VARIE: cantanti "desaparecidos"

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Re: VARIE: cantanti "desaparecidos"

Messaggioda bRENNO bERTOLINI » mer 14 ott 2009, 13:58

Ho visto la Pellegrino in diverse opere: Luisa Miller a Cremona, Ernani a Vigoleno (Parma), Trovatore nella mia città (Reggio Emilia) e Norma a Parma (era il doppio della Anderson). E' cantante molto corretta musicalmente, dotata di buona voce di soprano lirico, abbastanza estesa nell'acuto, meno solida nel grave; esce dignitosamente anche in partiture gravose come ERNANI e NORMA che canta piuttosto bene. Il suo grosso problema - per cui non sta facendo una carriera di primo piano - è che manca di personalità scenica e interpretativa.
Quanto a Claudio SGURA avevo perso il suo MACBETH di Cremona di cui mi avevano parlato piuttosto bene e sono andato a sentirlo ieri sera nei DUE FOSCARI a Parma (erano previste due recite al posto di Nucci). Mi aspettavo una voce giovane, bella e sana (così è stato, anche abbastanza voluminosa) ma immaturità interpretativa, soprattutto alle prese con un personaggio come quello del vecchio doge. Sono stato gradevolmente sorpreso invece anche dalla qualità interpretativa: nella scena finale è stato molto convincente e ha riportato un grosso successo. Se si saprà amministrare bene potrà diventare il baritono di riferimento italiano nei prossimi anni. Ne abbiamo bisogno.
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Re: VARIE: cantanti "desaparecidos"

Messaggioda pbagnoli » ven 16 ott 2009, 14:34

Claudio Sgura è per me solo un nome; non ho ancora avuto il piacere di sentirlo me sono disposto a prenderti in parola.
A proposito, benvenuto da queste parti! : Thanks :
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: desaparecidos?

Messaggioda Saba » sab 20 feb 2010, 9:38

Tucidide ha scritto:Come Gualtiero, mi han detto bene di José Bros, tenore che qualche anno fa suonava davvero troppo nasale, ma che adesso pare essersi messo abbastanza a posto, e sfrutta una notevole estensione in acuto e sovracuto.
Sinceramente, non credo che la mancanza fonografica di un Gualtiero di Corelli sia così incolmabile: sarebbe di sicuro interessante sentirlo, ma di certo assisteremmo ad una messe di tagli paurosa... e così son buoni tutti! :D

Dalle cronache puoi leggere che Corelli non solo riscoprì l'opera ma la cantò senza tagli
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Re: VARIE: cantanti "desaparecidos"

Messaggioda Triboulet » sab 20 feb 2010, 12:26

Saba ha scritto:
Tucidide ha scritto:Come Gualtiero, mi han detto bene di José Bros, tenore che qualche anno fa suonava davvero troppo nasale, ma che adesso pare essersi messo abbastanza a posto, e sfrutta una notevole estensione in acuto e sovracuto.
Sinceramente, non credo che la mancanza fonografica di un Gualtiero di Corelli sia così incolmabile: sarebbe di sicuro interessante sentirlo, ma di certo assisteremmo ad una messe di tagli paurosa... e così son buoni tutti! :D

Dalle cronache puoi leggere che Corelli non solo riscoprì l'opera ma la cantò senza tagli
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Parliamo del Pirata scaligero? anno 1958...
Non so tu quali fonti abbia caro Saba (e francamente, anche se non sono un moderatore, ti suggerisco in maniera informale ed amichevole un tono un pelino meno arrogante), però ti dico che Gigli aveva l'opera in repertorio e la cantò nel 1935 e, l'anno prima di Corelli, la cantò Picchi alla RAI di Torino.
Fu sicuramente, quello scaligero, il primo allestimento importante nell'arco di 20 anni, ma non è che fu tanto una riscoperta.
Quanto ai tagli, l'edizione in questione fu certamente tagliata e ci sono motivi sufficienti per pensarlo:
1) in quel periodo le opere romantiche venivano tagliuzzate abitualmente, lo dimostrano la quasi totalità delle registrazioni degli anni 50-60 (forse con pochissime eccezioni, tra le quali la Sonnambula di Bernstein). Le prime registrazioni integrali di opere del repertorio romantico arrivano con la Sutherland&Bonynge (le prime della Sutherland erano tagliate), la Sills e la Caballè.
2) visto che i tagli spettavano al direttore (che di solito si limitava ad utilizzare tagli di tradizione e, al più, ne aggiungeva degli altri), e il direttore in quel caso era Votto, è certo che Votto fosse avvezzo ai tagli tanto quanto Gavazzeni, Serafin, Gui e gli altri direttori italiani. Lo dimostra, due esempi su tutti, il fatto che la Sonnambula che la Callas porta in tour nel 1957 (Votto direttore) non è quella integrale di Bernstein di 2 anni prima. Il Poliuto di due anni più tardi (stesso cast principale: Callas-Corelli-Bastianini, Votto sul podio) è poi ancora pesantemente tagliato.
3) la registrazione in forma di concerto del Pirata di Maria Callas dell'anno dopo (1959) è una versione ancora tagliata, così pure la scena finale che la Callas incide per il recital "Scene di pazzia" e che porta in tour nel 1959. E' praticamente certo che la Callas conoscesse solo la versione tagliata del Pirata (come pure di Lucia, Bolena, Puritani e persino Norma, seppur quest'ultima fosse tagliata solo leggermente). E ovviamente i tagli non interessavano certo solo la sua parte.

Se poi parliamo di un'altra opera o di un altro Pirata sono pronto a fare ammenda...
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Re: desaparecidos?

Messaggioda Tucidide » sab 20 feb 2010, 15:02

Saba ha scritto:
Tucidide ha scritto:Come Gualtiero, mi han detto bene di José Bros, tenore che qualche anno fa suonava davvero troppo nasale, ma che adesso pare essersi messo abbastanza a posto, e sfrutta una notevole estensione in acuto e sovracuto.
Sinceramente, non credo che la mancanza fonografica di un Gualtiero di Corelli sia così incolmabile: sarebbe di sicuro interessante sentirlo, ma di certo assisteremmo ad una messe di tagli paurosa... e così son buoni tutti! :D

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«Sfrondata la sua parte da quegli ardui vocalizzi, da quelle cadenze e puntature che giustamente eseguite potevano forse rendere "angelica", secondo il gusto del tempo, quella figura, ieri Gualtiero non è sembrato che un anticipo o un sosia di Pollione: un robusto proconsole, al quale il tenore Corelli ha dato il pregio di una voce ferrea e di grande portata, ma pur sempre di una voce fatta per opere scritte almeno cinquant'anni dopo.»
E. MONTALE, Prime alla Scala, Milano 1995, p. 258 (originariamente pubblicato sul «Corriere d'Informazione» del 21 maggio 1958)

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Re: desaparecidos?

Messaggioda MatMarazzi » sab 20 feb 2010, 17:34

Tucidide ha scritto:Non sono solito tirare al piccione, io.


Chapeau! :)
Non solo a te (fulminante davvero), ma anche a Montale. Oggi è facile parlare del "quid Rubini" (che non c'entra davvero un piffero con Corelli), ma allora? Non mi aspettavo che fosse così all'avanguardia, e dire che possiedo anche io il libro.
Bellissima citazione,
Mat
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Re: desaparecidos?

Messaggioda Tucidide » dom 21 feb 2010, 1:12

MatMarazzi ha scritto:anche a Montale. Oggi è facile parlare del "quid Rubini" (che non c'entra davvero un piffero con Corelli), ma allora? Non mi aspettavo che fosse così all'avanguardia

Beh, l'idea che mi sono fatto di Montale critico musicale è un po' complessa. Fu tra i più sfegatati callasiani della sua epoca, a giudicare dalle recensioni giustamente entusiastiche, e le sue analisi delle apparizioni scaligere della grande Greca sono sempre meravigliose, ricche di spunti eccellenti ed acutissimi. Meno, molto meno pregnante, forse perché palesemente disinteressato, è Montale allorché parla di altri artisti, anche notevoli, dell'epoca. In certi casi, le disamine vocali sono davvero solo abbozzate, mostrando un'indifferenza talvolta eccessiva.
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