Cari amici,
Ecco a Voi CRISTINA!! Membro storico del Wanderer Club e compagna di avventure musicali indimenticabili.
Eravamo proprio seduti vicini per quell'Ora Spagnola / Gianni Schicchi che ha rappresentato senza dubbio uno degli spettacoli più incantevoli della nostra esperienza.
Cristina ha scritto:Appariscente e apprezzatissima ma peraltro congrua, la fisicità di Christopher Maltman
Sull'
apprezzatissima non ho dubbi.
Quanto al
congrua... ne sei convinta?
Va specificato che Maltman faceva la parte di Ramiro, ossia del mulattiere che si trova a dover restare un'ora nel negozio dell'orologiaio, marito di Concepcion, proprio mentre quest'ultima avrebbe dovuto ricevere i suoi amanti.
Da testimone importuno, diventa strumento della donna che gli chiede di trasportare i suoi belli (nascosti dentro gigantesche pendole) fino alla sua camera da letto...
Per diverse ragioni, gli amanti fanno cilecca e Concepcion, avvilitissima, è costretta - per non sprecare la sua ora - ad accontentarsi del mulattiere, il quale è però forte come una roccia e deliziosamente ottuso.
Ora questo Maltman è l'ennesimo baritono bello-bello-bello, che canta Britten e Mozart col capello all'ultima moda e che sfodera con uguale disinvoltura pianissimi falsettanti alla Fischer Dieskau e bicipiti scolpiti.
Questi baritoni figli e nipoti di Teodor Uppman, Thomas Allen (il giovane) e Thomas Hampson (Schovus, Gunn, Gilfry, Finley, Keenlyside, Schrott, Pomponi, ecc...) sono un'invasione.
Ad accomunarli, oltra al repertorio raffinato, il timbro chiaro e la particolare tecnica di canto, vi è la vanità fisica e, come dire, l'esigenza insopprimibile di non restare vestiti per tutto il corso dell'opera: hanno proprio bisogno di spogliarsi, almeno un po'...
Secondo me lo mettono anche a contratto.
Ricordi, Cristina, quando vedemmo la Guerra e la Pace a Parigi?
Sapendo che anche Bo Schovus ha queste caratteristiche, ci chiedevamo come avrebbe fatto a denudarsi anche come principe Andrei, una parte così sobria!
I nostri dubbi furono sbaragliati al finale: dovendosi presentare in scena ferito, il baritono svedese entrò con una piccola striscia di benda che copriva una parte trascurabilissima del suo torace. ehehehe... non poteva essere tanto grave una ferita così facile da coprire!!
Anche il giovane Maltmann non fa eccezione: a mano a mano che sposta gli orologi dell'ora Spagnola, si cava giù giacca, camicia, bretelle, fino a restare in canottiera bianca; così conciato, fino alla fine, esibisce i suoi muscoli con la stessa vanità con cui - in anni non lontani - i tenori sfoderavano acuti e fiati interminabili.
Il punto è: che fine fa lo sviluppo drammatico dell'opera?
Il mulattiere dovrebbe presentarsi in scena come l'essere meno sensuale che si possa immaginare. Concepcion gestisce i suoi due amanti, li manda in camera, li riporta indietro, senza curarsi di lui per quasi un'ora.
Solo alla fine, di fronte alla palese incapacità dei due, Concepcion getta uno sguardo sull'improvvisato facchino, si rende conto che per spostare tutte quelle pendole deve avere muscoli d'acciaio e che la sua semplicità è toccante.
Quindi è assurdo che Ramiro si presenti bello, giovane, atletico, biondo e ...depilato fin dall'inizio.
Specie se gli altri due (Gonzalve e Inigo) si presentano fin dall'inizio patetici e velleitari.
La morale finale dice "anche il mulattiere ha il suo turno".
Come dire... prima o poi, anche il più sf..ortunato trova la sua occasione di divertimento.
A vedere Maltmann la prima cosa che si pensa è che a un simile mulattiere di fortunate occasioni come questa dovrebbero capitarne ogni cinque minuti.
Ecco perchè io mi permetto di credere che la sua "fisicità" (sia pure apprezzatissima dalle signore londinesi con tanto di binocolo) non fosse poi così congrua.
salutoni,
Matteo