Mariella Devia

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Messaggioda walpurgys » gio 06 dic 2007, 0:32

Ehm...scusa Bagnoli, ma perchè scaldarsi tanto? :)

Nessuno dei presenti al 3d ha detto che la Devia è la migliore di tutte perchè esegue tutte le ''Forcelle'' o perchè le basi del suo canto sono sostenute dalla ''scuola italiana''!
Ci stavamo confrontando come sempre, e come sempre ci sono persone a cui piace ed a cui non piace!
E dov'è il problema?
Per te ed altri è gelida come un iceberg, per me ed altri no!
E quindi?
E' normale che sia cosi' e nessuno cercava di imporre nulla o andare contro le regole del sito!
Non credo che nessuno qui cambierà idea sulla Devia solo perchè ci si scambia giustamente dei pareri.
E' un forum ed è nato per questo :wink: !
Tu dici: ''Ma se chiedete un parere dovete essere pronti anche a sorbirvi qualche criticuccia per la vostra beniamina ...''!
Ovvio, ma anche tu devi essere pronto a sorbirti una risposta alla critica se non condivide i tuoi punti, senza nulla togliere a quello che dici.
Ripeto è uno scambio di pareri!
Io, Teo.emme, PQYD etc. abbiamo espresso semplicemente le nostre perplessità in risposta alle tue, nulla per cui stracciarsi le vesti mi sembra...ed ecco arrivare ormai immancabile il ''Jolly'' dell'editoriale :D .
Ma perchè scusa? Come ho detto nessuno ha parlato di forcelle o di scuola italiana...non sono stati nominati nemmeno cantanti stramorti dell'800 (con tutto il rispetto per loro) con la loro tecnica :lol: .
Io accetto ben volentieri le critiche alla Devia ci mancherebbe, ma accettiamo anche un bel confronto senza lo spauracchio dell'editoriale o della prima interprete dei ruoli donizettiani :wink: 8) :D

Con affetto!
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Messaggioda teo.emme » gio 06 dic 2007, 0:57

Ma infatti! Walpurgys ha perfettamente ragione.

Si parla. ci si confronta, ci si scambia opinioni, ci si scanna pure magari...ma non ci si offenda o non si tiri in ballo problemi di comprensione.

Poi, ad essere puntigliosi, il problema non è la critica alla Devia (per carità, legittimissima, non è certo una mia beniamina assoluta) che ci sta e per certi versi è condivisibile, ma è il merito di tale critica: se permetti non mi sembra una grande argomentazione quella geografica. Che senso ha dire che se ha cantato solo in Italia allora è una mezza ciofeca? Trovami altri motivi per cui lo sarebbe, ma non usare pretesti (che tra l'altro vedo applicati esclusivamente alla Devia, e che per altro non sono del tutto veri poi, dato che ha cantato, e spesso, pure all'estero).

Sulla questione tecnica: veramente, il primo a tirarla fuori sei stato tu, dichiarando che NON TE NE PUO' FREGARE DI MENO che le forcelle vengano eseguite o no! Beh, se permetti posso non essere d'accordo? E posso farti notare che tale affermazione è in disaccordo pure con quanto da te precedentemente dichiarato? Già, perchè tu stesso parli di canto e recitazione, egualmente importanti (concetto sul quale non concordo, ma che accetto), fregarsene di forcelle etc., significa, al contrario, fregarsene dell'aspetto vocale tout court. A questo punto tanto vale leggersi il libretto ad alta voce...o magari affidarlo a qualche bella attrice di TV con la mercanzia al posto giusto...

Detto questo ognuno la pensi come vuole, ma ciascuno accetti le critiche (magari senza presumere di essere detentore di una verità assoluta), e poi..sai che palle se tutti si scrivesse la stessa cosa, la stessa opinione, la stessa valutazione, ti immagini? Dopo 2 giorni di cortesi minuetti il forum chiuderebbe per morte cerebrale.... :wink:

E ridiamoci su dai.... :lol:
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Messaggioda PQYD » gio 06 dic 2007, 1:17

walpurgys ha scritto:Io, Teo.emme, PQYD etc. abbiamo espresso semplicemente le nostre perplessità in risposta alle tue, nulla per cui stracciarsi le vesti mi sembra...ed ecco arrivare ormai immancabile il ''Jolly'' dell'editoriale :D .
Ma perchè scusa? Come ho detto nessuno ha parlato di forcelle o di scuola italiana...non sono stati nominati nemmeno cantanti stramorti dell'800 (con tutto il rispetto per loro) con la loro tecnica :lol: .


Infatti... questo appellarsi all'editoriale (sola igiene del forum? :lol: ) mi sembra un po' ridicolo.

Però, caro Walpurgys, vorrei anche ricordarti che di quei "cantanti stramorti dell'800" (cui non erano ignote le forcelle, come non lo era del resto ogni altro mezzo tecnico atto a rendere espressivo il canto) è rimasta traccia evidente nell'arte di cantanti morti in tempi più recenti, vedi - giusto per non far nomi - Zara Dolukhanova, che tu stesso hai ricordato pochi messaggi fa. Tutto si tiene...
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Messaggioda Pruun » gio 06 dic 2007, 2:47

pbagnoli ha scritto:Mariella Devia ha un grande magistero tecnico. Non eccezionale, ma sicuramente grande


Questa me la spieghi, però... :D
Perché non eccezionale? Un miracolo di freschezza e conservazione vocale cosa ha di non eccezionale a livello tecnico?
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Messaggioda stecca » gio 06 dic 2007, 11:32

pbagnoli ha scritto:Oh, ma che palle ragazzi!
Mi sembra di parlare con un mucchio di bambini dell'asilo.
Ribadiamo - e per l'ultima volta, giuro, perché c'è un limite a tutto - quanto segue (e cito alla rinfusa):
:arrow: Mariella Devia ha un grande magistero tecnico. Non eccezionale, ma sicuramente grande, che le permette di offrire prestazioni tecnicamente splendide
:arrow: l'opera è un genere teatrale, che è fatto di canto e recitazione. Non solo di canto o solo di recitazione, ma di entrambe le componenti
:arrow: la Scuola Italiana non è l'unica realtà possibile, ma neanche un concetto da rinnegare. E' uno dei tanti modi di cantare, e nemmeno buono per tutti gli usi
:arrow: pensare che Italia caput mundi nel mondo dell'opera è una prospettiva oggigiorno sempre più miope
:arrow: questo sito ha una prospettiva un po' particolare, che può piacere oppure no, ma che è scritta a chiare lettere sin dal primo editoriale scritto dal sottoscritto: in questo sito CE NE SBATTIAMO (lo scrivo bello in grande in modo che sia chiaro a tutti, compresi coloro che fanno finta di non capire) di tutti quegli aspetti che sono miele per chi pensa che il canto d'opera si esaurisca nel rispetto delle forcelle. Con ciò, non vogliamo dire che chi rispetta le forcelle fa un peccato mortale: ma il rispetto delle forcelle deve essere parte integrante di una resa globale del personaggio e della sua verità drammatica. Altrimenti detto: se Mariella Devia mi fa tutte le forcelle, ma mi partecipa il personaggio come una pera di Romagna IGP, per me semplicemente non esiste!
Questa prospettiva, che per me è chiara come l'acqua di fonte e perfettamente espressa sin dal primo apparire di questo sito, evidentemente è un problema troppo difficile da capire per i soliti personaggi che si stracciano le vesti ogni volta che si tocca una forcella.
Siete contenti così? Benissimo!
E' la vostra opinione e per me è sacra!
Ma se chiedete un parere dovete essere pronti anche a sorbirvi qualche criticuccia per la vostra beniamina che - per carità! - sarà anche una cattedrale di suoni ( e comunque non sempre, lasciatevelo dire!... ), ma che è espressiva come un transetto e partecipe come un presbiterio.
Non vi va bene?
Pace: non so cosa farci.
Adesso è tutto definitivamente chiaro, oppure siamo ancora qui a chiederci il rapporto reciproco fra canto e resa globale del personaggio e a dire "eh, ma cavolo, in un'opera il canto è importante"?

Io, per parte mia, con questo post ritengo definitivamente chiuso l'argomento: ormai il pensiero di questo sito sul tema del rapporto fra canto e interpretazione dovrebbe essere definitivamente acquisito. Se così non è, ragazzi, sono problemi vostri



Ah ma scritto così mi adesivo in pieno anzi sottoscrivo e sono stradaccordo !!!
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Re: Mariella Devia

Messaggioda MatMarazzi » ven 07 dic 2007, 11:40

Caro Pruun,
quando dicevo lirica, giovane e smarrita mi sono evidentemente espresso male. Non intendevo come ripiego rispetto alle altre grandi interpreti, ma proprio come freschezza interiore, innocenza, fragranza di ragazza che da sognatrice diventa arrivista e spietata, per poi dissociarsi, spaccarsi in personalità contrastanti.

Venendo ai tuoi argomenti:

Pruun ha scritto:
:arrow: chiave lirica - La Devia ha OVVIAMENTE impostato la sua lettura in chiave lirica, avendo una voce assolutamente non torrenziale e dal baricentro piuttosto acuto alle prese con un ruolo che più centrale non si può come quello di Bolena. Così il "Giudici ad Anna" era quello di una ragazza smarrita, non quello di una regina insidiata; la regalità dell'entrata era quella di una piccola esaltata in camicia da notte, isterica e insicura, riflessa in un fraseggio teso, insicuro, tremante...


Non si è lirici, secondo me, solo perché non si ha il centro torrenziale.
Tu mi descrivi quasi un ripiego, mentre io parlo di scelta interpretativa interiorizzata.
Anche la Gencer del 58 era ancora un soprano lirico-leggero e schiarisce moltissimo la sua voce, cerca riflessi eterei e sognanti, ma secondo me non arriva nemmeno lei a dare della regina un ritratto davvero lirico.
Anche al Sills aveva vocetta piccola e acuta, ma tutto in lei tradisce il fastigio della primadonna che vuole fino in fondo essere regina.
Non ho sentito la Devia in Anna Bolena (confesso che dopo la Borgia e la Stuarda nessuno mi avrebbe persuaso a farlo! :) certo che allora non ti conoscevo! :) ), però devo dire che il modo come hai descritto il suo fraseggio mi pare sorprendentissimo: ho sentito tante volte la Devia (ma tante) e non ho mai trovato assolutamente nulla nel suo fraseggio che andasse oltre alla sequenza delle note.
Perché non condividi con noi la registrazione di quel fraseggio?


:arrow: giovane - il timbro della Devia è la giovinezza personificata. Sfido chiunque (anche te Mat, che ne sei detrattore 8) ) a non riconoscere che, dal Giovedì Grasso del 1971 ad oggi esso non sia rimasto praticamente identico, salvo la correzione di alcune sonorità chiocce nel registro centrale...


Eh, no! Qui proprio non sono d'accordo.
Non si deve confondere la gioventù della voce con la longevità della vocalista.
La Devia che conosco io ha tutti i segni timbrici di una voce senile (e in questo non c'è assolutamente niente di male) per quanto l'emissione sia ancora molto salda e splendente.
Se dovessi far sentire a un neofita la voce attuale della Devia e gli dicessi che è prototipo di giovinezza questo mi guarderebbe come se fossi pazzo!
Ti dirò inoltre che non c'è nulla nella Devia che a me "evochi" la freschezza e lo slancio della gioventù: e questo nemmeno quando era una ragazza (la sentii in dei Puritani in cui sembrava nata vecchia).
Tutto ciò che dovrebbe esprimere il calore, la vivacità, l'esuberanza, gli estremismi della gioventù a me paiono dolorosamente preclusi al suo essere cantante e al suo essere interprete.
Quando penso alla ragazza della campagna inglese eletta regina e morta a ventinove anni, penso al contrario stesso di una sobria e matura signora dalle buone maniere, con la voce, la faccia, il modo che tutto sono fuorché giovani.

:arrow: Chi più smarrita della Devia? Entrava in camicia da notte... al termine della canzone di Smeton si rannicchiava accanto al trono e il "Come innocente giovane" diventava il rimpianto infinito di una ragazza costretta in un ruolo più grande di lei... una donna talmente smarrita da sfogarsi in dispetti assolutamente infantili verso la Seymour, psicologicamente torturata durante la cabaletta...


be'... tu mi elenchi delle soluzioni sceniche (probabilmente frutto di Vick, più che della Devia) che però - a un poveretto come me che non ha goduto della vista dello spettacolo - significano poco.
Se Anna Bolena avesse dovuto farla mia nonna, probabilmente avrebbe fatto anche lei i gesti impostile da Vick (sarebbe entrata in camicia da notte e si sarebbe rannicchiata) ma questo non avrebbe fatto di lei una grande Anna Bolena.

Mi limito ad Anna Bolena, per il momento, ma possiamo proseguire come volete.


Per esempio potremmo citare quei personaggi che ho visto anche io, e che mi hanno spinto alle conclusioni opposte rispetto alle tue.
L'ho vista come Gilda, Elvira, Violetta, Contessa, Elena della Donna del Lago, Lucrezia Borgia, Maria Stuarda, Amina della Sonnambula e non c'è una volta che non sia uscito da teatro addirittura scandalizzato.

La mancanza di carisma non è un limite gravissimo (oddio, lo è in certi ruoli, quelli scritti per gente di carisma come la Pasta o la Colbran).
Per me il problema della Devia (per quel che ho sentito di lei, quindi non Pirata o Bolena) è molto più grave.
Secondo me è l'assoluta mancanza di strumenti atti a valorizzare il repertorio che affronta, persino i più elementari (ebbene sì, parlo anche di strumenti tecnici, posto che per me la tecnica di un interprete d'opera non collima esattamente con il semplice vocalismo, proprio come la tecnica di un interprete teatrale non collima con quella di un atleta da circo: qualcosa in comune c'è, ma non si può giudicare l'uno con gli stessi criteri dell'altro).

Sono dispiaciuto, Pruun, di essere tanto in disaccordo con te sulla questione Devia, considerate le grandi affinità che invece riscontro su tantissimi altri fronti.
Ma sono ben felice di continuare il discorso, magari condividendo gli ascolti su cui possiamo fondare la nostra analisi.

Un salutone,
Matteo
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Messaggioda PQYD » ven 07 dic 2007, 13:22

Netrebko - Sonnambula - Ah non giunge: http://www.youtube.com/watch?v=rsqrzz6RoeM

Devia - Sonnambula - Ah non giunge: http://www.youtube.com/watch?v=1UQB0pwLPx8

Netrebko - Puritani - Son vergin vezzosa: http://www.youtube.com/watch?v=TUDiILr4q_8

Devia - Puritani - Son vergin vezzosa: http://www.youtube.com/watch?v=ZdSaFsbIHmY

Netrebko - Traviata - Sempre libera: http://www.youtube.com/watch?v=SSPK7Ayuw3s

Devia - Traviata - Sempre libera: http://www.youtube.com/watch?v=2AW77p84BuY

(1 - continua...?)
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Messaggioda MatMarazzi » ven 07 dic 2007, 13:58

PQYD ha scritto:(1 - continua...?)


No, ti ringraziamo dello sforzo ma non è il caso di continuare.
Lo sappiamo benissimo tutti che nelle cabalette-coccodé la Devia fa la sua figura (mentre sono proprio il punto debole della Netrebko)! :)
Anzi: io e Bagnolo sosteniamo che il successo della Devia dipende solo ed esclusivamente da questo: gli applausi che si fanno al trapezzista dopo un numero particolarmente difficile.
Applausi meritatissimi, certo, basta che non mi si dica che il trapezzista è un grande attore!

Quindi, per cortesia PQYD, cerca di intervenire con argomenti meno scontati e più inerenti il presente thread, nel quale - ti ricordo - si sta cercando di valutare le capacità della Devia come "attrice" - per restare nella metafora - e non come "trapezzista" (dal momento che in questa veste i suoi meriti non erano mai stati messi sotto accusa).


Grazie.
Matteo
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Messaggioda Pruun » ven 07 dic 2007, 14:17

Io ho aperto il thread nel tentativo di valutare la Devia nel complesso delle sue possibilità che, per il repertorio che fa, pretendono anche doti da trapezista (senza offesa, Mat :wink: ).

Ripeto quanto scrissi al bagnolo in pvt: la Devia non è un'artista dal carisma assoluto, non una di quelle, in ogni caso, che da sole riescono a infondere la scintilla dell'esecuzione.
Libero ognuno di considerarlo un limite invalicabile, sia chiaro.
Però, con i registi e/o i direttori giusti, la sua fantasia ne risente e, di conseguenza, anche il fraseggio.
ricordo una Traviata parmigiana del 2004 (vidi la domenicale) dove escogitò un terzo atto sommesso e sussurrato eppure incredibilmente diversificato... (dirigeva Palumbo che, in quell'occasione, mi piacque assai).
Oltretutto è lei stessa che si dichiara orgogliosa e pronta a rimettersi in discussione in regie di rottura dato che quelle tradizionali non sempre la stimolano, almeno nei ruoli "cardine" del repertorio: credo che la noia di sentirsi sottoimpiegata come attrice poi conduca al fraseggio poco espressivo e fantasioso (vedi Lucia di Pier'Alli in dvd... noiosissima nel fraseggio quanto spettacolare e suadente nell'emissione).

Per questo ho descritto il momento scenico della Bolena della Devia.
Scommetti che se ascolti il solo audio della Traviata con la Netrebko ti delude? Proprio perché il fraseggio della Annina non è così illuminante di per se, ma acquista forza dal momento scenico (che, oltretutto, visto che si muove come una pazza nella movimentatissima regia, le fa perdonare parecchi svarioni vocali).

Oh, poi chacun à son gout! 8)
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Messaggioda PQYD » ven 07 dic 2007, 14:18

MatMarazzi ha scritto:Quindi, per cortesia PQYD, cerca di intervenire con argomenti meno scontati e più inerenti il presente thread, nel quale - ti ricordo - si sta cercando di valutare le capacità della Devia come "attrice" - per restare nella metafora - e non come "trapezzista" (dal momento che in questa veste i suoi meriti non erano mai stati messi sotto accusa).


Grazie.
Matteo


Tu hai scritto, Marazzi caro, che la Devia non ha gli strumenti tecnici per cantare il "suo" repertorio, ma basta ascoltare questi pochi estratti per rendersi conto di come alla Devia, sotto il profilo puramente vocale, non manchi proprio nulla.

Poi mi spiace, ma le "cabalette coccodè" le hanno scritte gli autori... mica le ha aggiunte Mariellissima per la sua personale apoteosi!

Infine amerei che mi spiegassi in quali altri punti la Netrebko sarebbe convincente in questi medesimi ruoli. Altro che trapezista! Quella manco si regge in piedi... :lol:
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Messaggioda MatMarazzi » ven 07 dic 2007, 14:39

Pruun ha scritto:Io ho aperto il thread nel tentativo di valutare la Devia nel complesso delle sue possibilità che, per il repertorio che fa, pretendono anche doti da trapezista (senza offesa, Mat :wink: ).


Ma nessunissima offesa! :)
E' vero! Sono richieste anche doti da trapezista (hai visto? :) ora ho messo una z sola)
Però esse non esauriscono il compito di un interprete d'opera, che - come la si voglia mettere - non è un trapezista, ma un interprete appunto: un creatore di emozioni, di situazioni, di atmosfere; uno a cui si è dato l'incarico di far VIVERE un personaggio di carta, di assumerne sembianze, tormenti, reazioni.
Nemmeno nella Fiakermili sarebbe sufficiente essere trapezisti; figuriamoci nei ruoli più torbidi e angosciosi di quel vero e proprio poeta maledetto del Romanticismo Italiano che fu Donizetti.

Credo che tutta la discussione verta su questo problema: è la Devia una trapezista o è anche un'interprete?
Scusa l'insistenza, ma non sarebbe affatto male che ragionassimo su qualcosa di tangibile.
Perché, Pruun, non decidi tu (che sei un vero esperto della Devia) un brano su cui confrontarci e non ce lo posti in mp3?
Credo che basti un solo brano.

Scommetti che se ascolti il solo audio della Traviata con la Netrebko ti delude? Proprio perché il fraseggio della Annina non è così illuminante di per se, ma acquista forza dal momento scenico (che, oltretutto, visto che si muove come una pazza nella movimentatissima regia, le fa perdonare parecchi svarioni vocali).


A me (mi perdoni il Bagnolo) non esalta proprio nulla della Traviata della Netrebko: la trovo bravina (in questo ruolo - scusami :( - la preferirei alla Devia) ma non mi esalta.
E comunque io non posso distinguere tra performance teatrale e vocale: sono un tutt'uno inscindibile.
E questo vale per la Netrebko, quanto per la Devia: le giudico per ciò in cui vanno giudicate, ossia l'insieme di un'interpretazione operistica (visiva e sonora).

Comunque, anche se OT, vorrei ribadire che non sogno di sentire la Netrebko nei ruoli belcantistici, ma solo in Anna Bolena, perchè in questo ruolo sento talmente pressante il bisogno di una "nuova via" da passar sopra volentieri a qualche agilità schiacciata.
Il fraseggio della Netrebko (come ho già detto) non mi pare pessimo, anzi capace di ottime intuizioni, certo meglio applicate - questo è vero - in repertori più tardo-ottocenteschi.

Oh, poi chacun à son gout!


Assolutamente giusto! :)

Salutoni,
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Messaggioda Pruun » ven 07 dic 2007, 14:41

MatMarazzi ha scritto:E' vero! Sono richieste anche doti da trapezista (hai visto? :) ora ho messo una z sola)


Guarda che l'offesa non era per la z ma per l'aggettivo... (manco me ne ero accorto... marò che vergogna per un abilitando ssis nella classe di Italiano e Storia... :oops: ma capitemi, 'sta ssis mi succhia l'animaaaaaaaaaa) :shock: :shock:

Entro domenica, quindi, vedrò di postare qualcosina della Devia che ritengo particolarmente significativo, ok? :wink:

Stasera, intanto, ti dirò perché la considero anche un'ottima interprete...
mò scappo... c'ho lezione alle 14....
(ehm... che :!: :!: le lezioni ... sostituire le icone con la forma delle due icone... :shock: 8) :wink: )
Ultima modifica di Pruun il ven 07 dic 2007, 14:44, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda teo.emme » ven 07 dic 2007, 14:44

MatMarazzi ha scritto: io e Bagnolo sosteniamo che il successo della Devia dipende solo ed esclusivamente da questo: gli applausi che si fanno al trapezzista dopo un numero particolarmente difficile.
Applausi meritatissimi, certo, basta che non mi si dica che il trapezzista è un grande attore!

Quindi, per cortesia PQYD, cerca di intervenire con argomenti meno scontati e più inerenti il presente thread, nel quale - ti ricordo - si sta cercando di valutare le capacità della Devia come "attrice" - per restare nella metafora - e non come "trapezzista" (dal momento che in questa veste i suoi meriti non erano mai stati messi sotto accusa).


Ma non sarebbe più consono - dato che di opera si parla e non di circo o di teatro - parlare di canto e di voce??? Io comprendo (pur senza condividerlo) il vostro punto di vista, cioè che l'interpretazione abbia un rilievo pari alla tecnica, ma qui si scade nell'eccesso opposto: quando manca un certo ABC per certe parti (che proprio quell'ABC richiedono: e chiamalo come vuoi, chiamalo esibizione fine a sè stessa, chiamalo cabaletta-coccodè, anche se tale espressione non rende onore a chi la pronuncia), bisognerebbe starne alla larga. Che ti piaccia o meno quelle cabalette, quelle che tu chiami vuote esibizioni, sono parte integrante di quei ruoli ed è assolutamente NECESSARIO ben eseguirle. Poi si può discutere di tutto, ma non si può prescindere dal fatto che un conto è cantare Jenufa, un altro Sonnambula. E quando vado ad ascoltare quest'ultima gradirei che se ne rispettase l'identità, la correttezza e l'integrità, altrimenti (se devo sorbirmi declamati, parlati e quant'altro voi ci spacciate per "interpretazione") vado addirittura a sorbirmi Jenufa (cosa che comunque mi guarderei bene dal fare...).
teo.emme
 

Messaggioda MatMarazzi » ven 07 dic 2007, 15:03

teo.emme ha scritto: Ma non sarebbe più consono - dato che di opera si parla e non di circo o di teatro - parlare di canto e di voce???


Appunto! Si parla di opera, o - per meglio dire - di drammaturgia musicale.
Questo significa che il teatro e la musica, anzi la LORO INTERAZIONE, devono essere la chiave per la valutazione di un'interpretazione operistica.

Il vocalismo (ossia quello che tu spacci, invero ingenuamente, per canto) altro non è che una delle tante tecniche di emissione vocale.
E' una tecnica gloriosa, l'ho sempre dichiarato, ma non è IL CANTO, e soprattutto di per sè non è nè musica, nè teatro, proprio come il declamato e le altre tradizionali forme di emissione vocale:
tutte queste modalità di emissione vocale POSSONO (possono!!! capisci?? possono) farsi strumento di musica o di teatro, ma non è affatto detto che ci riescano.
Non esiste alcuna forma d'arte che si giudica sugli strumenti invece che sui risultati...
Solo l'interpretazione operistica (e solo in Italia)... Perché si è scoperto che è più facile.

Io comprendo (pur senza condividerlo) il vostro punto di vista, cioè che l'interpretazione abbia un rilievo pari alla tecnica,


No, invece non hai compreso proprio nulla! :)
Ai fini del giudizio l'interpretazione (musicale e drammaturgica) ha un rilievo ben maggiore! Ed è solo sul risultato interpretativo che si potrà valutare l'efficienza della tecnica.

l'interpretazione (musicale e drammaturgica) è il fine.
La tecnica (che NON E' AFFATTO SEMPLICEMENTE QUELLA VOCALISTICA come dimostrano tanti ottimi vocaliti e pessimi interpreti d'opera) è solo lo strumento che permette di arrivare a questo fine.
Ma se il fine non è raggiunto, la tecnica ha fallito.
Questo in tutte le forme di arte: anche nell'interpretazione operistica.

quando manca un certo ABC per certe parti (che proprio quell'ABC richiedono: e chiamalo come vuoi, chiamalo esibizione fine a sè stessa, chiamalo cabaletta-coccodè, anche se tale espressione non rende onore a chi la pronuncia), bisognerebbe starne alla larga.


Allora, caro Teo.Emme.
Per prima cosa, chiariamo bene che al mio "onore" ci penso io!
Detto questo, devo osservare che ancora una volta sei andato fuori tema, sventolando argomenti che tutti davano già per acquisiti.
Il punto, infatti, non è quello di cantare le opere belcantiste senza ABC (l'esigenza di tecniche acconce alle peculiarità di ogni stile l'ho posta io ben prima di te: ti ricordo che nel thread delle Clitennestre io combattevo proprio le farneticazioni di chi affermava che Elektra si dovrebbe cantare in stile belcantistico), ma qui si sta parlando d'altro.
Il problema posto é: ammesso che sia necessario, è sufficiente questo supposto ABC per realizzare il fine (drammaturgico e musicale) di ogni interpretazione operistica?
E' sufficiente dominare la tecnica belcantistica per essere una grande Norma o una grande Bolena?
E' sufficiente dominare quella declamatoria per essere grandi interpreti di Wagner?
E' sufficiente dominare la tecnica jazzistica per essere una nuova Fitzgerald o una Holiday?
E' sufficiente saper applicare la sintassi italiana e le regoline facili facili della poetica tradizionale per essere Giacomo Leopardi?

Io penso di no! E in particolare penso di no in rapporto alla Devia.
E' per questo che se ne discute.
E mi piacerebbe che la discussione continuasse con correttezza e serietà di contributi.

Salutoni
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Messaggioda MatMarazzi » ven 07 dic 2007, 15:49

PQYD ha scritto:Tu hai scritto, Marazzi caro, che la Devia non ha gli strumenti tecnici per cantare il "suo" repertorio, ma basta ascoltare questi pochi estratti per rendersi conto di come alla Devia, sotto il profilo puramente vocale, non manchi proprio nulla.


Secondo me, invece, queste incisioni dimostrano solo che la Devia ha gli strumenti tecnici per affrontare gli scogli virtuosistici di alcuni momenti topici ben precisi (tra cui le Cabalette-coccodé).
Mentre non dimostra affatto che sappia tenere in piedi tutto il resto. E tutto il resto non è poco, considerato che stiamo parlando di personaggi enormi, a livello drammaturgico, musicale e culturale.

Poi mi spiace, ma le "cabalette coccodè" le hanno scritte gli autori... mica le ha aggiunte Mariellissima per la sua personale apoteosi!

Non ho mica detto che le ha scritte lei!
Ho solo detto che ho la sensazione che a lei interessino solo quelle (e anche a molti dei suoi ammiratori) :)


Infine amerei che mi spiegassi in quali altri punti la Netrebko sarebbe convincente in questi medesimi ruoli. Altro che trapezista! Quella manco si regge in piedi...


Perché questo continuo tirare in ballo la Netrebko?
Ma non si sta parlando della Devia?

Come ho già detto diecimila volta, io non ho mai affermato che la Netrebko vada presa a modello di canto donizettiano.
Ho solo detto che mi piacerebbe sentirla in Anna Bolena!

Allo stesso modo mi esalta sentire la Schwarzkopf in Violetta, anche se so benissimo che la Schwarzkopf non è un modello di vocalità verdiana.
E non ho bisogno che tu mi faccia sentire seicento brani della Sutherland e altrettanti della Schwarzkopf per dimostrarmi quello che so già.
Non vorrei sentire la Schwarkopf nell'integrale verdiana, ma solo nella Traviata.

Lo stesso discorso vale per la Bolena della Netrebko.
Mi piacerebbe sentirla perché credo che l'opera potrebbe risultare nuova e suggestiva a contatto con una personalità come la sua (e senza fare danni troppo gravi a livello vocale: la Bolena non è Elvira).
E' chiaro adesso? Tutto qui!

Ora possiamo tornare a parlare della Devia?
Se è vero che è una grande interprete di Donizetti, lo dovrebbe poter dimostrare da sola, senza bisogno di confrontarla a una che al contrario sarebbe più serio giudicare in altro reperotrio.
Giusto?

Salutoni
Matteo
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