Gregory Kunde

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Gregory Kunde

Messaggioda Ilaria » mar 26 ago 2008, 16:23

Caro Tucidide,
gli anni 2003-2004 sono proprio stati per Kunde quelli della "muta" della voce (l'uso improprio del termine con particolare accezione kundiana è ormai entrato a far parte del mio lessico famigliare... sono affezionata a questa deformazione, che ci volete fare :wink: ), delle insicurezze e della definitiva presa di coscienza della necessità dell'abbandono dei ruoli da contraltino. Con l'avvicinamento sempre più massiccio al repertorio francese, che richiede un maggiore sfruttamento dei centri, il tenore statunitense ha riorganizzato il proprio materiale vocale, che nel frattempo si stava già naturalmente evolvendo verso una più ampia corposità del registro medio-grave (rispetto al pur strepitoso Otello dell'anno scorso, che nei gravi davvero latitava, qualche nota verso il basso è già stata meglio tornita in occasione dell'Elisabetta della scorsa primavera, nonché nelle recite più fortunate di quest'Ermione). Sono convinta che il prossimo Argirio sivigliano sarà molto più saldo di quello del 2004, proprio sulla scorta dell'acquisizione di questa consapevolezza.

Ovvio che se consideriamo la sola coloratura come termine di giudizio, un ruolo come quello di Pirro, insieme ad Antenore il più agile tra quelli baritenorili, non è di certo il più calzante oggigiorno per Kunde, ma non lo era nemmeno otto o quattro anni fa. Se prendiamo come parametri però anche altri aspetti musicali nonché quelli scenico-interpretativi, mi pare evidente, come scrive Riccardo, che il cantante è dotato di un'eleganza e di uno stile davvero superiori rispetto al collega di Oklahoma City: il sadismo, la viscidità, l'irresponsabilità, l'infantilismo del personaggio sono stati nobilitati da Kunde attraverso un certo fascino del perverso che mi pare Merritt non fosse in grado di suscitare.
Ovviamente concordo appieno con Tucidide quando afferma che la voce pur chiara di Kunde non mancava mai di virilità, sia nei sovracuti dei ruoli rubiniani sia in parti nozzariane che altrimenti gli sarebbe stato impensabile avvicinare (oltre al Rinaldo da te citato, anche il Rodrigo scaligero dell'anno precedente, come riporta giustamente Riccardo).

Von Bothmer è un mistero. Un paio di anni fa sembrava che in certi passaggi la sua voce rivelasse qualche eco blakiana, salvo poi tendere paurosamente alla stecca ed allo schiacciamento degli acuti. Questi vezzi sono andati peggiorando ne Le nozze di Teti, e di Peleo dell'anno scorso (non ho visto il suo Otello, ma dall'ascolto di una registrazione privata mi è sembrata un'interpretazione poco felice, volendo usare un eufemismo) e quest'anno hanno portato come risultato ad un Pilade dalla voce costantemente indietro e con sempre più palesi difficoltà col metronomo.

Per quanto riguarda i ruoli David, se la voglia di cantare Rossini è quella dell'ultimo anno direi che con l'eccelso Florez possiamo stare freschi. Personalmente Mironov mi entusiasma poco. Piuttosto, dopo l'ottimo prova pesarese quale Oreste, vedo bene proprio Siragusa, che tra l'altro è già stato Ilo discografico e debutterà a breve nel Turco a Genova, dopo aver cantato per la prima volta Giacomo V il dicembre scorso a Berlino (in questo caso con risultati non del tutto esaltanti: lì Florez, quando ne aveva voglia, era davvero un'altra cosa...).
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Re: Ermione (Rossini)

Messaggioda MatMarazzi » gio 28 ago 2008, 12:55

Ilaria ha scritto:Se prendiamo come parametri però anche altri aspetti musicali nonché quelli scenico-interpretativi, mi pare evidente, come scrive Riccardo, che il cantante è dotato di un'eleganza e di uno stile davvero superiori rispetto al collega di Oklahoma City: il sadismo, la viscidità, l'irresponsabilità, l'infantilismo del personaggio sono stati nobilitati da Kunde attraverso un certo fascino del perverso che mi pare Merritt non fosse in grado di suscitare.


A mia volta sono felicissimo dell'ingresso di Ilaria nella nostra piccola confraternita! :)
E sono felicissimo che si parli con tanto approfondimento di un caso (come quello di Kunde) che ho forse un po' sottovalutato e che, fra qualche anno, probabilmente rimpiangerò.

Ho letto con estremo interesse tutte le tue considerazioni; devo ammettere di non averlo sentito - nemmeno in registrazione - nella maggior parte dei ruoli che secondo te sarebbero i più significativi.
Evidentemente mi sono perso il meglio.

Dal vivo ho di lui solo ricordi più o meno deludenti: una Maria Stuarda a Bologna in cui si moriva dalla noia (non per colpa solo sua ovviamente), poi la famigerata Semiramide al Rof di cui avete parlato (lì lo trovai ben oltre il limite dell'accettabile).
Le ultime performances gli ho sentito fare hanno riguardato Berlioz: il mio amore per Gardiner mi ha spinto a Parigi (inaugurazione dello Chatelet, con Les Troyens allestiti da Kokkos) e a Zurigo (nuovissima edizione del Benvenuto Cellini con la regia di Pountney).
L'impressione ricavata in questi ruoli "monstre" della drammaturgia berlioziana è stata, perdona la franchezza, modestissima: una presenza arida, una vocalità piccina e delicata, un coinvolgimento emotivo da villeggiante della costa adriatica, in vacanza con moglie e bambini al Bagno Marisa.
Temo che l'epoca di queste esecuzioni fosse proprio quella della "muta" di cui ci parlavi. Può anche darsi che questo repertorio non sia quello che più lo esalta. Può anche darsi che a me sia sfuggito quel qualcosa che lo rende grande.
Certo è che mi piacerebbe approfondire il suo caso, e soprattutto nei ruoli che hai consigliato.

Prometto che lo farò. Nel frattempo, ancora benvenuta! :)

Salutoni,
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Re: Ermione (Rossini)

Messaggioda Ilaria » gio 28 ago 2008, 13:56

Qui ci vorrebbe un thread apposito... :!:
Caro Matteo, non so proprio da che parte cominciare! Potrei iniziare col dirti che Kunde stesso ha ammesso più volte di adorare Berlioz e che, quindi, mi sorprende non poco che tu abbia riscontrato un risultato interpretativo così modesto in occasione dei Troyens e del Benvenuto, a maggior ragione da parte di un cantante che io reputo sempre intensamente consapevole e partecipe nella parte. Io all'epoca non ero ancora fervente kundiana, per cui posso rifarmi soltanto alle incisioni discografiche uscite nel frattempo, dalle quali, manco a dirlo, ricavo impressioni opposte alle tue.
A questo punto comincio a ritenere che sia tutto riconducibile ad una mera questione di gusti personali e che non troveresti nulla di esaltante né nei suoi Puritani né nella sua Straniera, tanto per citare due dei titoli in cui credo sia da considerare un punto di riferimento.

Non posso credere che tu l'abbia trovato emotivamente coinvolto al pari di un villeggiante sull'Adriatico (tra l'altro villeggiante sull'Adriatico lo è stato davvero in varie occasioni, incluso quest'anno :P )! Forse percepiamo la sua personalità in modo diverso: quello che per me è sublime raffinatezza per te è arido piattume. Certo che due impressioni così diametralmente opposte sono difficili da spiegare... Quello che ti posso dire dopo aver costantemente seguito Kunde nelle sue tappe europee è che, sul piano interpretativo (mi riferisco sia al livello vocale sia a quello scenico), l'ho sempre trovato incredibilmente interessante, se non addirittura esaltante, anche in performance in forma di concerto quali la Damnation dello scorso gennaio a Monaco e l'Elisabetta dello scorso aprile a Parigi. Dalle registrazioni deduco che interessante lo sia sempre stato, ma il tuo giudizio lapidario un po' mi gela.

Della Semiramide del 2003 ho già detto, la Maria Stuarda del 1994 cadeva in un momento non particolarmente fortunato.


Grazie per il benvenuto!


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Re: Ermione (Rossini)

Messaggioda MatMarazzi » mar 02 set 2008, 12:29

Ilaria ha scritto:Qui ci vorrebbe un thread apposito... :!:

Ecco fatto! :)
Ti chiedo scusa ma io sono il classico moderatore del piffero. Sono il primo a uscire di topic e poi mi ci vogliono ore per riassettare il forum.

iniziare col dirti che Kunde stesso ha ammesso più volte di adorare Berlioz e che, quindi, mi sorprende non poco che tu abbia riscontrato un risultato interpretativo così modesto in occasione dei Troyens e del Benvenuto, a maggior ragione da parte di un cantante che io reputo sempre intensamente consapevole e partecipe nella parte. Io all'epoca non ero ancora fervente kundiana, per cui posso rifarmi soltanto alle incisioni discografiche uscite nel frattempo, dalle quali, manco a dirlo, ricavo impressioni opposte alle tue.


Be' Ilaria, sei in ottima compagnia! :)
anche Gardiner, a quanto pare, ama il Berlioz di Kunde, visto che non manca di interpellarlo in tutte le sue più importanti produzioni berloziane.
Se proprio vogliamo parlare di Kunde e di Berlioz (magari confrontandolo ad altre storiche interpretazioni di Cellini ed Enea), potrebbe essere simpatico condividere le incisioni su rapidshare con i nostri amici e tentare qualche simpatica analisi.
Vedi io, a differenza tua, non credo più alle "mere questioni di gusti personali".
O, per lo meno, sì, alla fine contano quelli, ma intanto c'è una patina oggettiva di suoni ed effetti (musicali ed espressivi) su cui possiamo interrogarci.
Per quanto mi riguarda adoro il confronto e adoro Berlioz, quindi ci sto! :)


A questo punto comincio a ritenere che sia tutto riconducibile ad una mera questione di gusti personali e che non troveresti nulla di esaltante né nei suoi Puritani né nella sua Straniera, tanto per citare due dei titoli in cui credo sia da considerare un punto di riferimento.


E perchè mai?
Una delle mie convinzioni più radicate è che la grande interpretazione si può sprigionare solo quando ha luogo una misteriosa reazione chimica fra un cantante e un personaggio (o uno stile, una tipologia, un'estetica).
Se anche non mi piace in Berlioz, non è affatto detto che Kunde non mi esalti nei ruoli Rubini.

Guarda Kraus: come Rubiniano (almeno per astrazione) mi entusiasma; nel resto... non troppo.
E la Sutherland? nei ruoli Pasta mi fa impazzire, in quelli Ronzi per niente.
Il contrario della Gencer: memorabile nei Ronzi, molto meno nei ruoli Pasta.
Secondo me non c'è errore più grande che giudicare un cantante solo da una o due interpretazioni; ed è purtroppo quello che ho dovuto fare con Kunde, non potendo approfondire ogni artista allo stesso modo.
Mi sono dovuto fidare di quattro o cinque ascolti dal vivo.
la fortuna di disporre di una Kundiana onnicomprensiva come te è proprio quella di poter rimettere il suo caso sul tappeto e distinguere ciò in cui è stato grandissimo dal resto. No?
Parliamo dei ruoli rubini! Parliamo dei ruoli Nozzari!
E soprattutto facci sentire qualche pezzettino!!!

Salutoni!
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda Ilaria » mar 02 set 2008, 16:37

Innanzi tutto lasciami esternare la mia immensa gioia e la mia profonda commozione (sniff..!!): che meraviglia vedere un thread dedicato a Gregory Kunde! :D
Per quanto riguarda le registrazioni, sono effettivamente in possesso di tutto l'immaginabile e anche dell'inimmaginabile, solo che mi cogli in un mese massacrante per numero e varietà d'impegni. Comincerò col fornirti l'indispensabile, quello che si potrebbe definire, insomma, come "il kit di sopravvivenza del giovane (quasi) fervente kundiano". Poi vedrò di mettere su rapidshare qualche altra chicca.

Nel frattempo ti confermo quello che ti avevo già accennato durante la breve ma intensa conversazione pesarese, ossia che, come rubiniano, il Nostro negli anni Novanta è davvero stato... un pezzo da novanta! Difficile pensare ad un Elvino, ad un Arturo, ad un Arturo bis (quello della Straniera), ad un Fernando e ad un Tebaldo più eleganti e, al contempo, virili. E quei Fa? Come non rimanere sbalorditi dalla facilità con cui l'astrale nota viene pigliata e tenuta (con contorno, talvolta, di successiva puntatura al re) senza il minimo scomporsi, mantenuta all'interno di un fraseggio morbido come il velluto, sempre denso di significati, e di uno dei legati più ammirevoli che si possano udire in questo repertorio (sentasi a tal proposito "A te o cara" in una delle tante esecuzioni: youtube ne propone una dell'87). L'intelligenza interpretativo-musicale si manifesta anche qui, come in tutto il suo Rossini, in variazioni raffinatissime ma imprevedibili, e per questo ancor più esaltanti.

Tra poco Kunde avrà modo di approcciare per la prima volta Pollione, dunque un ruolo Donzelli. Tenendo conto del fatto che quest'ultimo fu, dopo Nozzari e prima di Tamberlick, il tenore a cui forse arrise il più vivo successo nei panni dell'Otello rossiniano durante il XX secolo, e che Kunde è stato l'anno scorso uno stratosferico Otello, ci sono tutte le premesse per... e qui non farmi proseguire perché da buona sostenitrice devo pur mostrarmi un pizzico scaramantica! :P

Prometto che gli ascolti arriveranno!

Io sono convinta, però, che oltre che tra cantante e personaggio (e affini), la reazione chimica avvenga (o meno)anche fra cantante ed ascoltatore. Con la ragione si arriva a spiegare, argomentare, descrivere, motivare quasi tutto. Ma certe folgorazioni sulla via di Damasco no... così perderebbero anche il loro fascino. Non trovi? :wink:

Un saluto carissimo!


Ilaria
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda MatMarazzi » mer 03 set 2008, 13:48

Ilaria ha scritto:Innanzi tutto lasciami esternare la mia immensa gioia e la mia profonda commozione (sniff..!!): che meraviglia vedere un thread dedicato a Gregory Kunde! :D


indubbiamente, al di là di ogni considerazione che faremo, Kunde è un pezzo grosso nel panorama del canto e per giunta un cantante dalla carriera singolare e interessante. Un thread su di lui era semplicemente necessario: purtroppo mancavamo ancora di un super-esperto che ci aiutasse uscire dalle solite banalità.
A proposito, a parte Pollione sei al corrente di qualche nuovo debutto per i prossimi anni?

Comincerò col fornirti l'indispensabile, quello che si potrebbe definire, insomma, come "il kit di sopravvivenza del giovane (quasi) fervente kundiano". Poi vedrò di mettere su rapidshare qualche altra chicca.


Grazie mille! :)
Attenderemo tutti con impazienza.
Intanto io mi farò un giretto su youtube.

Io sono convinta, però, che oltre che tra cantante e personaggio (e affini), la reazione chimica avvenga (o meno)anche fra cantante ed ascoltatore. Con la ragione si arriva a spiegare, argomentare, descrivere, motivare quasi tutto. Ma certe folgorazioni sulla via di Damasco no... così perderebbero anche il loro fascino. Non trovi? :wink:


Certo che trovo! E' vero...
E tuttavia... esiste (ne sono candidamente certo) un terreno comune di gesti sonori, effetti, emozioni dei quali è bello discutere. Poi Montale potrà emozionare più te di me, ma il suo uso della lingua, della figure poetiche, delle sonorità... tutto quello possiamo analizzarlo insieme, con gli stessi strumenti.

Io per esempio (ora ti stendo) trovo che nell'ultima aria di Cellini, lo scassatissimo Bruce Ford sappia tirare fuori un livello di tensione musicale ed espressiva superiore a Kunde, che pure vocalmente è messo molto meglio. Lo stesso per quanto riguarda l'ironia del terzetto primo. Hai sentito Gedda in questo ruolo? Che ne dici?
Insomma, quando hai tempo mi piacerebbe discutere con te e con gli altri amici del forum anche dei ruoli di Berlioz, perché mi spiace essere arrivato a maturare opinioni così diverse dalle tue...

Per ora un carissimo saluto e grazie di questi bei confronti,
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda Ilaria » gio 04 set 2008, 10:04

Ecco un piccolo assaggio: http://rapidshare.com/files/142505956/I ... 9.mp3.html
Trattasi di una registrazione del 19 febbraio 1999 di "Credeasi misera" dalla Staatsoper di Vienna. Elvira è Stefania Bonfadelli, dirige Latham-Koenig.

Mi risulta molto difficile credere al fatto che Ford, che pure apprezzo e che mi è sempre sembrato un artista in grado di comunicare molto, possa essergli superiore a livello di tensione musicale ed espressiva, ossia in ciò che in ogni tipo di repertorio è il suo punto forte (anzi, fortissimo!). Urge la prova! :)
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda MatMarazzi » gio 04 set 2008, 23:25

Ilaria ha scritto:Ecco un piccolo assaggio: http://rapidshare.com/files/142505956/I ... 9.mp3.html
Trattasi di una registrazione del 19 febbraio 1999 di "Credeasi misera" dalla Staatsoper di Vienna. Elvira è Stefania Bonfadelli, dirige Latham-Koenig.


Grazie mille!!!
Purtroppo ora non lo posso sentire perchè - da bravo pirla - qui a casa non ho la password di rapidshare, che ho memorizzato nel pc dell'ufficio.
Domani pomeriggio me lo ascolto... già mi pregusto il fa.

Mi risulta molto difficile credere al fatto che Ford, che pure apprezzo e che mi è sempre sembrato un artista in grado di comunicare molto, possa essergli superiore a livello di tensione musicale ed espressiva, ossia in ciò che in ogni tipo di repertorio è il suo punto forte (anzi, fortissimo!). Urge la prova! :)


Ok, non ho mai fatto un upload su rapidshare ma prima o poi dovrò pur imparare.
Prometto che entro il fine settimana inserirò i due Cellini.
Promesso.

Salutoni,
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda MatMarazzi » ven 05 set 2008, 16:38

Ilaria ha scritto:Ecco un piccolo assaggio: http://rapidshare.com/files/142505956/I ... 9.mp3.html
Trattasi di una registrazione del 19 febbraio 1999 di "Credeasi misera" dalla Staatsoper di Vienna. Elvira è Stefania Bonfadelli, dirige Latham-Koenig.


Bello bello! :)
E comunque - anche di più del fa, che è facilissimo e risonante - mi ha colpito il senso della linea pura e maestosa (con un qualcosa di poetico e sfinito) in tutta la prima parte.
Mi fa molto piacere poter sentire questa superba esecuzione proprio mentre (con Ric) si sta discutendo di drammaturgia classica e romantica.
Quanto parlo dell'elevatezza belliniana, intendo proprio quel che Kunde riesce a conseguire qui.
Sono pochi i tenori-rubiniani (note a parte) che riescono a comunicare l'idea di un flusso di suono che si allontana, oltre la dimensione umana.

Grazie mille
Mat

PS: mi sto informando per inserire i Cellini! :)
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda Ilaria » sab 06 set 2008, 18:35

MatMarazzi ha scritto:Mi fa molto piacere poter sentire questa superba esecuzione proprio mentre (con Ric) si sta discutendo di drammaturgia classica e romantica.
Quanto parlo dell'elevatezza belliniana, intendo proprio quel che Kunde riesce a conseguire qui.
Sono pochi i tenori-rubiniani (note a parte) che riescono a comunicare l'idea di un flusso di suono che si allontana, oltre la dimensione umana.

Grazie mille
Mat

PS: mi sto informando per inserire i Cellini! :)


Bene, sono molto contenta che la mia scelta nel vasto mucchio abbia sortito un effetto positivo!
Il fatto che tu abbia utilizzato termini quali "maestosità" ed "elevatezza", parole che uso frequentemente anch'io per descrivere le interpretazioni belliniane di Kunde, mi fanno credere allora che esista davvero quel terreno comune di apprezzamento del quale hai scritto in precedenza. Vuoi dire che ora tutto dipende dal prossimo brano che proporrò? :P

A proposito della sfinitezza che hai tirato in causa... Io trovo che sia una delle componenti che rendono eccezionale anche il suo Arnold, quella che lo colloca in una posizione diametralmente opposta a quella occupata da Pavarotti e Merritt, sicuramente più nerboruti ed energici ma meno sfumati in questa parte. I ruoli intimamente travagliati del repertorio limbico a cavallo tra neoclassicismo e romanticismo sono forse quelli verso i quali è più naturalmente predisposto: riesce sempre a trarne una levigatezza ed una sontuosità davvero rare e a risultare etereo ed umano al contempo.

Per il prossimo ascolto sto pensando ad un brano rossiniano con qualche variazione intrigante delle sue...

Un salutone e grazie a te per l'interessamento alla causa!

Ilaria
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda MatMarazzi » mar 04 mag 2010, 11:29

Carissimi,

Stavo facendo una piccola ricerca in Internet su Gregory Kunde per un pezzettino che pensavo di scrivere sul sito e mi sono imbattuto su una notizia agghiacciante.
Pare che Kunde, invece di accontentarsi di questa nuova ondata di successo con i ruoli Nozzari e ragionare su come indirizzare i suoi sessant'anni e i suoi ancora notevoli pregi nel migliore dei modi, abbia deciso di debuttare a Caracas nella Carmen di Bizet e aTorino (2011) nell'Arrigo dei Vespri Sicliani.
Ora, io non so cosa ne pensiate voi, ma personalmente mi cascano le braccia; non so se sia più dissennato lui o i dirigenti di questi teatri.
Come al solito nessuno che si renda conto che nel valutare un debutto ( e parliamo di Arrigo dei Vespri e di Don José!!) non basta dire: "hai avuto recenti successi? Sei un tenore? Ti sei fatto apprezzare nei ruoli francesi? ok, sei assunto!".

Mai che si rifletta sul "perché" uno ha successo e in quali personaggi!
Se si ragiona suoi recenti trionfi Nozzariani, ci si rende conto che essi sono dovuti alla particolare e irripetibile miscela che egli ha saputo produrre (scusate se agito uno dei miei vecchi fantasmi) a contatto con le specificità del "quid Nozzari". Ma questo non vuol dire che ogni ruolo di tenore gli possa convenire, specie oggi, alla sua età, messo come è messo.
Resta il fatto che Kunde ha cinquantasei anni (ne avrà 57 per i Vespri), che queste primavere si sentono e si vedono tutte, che i suoi centri sono opachi, senili e stridenti, la voce sconnessa, gli acuti, ok, ancora balenanti (in Rossini) ma aspri e tirati; anche la sua faccia e il suo aspetto sono ormai quelli di un tenorone di mezz'età e ammettiamolo infine: la sua sensibilità interpretativa (per quanto abbia trovato saette di autorità insospettabili nei ruoli Nozzari, merito del famoso "quid") non è mai stata un modello né di profondit, né di incisività e nemmeno di ardore giovanile.

E allora, ok, ragioniamo: che si dedichi a un Ulisse di Monteverdi (ha già fatto Nerone); che continui sulla strada di Idomeneo (ruolo in cui infatti è stato chiamato dalle dirigenze di Bruxelles, molto più intelligenti - mi spiace dirlo - di quelle di Torino o di Caracas) o di Alceste... già la sua Norma a Roma era tutt'altro che esaltante (e ovviamente la replicherà a Taormina). Se proprio gli piace l'Opera Francese, che getti un occhio al Fernando Cortez, ma lasci perdere Don José e Arrigo... Cosa farà dopo i sessant'anni? Cavaradossi?
Ma cos'ha in testa questa gente...

Scusate lo sfogo.
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda Freniano » mar 04 mag 2010, 13:03

Kunde farà anche a settembre, a Bergamo, il Poliuto con la Marrocu.
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda MatMarazzi » mar 04 mag 2010, 13:12

Freniano ha scritto:Kunde farà anche a settembre, a Bergamo, il Poliuto con la Marrocu.


Grazie mille dell'informazione...
E questa è una notizia di ben altro spessore.
Bisognerà andarci assolutamente, anche se (temo) la linea nourritiana sarà un po' laboriosa oggi come oggi (io a differenza di Ilaria non amo troppo Kunde nei ruoli Nourrit: in Rubini - ha ragione lei - è stato un punto di riferimento storico, ma in un Nourrit... secondo me no).
In tutti i casi questo è un signor-signor debutto. Che Bergamo si stia svegliando? :D

Salutoni,
Mat

PS: la Marrocu? Quella splendida declamatrice italiana, che andrebbe benissimo a fare i ruoli falcon e a distillare Pizzetti, che potrebbe gettare una luce nuova sul post-romanticismo italiano, ma che non ha agilità, non acuti, ha scarso senso della linea e col vocalismo antico c'entra pochissimo? Lei farà Paolina? Un ruolo Tadolini acuto, virtuoso, sfogato?
Be' ok... Non si può pretendere tutto dalla vita! :D
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda pbagnoli » mar 04 mag 2010, 19:10

Testa di tenore, è proprio il caso di dirlo :D
Mah... Se devo dire, il progetto dei "Vespri" non mi sembra un'idea del tutto peregrina. E' un ruolo molto acuto, che si presta discretamente anche a una vocalità haute-contre, tant'è vero che l'ha fatto anche Gedda e, alla Scala (benché fischiatissimo per l'uso del falsettone rinforzato), il buon vecchio Merritt.
Pollice verso decisamente per José, che mi sembra totalmente fuori da ogni logica.
Molto, molto interessante l'idea del Poliuto
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Gregory Kunde

Messaggioda MatMarazzi » mar 04 mag 2010, 19:28

pbagnoli ha scritto:Mah... Se devo dire, il progetto dei "Vespri" non mi sembra un'idea del tutto peregrina. E' un ruolo molto acuto, che si presta discretamente anche a una vocalità haute-contre, tant'è vero che l'ha fatto anche Gedda e, alla Scala (benché fischiatissimo per l'uso del falsettone rinforzato), il buon vecchio Merritt.


Già, Pietro, tranne il fatto che, a quanto mi consta, ammeso che davvero Kunde possa considerarsi un haute-contre (io non direi, nè in passato, nè ora), gli haute-contre non esistevano più negli anni ''850. Erano tramontati da un ventennio.
Il nuovo modello del Grand-Opéra era Duprez, che avrà anche fatto qualche re in falsettone, ma in genere sparava di petto gli acuti di forza. Era il prototipo del tenorismo guerriero e romantico. E così era Gueymard, il primo interprete di Henry (come del Profeta), nonchè primo erede francese di Duprez.
E' per questa ragione che il Merritt da te citato si prese i fischi alla Scala: perchè il canto di Henry è del tutto "moderno", escludendo il duetto finale.

Vogliamo poi considerare l'età del personaggio? La sua freschezza? La sua innocenza?
Almeno Cellini e Enée (ruoli affrontati dieci anni fa e comunque non particolarmente esaltanti) sono indefiniti in quanto a età...
ci può stare che uno abbia cinquant'anni, mentre non ci sta che ne abbia sessanta l'interprete di Henry, specie se li dimostra tutti.

Io sono il primo a spellarmi le mani per come (oggi più che mai) canta i ruoli Nozzari.
Ma non si può negare che la sua sia in tutto e per tutto la voce di un uomo maturo.
Ti immagini Kunde negli sfoghi ardenti del duetto col baritono, nelle grandiose progressioni liriche dei colloqui con Helene o nell'aria del quarto atto?
Con tutti quei suoni opachi, duri e rugosi che, è vero, in Antenore e Otello funzionavano benissimo, ma qui...?
Proprio l'esempio di Merritt doveva insegnarci a evitare simili errori...
Che dire... Mi saprai dire se sbaglio quando l'avremo sentito... tuttavia ho il sentore che all'ultimo momento Kunde scapperà a gambe levate e farà solo bene! :)

Salutoni,
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