beckmesser ha scritto:Se grande è lo spettacolo, Temirkanov si è dimostrato un gigante, capace di un’interpretazione che per mio conto resta fra le più grandi ch’io abbia mai sentito di quest’opera (in teatro o in disco). Incredibile come il rigoroso rispetto dell’impulso ritmico delle varie forme di accompagnamento (elemento senza cui questo Verdi è meglio lasciarlo perdere) si unisse ad una sonorità densa, a tratti cupa, davvero (mi si passi la banalità) molto russa (mai sentito un ‘Amami Alfredo’ del genere, non esplosione di passione ma rombo sordo, come di tuono minaccioso). Ed incredibile come un direttore della sua formazione riesca a far cantare in questo modo l’orchestra di un’opera italiana: certi accompagnamenti (penso ad un incredibile ‘Prendi quest’è l’immagine’) diventavano canto essi stessi, come nemmeno con Muti mi era capitato di sentire.
Prendo spunto da quanto riportato da bechmesser, per aprire un 3D sulla Traviata andata in scena ieri sera a Parma.
Premetto che sfortunatamente non ero al Regio, ma ho visto in televisione questa Traviata di Parma e per quanto riguarda la direzione sono perfettamete d'accordo con quanto espresso da beckmesser, Temirkanov è stato davvero eccezionale.
Ho trovato fuori luogo l'Alfredo di Giordano, non tanto per la sola resa vocale (che comunque ha evidenziato un canto davvero altalenante) quanto più per la non comprensione del personaggio, sopratutto se contestualizzato alle scelte di regista e direttore.
Comunque credo sia stata una bella dimostrazione che "partire prevenuti", qualsiasi sia la propria idea sulla situazione dell'opera nell'Italia dei nostri giorni, a volte può rivelarsi "un occasione persa".
Qualcuno l'ha vista? che ne pensate?
Salutissimi.