Tosca (Puccini)

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Messaggioda Manrico » dom 01 lug 2007, 8:30

Scarpia ha scritto:Dunque...mi allontano da questa analisi su Tito Gobbi e mi concentro su quanto chiesto a inizio 3d.
Oltre le classiche De Sabata e Karajan 1 aggiungerei: la Tebaldi al Met nel 56 in una delle sue serate piu' straordinarie; la Olivero (in qualsiasi live); Del Monaco (peccato nn ci siano live).


Invece il "Live" con Del Monaco esiste, sto cercando di restaurarlo, ma sarà impresa molto ardua, il nasto è molto danneggiato.

La registrazione integrale risale al 17 aprile 1954 Teatro San Carlo Napoli:
Cavaradossi Mario Del Monaco;
Tosca: Maria Caniglia;
Scarpia: Giangiacomo Guelfi;
Direttore: Ugo Rapalo.

Non sono in grado, al momento, di riferire le mie impressioni di ascolto, in alcuni momenti il suono "ondeggia" paurosamente e le distorsioni sono numerose, per ora ho solo sentito un Del Monaco capace di filature e mezze voci da sballo nella famosa "E lucevan le stelle", questo smentisce clamorosamente i suoi detrattori, anche in teatro, dal vivo, conferma in sostanza la registrazione DECCA in studio, per lo Scarpia di Guelfi e la Tosca della Caniglia, devo approfondire l'ascolto dopo il restauro, poi riferirò. :wink:
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Re: Tosca di riferimento

Messaggioda VGobbi » dom 01 lug 2007, 14:33

Luca ha scritto:L. Price è la Tosca maggiormente riuscita in quanto, a mio personale avviso, è la sintesi tra le morbidezze tebaldiane e la drammaticità callasiana aggiungendo alla sintesi una forte dose di sensualità, ma avendo un limite nella non perfetta dizione.

Mi sembra un fattore non indifferente, tenendo conto che non puo' essere plausibile una Tosca difettosa nella dizione, visto che lei stessa e' una famosissima attrice. Cosa ne pensate?
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Messaggioda Luca » dom 01 lug 2007, 15:52

famosissima attrice
===============================
... e cantante ! Tuttavia sta di fatto che, pur annoverando la Price tra le migliori Tosche in disco (se non la migliore), Celletti - nel suo vecchio libro - fa notare che, in questo personaggio, la Callas, la Olivero e la Caballé sono le migliori 'dicitrici' ossia analitiche nell'uso della parola. In ultima analisi si può concordare, però resta il fatto che non abbiamo in disco l'interprete ideale del ruolo e perfetta in ogni sua dimensione, al contrario - ad esempio - di Aida dove la stessa L. Price (specie quella nell'edizione diretta da Solti) guarda dall'alto tutte le altre (Caballé inclusa che in O cieli azzurri pure fa il do in pp. come prescritto).

Saluti, Luca.
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Messaggioda MatMarazzi » mer 12 set 2007, 11:39

lucavi58 ha scritto:trovo la olivero intere spanne su tutte le altre interpreti del ruolo.


Mi fa piacere leggere parole così intense sulla Olivero, artista strana, eslege, contraddittoria, spesso al limite del grottesco, ma di personalità e rigore artistico addirittura sconcertante.
E' anche una delle mie preferite.
Trovo però (l'ho già scritto in un thread a proposito della Minnie) che con Puccini non fosse del tutto a suo agio (lo so che sembrerò paradossale, ma la penso così) nè a livello drammatico nè poetico.

La sua Tosca (mi riferisco al video) mi risulta piuttosto difficile da ritenere "vera".
La ascolto e la vedo con passione solo per una ragione: perché penso a certe espressioni e a certe illuminazioni grandiose e me le immagino ...applicate ad altri personaggi.
Ad esempio la Medium di Menotti, la Madre Marie dei Dialoghi e altri immensi personaggi oliveriani di cui, ahimé, non resta traccia visiva (e scarsissime tracce sonore).

In tutti i casi, W la Olivero! :)
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Messaggioda walpurgys » ven 14 set 2007, 13:02

tosca fu per me causa della mia svolta operistica a 9 anni quando vidi ''tosca nei luoghi e nelle ore''!!!
rimasi sconvolto e mi appassionai a puccini!

per me tosca ha il nome di maria callas (perchè in una frase sola c'è tutto un mondo ed è già vivo e pulsante un personaggio già di per se sopra le righe, ma reso ''divino'' da lei; incisione con distefano/gobbi), renata tebaldi (umanissima ed appassionata nonostante alcuni urlacchi veristi; live napoletano), leontyne price (una creatura fatta di passioni estreme, ma controllata e carnalissima; edizione diretta da karajan)...piccola menzione per eva marton...parecchio greve lo so, ma ha una carica inesauribile ed un bel carisma...anche se non la metterei tra le migliori.
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Dir Treuen dank' ich
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Messaggioda giulia grisi » ven 14 set 2007, 15:04

Anche per me Tosca ha il nome di più interpreti, poichè mi sembra che l'opera consenta di privilegiare differenti risvolti interpretativi. Dico risvolti, si badi bene, e non che il personaggio possa mutare radicalmente.

Riparto da Lucavi e da quanto dice su una delle più straordinarie interpretazioni ed esecuzioni vocali, ossia l'Olivero, e circa l'uso che fa del parlato.
La Tosca del'Olivero ha anche grazie all'uso del parlato una cifra stilistica assai netta, quella che poi ha finito per essere criticata in tempi recenti, che è quella della diva liberty, sopra le righe per il nostro gusto, ma riferita con precisione alle prime interpreti di Puccini ( pensiamo allo spavento che è per noi lascolto di una Carelli...........impossibile oggi ) come al teatro delle Bernhard....etc. Una cifra SCELTA e VOLUTA, però, fatta di retorico fraseggio, ma anche di manierismo e compiacimento per infiniti effetti dinamici. Concezione che a molti oggi non piace e che la critica ha anche attaccato in un momento in cui, per la verità, in teatro non è che non si sentano piùTosche sopra le righe ( penso a quanto ho visto fare alla Guleghina alla Scala, al live della Dessì a Bologna e per certi aspetti anche alla Cedolins.... ).


Resta il fatto che Tosca è stata in parte ripulita dagli effetti veristi: le esecuzioni di una Tebaldi decisamente più lirica, giocata sulla qualità di un mezzo vocale di qualità rara; della Callas, la grande primadonna con nerbo, meno sensuale, meno retorica, certamente la più tragica di tutte; delle due grandi americane, Price e Steber, certo di non perfetta dizione ma puntuali nel fraseggio, ma capaci di lirismo e sensualità la prima, di lirismo e grande forza drammatica la seconda.

Non credo che vada dimenticato il fatto che in teatro spesso i soprani negli anni '50 e '60 hanno comunque continuato ad abbandonarsi a certi effetti declamatori e retorici che magari nei dischi ufficiali sparivano: penso proprio a quanto documenta il live della Tosca della Tebaldi con Mitropoulos del Met, dove si sentono effettacci veramente brutti.

La compostezza del canto di Tosca, e quindi la resa del personaggio ( più o meno felina, più o meno aggressiva ) dipendono tantissimo dalla saldezza tecnica e dalla freschezza vocale dell'interprete, in particolare nel secondo atto, di scrittura vocale pesantissima, massacrante, ove urlare perchè non si riesce a controllare il proprio mezzo per la fatica, è assai facile. Quante urlatrici abbiamo sentito in provincia negli anni '70 e '80 nella Tosca?.....direi tutte coloro che non rispondevano al nome di Kabaiwanska, sontuosa ed elegante fraseggiatrice.
Non sempre il gusto è figlio delle intenzioni artistiche, ma spesso dei limiti tecnici e vocali: in Tosca si parla del gusto cattivo. L'Olivero sceglie ciò che vuole essere, oggi ci facciamo andare bene quel che si riesce a fare.

Amo moltissimo un soprano come la Steber, anche se la dizione è americanissima: per la sua capacità di essere interprete puntuale e variegata, mantenedo sempre una voce timbrata, salda, un legato eccezionale unito alla capacità dinamica degna dell'Olivero, quasi più della Callas oserei dire, con una sobrietà vicina a noi.
Nè vedo un gran limite nel suo modo di usare il parlato, ance perchè in Tosca a ben vedere, il parlato si limita a "Quanto? il prezzo" ed alle battute dopo la fucilazione.

Scagliere una piuttosto che un'altra, però, non mi è possibile.
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Messaggioda Zerlina Partenopea » ven 14 set 2007, 15:16

Anche per me, come per Wlpurgys 8) , la Tosca è stata l'opera che mi ha avvicinata alla lirica. La prima incisione che ho ascoltato è stata quella con la Callas, Di Stefano e Gobbi diretta da De Sabata..... è rimasta sempre quella nel mio cuore...
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Messaggioda Domenico Donzelli » ven 14 set 2007, 15:51

giulia grisi mi ha preceduto
le Tosche nel senso della protagonista Olivero, Tebaldi, Steber e Price.
Le Tosche nel senso della direzione d'orchestra de Sabata e von Karajan (il primo ossia quando non era malato di karajanismo) e Mitroupoulos (sia con la Tebaldi che con la Stella)

Però alle quattro nonostante l'ascolto precario aggiungo e credo che le superi tutte Claudia Muzio in quel primo atto da San Francisco.
Mi risulta pubblicato insieme all'intergrale della Muzio.
La Muzio non ha la esasperata dinamica della Olivero, il timbro strepitoso della Tebaldi o della Price, la tecnica strepitosa e ben esibita della Steber, però è sensuale e sfumata, non perde un'occasione dove il testo lo preveda di lanciarsi allo sbaraglio e non è per nulla ovvia e scontata nelle scelte agogiche e dinamiche.
Quel disco, anzi quel reperto dimostra il perchè dell'epiteto Divina Claudia
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Messaggioda stecca » ven 14 set 2007, 15:54

Forse, rispondendo al titolo... nessuna...

Nel senso che pur trovandosi tantissime incisioni studio o live (od avendo visto tantissime rappresentazioni) la chiusura del cerchio (che invece a parer mio in altre opere pucciniane vi è stata) non si è verificata.
Per il ruolo della protagonista non è che siano poi state tante le grandi Tosche...superati i magici tempi ove si contendevano lo scettro Callas e Tebaldi mi sovvengono, pensando al disco, solo Price e Caballè e probabilmente la Kabaiwanska ma a chi piace il genere (non a me).
A Teatro io personalmente ho sentito Verret, Dimitrova, Dessì, Marton e nessuna di loro mi è parsa una grande Tosca, quanto al disco posso dire la stessa cosa delle varie Te Kanawa, Ricciarelli, Freni, Behrens, Vaness tutte chi più chi meno insoddisfacenti in un punto o nell'altro e senza volerle comparare. Di certo la peggiore mi è parsa la Malfitano quella del film...

Sul resto trovo ancora oggi sensazionale la direzione di De Sabata e ritenendo con tutti gli immani difetti vocali Gobbi lo Scarpia più autorevole di sempre (solo Raimondi si fa preferire nel CD Karajan ma solo perchè lo sovrasta dal punto di vista del canto e del timbro) e tutto sommato nella parte poco acuta di Mario ancora seducente Di Stefano la presenza della Callas remde la vecchia edizione EMI è ancora forse il meglio.

Mi piace poco Pavarotti come Mario, trovo generoso Carreras e troppo frenato Bergonzi, quindi detto già di DI Stefano attribuisco a Domingo la palma del migliore.

Alcuni elogiarono molto il CD RCA di Levine ma io debbo dire che considerato quel cast poteva riuscire un pochettino meglio, nel senso che è ottima per carità, e vorrei vedere con quel quartetto tra artisti e direttore, ma non è tra le più significative. In particolare nessuno canta male (e ripeto vorrei vedere) ma Levine è meno ispirato dle solito, Bruson appare molto distaccato dal ruolo, Domingo sembra troppo da disco ed è assai meno efficace che nella precednte incisione di Metha (e la sua voce è meno bene incisa del solito) e anche la Scotto forse la cantante con il più interessante fraseggio pucciniano di sempre (idea mia eh sia chiaro) risulta meno eloquente che per esempio nella Butterfly, nel Tabarro, nella Musetta, nella Liù etc. etc.
Si ha come la impressione magari errata che il tutto sia stato assemblato tra un volo aereo e l'altro di questi artisti, e che sia mancata a monte una approfondita concertazione di insieme......Non eslcudo che ciò sia dovuto al fatto che soprattutto nel secondo atto Tosca richieda una robustezza nel registro centrale ed una salita agli acuti ferma e piena che la grande Scotto a quei tempi (1981) non aveva più e che quindi sia meno facile risolvere il tutto con un sia pure sapiente gioco di dinamica sfumata come invece in altri ruoli pucciniani.


P.S: la Freni come sempre canta benissimo ma in Tosca proprio non mi dice nulla (poi tutto il resto del CD Rescigno suona finto)
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Messaggioda pbagnoli » ven 14 set 2007, 16:12

stecca ha scritto: P.S: la Freni come sempre canta benissimo ma in Tosca proprio non mi dice nulla (poi tutto il resto del CD Rescigno suona finto)

Sono d'accordo con te su quell'edizione Decca in particolare e sulla Freni come Tosca, ma a onor del vero la cantante emiliana sarebbe anche rappresentata dal disco DGG diretto da Sinopoli...
Cosa ne pensi?
E' chiaro che, in un'opera come questa, il discorso verta necessariamente sulla primadonna (e su Scarpia, ovvio), ma sono stati spesi fiumi d'inchiostro sul fatto che "la Freni canta dove le altre urlano" e così via.
Basta "cantare" per fare Tosca?
Io credo di no, eppure non vorrei nemmeno primedonne dalle sensibilità esasperate che fanno le pantere, iperaggressive e sessualmente esplicite.
Abbiamo detto che ci deve essere sempre ben in evidenza anche l'ingenuità di quella che beve sistematicamente tutto quello che le raccontano Mario e Scarpia: mi sembra che ben poche la facciano percepire, non credi?
Sicuramente non la Callas, non la Tebaldi e forse neppure la Freni, che sembra sempre orgogliosa e aggressiva.
E' proprio vero: è difficile trovare la quadratura del cerchio in questo ruolo
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Messaggioda Pruun » ven 14 set 2007, 16:33

Però va anche detto che nel disco con Rescigno eran previsti la Verrett e Levine, in origine. La Freni subentrò a una settimana dalla registrazione e, date le circostanze, fece il massimo.
La Tosca di Sinopoli mi piace molto, devo dire.
G.
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Messaggioda Domenico Donzelli » dom 16 set 2007, 19:59

HO seentito la Tosca della Freni, quella con Pavarotti, nella notte dei tempi. Della seconda nulla so.
Ho il ricordo di un disco deludente, ci rimasi malissimo...........ora mi avete fatto veir lo zic di risentirla.
Ricordo una Freni a disagio, un canto inaspettatamente duro per lei, sempre facilissima in ogni ruolo.............anche voi????

gg ( login automatica!!! :roll: )
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Messaggioda teo.emme » lun 17 set 2007, 19:24

La Tosca con Pavarotti e Freni non l'ho molto presente, al contrario dell'incisionecon Sinopoli, sempre con la Freni, e devo dire che mi piace molto, è sontuosa e l'approccio sinfonico del direttore non fa che risaltare la bellezza della partitura (troppo spesso eccessivamente ridotta a veicolo per la sola protagonista). Devo dire però che per me la Tosca migliore (inteso come personaggio, che è necessariamente il fulcro di ogni registrazione) resta Leontyne Price, col suo trimbri brunito e notturno (quei piccoli difetti di pronuncia poi, passano decisamente in secondo piano). Al contrario non saprei chi indicare per Cavaradossi.
teo.emme
 

Messaggioda VGobbi » lun 17 set 2007, 19:32

teo.emme ha scritto:Devo dire però che per me la Tosca migliore (inteso come personaggio, che è necessariamente il fulcro di ogni registrazione) resta Leontyne Price, col suo trimbri brunito e notturno (quei piccoli difetti di pronuncia poi, passano decisamente in secondo piano).

Non ne sono d'accordo. La pronuncia in Puccini e' importante, come lo e' in tutto il repertorio operistico. E' proprio sul discorso della pronuncia che mi fa precludere la Tosca della Price, si sensuale e carnale come poche, tra le migliori nel ruolo pucciniano. D'altronde Tosca e' un'attrice, quindi vedrei poco plausibile un'attrice che abbia una pessima dizione, qual'e' appunto quello della Leontyne.
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Messaggioda teo.emme » lun 17 set 2007, 20:45

Sono d'accordo con te sull'importanza della pronuncia (per tutto il repertorio operistico, in particolare Monteverdi e il recitar cantando - dove purtroppo si ascoltano gli esempi peggiori di pronuncia alla Stanlio & Ollio), ma non mi sembrano particolarmente fastidiosi i piccoli difetti della Price (davvero piccoli alla fine), mi è capitato di ascoltare cantanti italiani con pronuncia peggiore... Del resto di fronte alla sua voce si può (secondo me si deve) soprassedere su qualche piccola (piccolissima) imprecisione. :wink:
teo.emme
 

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