Les Vepres Siciliennes (Verdi)

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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Rodrigo » sab 26 feb 2011, 22:29

E' la solita storia: i Vespri non sono un melodramma, ma un grand-opéra. Chissà quando lo capirà certa gente!
Tagliare i ballabili è l'ultimo conato di quella sciagurata scuola interpretativa che nega la specificità di questo genere (se non per denigrarla). Dunque che si fa? Si opera in modo tale da gabellare i Vespri per un melodramma italiano di metà Ottocento quando la prima cosa da fare sarebbe proprio esaltarne le peculiarità strutturali e, conseguentemente, drammaturgiche. Se c'è un problema di stringatezza va risolta entro il codice di questo genere non sovrapponendovi un gusto che non gli appartiene.
Non mi stupirei se, coerentemente con questa impostazione, ci toccherà di ascoltare la traduzione italiana, un Arrigo cantanto come se fosse Manrico (come faceva del resto il buon Domingo) e un Monforte reso tra il Rigoletto e il Conte di Luna.
:twisted:
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda MatMarazzi » sab 26 feb 2011, 23:20

Rodrigo ha scritto:E' la solita storia: i Vespri non sono un melodramma, ma un grand-opéra. Chissà quando lo capirà certa gente!
Tagliare i ballabili è l'ultimo conato di quella sciagurata scuola interpretativa che nega la specificità di questo genere (se non per denigrarla). Dunque che si fa? Si opera in modo tale da gabellare i Vespri per un melodramma italiano di metà Ottocento quando la prima cosa da fare sarebbe proprio esaltarne le peculiarità strutturali e, conseguentemente, drammaturgiche. Se c'è un problema di stringatezza va risolta entro il codice di questo genere non sovrapponendovi un gusto che non gli appartiene.
Non mi stupirei se, coerentemente con questa impostazione, ci toccherà di ascoltare la traduzione italiana, un Arrigo cantanto come se fosse Manrico (come faceva del resto il buon Domingo) e un Monforte reso tra il Rigoletto e il Conte di Luna.
:twisted:


Parole santissime, Rodrigo.
Speravo fosse finita l'epoca in cui i direttori si ritenevano autorizzati a "correggere" il lavoro di Verdi, invece che servirlo...
E poi chi sarebbe codesto Noseda?
A parte Torino (sai la gloria) da quali vette discende costui? di quale prestigio internazionale gode?
Io l'unica cosa che so è che le rare volte che l'ho sentito dirigere l'ho trovato bolso e caotico.
Capisco benissimo che non si senta all'altezza di eseguire i ballabili dei Vespri...
Non parliamo poi di Livermoore, regista di serie C, completamente ignorato nei teatri che contano, che trova spazi in Italia perché da noi basta che un regista abbia un nome straniero e viene considerato avanguardia.
Abbiamo proprio bisogno che due figuri del genere "correggano" Verdi coi loro tagli....
Siamo talmente avviliti dalla prostrazione della scala che ci dimentichiamo che essa è comunque sull'empireo rispetto agli altri teatro italiani....

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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Enrico » dom 27 feb 2011, 1:31

Rodrigo ha scritto:Non mi stupirei se, coerentemente con questa impostazione, ci toccherà di ascoltare la traduzione italiana


Il sito del Regio infatti specifica nella locandina "Versione italiana di Arnaldo Fusinato"

MatMarazzi ha scritto:
E poi chi sarebbe codesto Noseda?
A parte Torino (sai la gloria) da quali vette discende costui? di quale prestigio internazionale gode?
Io l'unica cosa che so è che le rare volte che l'ho sentito dirigere l'ho trovato bolso e caotico.


Per la vostra gioia Noseda dirigerà anche al Metropolitan nel 2012 un Macbeth con Hampson (in una stagione in cui molte opere saranno dirette da Armiliato, Renzetti, Domingo, Noseda e altri direttori "internazionali".Armiliato per esempio dirigerà, tra le altre cose, un Ernani con Licitra/Hvorostovsky/Furlanetto: sempre Licitra, ovunque, a Firenze o al Met, alla Scala o nelle opere per turisti a Taormina... a Palermo non è andato per la Gioconda solo perché gli hanno ridotto il compenso all'ultimo momento)

Io non ricordo quasi niente delle direzioni di Noseda, forse una Traviata radiofonica con tempi molto "strani".

Non parliamo poi di Livermoore, regista di serie C, completamente ignorato nei teatri che contano, che trova spazi in Italia perché da noi basta che un regista abbia un nome straniero e viene considerato avanguardia.
Abbiamo proprio bisogno che due figuri del genere "correggano" Verdi coi loro tagli....


L'ultimo allestimento dei Vespri a Torino è stato quello del 1973, e nel sito del teatro si ricorda che segnò il "debutto alla regia" di Giuseppe Di Stefano e Maria Callas :shock:

Siamo talmente avviliti dalla prostrazione della scala che ci dimentichiamo che essa è comunque sull'empireo rispetto agli altri teatro italiani....
Mat


Eh, sempre a lamentarvi voi: per questo grande evento torinese ci sarà la diretta in televisione, col Presidente della Repubblica, l'Inno Nazionale, magari qualche bel discorsetto per celebrare l'unità d'Italia con questo titolo "esotico" (quanti insulti e offese ai siciliani sono costretto a sentire nel nostro 2011 da parte di colleghi professori di scuole torinesi!!!)

L'unico elemento interessante e nuovo di questi Vespri tradotti e mutilati dovrebbe essere Gregory Kunde, ma purtroppo (o per fortuna) non si trovano biglietti, mi accontenterò della trasmissione televisiva.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Riccardo » dom 27 feb 2011, 11:56

MatMarazzi ha scritto:Siamo talmente avviliti dalla prostrazione della scala che ci dimentichiamo che essa è comunque sull'empireo rispetto agli altri teatro italiani...

Però contando la quantità di soldi pubblici che risucchia in più la Scala (insieme all'Opera di Roma), direi che comunque il confronto è anche proporzionalmente imbarazzante...

Il Regio fa complessivamente degli sforzi apprezzabili per garantire un determinato livello minimo nell'ambito della situazione italiana ed i risultati si vedono in un paese in cui la maggior parte dei teatri a forza di scioperare sta chiudendo (Genova), ha stagioni ridotte a sì e no due titoli (Firenze) o procede con roba di recupero (vedi Fenice).

Quel che semmai dà fastidio è la spocchia di chi strombazza questo galleggiamento come si trattasse di incredibili successi di richiamo internazionale e di storico profilo qualitativo etc etc... Tutta questa retorica ridicolizza in mezzo secondo i pur lodevoli sforzi.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda teo.emme » dom 27 feb 2011, 14:49

MatMarazzi ha scritto:Speravo fosse finita l'epoca in cui i direttori si ritenevano autorizzati a "correggere" il lavoro di Verdi, invece che servirlo...

Ovviamente quell'epoca non è finita e temo non finirà mai (e non solo in Italia, visti gli scempi che combinano anche nel resto dell'Europa). A me personalmente i ballabili di Verdi (Macbeth, Trouvère, Vepres, Don Carlos, Otello) non piacciono per nulla. Un mio gusto personale e basta. Certo è che il taglio delle danze significa ANCORA non capir nulla dei diversi generi musicali (come se fossimo ancora ai tempi sciagurati in cui Serafin e Toni mettevano per iscritto l'ideologia del taglio, con la finalità di trasformare tutto in dramma tardo verdiano o, peggio, verista). Ad essere onesti, comunque, anche Verdi autorizzò esplicitamente - per le rappresentazioni italiane - l'omissione dei ballabili (che non erano parte dell'estetica musicale del tempo, in Italia): ovviamente ci si riferisce ai Vespri e non ai Vepres, in questo senso l'operazione torinese potrebbe avere senso (ma dubito fortemente che il taglio sia dovuto a tali "raffinati" ragionamenti, credo sia dovuto a motivi più spicci)
MatMarazzi ha scritto:E poi chi sarebbe codesto Noseda?
A parte Torino (sai la gloria) da quali vette discende costui? di quale prestigio internazionale gode?
Io l'unica cosa che so è che le rare volte che l'ho sentito dirigere l'ho trovato bolso e caotico.
Capisco benissimo che non si senta all'altezza di eseguire i ballabili dei Vespri...

Beh Noseda non è un Signor Nessuno (soprattutto rispetto ad altri soggetti spacciati oggi per supremi interpreti)...andiamo: fu assistente di Gergiev a San Pietroburgo e direttore principale della BBC Philarmonic (con cui ha inciso diversi pregevoli dischi: da Liszt a Rachmaninov, da Mahler a Dvoràk, da Smetana a Bartok, a Respighi, Dallapiccola e Casella...e nell'italia dei Bartoletti, Mariotti, Renzetti etc...è piuttosto inusuale). Devo dire che insieme a Luisi è il direttore italiano più apprezzato all'estero (fatti salvi Abbado e Muti, ovvio). L'ho sentito dirigere Thais e mi è piaciuto molto. Certo non è nuovo ad operazioni filologicamente discutibili: penso allo "strano" Boris inaugurale del Regio (dove ha predisposto un'edizione inedita dell'opera, assemblando abbastanza arbitrariamente le due versioni: pare però che ci sia lo "zampino" del solito regista geniale). Ma anche il mitico Abbado, non si è sottratto alla personalizzazione dei lavori affrontati. Pure Gardiner ha il medesimo "vizio" e lo pratica con molta più disinvoltura e molte meno ragioni (la sua inestricabile Leonore, il suo Gluck mezzo originale e mezzo berlioziano, gli strani spostamenti interni nelle Nozze di Figaro...).
MatMarazzi ha scritto:Non parliamo poi di Livermoore, regista di serie C, completamente ignorato nei teatri che contano, che trova spazi in Italia perché da noi basta che un regista abbia un nome straniero e viene considerato avanguardia.

Premesso che "Livermoore" è in realtà Livermore, ed è italianissimo, ho visto La Dafne (di Marco da Gagliano) con la sua regia e l'ho trovato uno spettacolo splendido. Mi sembra, il tuo, un giudizio sbrigativo e preconcetto. Se poi il problema sono i tagli, ti vorrei rammentare che tanti altri registi - anche tra i tuoi favoriti - non si sono risparmiati in tale pratica: penso al Don Giovanni di Guth (splendido senza dubbio) che omette il vero finale dell'opera (ed è ormai assodato che esso fosse presente sia nella versione di Praga sia in quella di Vienna)...non credo che giudicherai Guth un "figuro" che si permette di correggere Mozart.
MatMarazzi ha scritto:Siamo talmente avviliti dalla prostrazione della scala che ci dimentichiamo che essa è comunque sull'empireo rispetto agli altri teatro italiani....

Affermazione un po' azzardata e ingiusta: credo sia evidente come la stagione del Regio sia decisamente superiore a quella milanese (allestire spettacoli come Parsifal, Boris, Vespri, nella stessa stagione mi sembra assai più interessante del trovarobato scaligero che affoga tra Tosche e Pagliacci, e neppure riesce a fare un Attila con un cast certo), senza contare che l'orchestra torinese è di gran lunga superiore a quella della Scala. Quanto a tagli e affini, ti ricordo quel che si è sentito recentemente in Scala con Lohengrin, Don Carlo, Carmen, Faust, Traviata...tutti orridamente tagliuzzati.
Ultima modifica di teo.emme il lun 28 feb 2011, 0:54, modificato 3 volte in totale.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Alberich » dom 27 feb 2011, 19:02

Ma Livermore è lo stesso Davide Livermore che qualche anno addietro cantava da tenore? Mi pare i ricordare uno Shuskij proprio a Torino.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda teo.emme » dom 27 feb 2011, 19:16

Alberich ha scritto:Ma Livermore è lo stesso Davide Livermore che qualche anno addietro cantava da tenore? Mi pare i ricordare uno Shuskij proprio a Torino.


Credo di sì: Livermore ha studiato canto (specializzandosi in quello monteverdiano). Definirlo "regista di serie C" è ingiusto e dimostra di non conoscerlo affatto, di non apprezzarne gli sforzi in un mondo teatrale (quello dell'opera italiana) piuttosto conservatore, e sempre sospettoso verso l'autonomia del regista. Neppure ha senso definirlo "d'avanguardia" con tono spregiativo, dato che la paccottiglia anni '70 (ancora ferma alle sedie di Brecht e alle luci azzurrine su scena vuota) è distante anni luce dal suo modo di far teatro. Ha collaborato con istituzioni minori, certo, dato che i "grandi" teatri hanno privilegiato il guardaroba di Pizzi e Zeffirelli o i marchingegni costosissimi di Ronconi, si è dovuto sudare la sua gavetta. Gavetta interessantissima però: iniziata con la Cappella della Pietà de' Turchini (ensemble barocco tra i migliori che abbiamo in Italia) e poi Savall e Fabio Biondi. Insomma non è una superstar, ma non vedo perché infamarlo e insultarlo...
Ultima modifica di teo.emme il lun 28 feb 2011, 0:56, modificato 1 volta in totale.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Enrico » dom 27 feb 2011, 19:21

È lui e credo che sia torinese.
Qui ci sono notizie dettagliate, dal sito del Cine-Teatro Baretti di Torino di cui è direttore (tenore, attore, regista, sceneggiatore, eccetera eccetera, leggo che dirige anche la scuola di recitazione per cantanti dello Stabile di Torino).
http://www.cineteatrobaretti.it/teatro/livermore.htm
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Enrico » dom 27 feb 2011, 19:37

teo.emme ha scritto: la paccottiglia anni '70 (ancora ferma alle sedie di Brecht e alle luci azzurrine su scena vuota) è distante anni luce dal suo modo di far teatro.


Nell'Idomeneo di Bologna ha usato una specie di acquario-televisore, una vecchia automobile, templi pendenti (mi ricordano le librerie sghembe dell'Affare Makropoulos di Ronconi, al Regio tanti anni fa), letti sfatti, pezzi di colonne, un po' di nuvole in movimento proiettare sullo sfondo, le classiche idee registiche degli anni '80-'90. Non so se è la stessa regia che ha proposto nell'ultimo Idomeneo torinese.
http://www.youtube.com/watch?v=JWVoNqSxgnk

Nell' Elisir d'amore (2008) si vede un palchetto con luci colorate sulla destra, e a sinistra un'Ape parcheggiata sotto un lampione (citazione dei Pagliacci di Zeffirelli?) http://www.youtube.com/watch?v=tpyvOchrUqA

Nell'intervista su "Sistema Musica" dice che nei Vespri farà vedere il funerale di Federico d'Austria come in diretta televisiva, e quando Elena inciterà i siciliani alla rivolta "verrà meno il segnale, sarà interrotta la trasmissione".
Ultima modifica di Enrico il dom 27 feb 2011, 19:46, modificato 1 volta in totale.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda teo.emme » dom 27 feb 2011, 19:45

Enrico ha scritto:
teo.emme ha scritto: la paccottiglia anni '70 (ancora ferma alle sedie di Brecht e alle luci azzurrine su scena vuota) è distante anni luce dal suo modo di far teatro.


Nell'Idomeneo di Bologna ha usato una specie di acquario-televisore, una vecchia automobile, templi pendenti (mi ricordano le librerie sghembe dell'Affare Makropoulos di Ronconi, al Regio tanti anni fa), letti sfatti, pezzi di colonne, un po' di nuvole in movimento proiettare sullo sfondo, le classiche idee registiche degli anni '80-'90. Non so se è la stessa regia che ha proposto nell'ultimo Idomeneo torinese.
http://www.youtube.com/watch?v=JWVoNqSxgnk

Nell'intervista su "Sistema Musica" dice che nei Vespri farà vedere il funerale di Federico d'Austria come in diretta televisiva, e quando Elena inciterà i siciliani alla rivolta "verrà meno il segnale, sarà interrotta la trasmissione".


Sai le regie vanno viste... Anche a leggere la descrizione del Don Giovanni di Guth pare una minchiata..eppure vedendolo appare splendido
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Enrico » dom 27 feb 2011, 20:05

Lo so, infatti ho detto che aspetto di vedere, sto solo raccogliendo informazioni, e non avevo nessuna intenzione di fare polemiche su Livermore: fino a ieri sera non mi ricordavo nemmeno che esistesse, sono andato a un concerto al Conservatorio, ho preso una copia di Sistema Musica e ho letto la presentazione dei Vespri sul tram mentre tornavo a casa. Non ho nulla contro gli allestimenti moderni, anzi li trovo interessanti e stimolamnti quando sono geniali come il Don Giovanni di Guth di cui abbiamo parlato in altri thread.

Tornando a Livermore, ho appena visto un video del 2006 di una Cenerentola che canta vicino a una bella motocicletta, e anche di motociclette in scena ne ho viste tante, dal Barbablù di Offenbach diretto da Peter Maag (divertente, con molte citazioni visive ispirate a Chaplin e ai Fratelli Marx) alla Cavalleria Rusticana all'aperto a Taormina. Ronconi nella Cenerentola di Pesaro faceva arrivare il principe in automobile, va bene, solita idea prevedibilissima...

Il problema è che mi dà fastidio vedere annunciare tutto come grande novità, riscoperta geniale, allestimento sensazionale, ed è questo lo stile del Regio da diversi anni: non mi dirai che i cast sono migliori di quelli della Scala? anche qui i nomi sono sempre quelli, soprattutto per Rigoletti Traviate e Lucie, e spesso sono gli stessi che mi è capitato di vedere e di sentire a costi minori in altri teatri più piccoli e poveri. Anche quest'anno si riprende la Traviata di Pelly, ma hai visto il cast? perché dovrebbe venirmi voglia di spendere 80 euro per vederla? intanto la Dessay, quella per cui era nato lo spettacolo di Pelly, nel 2012 porterà al Met la Traviata di Decker.

Capisco il discorso sulla necessità di risparmiare: ma dal bilancio pubblicato sul sito il Regio non mi sembra un teatro povero, non mi intendo di economia ma si parla di una stagione del "valore" di più di 40 milioni di euro. In realtà preferirei sapere quanto vengono pagati singoli cantanti, direttori, registi, qui o altrove, ma questo non viene detto quasi mai.
Però sarebbe più onesto dire che si taglia il balletto dei Vespri per risparmiare su danzatori e coreografia, piuttosto che tirare fuori giustificazioni musicali e drammaturgiche vecchie e superatissime.
Ultima modifica di Enrico il lun 28 feb 2011, 21:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Enrico » dom 27 feb 2011, 21:03

Una critica la farei invece a chi ha deciso di trasmettere l'opera in televisione su Rai5: questo significa che verranno escluse da questa "celebrazione dell'Unità nazionale" tutte quelle regioni, compresa la Sicilia, che non sono ancora passate al digitale terrestre.
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Enrico » dom 27 feb 2011, 21:59

teo.emme ha scritto: Certo è che il taglio delle danze significa ANCORA non capir nulla dei diversi generi musicali (come se fossimo ancora ai tempi sciagurati in cui Serafin e Toni mettevano per iscritto l'ideologia del taglio


A Napoli nel 1955 nell'aria "Giorno di pianto" Serafin staccava per Mario Filippeschi un tempo abbastanza lento, ma eliminava la seconda strofa ("Dei loro sdegni...") e dimezzava la stretta conclusiva, tollerando però un acuto interminabile del tenore.
Quali altri tagli si facevano nei Vespri?
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda Tucidide » lun 28 feb 2011, 0:01

teo.emme ha scritto:
Enrico ha scritto:
teo.emme ha scritto: la paccottiglia anni '70 (ancora ferma alle sedie di Brecht e alle luci azzurrine su scena vuota) è distante anni luce dal suo modo di far teatro.


Nell'Idomeneo di Bologna ha usato una specie di acquario-televisore, una vecchia automobile, templi pendenti (mi ricordano le librerie sghembe dell'Affare Makropoulos di Ronconi, al Regio tanti anni fa), letti sfatti, pezzi di colonne, un po' di nuvole in movimento proiettare sullo sfondo, le classiche idee registiche degli anni '80-'90. Non so se è la stessa regia che ha proposto nell'ultimo Idomeneo torinese.
http://www.youtube.com/watch?v=JWVoNqSxgnk

Nell'intervista su "Sistema Musica" dice che nei Vespri farà vedere il funerale di Federico d'Austria come in diretta televisiva, e quando Elena inciterà i siciliani alla rivolta "verrà meno il segnale, sarà interrotta la trasmissione".


Sai le regie vanno viste... Anche a leggere la descrizione del Don Giovanni di Guth pare una minchiata..eppure vedendolo appare splendido

Io ho visto l'Idomeneo di Livermore non una, ma due volte, a Bologna e Ravenna, e mi è sembrato insulso. Brutto non proprio, ma piuttosto privo di interesse.
Invece il suo Demetrio e Polibio al ROF mi è parso orrendo, forse una delle regie più insensate che abbia mai visto.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: I Vespri Siciliani - Torino, Teatro Regio, marzo 2011

Messaggioda teo.emme » lun 28 feb 2011, 1:07

Enrico ha scritto:Il problema è che mi dà fastidio vedere annunciare tutto come grande novità, riscoperta geniale, allestimento sensazionale, ed è questo lo stile del Regio da diversi anni: non mi dirai che i cast sono migliori di quelli della Scala? anche qui i nomi sono sempre quelli, soprattutto per Rigoletti Traviate e Lucie, e spesso sono gli stessi che mi è capitato di vedere e di sentire a costi minori in altri teatri più piccoli e poveri. Anche quest'anno si riprende la Traviata di Pelly, ma hai visto il cast? perché dovrebbe venirmi voglia di spendere 80 euro per vederla? intanto la Dessay, quella per cui era nato lo spettacolo di Pelly, nel 2012 porterà al Met la Traviata di Decker.

Ma chissenefrega di Rigoletti, Traviate e Lucie!!!!!! Non so, ma allestire Parsifal, Boris e Vespri mi sembra sforzo ben diverso di Tosca, Cavalleria o riciclare allestimenti d mezza Europa. E sui cast: Parsifal offriva Youn e un cast assolutamente soddisfacente (oltre ad una direzione splendida), Boris idem...nei Vespri c'è l'interessante Kunde... Noseda, poi, non è l'ultimo dei cretini (ah già, peccato mortale: è italiano...e non dirige a Aix o Zurigo). Non so, preferisci Licitra e Cura? o la nonna Meier? Oppure la carambola di cast di Tosca e Attila, o l'evento mancato di Bostridge? O il bolso Barenboim? Spiegami un po', sono curioso...
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