CONFRONTI: dive "agées"

cantanti, direttori, registi, scenografi

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Messaggioda Rossiniano » dom 07 ott 2007, 22:55

Riccardo ha scritto:Cosa vuol dire essere rossiniani?

In ogni caso a mio avviso l'unica inteprete notevole di quella produzione fu la Barcellona, per intensità, originalità e peso storico.

Tu non sarai d'accordo, ma sono discorsi triti e ritriti.


Sul cosa voglia dire essere dei rossiniani nel canto si può aprire un discorso lunghissimo e complicato. Essenzialmente un grande rossiniano ha una giusta emissione, una ottima tecnica di agilità, capacità di legare, ampia dinamica. La Devia, storicamente, forse non potrebbe essere definita una grande rossiniana, ma in un cast come quello di Roma 2004, ma anche in opere come la Zelmira, l'Otello, e la Donna del lago, in tutto il cast era quella che meglio proponeva i requisiti sopra elencati.

La Barcellona non sarà mai una grande rossiniana per gli stessi motivi per cui non sarà mai una grande cantante : emissione nettamente di gola, acuti gridati e via via ghermiti al modo verista di bieca provincia, agilità di gola poco pulite, gravi tubati e spinti come le peggiori disarmate Quickly 60enni, interpretazione verista del canto e del personaggio rossiniano. L'affanno continuo che si sente nelle sue performance non è il guerriero che soffre, è la cantante che si affatica, altro che storie. Sicuramente ci sarà, ma oggi è meglio usare il passato, una grande dote vocale, ma questa è usata malamente. Quoto chi diceva in altro thread : se certi suoni della Horne erano gutturali allora i suoni della Barcellona sono assimilabili a suoni decisamente poco nobili della natura.

Ripeto : i grandi rossiniani punto primo sono altri e punto secondo non cantanto e strillano di gola.
Avatar utente
Rossiniano
 
Messaggi: 70
Iscritto il: lun 01 ott 2007, 23:25

Messaggioda Riccardo » dom 07 ott 2007, 23:15

Rossiniano ha scritto: ma in un cast come quello di Roma 2004, ma anche in opere come la Zelmira, l'Otello, e la Donna del lago, in tutto il cast era quella che meglio proponeva i requisiti sopra elencati.

Se qualcuno può concederti Amenaide, i ruoli Colbran proprio con la Devia hanno poco a che vedere a mio avviso.

Ciò non toglie che le sue piroette del Bel raggio lusinghier siano ammirevole né il solito discorso che alla sua età nessuna... etc...

Ma il punto non è questo e ti ho già scritto che nella tua ottica hai ragione. Ti richiedo se non trovi appiattito e semplificato questo modo di giudicare le interpretazioni.


Rossiniano ha scritto:L'affanno continuo che si sente nelle sue performance non è il guerriero che soffre, è la cantante che si affatica, altro che storie. [...]Quoto chi diceva in altro thread : se certi suoni della Horne erano gutturali allora i suoni della Barcellona sono assimilabili a suoni decisamente poco nobili della natura.

Suoni poco nobili per suoni poco nobili tanto vale analizzare il risultato di queste interpretazioni.
La Horne stile all'americana, gigioneggiante e vogarotto.
La Barcellona eroe innamorato, sofferto e combattuto interiormente.
La Valentini (altra che con le tue pretese di correttezza vocale aveva poco a che spartire) Tancredi elegante, neoclassico.

Poi ognuno la vede come vuole... Se vuoi stare a contare le note sporche, quelle tirate, quelle sguaiate fai pure. Ce ne sono a bizzeffe in tutte e tre.
E non ti stupire se è proprio la Barcellona quella in cui ne trovi meno (vist'anche che la Horne è approdata al personaggio avanti nella carriera).
Avatar utente
Riccardo
 
Messaggi: 608
Iscritto il: mer 23 mag 2007, 19:39

Messaggioda Rossiniano » dom 07 ott 2007, 23:38

Riccardo non capisco perchè tu non voglia capire o faccia finta di non capire ......

la Horne non ha MAI emesso un suono di gola in tutta la sua carriera, l'effettaccio della Horne era una pecca di GUSTO non era una pecca TECNICA, perchè la tecnica della signora Horne era più che ortodossa.

La Barcellona ha SEMPRE cantato DI GOLA, come la più bieca strillona di provincia, altro che eroe innamorato, ma dove? ma quando? Nelle sue interpretazioni Santuzza, Compar Alfio e Barnaba sono sempre dietro l'angolo, con la sua nulla capacità emettere un suono decente.

Nella Barcellona TUTTI i suoni sono di gola, e i suoni di gola sono la morte e la negazione del Belcanto. E' inutile contare quanti suoni sporchi fa la Horne e quanti ne fa la Barcellona, perchè la Horne non ne ha mai emesso uno di gola e la Barcellona invece ha sempre e solo cantato di gola. Il confronto non si pone semplicemente perchè nel Belcanto il canto di gola non va usato, va rifuggito come la peste. E la Barcellona ha sempre e solo cantato di gola.

Il confronto non si pone perchè l'emissione in una è ortodossa (la Horne - gli effettacci in qualche frase dopo i 50 anni sono questione di gusto, non di tecnica), nell'altra l'emissione è volgare e di gola (e infatti a 30 anni la signora è ridotta con un timbro depauperato fino all'osso, acuti gridati in malo modo, fiato corto ecc ecc).

Horne e Valentini (pur con le relative magagne) stanno su un altro pianeta rispetto alla Barcellona : quello del canto professionale.
Avatar utente
Rossiniano
 
Messaggi: 70
Iscritto il: lun 01 ott 2007, 23:25

Messaggioda Riccardo » dom 07 ott 2007, 23:57

Ci siamo capiti, non serve continuare :wink:
Avatar utente
Riccardo
 
Messaggi: 608
Iscritto il: mer 23 mag 2007, 19:39

Messaggioda VGobbi » mar 06 nov 2007, 21:24

Riporto in auge per concentrare l'attenzione sulla Norma della Gruberova, di cui ho visto la prima oretta (fino alla cabaletta dopo l'aria "Casta diva"). Si tratta dello spettacolo andato in scena a Monaco nel 2006 e trasmesso su Sky Classica. Visto l'ora tarda, non ho potuto visionare l'intera registrazione, di conseguenza i miei pareri risultano zoppi ed incompleti.

Non mi e' piaciuto Haider che poco ha compreso dello stile belliniano. Ingolato l'Oroveso di Scandiuzzi mentre ha gridato da mattina e sera il Pollione sbracato di Todorovic.

Rimane la Gruberova. Nella presentazione dello spettacolo, il critico aveva anticipato che la cantante slovacca esegue la romanza nella tonalita' originale. E questo, visto l'eta', non mi sembra un merito da poco. C'e' qualche spezzatura di troppo nella linea vocale, in cui mostra qualche difficolta' nel reggere le lunghe arcate della romanza. Eppero' nella cabaletta successiva sfodera tutta la sua classe d'inarrivabile vocalista. Qualche neo a partire dal suo "Sediziose voci". Poco autoritario, a mio modo di vedere, pur essendo dotata di un'ottima dizione, ma dallo scarso peso nel registro centrale che alla lunga pesa nell'economia dell'opera. Sarebbe stato assai curioso sentire come avrebbe risolto gli altri passi di Norma, in particolare il monologo "Dormono entrambi" (qui la prevedo grande fraseggiatrice) e sopra tutto nel finale con il duetto "In mia man, alfin tu sei".

Altra cosa che mi sembra di aver notato, e' che ha tentato di avvicinare il personaggio di Bellini con altre eroine donizettiane, accomunando la scena della pazzia. Mi sembra una lettura del tutto stravagante, o quanto meno azzardata. Voi che ne pensate? Come mai la Gruberova ha voluto far passare il ruolo di Norma come una pazza?
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Messaggioda VGobbi » sab 10 nov 2007, 15:36

Niun risponde? :cry:
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Messaggioda MatMarazzi » sab 10 nov 2007, 16:00

VGobbi ha scritto:Come mai la Gruberova ha voluto far passare il ruolo di Norma come una pazza?


Come ho già scritto varie volte, io a quella Norma di Monaco c'ero.
E la Gruberova mi è apparsa semplicemente finita, nonostante tutti i lodevolissimi sforzi.
Le incisioni sono "aggiustate" rispetto al profluvio di urletti, acuti calanti, farsi rotte per l'assoluta mancanza di fiato.
Sarò franco: è stata una pietà, come ne ricordo poche a teatro.

Quanto alle problematiche espressive, che tu giustamente hai messo in evidenza, esse denunciano quello che io e PIetro diciamo da tanto tempo.
Saper cantare (sia pure in modo personalissimo) i personaggi Ronzi de Begnis, non significa affatto stare a galla nei ruoli Pasta.
E viceversa!

La Gruberova non avrebbe dovuto compiere questo passo.
Come non dovrebbe annunciare il prossimo debutto in Lucrezia Borgia (ruolo Meric-Lalande, in tutto assimilabile ai ruoli Pasta).
Per il suo ritiro, avrebbe fatto meglio a pensare di continuare nel cammino intrapreso con i ruoli Ronzi (Sancha di Castilla, Fausta) o assimilati (Belisario). Sarebbero stati meno imbarazzanti vocalmente, e inifitamente più probanti psicologicamente.

Questo almeno secondo me.

Salutoni
Matteo
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Messaggioda Belcantismo » sab 10 nov 2007, 16:57

.
Ultima modifica di Belcantismo il gio 23 set 2010, 0:35, modificato 1 volta in totale.
Belcantismo
 

Messaggioda PQYD » sab 10 nov 2007, 20:33

MatMarazzi ha scritto:La Gruberova non avrebbe dovuto compiere questo passo.
Come non dovrebbe annunciare il prossimo debutto in Lucrezia Borgia


Sì, sono tutti sfizi che la Gruberova si vuole togliere... Lasciamola fare, per come la vedo io, finché trova il tempo di alternarli a Puritani, Lucia e Ariadne.
Comunque Borgia ha un pregio non indifferente: è una parte corta. Potrebbe uscirne viva, tutto sommato.
Se pensiamo che la signora vuole festeggiare i suoi 65 anni riprendendo Bolena... :shock:
Avatar utente
PQYD
 
Messaggi: 159
Iscritto il: gio 26 lug 2007, 19:59

Precedente

Torna a Interpreti d'opera

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 9 ospiti

cron