Ecco il mio primo vero post
Dunque, partiamo dalla Callas, una delle poche cantanti di cui davvero posso dire di conoscere tutto o quasi. La seconda Lucia della Callas è decisamente migliore della prima. Parlo sempre dal mio punto di vista, ovvero dal punto di vista di chi mette al primo posto la resa del personaggio e al secondo "il suono". Tanto per parlare di voce, la Callas del 59 sta ancora "bene", almeno rispetto al tracollo del 1960, ma aldilà di questo è il fraseggio, l'accento, in parole povere il lato psicologico-espressivo che è infinitamente più maturo e accorto. Nel 53 la sua pazzia è fenomenale vocalmente, ma ancora troppo cantata, per così dire. Quella del 59 (con cadenza più corta, ma chi se ne frega dico io) è mille anni più avanti. Stessa cosa Lady Macbeth, Medea, Norma, Violetta ecc. le versioni fino al 53 sono abbastanza scontatelle e unidirezionali, anche se vocalmente esaltanti. Karajan non c'entra, la Callas prende a cantare diversamente grazie a Visconti (e forse anche poco prima) perchè è da quel momento che comincia a sviluppare il suo approccio psico-analitico, e le differenze si ascoltano in tutte le sue incarnazioni. Lo fa tanto con lui che con Serafin o Votto. Anzi fino al 57 ci sono ancora "ingenuità" in alcune interpretazioni della Callas (tipo Rigoletto, il Barbiere live, una Aida che finalmente intuisce ma non risolve, Turandot e a tratti persino Bolena). Ma sono convinto che queste sono cose già dette.
Lo stesso Karajan è, la sparo grossa forse, abbastanza esteriore nell'approccio all'opera (questo in generale), si limita a dipingere scenografie sonore magnifiche suggerendo ai cantanti la maniera per amalgamarsi al meglio in questi suoi capolavori del colore, ma la sua è più una mania del bel suono, a Karajan non interessa l'evoluzione psicologica di un personaggio, si limita a raccontare con i suoni delle situazioni. Sono le sue opere, forse esagero, poemi sinfonici con le voci. Non a caso le predilette di Karajan sono state tutte "belle voci liriche" (Tebaldi, Freni, Ricciarelli, Price, Tomowa), perchè lui applicava al canto gli stessi principi che applicava all'orchestra: prima troviamo un bel suono, poi lavoriamo su quello (non so se gira ancora su youtube una lezione di Karajan dove spiega questo concetto con l'esempio del marmo e della scultura). Che poi fossero inerti o quasi le sue interpreti, beh era un pregio per lui, poteva lavorarci meglio.
La Lucia di Karajan è un po'come quella di Serafin, solo più sinfonica ed "elegante" (non saprei come dire), e di conseguenza la Callas pare più "raffinata". La Callas stessa alla RAI nel 57 si discosta di nuovo dai fraseggi applicati con Karajan. Sarà Shippers con la Sills a proporre qualcosa di diverso (che poi, tolto qualche eccesso, sarà direttorialmente parlando una lettura più interessante).
Quanto alla Sutherland, per me non ci siamo. Punto uno non ci siamo nell'associazione Sutherland-Donizetti. Di psicotico dame Joan non ha proprio nulla, mentre che Lucia fosse pazza sin dall'inizio l'aveva capito, intuitivamente credo, persino la Callas che di Donizetti aveva una visione abbastanza ristretta e probabilmente filo-belliniana. La Gencer (per me grande quanto la Callas) sull'intuizione della psicosi costante c'ha costruito i suoi ruoli migliori (e se il suo top sono le regine Ronzi, non sottovaluterei neanche la sua Lucia) e ha colmato una grossa lacuna interpretativa che la Callas non aveva certo intenzione di affrontare (nei suoi programmi c'erano piuttosto Straniera e Beatrice). In questo senso anche l'associazione Lucia-Leonora è fuorviante, nonostante la cornice un po' notturno-gotica ci possa indurre ad un tale parallelo (complice anche qualche similitudine evidente, vedi sortita delle due protagoniste). Ecco forse Azucena (un po' la protagonista dell'opera, anche a detta di Verdi) è la cosa più donizettiana del Trovatore, e la Horne è l'unica cosa "donizettiana" dell'edizione Bonynge, onesto come al solito, ma nè filologo (non basta riaprire i tagli) nè innovatore. Per assurdo la Sutherland mi convincerebbe di più in un personaggio tutto sommato lineare come Leonora che non in una Lucia. Peccato che Joan non abbia la voce per Leonora, nè l'accento umano e sofferente. Dove funziona la Sutherland? Puritani! Che pure, secondo me, con Donizetti non ha niente a che vedere, a parte i castelli e la scena della pazzia, pure profondamente diversa. Certo se Leonora cantasse come Elvira sarebbe ok. Una che funziona come Lucia è la Dessay (urlo o non urlo, quelle sono stupidaggini irrilevanti); di contro il suo Bellini (Sonnambula, scena dei Puritani) lo trovo deludente e a tratti soporifero.
PS: a me sarebbe piaciuto sentire un Edgardo di Vickers,invece di Pollione magari.