La Jota de Perrico

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La Jota de Perrico

Messaggioda MatMarazzi » dom 04 dic 2011, 22:28

Capolavoro di Agustin Perez Soriano, la Zarzuela "El Guitarrico" gode da più di un secolo di fama riflessa, grazie alla sua romanza principale (la Jota de Perrico) che ogni tenore latino deve incidere fin dai tempi del disco acustico.

Personalmente trovo inarrivabile, ma proprio inarrivabile, Fleta, che gioca con i mille chiaroscuri del suo debordante timbro baritonale.
Per me il più grnade cantante di zarzuelas che si possa sentire. Da notare in particolare le sfumature dinamiche che riesce a inserire negli ossessivi gruppetti; per non parlare della lievissima accentazione (e altrettanto lievissimo rubato) sulla seconda nota del gruppetto: è grazie a questi accorgimenti che essi hanno un sapore "spagnolo" che ti conquista immediatamente, da antica e solitaria hidalgia.


Florez la canta in tono e decisamente bene. Certo che dopo l'exploit michelangiolesco di Fleta, Florez pare mancare di fantasia tanto nei ritmi, quanto negli accenti. Per lui i gruppetti sono solo gruppetti.


Chi però fa prioprio una magra figura è il "divino" Kraus, che peraltro procede a un ritmo lentissimo (tanto per rendersi meno problematici i passaggi agili).
Insopportabile è il tono piagnucoloso, tipico di chi vuole essere più espressivo di quanto non sia in realtà, con tanto di singhiozzetti e falsettini (che nulla hanno a che spartire con le mezze voci di Fleta). Una colata di melassa da Natale madrileno. Peccato


Tecnicamente e interpretativamente superbo è invece Villazon, semplicemente grandioso di idee e colori vocali (oltre che sgranatissimo in mordenti e gruppetti). Secondo me, l'unico in un secolo a poter guardare Fleta diritto negli occhi.


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Re: La Jota de Perrico

Messaggioda pbagnoli » dom 04 dic 2011, 23:20

Ecco qualcosa che non conoscevo!
Bellissima la zarzuela: bisognerebbe approfondirla un po' di più.
Concordo sulle tue osservazioni su Fleta, Kraus e Flòrez.
Su Villazon ho qualche riserva: non aderisco al tuo entusiasmo, anche se i colori - lo ammetto - sono molto belli. Tuttavia, ascoltando Villazon non riesco mai a scansare l'idea che stia sempre cercando di imitare Domingo e quindi non riesco mai a farmi coinvolgere completamente da questo cantante.
Una domanda: cosa vuol dire il titolo di questa romanza? Cos'è la Jota de Perrico?
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Re: La Jota de Perrico

Messaggioda MatMarazzi » dom 04 dic 2011, 23:56

pbagnoli ha scritto:Una domanda: cosa vuol dire il titolo di questa romanza? Cos'è la Jota de Perrico?


Be' Pietro, Perrico è il nome di un personaggio.
Mentre il termine "Jota" indica semplicemente un tipo di romanza - dal ritmo abbastanza caratteristico - tipicamente spagnola
Le Zarzuelas abbondano di Jotas di tutti i tipi.

Chi conosce le Sette Canzoni Popolari di De Falla, sa che anche lì c'è una strepitosa Jota.
Sentila della De Los Angeles (con G. Moore)


L'ha incisa persino Schipa! (con un osceno, raccapricciante accompagnamento orchestrale, nacchere comprese... lui inoltre è molto a disagio: visto che si parlava di gruppetti, i suoi sono sciovolati in modo scandaloso)


E soprattutto senti l'incisione per eccellenza...
Al minuto 3.32 del prossimo video, senti la Barrientos (un po' declinante ma grandiosa) accompagnata dallo stesso De Falla.
E magari poi prosegui con quel miracolo che è la Ninna Nanna...


Quanto al fatto che Villazon sia troppo "debitore" di Domingo... sarà! :)
In fondo è proprio Domingo a dirigerlo in questo CD dal titolo "Gitano".
...Però mi sarebbe piaciuto qualche volta sentire Domingo cantare bene ...come Villazon! ;)
(non fulminarmi!) ;)

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Re: La Jota de Perrico

Messaggioda VGobbi » lun 05 dic 2011, 1:20

pbagnoli ha scritto:Su Villazon ho qualche riserva: non aderisco al tuo entusiasmo, anche se i colori - lo ammetto - sono molto belli. Tuttavia, ascoltando Villazon non riesco mai a scansare l'idea che stia sempre cercando di imitare Domingo e quindi non riesco mai a farmi coinvolgere completamente da questo cantante.

Ma Domingo non era uno dei tuoi cantanti preferiti?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: La Jota de Perrico

Messaggioda Tucidide » mar 06 dic 2011, 14:57

Bellissimi ascolti!
Condivido in toto le impressioni di Mat su Fleta e Villazon, grandiosi entrambi: Fleta è più hidalgo, Villazon più latin lover, ma entrambi cantano con grande gusto e proprietà tecnica. Villazon è sorprendente, forse il migliore che abbia mai ascoltato. Comunque, un po' è vero: Villazon si ispira palesemente a Domingo! :D
Kraus è troppo puntiglioso... Fra parentesi: lo sapete che ultimamente, nonostante fosse uno dei miei cantanti totem, sto cominciando a trovarlo sempre meno interessante? :(
Florez non piace: ritmo forsennato e squadrato, poca fantasia... comincio a temere che, se non ci sono roulades, acuti e sovracuti, il buon JDF non sia poi un gran fenomeno. O meglio, lo è, ma solo se trova personaggi adatti alla sua personalità.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: La Jota de Perrico

Messaggioda Teo » mer 07 dic 2011, 17:31

Interessanti gli ascolti proposti da Matt, anche per mio conto Fleta è di una altra categoria.

Restando in tema di Zarzuelas, vi propongo a mia volta, l'aria che in assoluto preferisco tra le tantissime di quelle previste per la corda tenorile.

La Zarzuela in questione è "La Tabernera del puerto" e l'aria (che sicuramente conoscerete) è "no puede ser".

Queste alcune proposte:

Placido: è uno dei suoi cavalli di battaglia nei concerti, praticamente un must per il topone.
Direi che si vede il suo innegabile e proverbiale "sex appeal"; da notare sopratutto l'espressione da "porque la vi llorar" e gli occhi languidi nel "que tiemblen por mi"...da manuale Don Juan : Chessygrin :




Alfredo: anche Kraus l'ha esibita parecchio nei concerti, sopratutto negli ultimi anni. Questa che vi propongo è una versione storica datata 1958. Nulla da dire, come sempre Alfredo ha il suo stile il suo aplomb...tuttavia non credo che quest'aria sia tagliata per il suo essere così perfettino (mi si passi il termine). La tabernera del puerto non credo rientri molto con il suo modo di essere e di sapersi porre...comunque non si può certo dire che non la sappia eseguire : Sig :




José: non so se questo genere gli sia realmente mai piaciuto, ma pare che con le Zarzuelas, Carreras non sia riuscito ad entrare in sintonia. Confonde quest'aria (se pur meravigliosa e per certi versi straziante) con il melodramma verista. Ho come la sensazione che sentire il suo Cani, il suo Cavaradossi, il suo Turiddu...
Essere spagnoli probabilmente non è una condicio sine qua non per saper interpretare questo genere musicale; sicuramente non basta. : Fuck You :




Rolando: o piace o non piace proprio. Non si può certo dire che canti male, ma a me pare che faccia davvero sempre "troppo". C'è sempre qualcosa di troppo nel suo canto. A volte è l'asuberanza, a volte è il voler strafare, a volte la frenesia, a volte è l'autocompiacimento, .....non so ma alla fine io non riesco a credere a questo tipo di canto che per me rimane sempre "innaturale". Forse semplicemente non mi piace; devo farmene una ragione :|




Charles: non male Castronovo (l'Alfredo della Travia con la Dessay), anche lui forse un po' troppo abbottonato e restio nel lasciar scorrere sangre en las venas; direi che comunque se la cava bene. :wink:




Ismael: infine questo perfetto sconosciuto, ovviamente rispetto ai 5 sopracitati. Se escludiamo la pessima direzione e accompagnamento, direi che l'esecuzione è decisamente interessante (IMHO). Non so, ma lo trovo molto più naturale dei suoi più illustri colleghi. Forse la semplicità e l'immediatezza delle Zarzuelas, l'essere in fondo una musica così "popolare" (nel senso alto del termine ovv.) sa rendersi più credibile in un interprete così poco...sgamato :mrgreen:




Bene, voi che dite?

Salutissimi.

Teo
l'idea è creatrice di vocalità...
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