ha nobilitato), alla Olivero le decine di opere sconosciute che proponeva ovunque con successo? perchè avevano timore di vendite basse! timori fondati? non saprei...
Non sono esperto di registrazioni pre II guerra, ma qualcosa mi dice che la situazione era (per motivi storici) ancora peggiore..


Esatto... le cose stanno proprio così.
Direi che "peggiore" in questo senso è un termine che rende l'idea, fermo restando che il fenomeno fu "peggiore" solo dal nostro punto di vista, non dal loro.
Cerchiamo di capire cosa fosse (materialmente) un 78 giri.
Era un oggetto pesantissimo, impegnativo, poco maneggevole e, per giunta, caro arrabbiato.
Un appassionato dell'epoca (come siamo noi oggi) aveva gli stessi problemi di spazio... anche noi non sappiamo dove mettere i cd, che si accumulano tanto da invaderci la casa.
Bene... la differenza era che un 78 giri era quattro volte più grande di un CD, venti volte più pesante, cinquanta volte più delicato.... e però conteneva appena 5 minuti di musica contro i 70 di un CD... pur costando(fatti i dovuti confronti) trenta volte di più.
E' evidente che il mercato discografico allora dovesse rispondere a esigenze completamente diverse rispetto a oggi.

Ad esempio l'opera intera era quasi un'assurdità.
Facciamo presto, oggi, a chiederci come mai non facessero più edizioni integrali: una Norma con la Cigna per noi equivale a due piccoli CD che quasi non si vedono nella nostra discoteca.
All'epoca invece equivaleva a una dozzina di disconi pesantissimi e fragilissimi, che ti occupavano mezzo scaffale da soli e per i quali avevi dovuto pagare l'equivalente di un mezzo stipendio.
Assurdo!
Nemmeno io avrei mai comprato quella Norma.
C'era poi un problema materiale con le opere intere: la durata delle facciate.
Dopo 3 minuti, massimo 3 minuti e mezzo, bisognava interrompere l'esecuzione perché finiva il disco, almeno finché non inventarono (i tedeschi, in piena età nazista) il nastro magnetico.
Questo significa che certe opere a "flusso continuo" come quelle wagneriane si sarebbero dovute deturpare completamente (come avvenne a Bayreuth quando incisero il Tristano con la Larsen Toedsen).
Insomma incidere opere intere era già una curiosità riservata a pochissimi; registrare titoli poco noti sarebbe poi stato un suicidio.

Al contrario, ciò che funzionava benissimo - a livello artistico ed economico - era il "singolo" monografico ritagliato sull'interprete: un bel disco in due facciate, dove potevi avere ben sei/sette minuti di canto di Escalais o della Bellincioni.
E per l'epoca... avere sei minuti di un divo planetario in casa tua, da far sentire - in religioso silenzio - agli amici era già il più grande dei miracoli.
Gli editori coraggiosi erano quelli che, nelle arie separate, accettavano di far incidere ai cantanti (specie ai miti delle serie "Celebrità") brani poco conosciuti.
In questo senso la nostrana Fonotipia ha lasciato veri e propri miracoli... Non nel proporre inutili opere intere, ma - ad esempio - nel fare incidere alla Russ tutto il duetto del Nabucco.

Per questo dico che se vogliamo capire tutto quello che i 78 giri ci hanno tramandato, dobbiamo puntare ai singoli, non alle opere intere..
Almeno finché gli Americani non hanno cominciato a tentare i Live (con gli acetati) e i tedeschi a registrare su nastro magnetico.
Ma allora bisogna andare alla seconda metà degli anni '30.

Salutoni,
Mat
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Re: Wagner in italiano

Messaggioda DottorMalatesta » ven 24 ago 2012, 16:15

Triboulet ha scritto:Perchè l'opera era (e forse è, a parte etichette di nicchia) un fenomeno pop! anzi direi COMMERCIALE! Perchè non hanno fatto incidere alla Tebaldi il Cortez o la Giovanna d'Arco, alla Callas Armida o Medea (che registrerà fuori contratto EMI, altrimenti campa cavallo), alla Gencer il Devereux o la Stuarda (per non parlare di tutti i ruoli verdiani minori che ha nobilitato), alla Olivero le decine di opere sconosciute che proponeva ovunque con successo? perchè avevano timore di vendite basse! timori fondati? non saprei...


Perfettamente d'accordo. Per non parlare della follia di fare incidere alla Callas Aida nel ruolo principale anziché in quello di Amneris o nel non farle incidere Abigaille!!!!!!

Riguardo al Wagner in italiano, so di andare un po' fuori tema: in Wagner la lingua è intimamente e inscindibilmente connessa alla musica. Tuttavia non si può certo dire che il tedesco di Wagner sia la lingua più comprensibile del mondo! Mi rendo conto che il linguaggio aulico ed ampolloso del compositore (anche se non certo privo di un certo fascino) sia ostico alla maggior parte di chi il tedesco non lo conosce (ma anche, come me, lo conosce perfettamente!).
Tuttavia mi domando se rappresentare Wagner in un'altra lingua possa (anche se con una prospettiva di considerazione della sua opera in gran parte falsata) avvicinare la scoperta di questa GIGANTE! Certo, se uno pensa alle traduzioni ritmiche da sciocchezzaio veterolirico ("mercé cigno gentil" et similia), verrebbe da abbandonare subito l'idea fra scoppi di risate. :lol: :lol: :lol:
Però... però però. Com'è che in Inghilterra l'English National Opera le opere del grandissimo repertorio (italiano, francese, tedesco) si cantano in inglese e a nessuno viene da ridere?



Potrebbe questo avvicinare pubblico nuovo al mondo del teatro d'opera scritto in lingue diverse? Se sì, si otterrebbe lo stesso effetto continuando a cantare Wagner in tedesco ma utilizzando maggiormente i sottotitoli?

P.S.: del resto, siamo o non siamo d'accordo che la conoscenza del libretto è fondamentale per apprezzare il teatro?

P.P.S.: ammetto però di non aver MAI acquistato nessun disco registrato dal vivo all'ENO. Ci sarà un motivo (magari inconscio?). Per quanto splendidamente cantato e diretto forse un Wagner (o un Verdi o un Puccini) in inglese è come un tavolo a tre gambe (per dirla con Verdi)?!

P.P.P.S.: forse la questione merita un topic dedicato?
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Re: Wagner in italiano

Messaggioda Enrico » dom 02 set 2012, 1:23

Luca ha scritto:tali produttori discografici non hanno pensato di realizzare, ad esempio, un Lohengrin completo con un cast del tipo Pertile-Pampanini-Stignani-Galeffi-De Angelis o, al limite, con Gigli (che l'aveva in repertorio)


Credo che del Wagner di Gigli rimanga solo questo (oltre all'inizio di "Da voi lontan" accennato durante una lezione a Vienna nel 1955)
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Re: Wagner in italiano

Messaggioda Luca » dom 02 set 2012, 9:42

Grazie Enrico del documento inserito, ma che melassa sonora! Sembra più Nemorino che intona '"Adina credimi" che non un baldo cavaliere.... Meno male che accanto a Gigli ce n'erano altri...

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Re: Wagner in italiano

Messaggioda Enrico » dom 02 set 2012, 12:51

Proviamo con Miguel Fleta?

Oppure Pertile (1923)

Ancora un po' di melassa con un De Lucia del 1905

La Tebaldi diretta da Karl Bohm!!!

Il mitico Borgatti:

E, sorpresa, di nuovo Gigli (non mi ricordavo questa registrazione)
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Re: Wagner in italiano

Messaggioda Luca » dom 02 set 2012, 15:33

Ma Borgatti e Pertile non erano certo zuccherosi come Gigli, De Lucia e Fleta.... Anzi si nota nel primo un marcato dinamismo e nel secondo una notevole robustezza. E' chiaro poi che la traduzione italiana non rende giustizia al brano...

Grazie Enrico delle proposte per i raffronti e saluti!
Luca.
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