I tempi cambiano

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I tempi cambiano

Messaggioda pbagnoli » sab 19 feb 2011, 17:34

La notizia della prossima chiusura del negozio Stradivarius di Milano, di cui vi riferisco in home mi ha indotto a qualche riflessione sul tempo che passa e sull'evoluzione del nostro modo di fruire la musica a domicilio.
Mi piacerebbe avere anche il vostro parere!
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda VGobbi » sab 19 feb 2011, 19:43

Carissimo Pietro, hai fatto bene a scriverlo sul forum. Io ero un cliente assiduo ed abituale di Stradivarius ... in cui spendevo allora (qualche annetto fa, quando ancora non esisteva l'euro) sui 500.000 lire al mese, solo per l'acquisto di opere liriche. Da un pezzo non lo frequentavo, per incompresioni (che mi pare solo tu lo sai) ... e non tanto al fatto che non faceva mai sconti.

Ed al di la', che non l'ho piu' frequentato ... beh non posso negare che un negozio di tal fatta e con una persona come Giorgio, francamente non li ho piu' trovati e non sono riuscito a trovarne uno degno.

Chissa' che prima della chiusura, non mi passi la voglia di fare ancora un giro in via Caretta ... e fare gli ultimi acquisti! Son strasicuro che Giorgio mi indirizzera' in qualche bel Ring wagneriano ed introvabile, naturalmente di mio gradimento ...
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda teo.emme » sab 19 feb 2011, 19:54

Mi servivo anche io da Stradivarius: non spessissimo a dire il vero (data la scomodità logistica per me). Mi sono servito pure dalla Bottega Discantica e da Buscemi... Tutti posti che fornivano certamente qualcosa in più rispetto alla freddezza da centro commerciale di Ricordi o Fnac (oltra ad un assortimento maggiore). Condivido in pieno le tue osservazioni, Pietro, ma non fino in fondo. Certo è colpa dei tempi, del peer to peer (anche se nella musica classica non ha attecchito più di tanto: tra noi appassionati permane il feticismo del cofanetto), di iTunes o degli mp3 (dal suono orrendo e compresso)... Sarà anche vero, ma c'è una componente essenziale, più banale e concreta (che ricorda la risposta di Erodiade ad Erode che trovava elaborate metafore per descrivere la luna, ossia "la luna è la luna e basta"...Wilde era un genio!), forse più triste e quotidiana: i prezzi. Prezzi esagerati, sproporzionati, quasi ignari - nella loro immobilità - delle leggi di mercato e del confronto con la concorrenza. Pagare un cofanetto da 3 cd 60 € (e non ti parlo di nuove edizioni, ma di roba di almeno 30 anni fa) è inaccettabile, soprattutto laddove gli stessi prodotti arrivano dalla Germania (comodamente ordinati sul pc) a un terzo del costo... Ecco io credo che nel destino di tutti questi negozi vi sia una sorta di autocondanna: se non si fanno promozioni e una politica dei prezzi concorrenziale si è destinati alla chiusura. Resiste Ricordi per altri motivi (ma anche lì i prezzi sono spesso improponibili). Mi spiace per Stradivarius e per la competenza di chi suggeriva titoli ed edizioni (e questa non la può sostituire nessuno), ma purtroppo ci sono ragioni che vanno oltre gli affetti...
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda Riccardo » lun 21 feb 2011, 0:40

teo.emme ha scritto:Prezzi esagerati, sproporzionati, quasi ignari - nella loro immobilità - delle leggi di mercato e del confronto con la concorrenza.


Concordo Teo.
Ed oltre alla questione dei prezzi aggiungo un essere ignari, da parte dei negozianti, anche delle novità pulsanti del mondo discografico e della musica...
Una bottega di dischi se proprio volesse sopravvivere dovrebbe come minimo cercare di stare al passo con i tempi, con i nuovi divi, le nuove etichette e le nuove tendenze.
Ben venga il negoziante depositario delle antiche verità e tradizioni (tante volte gestite comunque con impaccio e approssimazione da qualcuno che non va a teatro da trent'anni), ma una bottega che si rispetti in una grande città dovrebbe ospitare regolarmente conferenze e sedute di autografi dei divi che (non) passano nelle sale cittadine, con promozioni, manifesti ed inviti accattivanti. Oltre naturalmente a comode postazioni per l'ascolto, la lettura...
Il polveroso negozio nel quale trovavi i dischi fuori catalogo di Blake o le chicche live della Moedl e della Rysanek a 75€ l'una "perché d'importazione" (e ora tutte tranquillamente ascoltabili gratis su youtube) ha fatto il suo tempo.

Basta far visita ai grandi magazzini musicali di Berlino, Monaco o Vienna per farsi un'idea di come un negozio di dischi possa (forse!) ancora svolgere una certa utilità...
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda Milady » lun 21 feb 2011, 13:32

Amici carissimi,
è vero che Youtube ci porta tutto o quasi in casa: è una gran bella comodità,anche se l'audio , almeno sul mio computerazzo vetusto, è spesso da far piangere.D'altra parte è gratis...prendi e porta a casa.
Ma capisco chi rimpiange negozi come Stradivarius.
Nella mia città sono stati chiusi ,da anni, celebri negozi dove c'erano persone veramente competenti e pittoresche.
Rimpiango un vecchietto di pessimo carattere , che sottoponeva il potenziale acquirente , borbottando, ad una sorta di esame preliminare sui cantanti o sulle opere di cui il tapino richiedeva i dischi: sì ,parlo del vinile o dei primi CD.
Al massimo potevo acchiappare una sufficienza risicata, condita da occhiate severe , tipo : "Signora, studi e si prepari di più un'altra volta".Era molto divertente: spesso ci andavo solo per farlo arrabbiare . Non ci voleva molto. E lui stava al gioco.
Una volta cacciò via a suon di scopa un cliente assolutamente impreparato : "Io non vendo le mie cose ad un torsolo così!".
Ma questo "cacciato tornò da più parte", implacabile.
E so il perché.
L'atrabiliare vegliardo , dopo aver tirato le orecchie allo scolaretto poco studioso, impartiva una breve lectio magistralis all'upo , condita da mirabili espressioni e metafore in vernacolo .Poi tirava fuori le sue meraviglie : aveva tutto, ma proprio tutto . E , se era in buona, a mo' di esemplificazione didattica, ti faceva ascoltare tante chicche.E c'era anche la gioia di razzolare nello scrigno dei suoi tesori... In fine mi bombardava con : Signorina ( o Signora) si levi dai tre passi ! In realtà l'esortazione era molto spesso fornita con un linguaggio più pesante : una goduria.
Con tutto questo capirete che anche io sono ormai da tempo nell'età postadulta da un bel pezzo. Ho sentito questo termine consolatorio alla TV e lo rivogo subito.
Rimpiango anche il fiero nonnetto, perché stamani sono andata in un negozione a chiedere un DVD della Manon Lescaut, sentita in poco esaltante esecuzione ieri: mentre si deliziava di una canzone sanremese che non mi diceva nulla e di cantanti pop in english stonati come una campana, il giovanissimo commesso, mi ha guardato come se fossi un rudere , che chiedeva la ninna nanna che la Madonna cantava a Gesù Bambino. E io me ne sono andata .
Sì, i tempi cambiano, ma , in questo caso,resto una passatista ed ho nostalgia dei commmessi d'antan. menbo asttici e più preparati.
C'è un altro negozietto, molto lontano, dove una signora carinissima mi darà quello che voglio.
Ma intanto , "amici miei", quale DVD della Manon Lescaut mi consigliate per ristorare l'occhio e le orecchia?
Le mie grazie vi rendo,anticipate , e buona giornata a tutti
da
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda teo.emme » lun 21 feb 2011, 14:46

Beh, Riccardo, è proprio il concetto alla base di quelle "botteghe del disco" che, secondo me, è una "fuga dal reale". Ha senso far pagare 75 € un cd per il sol fatto d'essere d'importazione, quando tutti noi possiamo "importare" quei dischi da ogni angolo del globo ordinandoli via internet? E senza dover ricorrere agli orribili file mp3, compressi in modo indegno, o ai filmatini di You Tube che sono uno stupro alle orecchie data l'infima qualità audio! Il problema è concettuale. Ed è tipico del sistema Italia (ovunque i cd costano molto meno): i prezzi non seguono logiche di mercato. Ti faccio pochi esempi: alla Bottega Discantica (negozio del tutto simile a Stradivarius) guardavo il costo di alcuni cofanetti messi in offerta dalla casa madre e dunque col prezzo imposto...ebbene costavano un paio di euri in più. Altro esempio: le edizioni NAXOS costano in tutto il mondo 6 € a cd, a Milano 11. Taccio poi delle case specializzate in live storici (MYTO, ARCHIPEL, ANDROMEDA e WALHALL): ovunque circa 8 € a cofanetto, qui da noi almeno il triplo (e secondo voi che senso ha spendere 20 € per un live del '50 - magari di qualità modesta - quando lo stesso prodotto si trova a 7 €? Ultimo esempio: qualche tempo fa comprai il bel cofanetto dell'integrale di Caruso edito dalla NAXOS (box da 12 cd) a 20 € circa, ordinandolo in Germania; lo stesso prodotto era disponibile da Ricordi a 60 € e, in una qualche bottega del disco (non ricordo quale) a quasi 90 €. Questi sono i motivi per cui certi posti chiudono, ma non perché sono costretti, ma per cattive politiche commerciali.
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda Tucidide » lun 21 feb 2011, 18:18

Secondo me la chiusura dei negozi di dischi, specialmente quelli di nicchia, con personale competente, è un problema soprattutto per i neofiti. Ci siamo passati in molti, quando eravamo alle prime armi con la melomania. Un consiglio, un ascolto gratuito "senza impegno" e ci siamo fatti la nostra cultura musical-operistica. Io ho chiacchierato spesso con Bongiovanni a Bologna, anche lui del tutto restio a fare sconti (ma è un vizio?) ed enciclopedico nelle conoscenze.
Poi, però, si cresce.
Adesso, dei consigli di Bongiovanni non mi avvalgo più. Ci sono i forum, dove si incontrano persone che ne sanno centomila volte di più, ci sono le recensioni in rete, c'è YT, c'è Amazon, c'è eBay. Ovviamente, se si è alle prime armi, manca il gusto del rituale che dice Pietro, e si rischia magari di non trovare altrettanto affascinante l'acquisto dei primi CD o DVD. E' un peccato.
Ma d'altronde, se il rischio è quello di incappare nel commesso del tutto ignaro di opera, che ti guarda con occhio vitreo ed inespressivo, allora tanto vale comprare davanti ad un gelido schermo del PC. A me capitò, alla Comet, di chiedere un Giulio Cesare di Handel che avevo visto pochi giorni prima. La commessa, candida candida, mi chiese "di Handel... Paolo Hendel?" : WohoW : :shock: :shock: : WohoW : : CoolGun : :mrgreen:
Poi i prezzi... certo, i prezzi nei negozi sono alti, troppo alti. Troppo anche per giustificare il fascino dell'acquisto materiale.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda Alberich » lun 21 feb 2011, 19:14

Trovo che la morte delle botteghe sia una naturale evoluzione. Per i consigli c'è internet, piaccia o non piaccia, che è molto più ricco della pur enciclopedica conoscenza dei commessi.
Per gli acquisti c'è internet, che permette di raggiungere tutto quello che c'è in commercio.
I prezzi sono una fatto tutto sommato secondario, secondo me. Come il salumiere sotto casa. Non fallisce perchè costa tanto, ma perchè ti offre meno del supermercato. Infatti le buone enoteche, le gastronomie d'eccellenza, i formaggiai che si girano l'Italia cercando le specialità sopravvivono e arricchiscono.
Certo era bello girar per negozi e cercare se c'era qualcosa di interessante...ma adesso lo si fa col PC e si scopre davvero se c'è qualcosa di interessante sul mercato, non se per caso il negozio x ha ricevuto la consegna.

L'unico mio dubbio è quanto internet permetta la serendipity dell'acquisto: mi spiego, per i CD non saprei, ma il mio regista preferito, un oscuro ungherese, l'ho scoperto perchè era casualmente in vetrina in un negozio di Bristol. Su internet trovi tutto quello che conosci, ma è molto meno facile trovare quello che non conosci.

Per il resto, i vecchi barbogi che vogliono indottrinare i giovincelli non mi mancano.
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda MatMarazzi » mar 22 feb 2011, 18:23

Alberich ha scritto:Per il resto, i vecchi barbogi che vogliono indottrinare i giovincelli non mi mancano.


Tanto più che anche quelli li trovi su Internet! ;)
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda Riccardo » mar 22 feb 2011, 22:16

teo.emme ha scritto:Il problema è concettuale. Ed è tipico del sistema Italia (ovunque i cd costano molto meno): i prezzi non seguono logiche di mercato. Ti faccio pochi esempi: alla Bottega Discantica (negozio del tutto simile a Stradivarius) guardavo il costo di alcuni cofanetti messi in offerta dalla casa madre e dunque col prezzo imposto...ebbene costavano un paio di euri in più. Altro esempio: le edizioni NAXOS costano in tutto il mondo 6 € a cd, a Milano 11.
Il fatto che all'estero i dischi costino meno non corrisponde al vero secondo la mia esperienza, almeno per quanto riguarda Germania Austria e Inghilterra (la Spagna ha in effetti prezzi leggermente inferiori).
Semmai quello che cambia è che a Monaco o Berlino c'è maggiore possibilità di trovare negozi dell'usato o promozioni interessanti nei megastore.

Ammesso che nel confronto anche tu per Italia intenda Ricordi e Fnac, dove infatti i Naxos costano intorno ai 6€.

Discantica e simili stanno morendo proprio perché sono fuori concorso anche all'interno del sistema Italia, in termini di prezzi e pure di gentilezza del personale (ogni volta sembra che debba sentirmi un criminale alla sola richiesta di un prezzo che sui dischi non è riportato; figuriamoci quando dopo aver sentito la cifra astronomica la decisione è di non comprare...)

A tutto questo discorso va poi aggiunto che andando nei sopraddetti paesi europei sistematicamente si trovano tutte quelle novità che da noi arrivano con mesi di ritardo.
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda teo.emme » mar 22 feb 2011, 23:16

Riccardo ha scritto:Semmai quello che cambia è che a Monaco o Berlino c'è maggiore possibilità di trovare negozi dell'usato o promozioni interessanti nei megastore.

Ammesso che nel confronto anche tu per Italia intenda Ricordi e Fnac, dove infatti i Naxos costano intorno ai 6€.

Discantica e simili stanno morendo proprio perché sono fuori concorso anche all'interno del sistema Italia, in termini di prezzi e pure di gentilezza del personale (ogni volta sembra che debba sentirmi un criminale alla sola richiesta di un prezzo che sui dischi non è riportato; figuriamoci quando dopo aver sentito la cifra astronomica la decisione è di non comprare...)

A tutto questo discorso va poi aggiunto che andando nei sopraddetti paesi europei sistematicamente si trovano tutte quelle novità che da noi arrivano con mesi di ritardo.


Io ho notato che, invece, in Germania, Inghilterra e Francia i prezzi siano inferiori. Ci sono offerte, promozioni e campagne di sconto (a Berlino basta fare un salto da Dussman o nei negozi Zweitausendeins).

Purtroppo da Ricordi e Fnac e NAXOS (per fare un esempio) stanno a circa 11 € (i MYTO, invece li prezzano come fossero novità DGG: cofanetto a 2 cd a 30 €).

Su Discantica e simili ha ragione: è da ridimensionare la presunta gentilezza dei commessi delle piccole botteghe...pare che gli dai fastidio alla seconda richiesta di prezzo (ma dico, poi, perché mai non indicarli sulla confezione?)
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda Riccardo » mer 23 feb 2011, 22:55

teo.emme ha scritto:Io ho notato che, invece, in Germania, Inghilterra e Francia i prezzi siano inferiori. Ci sono offerte, promozioni e campagne di sconto (a Berlino basta fare un salto da Dussman o nei negozi Zweitausendeins).

Questo è sicuro... Io mi riferivo più che altro alle novità, dove è più difficile ci siano offerte.

teo.emme ha scritto:Purtroppo da Ricordi e Fnac e NAXOS (per fare un esempio) stanno a circa 11 € (i MYTO, invece li prezzano come fossero novità DGG: cofanetto a 2 cd a 30 €).

Ricordo male per i Naxos allora...mi pareva che 11-12 costassero le opere da due cd e circa la metà i singoli.

teo.emme ha scritto:Su Discantica e simili ha ragione: è da ridimensionare la presunta gentilezza dei commessi delle piccole botteghe...pare che gli dai fastidio alla seconda richiesta di prezzo (ma dico, poi, perché mai non indicarli sulla confezione?)

Mai capito...forse confidano nell'acquirente di fiducia che non si cura troppo del prezzo. Oppure semplicemente se ne vergognano :D
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda pbagnoli » gio 24 feb 2011, 7:05

A dirvela tutta, quanto a gentilezza non ho mai avuto problemi né da Discantica né da Stradivarius.
Se posso dire, Discantica è il più caro di tutti, ma è anche quello dove trovi il titolo difficile, quello che proprio non c'è da nessuna parte. Ci vado di meno perché rispetto a dove vivo e lavoro è veramente scomodissimo, ma comunque con me sono sempre stati gentilissimi
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda teo.emme » gio 24 feb 2011, 10:52

Generalmente sì, ma all'ennesima richiesta di prezzo non nascondono un certo fastidio. Fastidio che si eviterebbero con la semplice indicazione del prezzo sul prodotto (niente di rivoluzionario). Circa la possibilità di trovare il titolo raro...dipende da cosa intendi: probabilmente è più facile reperire titoli fuori catalogo per il semplice fatto che hanno vecchissime giacenze in magazzino (spesso, infatti, si vedono le prime edizioni di prodotti successivamente ristampati in formato economico), tanto che mi è capitato di trovare l'Otello di Rossini diretto da Lopez-Cobos (nel cofanetto originale Philips) o le edizioni delle opere di Verdi di Gardelli (nel loro formato originale con box cartonato e libretto), con evidenti segni di muffa :D Il problema è il prezzo sproporzionato a cui vengono venduti (mi è capitato di vedere una sinfonia di Bruckner diretta da Celibidache - 2 normalissimi cd EMI - a 42 €...e non perché d'importazione, ma semplicemente perché ormai fuori catalogo...). Un altro posto dai prezzi altissimi è Azzali di Parma.
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Re: I tempi cambiano

Messaggioda Alberich » gio 24 feb 2011, 12:13

MatMarazzi ha scritto:
Alberich ha scritto:Per il resto, i vecchi barbogi che vogliono indottrinare i giovincelli non mi mancano.


Tanto più che anche quelli li trovi su Internet! ;)
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Pero' su internet puoi ignorarli, se invece ti sequestrano il CD comprato fino alla fine del pippotto e' peggio :mrgreen:

Nessuno frequentava Buscemi? Avevo buoni amici li', ma non vado da tantissimi anni, non so neanche se esista ancora la parte classica. Diciamo che e' stata la mia formazione musicale, era interessante perche' c'erano Angelo, Alma, il ragazzo di cui non ricordo il nome e Mario che avevano formazioni e idee diversissime. Con Mario eravamo anche abbastanza amici qal di fuori del negozio, ma l'ho perso di vista.
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