LILLE, OPERA (2010)
Sia pure in ritardo, ci tenevo a scrivere due cosucce sulla bella recensione di Matteo a proposito dello spettacolo di Lille. Metto gli spunti alla rinfusa, così come mi vengono.
la vocalità di Orlando. Pur concordando sulla bravura di Sonia Prina, per me oggi fra le migliori vocaliste di questo repertorio, e dotata di una sua non banale personalità di interprete, sono costretto a concordare abbastanza obtorto collo col Grasso Messere: la vocalità femminile non va bene per i ruoli Senesino. Non ho mai sentito la Barcellona in questa parte - non so nemmeno se la abbia in repertorio - ma forse nemmeno lei sarebbe una scelta giusta, nonostante l'ampiezza della cavata, la ricchezza degli armonici e l'estensione. Io ho il disco di Christie e c'è la Bardon: francamente niente di che. Corretta, precisa, pulita, ma emozioni zero. Il problema è che non sono nemmeno convinto che un controtenore funzioni meglio
capitolo Haym. E' brava, nulla da dire. Sa fare il suo mestiere molto bene, ha gusto nel porgere, sa accompagnare molto bene e la sua orchestra suona ricca di colori
regia. Sono d'accordo con Matteo: McVicar ormai è il re di questo repertorio. Io vado matto per il suo Giulio Cesare, in assoluto un capolavoro del genere. Ha la piena comprensione dei meccanismi teatrali di Haendel, dei suoi trucchi e delle sue esigenze. Difficile pensare a qualcosa di meglio, anche fra i registi più quotati. Persino Carsen, quanto a questo, mi sembra effettivamente lievemente inferiore. Mi manca la visione di questo spettacolo, ma il GC è stato veramente un capolavoro, una cosa da sballo, qualcosa di talmente bello, di talmente "giusto" da farmi ritenere difficile che si possa fare di meglio.
Pelly, dici?
Mah.