mattioli ha scritto: ... beh, però a me tutto quello che ho visto di questo JD è piaciuto assai
Come già dissi, tutto quello che esce dal Mattioli a proposito di registi mi mette sull'attenti!
Così fingerò di non sentire prudere l'orticaria che mi genera ogni nome di regista tedesco, e approfondirò la cosa.
Io voglio vedere TUTTO (e per esempio mi interessa moltissimo anche quella Bohème)! Ma solo perché sono malato...
Se avessi la possibilità di entrare facilmente, ti confesso, ci andrei anche io.
Ma so per esperienza, bazzicando Salisburgo da molto tempo, che mi toccherebbe fare le prenotazioni adesso, accettare posti da 6000 euro e pagarli domattina...
Troppa fatica...
Per fortuna, però, quella Boheme attirerà tutta l'attenzione sulla prima parte di agosto, così potrò prendere in tutta tranquillità le ultime recite di Carmen e Cesare che in effetti mi interessano di più.
Tu torni a Bayreuth anche quest'anno?
Che ti aspetti dal regista del nuovo Vascello? Lo conosci?
Salutoni,
Mat
PS
Altrimenti questa sera non andrei se ci riesco a sentire un Oberto in forma di concerto
Quello ai Champs Elysees??
Ma sei malato davvero!!
E non perché sia l'Oberto o sia in forma di concerto... ma perché:
1) è diretto da Rizzi!!!!
2) Oberto lo fa Pertusi!!!!
3) Cuniza è la Gubanova!!!!
4) LEONORA E' LA GULEGHINA!!!
O, avendo perso il direttore artistico, ai Champs Elysees sono diventati matti, oppure cercano a tutti i costi di dimostrare che il giovane Verdi fa schifo!
Devi ASSOLUTAMENTE riferirci le tue impressioni.
pps
Maugham ha scritto:la Dante ha inaugurato addirittura la Scala. E gli è pura andata bene visto che l'hanno comprata i francesi per la Muette. Opera, se si vuole, ancora più ostica della Carmen.
A Maugham non gli va proprio giù che io e Mattioli ce la spasseremo a Parigi con la Muta di Portici!
Uff... come ho già detto, io non desidero "esperienza" operistica per un genere - come il Grand Opéra - che visivamente va rifondato fin dalla base.
Registi di esperienza musicale hanno fallito: ci vogliono linguaggi diversi, bisogna esplorare sentieri nuovi, anche se - in un primo momento - sentiremo un bel po' di balbettamenti. Ma sono balbettamenti benedetti, perché ci indicheranno strade nuove fra le quali il pubblico, sensibilizzandosi al genere, potrà scegliere.
In Carmen è tutto diverso: non è questione di difficoltà! Lì i balbettamenti non sono tollerabili, perché la tradizione registica è - in quest'opera - al suo fulgore: se ti cimenti in Carmen (come in Don Giovanni e Otello) la devi conoscere a menadito la tradizione... perché una tradizione c'è, funziona e se vuoi innovarla devi starci dentro.
Ma che tradizione c'è nel Grand Opéra? L'unica cosa che si sa è che i registi forgiati su altri repertori operistici falliscono (vedi Py a Bruxelles).
Per resuscitare il genere dobbiamo partire da zero, indagando nuove immagini e nuove idee.
Tu sai bene che a me la Dante non piace, anzi, la detesto proprio da un punto di vista intellettuale: non è altro che la figlia di un'estetica sfinita e ipocrita.
Eppure le sue esperienze figurative sono talmente lontane dalla tradizione registica attuale che, in un genere "vergine" come questo, potrebbe pure indicarci qualche pista da seguire.
Potrebbe... non è detto! Ma meglio che non provarci nemmeno e chiamare il solito Py.
Ok, ok... non ti convinceremo mai!