Ho dato una scorsa non completa a tutto il papiro:
mon Dieu, que tout cela est merveilleux!
Questi adorabili personaggi mi hanno fatto tornare indietro negli anni ai tempi di Italia Arti Musica Classica, il forum in cui sono cresciuto alle prese con alcuni figuri di analoga caratura intellettuale. Pamilton, con la sua passione morbosa per Spontini, sempre pronto a insultare a morte tutti quelli che non la pensavano come lui, a cominciare da tale Marco Righetti; Lucio Vattelapesca, moderatore di IAMC mod,
capoclaque a favore dell'allora Sovrano Assoluto della Scala;
Frater Sinister, quello autentico e tutte le successive varianti sul tema, uno più guitto dell'altro; poi c'era quell'altro imparentato con Cappuccilli, non mi ricordo come si chiamava, che m'insultò subito non appena misi piede su IAMC. E poi c'erano altri personaggi molto più interessanti, pur se meno pittoreschi: Giampaolo Lomi, Cesare Simonetti e altri ancora...
Ma, al di là dei personaggi, quello che faceva di IAMC una piazza molto significativa era il tono costantemente sopra le righe, spiritato, da insulto mortale, perennemente in bilico sul filo della querela.
I personaggi di questo blog - di cui nemmeno sospettavo l'esistenza, lo confesso - sono talmente belli da sembrare finti.
Riunire nel nome dell'opera lirica un'umanità così triste, affranta e miserabile è qualcosa di terribile e meraviglioso al tempo stesso! Il ricorso perenne ad un linguaggio e ad argomentazioni scatologiche cui facevamo ricorso quand'eravamo ragazzini; l'insulto sempre più violento a chi non la pensa come te e, addirittura, l'augurio tanatologico; la negazione della buona fede altrui e, anzi, l'aggressione perenne all'intelligenza e alla buona fede del prossimo; manca solo il riferimento alle pratiche sessuali della mamma dell'interlocutore, e poi tutto sarebbe perfetto.
Ora, la domanda che mi sorge spontanea è: perché?
Perché continuare ad insultare il prossimo in nome di un'arte così terziaria nel panorama culturale?
Perché l'opera deve raggruppare sotto la propria bandiera così tanti fanatici convinti in modo geovista di avere la Verità scritti su proprie e personalissime Tavole della Legge, rivelate solo a pochi eletti?
Perché il melomane italiano deve essere sempre così talmente ottuso da rifiutare il confronto con chi cerca di propinare minestre diverse da quelle che ha sempre mangiato?
Perché il
melomaniaco italiano non accetta che qualcuno possa mettere in discussione i propri idoli, anche solo per amore di discussione?
Perché il
melomaniaco italiano pensa inevitabilmente che l'arte della rappresentazione operistica si sia fermata ai cilindri Mapleson e non accetta mai l'idea che ci possa essere stata un'evoluzione (nel senso di progressione temporale) e agita in modo apotropaico davanti al naso dell'interlocutore i soliti nomi di sempre, quelli che si sono fermati ai 78 giri?
Santa polenta, ancora una volta ho trovato definizioni come quella di "canto professionale"! Credevo che fosse un conio solo dei nostri amici del CdG, e invece ci sono anche gli altri blogghisti che lo usano con prodigalità!
Ah, Tuc, ti ringrazio: in questa giornata così difficile per me, finalmente un sorriso nostalgico per il tempo che è fuggito