Lady Macbeth: interpreti

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Re: Lady Macbeth: interpreti

Messaggioda MatMarazzi » lun 14 mag 2012, 20:48

sunny ha scritto:salve a tutti,
in considerazione della vostra propensione a valutare le affinità di un cantante per uno specifico ruolo in modo "scientifico", nel senso di dare piu' importanza alla scrittura vocale e all'interprete per cui era stato pensato invece che fossilizzandosi nei luoghi comuni che la tradizione esecutiva ci ha propinato, mi viene da chiedervi cosa pensereste di una Lady della Dessay.
penso che l'aspetto allucinato del personaggio le sarebbe particolarmente confacente, ma mi chiedo se la parte non sia troppo grave per lei, considerato che in passato anche dei mezzosoprani particolarmente estesi in acuto hanno cantato questo ruolo.
se avete accolto senza troppe perplessità la Leonora della Kermes, a maggior ragione la Lady della Dessay non dovrebbe suscitarvi troppe perplessità :wink:

PS: ho notato solo in seguito che l'ipotesi Dessay era già stata fatta di sfuggita in uno dei post precedenti, quindi la mia proposta non è cosi' originale come pensavo... :D


:D
Forse la tua, Sunny, era una battuta, nel qual caso mi scuso in anticipo, ma francamente sono un po' disorientato da tutte queste proposte dessayane quantomeno chimeriche (Macbeth, Norma...) in un momento per altro in cui la diva francese accusa problemi vocali sempre più evidenti.
Sarebbe bello convincerla a uscire dai ruoli "coloratura" nei quali ormai ha poco da dire; e sarebbe anche bello trovare Lady Macbeth più in sintonia con la vera natura vocale di un ruolo Barbieri Nini.
Ma le due aspirazioni difficilmente, per me, potrebbero fondersi.
Proprio perché ci disturba, Sunny, che la parte di Lady sia stata travisata da tecniche e vocalità inadatte, dovremmo guardarci dal cadere nello stesso errore, proponendo cioé (magari sull'onda della forte personalità) una cantante ancora più lontana - per caratteristiche vocali e formazioni tecnica - da quello che la parte richiederebbe.
Se proprio volessimo "osare" una scelta di rottura, non sarebbe male provare con la Petersen, anche se temo che il re bemolle finale non le verrebbe in pianissimo.

Comunque l'idea di un Macbeth "filologico" sarebbe fantastica.

Salutoni,
Mat
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Re: Lady Macbeth: interpreti

Messaggioda sunny » lun 14 mag 2012, 22:10

capisco le perplessità, ma non capisco esattamente cosa intendi quando dici che la Dessay sarebbe ancora più lontana dalla parte (per caratteristiche vocali e formazioni tecnica) di quanto non siano le interpreti abituali. mi sembra che qui abbiate sottolineato come il ruolo della Lady sia soprattutto un ruolo belcantistico, mentre in genere ci si preoccupa di assegnare questo ruolo a voci drammatiche che non siano totalmente a digiuno di agilità, e che la tua Lady preferita sia la gencer Giovane che ancora cantava (o aveva smesso da poco), Lucia, Rigoletto, Puritani... cosa renderebbe la Dessay non idonea, mentre lo è/era, per esempio, in Traviata? la tessitura?
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Re: Lady Macbeth: interpreti

Messaggioda MatMarazzi » lun 14 mag 2012, 23:01

sunny ha scritto:cosa renderebbe la Dessay non idonea, mentre lo è/era, per esempio, in Traviata? la tessitura?



Secondo me, Sunny, il problema è che la Dessay (se ci limitiamo all'aspetto vocale e tecnico) non è veramente idonea nemmeno per Lucia, Amina e Traviata.
Intendiamoci: non sto dicendo che sia stata una "modesta" Lucia, Amina e Violetta!
Per carità di Dio! :D
E' stata geniale come sempre; ci ha rivelato come al solito mille segreti su questi personaggi che mai avremmo immaginato.
Eppure, in termini strettamente tecnici e vocali, qualche discrepanza rispetto alla scrittura, rispetto a "come si dovrebbe fare" la avvertivo.
Poi, è ovvio, la sua grandezza era tale che me ne fregavo altamente... :) Chissà... magari anche in Lady me ne sarei fregato!

In termini vocali, ad esempio, tutte queste tessiture erano spesso troppo basse per lei (l'ho sentita dal vivo sia come Amina, sia come Violetta), e ti assicuro che in certi passaggi era costretta a vari compromessi per farsi sentire.
Inoltre la sua linea così grandiosamente franta e sconnessa (proprio quella che le permette miracoli di contrapposizioni timbriche in altro repertorio) faceva talvolta rimpiangere il respiro interno, scultoreo e tornito, del vero linguaggio belcantistico.
E tutto questo lo dice uno che ritiene la sua Violetta e la sua Lucia le migliori che si siano sentite dai tempi della Callas...

Tu giustamente hai citato la Lady della giovane Gencer.
Ma se senti il "belcantismo" della Gencer - nonostante tutte le asprezze e lo sconcertante uso del chiaroscuro - vi trovi una tensione di flusso, una solidità, una tornitura appunto che la Dessay non ha (in compenso proprio queste caratteristiche avrebbero impedito alla Gencer di esplodere nella cascata di colori che la Dessay produce in Morgana, Manon e Zerbinetta).
Inoltre la Gencer in Lady suonerà pure "piccolina" rispetto a una Varnay, ma va anche detto che - fin da ragazza - aveva in repertorio Forza del Destino e Don Carlo, Tosca, Cavalleria e Francesca da Rimini.
Insomma è un'altra tipologia rispetto alla Dessay. Idem per la Scotto.

Tornando all'aspetto tecnico, io credo che la Dessay, per quanto virtuosa, non possieda la matrice tecnica di una vero "belcantista".
Il suo modello in questo repertorio sono i soprani leggeri che nel primo '900 si impossassarono di alcune eroine romantiche, le stesse eroine che - guarda caso - la Dessay ha affrontato: Lucia, Amina, Violetta e prossimamente i Puritani.
La tradizione da cui la sua Lucia discende è dunque tanto antica e tanto mistificante quanto quella dei sopranoni che ancora oggi sentiamo in Lady Macbeth, Norma e Abigaille...

Scopo delle mie battaglie ( :D ) sarebbe quello di togliere le Norme ai sopranoni e le Lucie ai sopranini...
Ma non dare Lucia a sopranoni e Lady ai sopranini (anche se dotati di vero e proprio genio, come appunto la Dessay).

Tutto questo (spero sia sempre chiaro) IMHO.

Un salutone! :)
Mat
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Re: Lady Macbeth: interpreti

Messaggioda TaO » mer 16 mag 2012, 13:33

..scusate se salto alla pagina precedente, ma ho letto questo 3d solo ieri..mannaggia al tempotiranno e alla mia sbadatagggggggine con settanta gggg :(


Milady scrisse:
ho ascoltato la Callas- Lady dal vivo non alla Scala, ma al teatro della mia città,- tradizione gloriosa , passato recente molto meno, al presente vige ogni giorno o quasi la ormai obsoleta regola: venerdì di magro ,come da precetto. Grazie all' "amicizia" del nonno con una violinista dell'orchestra, o una corista ,potevo ascoltare , insieme a lui, le prove delle opere in cartellone.
L'opera da debuttare era un'altra. Maria,infaticabile, in un intervallo tra una prova e l'altra, cantò ,per conto suo, tutta assorta,accompagnandosi al pianoforte, i tre brani che citato, per me allora sconosciuti: gli occhi immensi e mutevoli, le lunghe mani eteree e una voce che era l'incarnazione stessa del male. Poi si alzò goffamente, infagottata in una mise dai colori assortiti a casaccio - mancava qualche anno alla sciagurata cura dimagrante- chiuse di colpo il pianoforte, e cantilenò :Tittaaa !Tittaaa!.E Titta arrivò con una scatola di cioccolatini.
Nel frattempo gli altri intrepreti si erano momentaneamente allontanati , borbottando contro lo stakanovismo delle "greca" e la sua brutta voce.




La prima lettura di questo messaggio è stata traviata da una istintiva e profonda invidia (orrendo umano sentimento ma quello ho provato : CoolGun : :roll: ).
Mi sono alzata, ho sbollito, e mi sono riseduta e ho riletto, sgombrata via la cataratta-invidia.
E ho riletto fermandomi ad ogni frase che hai scritto e di cui ti ringrazio, e tanto, per la condivisione qui.
Non so dove sia avvenuto tutto ciò, ma non è importante… le domande che mi ha suscitato e le risposte che provo a dare prescindono dal luogo-teatro dove ciò è accaduto.

Perché nel pieno delle prove in teatro dell’opera Z, la cantante sente il bisogno di isolarsi e di cantare “per sé…per le sue esigenze interpretative probabilmente” quei tre brani-ostacolo dell’opera Y?

Per ricerca-suono da pescare-distillare in modo utile per l’opera da mettere in scena (qual era Lady? Lo ricordi?)?
Per testare il “riverbero di quel luogo” ( il riverbero riguarda il modo in cui i suoni si espandono in luoghi chiusi)?

La suggestione che suscita in me l’episodio è la consapevolezza che la voce umana (tale e quale a quella di uno strumento ad arco … es . violino), anche quella più preziosa/talentuosa, non è un barattolo pronto all’uso, un cliché da estrarre già confezionato.
La peculiarità di chi fa Arte (non solo chi applica al canto ovviamente) è proprio in quella “smania continua”, l’incapacità di accontentarsi (sedici cliché funzionali e quelli si usino all’occasion) ….perchè è proprio da quella smania-sfida continua che “intrappola” una ragazzina ignara (non avevi mai sentito prima quei tre brani). E’ quella ricerca di suono che fa la magia (ossia l’incontro tra suono-parola-intenzione)….
Come un certosino paziente instancabile ….ed è quella smania certosina che poi ha bisogno di esser “viziata” dal cioccolatino al volo di Titta (Meneghini grazi’assaie!).
Chi canta non ha il suono “pronto in tasca”..evidentemente per qualche esigenza di quel personaggio che doveva interpretare in quell’opera le occorreva “ri-appropriarsi” di qualche gancio sonoro che aveva messo a punto per lady Mac…o magari voleva rinfrescarsi la memoria “non cerebrale”, ma “vocale” su quale fosse il risultato-applicabile…..e per far questo ti rifugi in qualcosa che già possiedi, che hai già levigato e t’appartiene…..e lo ripeschi dal serbatoio per poter capire se s’adatta a quel che cerchi ora o meno…..come quando un pittore mescola due gradazioni-tinta per “recuperare” giusto quella ottimale che vuole.
E’ quella ricerca applicata che ha effetto-magnete sulla ragazzina-ignara, che possibilmente nulla sa né degli abissi in cui abita Lady né di cosa serva tecnicamente-vocalmente parlando né di cosa serva interpretativamente parlando. A voi non è mai capitato da bambini, di stare a fianco di qualche adulto al lavoro artigianale? Che fosse un falegname venuto a riparare il tavolo sghembo o la nonna-cuoca non importa e di incantarvi a seguire il tipo di lavoro-levigatura che precede il prodotto-finito? Già, elaborare qualcosa che prima non c’è e poi puffff si ottiene. Nel caso ascolto-opera puoi anche non sapere affatto che ciò che ottieni era solo “nascosto dentro…all’insaputa/sorpresa” :shock: ed è il caso di fissarlo in memoria prima che se ne ritorni laggiù… :idea:


Poi lo so, mi si dirà che manca l’apporto suono-orchestra, manca la messainscena, l’abito (infagottata in multicolor casual..), il parrucco, il gesto, la luce-scena etc etc etc – solo che io senza l’incipit che sta là, in quel canto-suono, il resto non riesco a focalizzarlo di per sé, o meglio, non riesco a dargli autonomia d’importanza rispetto al canto-suono..Può darsi sia un limite che mi fa “perdere altri spunti-squarci”, per questo leggo-forum qui, proprio per integrare quegli spunti-squarci che non riesco a catturare :D

L’amo-cattura per captare la ragazzina ignara era forse tutto là, in quella pescatrice di suono/comunicazione che se ne impipa dei mugugni-commenti di colleghi (che in quel momento scambiano le prove con una riunione d’impiegati d’ufficio/routine)… forse sarebbe stato meglio avessero approfittato dell’esempio, mettendosi ognuno nella condizione d’animo e poi pratica di “pescatore di suono”.
Altra cosa mi viene in mente: la tanto amata tecnica-vocale di belcanto è sì necessaria per quel repertorio, ma NON ESAURISCE il bagaglio indispensabile che permette d’ essere cantante in scena,come la sbarra per chi fa danza classica NON basta per essere danzatore in scena.

E’ il passepartout, ma il portone da aprire e quel che mostra non è contenuto in nessun compedio/applicazione tecnica (altrimenti sarebbe comodissimo programmare un bel robotino e via). E quel portone non è “fuori di noi”, ma ce lo portiamo appresso, dentro. Finchè non incrociamo un amo che lo fa riemergere e gli dà sostanza-suono.
Ecco mi sono persa e non ho tempo/modo di contribuire con le mie diaboliche macbette però in sintesi: su palco Ghena (vista Arena credo 82 o 83), nel suo caso video e dischi non riescono per me a rendere l’idea concreta del tipo di impatto/riempimento che aveva quella voce … lei cantava là davanti e io quel suono lo sentivo in stereofonia (come se provenisse alle spalle),una specie di vortice in cui ti senti “in mezzo-circondata/avvolta”..non è una questione di potenza-emissione o meglio non è solo quello.. non sono capace di scriverla quella sensazione mannaggia alle parole insufficienti..
in un posto all’aperto dove ho sentito altro e altri.. quella sensazione di costante stereofonia-open no, quella non m’è più ricapitato …. stessa cosa con la sua Turandot ..sempre arena….negli stessi anni (credo fosse 84 o 85..dovrei rifare mente locale..).
Su disco/cd io l’ho già scritto a prop. di Norma, ci sono dei suoni/impatto di Souliotis che mi trascinano da un’altra parte e poi se potessi un mix Gencer-Callas-Verret.


Su pianeta “Macbeth”, quello del 1847 io lo percepisco come un’opera-cantiere di Verdi che ha alcuni perni:
- il bisogno di misurarsi con un testo del maestro teatrale di ducentcinquant’anni prima (tentativo incompiuto ma ricercato anche con il Re Lear..e poi ripreso alla grande con le due ultime opere della maturità .Otello e Falstaff a mò di chiusura del cerchio..);
-
- la scrittura canora/strumentale richiede preminentemente “la pancia-suono” , ma anche “la vett’aulica-suono”, lo scuro che domina e prende suono e il chiaro che riemerge come “espiazione post delitti”..e che si appropria della scena in conclusione-opera.


Quella scrittura è un continuo misurarsi/sperimentare per Verdi, seguendo nulla di già-fatto, un moto di ricerca di un proprio “linguaggio distintivo”. Non ricordo i nomi dei cantanti della prima rappresentazione, ma ricordo che li scelse per la preminente capacità scenico-attoriale rispetto alle qualità vocali/pulizia vocale ….come ad indicare che andava posto accento NON sulla bellezza-pulizia dei suoni-canto, ma sulla loro capacità/forza comunicativa dei motori-scena: la conquista e la tutela del potere , quando annulla le prerogative umane. Quello si suona-canta.

E se uno deve cantare sta roba, vuoi che si accomodi placido in terza fila vistamare, tanto quel che ho imparato/tecnica fa il vestito su misura già pronto? Pronto un piffero! Il canto non è pronto, è ricerca, è fissaggio, è cancellatura, è riscrittura, è incisione, è fluido. Mica prendi gli ingredienti, chiami il cuoco e t’accomodi a tavola, tanto il piatt’è servito…col cappero!

Lady M. … una voce più da diavolo che di donna, un’istigatrice famelica - una sorta di prozia(ma assolutamente umana) di Mefistofele che invece il tratto umano non sa dove sta, una femme-diable che però non s’esaurisce in questo (altrimenti basterebbe un vocione stentoreo-grave)…no, nella scena-sonnambulismo/premorte ci sono altri suoni e altre esigenze espressive , occorre vestire le agilità.
Quei suoni non sono “puliti-pronti”, non è sufficiente la sola tecnica …. e se si confeziona la propria vocalità per ottenere suoni puliti/costanti/esatti (buttando in fondo al sacco-suoni ciò che NON E’ pulito/esatto), proprio nei ruoli-confine-mix occorre un lavoro-recupero/ripresa di ciò che hai dovuto “pulire” in fase d’apprendimento-tecnica. E’ quella ricerca-mix a cui si deve essere disposti-rivolti.
Prima levighi e smussi, ma poi occorre riOccupare…..sennò che hai levigato a fffà?

Insomma è un doppio-binario: un primo binario comporta ciò che si impara tecnicamente (si impara l’impalcatura su cui muoversi ..per anni..) e un secondo binario comporta il continuo “recupero-integrazione” di ciò che appartiene alla propria vocalità-naturale (la pancia-suono). Non c’è un barattolo “già pronto”, ma quel barattolo va assemblato-smussato in modo che la tinta-suono estratta SIA ciò che il cantante intende esporre/offrire.
Ci sono numerosi personaggi d’opera che hanno più serbatoi da cui attingere, in termini caratterial-interpretativi e QUINDI VOCALI, proprio perché noi non abbiamo serbatoi a compartimento stagno, in cui l’uno esaurisce e occupa gli altri…ed è nei personaggi-contraddizione che bisogna ricorrere a tot serbatoi … volete alcuni esempi di personaggi-contraddizione che hanno tot serbatoi (vocali e interpretativi da mescolarsi ma COMPRESENTI?),sempre restando in casa Pepin? Leonora di Trovatore…Traviata…Elisabetta di DonCarlo..Amneris d’Aida… e mi fermo perché questo poker mi sembra più che sufficiente a far intendere quel che vorrei dire.


Mi scuso per la "lenzuolata" come chiamate qui gli interventi prolissi e al solito, spero che l'aver scritto "a saltelli" renda leggibile il contenuto :cry:
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Re: Lady Macbeth: interpreti

Messaggioda Milady » mer 16 mag 2012, 16:46

Carissima/oTaO,
tu mi costringi a pescare in ormai remoti luoghi temporali della mia vita.
La Callas debuttò - orrido verbo!-nel Macbeth a Milano nel 1952.
Non ricordo esattamente l'opera che stava provando nel teatro della mia città :Armida? Vespri? Lucia? Ma, evidentemente ,stava già lavorando sodo e di cesello al personaggio della Lady.
Io frequentavo la quinta elementare , penso, quando l'ascoltai provare "toute seule" al pianoforte quelle tre arie per me ignote. Fu il nonno a dirmi quale fossero, perché gli citai alcune frasi. Ma lui si concentrò sulle difficoltà di "Ah, la paterna mano"...
Ti invito a storicizzare , onde giustificare la mia ignoranza : allora, con pochi fiorini e la seconda guerra mondiale alle spalle, era già molto possedere qualche disco.
Il nonno uno sprecone, secondo la nonna- aveva un giradischi a manovella de "La voce del Padrone", su cui ascoltava Caruso....
Non amava le voci femminili riprodotte in quei vecchissimi dischi : "Le ho sentite dal vivo , qui , è tutta un'altra cosa.Anche le migliori soprano abbaiano" asseriva perentoriamente.
Il non mai troppo lodato Concerto Martini e Rossi del lunedì sera alla radio era un irrinunciabile must, si direbbe oggi.E la mia amatissima fonte di erudizione operistica.
Torno alla Callas.Ma prima debbo dirti che quando l'avevo ascoltata qualche anno prima avevo avuto l'impressione di uno strumento antico - non so quale: un flauto? un oboe?- tornato misteriosamente a risuonare.
Il nonno , che, quando gli avevo detto che la voce della "Greca " mi aveva affascinato, mi aveva lodato (" Brava bambina ! Grazie a Dio, anche se sei due soldi cacio, di voci te ne intendi ), si era schierato decisamente nella fazione pro-Callas: "Voce brutta? Zucconi! Sileeenzioooo, come dice la Maga Ulrica!Ma vi accorgete o no che la Callas ha risuscitato la tecnica dell'Ottocento? E poi questo donnone sa anche recitar meglio di un attrice di teatro. Non è la solita balena stoccafisso! Ce li avete o no gli occhi?" .
Questo l' esordio.In seguito , il partito , molto più numeroso, dei tebaldiani, veniva regolarmente zittito con irriverenti battute al veleno, che a una vecchia signora come me " non licet ...loqui".
In quel giorno indimenticabile mi colpirono l' assoluta concentrazione e il timbro "diabolico" della voce della futura "Divina", una delle sue tante voci.
Rimasi di stucco.Mi sembrò una creatura magicamente emersa dagli abissi dell'Inferno.
Pensai : allora l'Inferno esiste!
( Lo dissi al nonno . E lui: Ma cosa studi tanto a fare? Non stare a sentire le chiacchiere dei preti!
Era ateo e in perenne polemica con la Chiesa) .
Ma ammetteva , avendo ascoltato anche lui la Maria , che se il diavolo fosse mai esistito , avrebbe avuto proprio la sua voce.
Per il resto della tua lenzuolata - leggi, por favor, qualche paginetta di Tacito- concordo.
Nota finale : fai bene ad invidiarmi per aver sentito la Callas dal vivo provare alcune pagine del Macbeth (e di averla ascoltata live egli anni del pieno fulgore in varie altre opere).
Non credo che sia da invidiare per nulla il fatto che io sia una "settantina"" come direbbe Camilleri.
"Nisi qui probat" (Apocalisse).E la Marescialla fa tante storie a 37 anni...
Wilde ha scritto che una donna che dice la sua età, è capace di tutto.
Sarà... Certamente non può tornare ripescare più di tanto nella sua memoria particolari di una sessantina di anni fa..
Non ci riuscirebbe neanche la biondina investigatrice di Cold Case...
Un abbraccio
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Re: Lady Macbeth: interpreti

Messaggioda TaO » mer 16 mag 2012, 19:39

eheheheh i nonni trascinatori imbrigliati dalle nonne-pragmatiche :lol: :lol:
se tu avevi nonno così, io avevo nonna (classe 1904 lei) che non voleva saperne di convertirsi alla tv e in ogni casa-figlio/a dove passava oltre 1 mese l'anno si portava dietro la sua fedele-radio....perchè la radio era "compagnia discreta che ti permetteva di continuare ogni attività e non pretendeva l'esclusiva d'attenzione come lo schermo-tv" :oops: e lei è stata il mio gancio-opera/classica...proprio con quell'armamentario di radio che si portava appresso : King : e poi un paio di volte l'anno ..prendeva treno e andava a veder opera (da terroni, abbiamo parenti diretti sparsi qua e llà per la penisula..)e per la cronaca, per nonna fu traumatico il passaggio da LauriVolpi, Ruffo e Schipa a quelli della generazione successiva post-guerra...un lutto pora donna...ci mise alcuni anni per farsene una ragione...

conosco naturalmente la querelle tra tebaldini/callassini ....invece di rendersi conto che non c'era un monopolio d'impero da assegnare ad una e neanche una volta per tutte, stavano là a scannarsi come tifosi pallonari, pfffui....c'era semplicemente da constatare che per determinati ruoli d'opera ci voleva una sovversiva che buttasse carteallaria, demuffizzando....mentre per altri ruoli d'opera la cristallina limpidezza era d'uopo...insomma, bastava dividersi il regno criato in armistizio disarmato anzicchè star là a farsi la guerra con le scimitarre spuntate :P

Grazie per il tuffo di memoria e se puoi, fanne altri e non trincerarti dietro la scusa d'età che non ci casco :evil: tu c'eri e ti tocca di raccontà anche a chi non c'era ancora (io ho 45 anni e quindi quel che tu hai visto-sentito de visu ho potuto solo assorbirlo via lp-cd..), chessò...apri un 3d e ogni tanto ci riversi un tassello.ricoddo e io fedel ti leggerò e mi sforzerò di non farmi trascinare oltrebordo dall'invidia straripante : CoolGun : ...se ci riesco...

....bon fine dell'angolo del tempo che fu sennò mi bannano per "incitamento al ritorno al tempo della clava zitta e lava" :(
TaO
 
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